
(AGENPARL) – mer 22 marzo 2023 E’ il primo giorno di primavera, come segno di speranza e di rinascita che dal 1996, su iniziativa dell’Associazione Libera, nelle diverse città del nostro Paese un lungo elenco di nomi scandisce la memoria delle vittime innocenti della mafia. Quest’anno anche a Nocera Umbra, una significativa marcia della memoria è stata organizzata da studenti e docenti dell’Istituto Superiore Sigismondi. Un grande corteo colorato punteggiato da bandiere e cartelloni realizzati dai ragazzi si è mosso dal piazzale antistante la scuola Superiore e ha attraversato le vie della città, dove alle finestre e sui balconi erano state esposti drappi e lenzuola bianche. Dopo aver raggiunto Piazza Caprera, all’interno della Pinacoteca comunale, alla presenza dei rappresentanti di alcune associazioni del territorio, il capitano dei carabinieri Del Sette, il maresciallo della stazione dei carabinieri di Nocera, Davide Tenti, Marco Fratoni, del Comando dei Carabinieri Nucleo per la Tutela Forestale, il Dirigente Scolastico, Leano Garofoletti, ha ricordato che l’iniziativa è stato il momento conclusivo di un intenso lavoro dedicato proprio al tema della legalità. Infatti, già nella precedente settimana i ragazzi del Sigismondi hanno partecipato a diversi incontri con il capitano Del Sette, il maresciallo Tenti e l’avvocato Picchiarelli, che ha permesso agli studenti di riflettere su ciò che significa essere responsabili delle proprie azioni e quanto le proprie scelte incidano sulla vita degli altri. Se legale significa conforme alla legge, legalità è qualcosa di più profondo perché permette di capire quali sono i nostri diritti e i nostri doveri e quali gli strumenti per farli rispettare. Il sindaco di Nocera Umbra ha poi ricordato ai presenti il valore del sacrificio delle tante vittime di mafia, esortando i giovani a tenere la medesima postura morale anche nel quotidiano e nei rapporti tra compagni di scuola. Alessio Marcucci, rappresentante regionale dell’Associazione Libera, ha ribadito che giornate come queste sono fondamentali, perché fanno vera cultura, portando l’argomento della lotta alla mafia anche in contesti a bassissimo impatto sociale in cui il fenomeno può arrivare solo filtrato dalla spettacolarizzazione di cinema e televisione. Sono passi di un processo di consapevolezza che è cruciale avviare sui banchi di scuola e in questo un grandissimo plauso va fatto ai docenti e al dirigente scolastico che stanno portando avanti un bellissimo progetto.
I ragazzi dell’istituto Omnicomprensivo hanno poi ricordato i nomi di quattordici, delle tante vittime della mafia, nomi scelti in funzione del percorso didattico seguito dalle varie classi in questo periodo. Recitare i nomi ed i cognomi delle vittime delle mafie come un interminabile rosario civile significa farli vivere ancora, non farli morire mai. Infine è stata la volta del Procuratore Generale di Perugia, Dott. Massimo Cardella, che ha regalato ai presenti l’emozionante racconto della sua esperienza alla Procura di Caltanissetta, quando da Perugia fu chiamato dalla procura nazionale antimafia a seguire le indagini sulle stragi di Capaci e via D’Amelio. Ha sottolineato l’importanza dell’eredità lasciata da uomini come Falcone e Borsellino e, rivolgendosi alla platea dei ragazzi completamente ammaliati dalle sue parole, si è raccomandato loro di studiare perchè è solo nello studio che si possono acquisire quelle competenze per specializzarsi e dare un contributo positivo alla società. Anche questo è un insegnamento lasciato da Falcone, il quale si era reso conto che anche il contrasto alla mafia era una cosa che richiedeva specializzazione, che significa competenza, conoscenza del proprio lavoro.