
(AGENPARL) – ROMA gio 16 marzo 2023
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tema
6 dicembre 2022
Studi – Difesa
La partecipazione italiana alle missioni internazionali
Nel corso degli ultimi anni la partecipazione delle forze armate italiane a missioni militari all’estero ha assunto una considerevole importanza, sia in considerazione del notevole incremento delle operazioni che hanno visto impegnati contingenti militari italiani, sia sotto il profilo del maggior impiego di uomini e di mezzi, connesso alla più complessa articolazione degli interventi ai quali l’Italia partecipa.
Il contingente massimo attualmente programmato per le missioni internazionali a cui partecipa l’Italia nel 2022 è di oltre 12 mila unità di personale militare.
In questo contingente sono comprese sia le unità impegnate con la deliberazione del Consiglio dei Ministri del 15 giugno 2022 (1.575 unità relative alle nuove missioni e 8.628 alle missioni prorogate), sia le quasi 2 mila unità prorogate con il decreto legge n. 14 del 2022 (e, per quanto riguarda la missione NATO per l’impiego della forza ad elevata prontezza Very High Readiness Joint Task Force, dal D.L. 169/2022 – A.C. 664) in relazione alla crisi in Ucraina. Il fabbisogno finanziario complessivo per il 2022 supera 1,8 miliardi di euro, comprensivi dei costi relativi agli interventi di cooperazione internazionale di competenza del Ministero degli affari esteri.
Sul piano procedurale, i diversi passaggi relativi all’autorizzazione, la proroga e il finanziamento delle missioni internazionali sono regolati dalla legge quadro sulle missioni internazionali (legge n. 145 del 2016), che ha assegnato al Parlamento un ruolo centrale nella fase relativa all’invio di personale militare nei diversi teatri operativi.
Il contributo italiano alle missioni internazionali è mutato in maniera significativa nel corso degli ultimi decenni, passando da semplici operazioni di intervento umanitario, attraverso l’invio di osservatori internazionali, a missioni di mantenimento della pace (peace keeping), di formazione della pace e prevenzione dei conflitti (peace making), di costruzione della pace (peace building), fino ad arrivare a missioni di spiegamneto di una forza di pace (peace enforcement).
Sotto il profilo della loro durata, si tratta di operazioni di portata assai variabile, in quanto si va da missioni esauritesi nel lasso di tempo di qualche mese, ad altre, invece, che arrivano a coprire un notevole arco temporale, quasi ad assumere il carattere della permanenza.
Nell’ultimo ventennio si è assistito ad un netto incremento del numero delle missioni militari internazionali cui l’Italia ha preso parte. Fino alla fine degli anni Ottanta tali operazioni hanno comportato l’impiego di una ridotta quantità di uomini (se si eccettuano le operazioni di pace in Libano tra il 1982 e il 1984). Nella seconda metà degli anni Ottanta la media delle missioni in corso ha raggiunto progressivamente quota 9-10. Negli anni Novanta, la presenza internazionale italiana è cresciuta, in particolare attraverso la partecipazione alle operazioni conseguenti alla crisi del Golfo Persico (1990-1991) e alle vicende dei Balcani (in particolare nel 1995 e nel 1999) e il numero di missioni svolte in ciascun anno ha superato mediamente le 20, raggiungendo quota 30 nel 1999. Dal 2000 il numero delle missioni si è mantenuto prossimo alle 30-35.
I seguenti grafici evidenziano, rispettivamente, le unità di personale militare italiano autorizzate alla partecipazione alle missioni internazionali e le spese nell’arco temporale 2004-2022. Nel conteggio non sono ricomprese le unità delle forze di polizia.
Fonte: Elaborazione Servizio Studi – Dipartimento Difesa
Nota: La serie storica riguarda il personale militare. Non comprende non sono ricomprese le unità delle Forze di Polizia (per un totale di 64 unità per il 2022) e le unità del Ministero della Giustizia (in totale 2 unità per il 2022). Per la missione 44/2022 di assistenza alla Polizia albanese e la missione 46 (EUBAM Lybia) non sono analogamente ricomprese le 32 unità della Guardia di finanza.
* Al contingente 2020 previsto dalla deliberazione del Consiglio dei Ministri del 21 maggio 2020, pari a 8.660 unità, sono state aggiunte le 402 unità della Task Force CEDRI di supporto umanitario in Libano, autorizzate nel 2021 ma riferite al periodo 15 agosto-21 novembre 2020. Per il 2020, il dato comprende sia le 270 unità della missione Sophia, conclusa il 31 marzo 2020, sia le 517 unità della missione Irini, iniziata il 1° aprile 2020.
** Il dato 2022 comprende il personale di tutte le missioni introdotte e prorogate dalla deliberazione del 15 giugno 2022 e dal D.L. 14/2022, incluso il contingente di 1.350 unità di Very high readiness joint task force (VJTF) autorizzato fino al 30 settembre 2022 dal D.L. 14/2022.
Fonte: Elaborazione Servizio Studi – Dipartimento Difesa
Nella serie storica
non sono ricompresi i costi delle missioni delle Forze di Polizia, di competenza del Ministero dell’interno (circa 7,5 milioni di euro per il 2022), i costi delle unità facenti capo al Ministero della Giustizia (per un totale di 176.196 euro nel 2022) e
i costi degli interventi di cooperazione di competenza del Ministero degli affari esteri (408,7 milioni di euro per il 2022).
ultimo aggiornamento: 19 settembre 2022
La legge quadro sulle missioni internazionali (legge n. 145 del 2016) fissa il principio generale in base al quale le disposizioni in esso contenute si applicano al di fuori del caso della dichiarazione dello stato di guerra, ai sensi dell’articolo 87 della Costituzione.
L’ambito di applicazione della legge è pertanto circoscritto:
- alla partecipazione delle Forze armate, delle Forze di Polizia ad ordinamento militare o civile e dei corpi civili di pace a missioni internazionali istituite nell’ambito dell’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) o di altre organizzazioni internazionali cui l’Italia appartiene o comunque istituite in conformità al diritto internazionale, comprese le operazioni militari e le missioni civili di polizia e per lo stato di diritto dell’Unione europea;
- all’invio di personale e di assetti, civili e militari, fuori del territorio nazionale, che avvenga secondo i termini della legalità internazionale, delle disposizioni e delle finalità costituzionali, in ottemperanza agli obblighi di alleanze o ad accordi internazionali o intergovernativi, o per eccezionali interventi umanitari.
Per quanto attiene alle modalità procedurali di autorizzazione e finanziamento delle missioni internazionali, la richiamata “legge quadro” distingue tra l’avvio di nuove missioni e la proroga delle stesse per l’anno successivo, ricompresa nell’ambito di un’apposita sessione parlamentare sull’andamento delle missioni autorizzate.
In relazione all’avvio della partecipazione italiana a nuove missioni internazionali il primo passaggio procedurale è rappresentato da un’apposita delibera del Consiglio dei ministri da adottarsi previa comunicazione al Presidente della Repubblica ed eventualmente convocando il Consiglio supremo di difesa, ove se ne ravvisi la necessità.
Successivamente la deliberazione del Consiglio dei ministri dovrà essere comunicata alle Camere le quali tempestivamente;
- la discutono;
- con appositi atti di indirizzo, secondo le norme dei rispettivi regolamenti, autorizzano la/le missione/i, per ciascun anno, eventualmente definendo impegni per il Governo, ovvero ne negano l’autorizzazione.
Per quanto attiene, invece, alla proroga delle missioni in corso, questa ha luogo nell’ambito di un’apposita sessione parlamentare sull’andamento delle missioni autorizzate, da svolgere entro il 31 dicembre di ciascun anno.
In particolare, entro tale data (31 dicembre), il Governo, su proposta del Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, di concerto con il Ministro della difesa, con il Ministro dell’interno per la parte di competenza e con il Ministro dell’economia e delle finanze, presenta alle Camere, per la discussione e le conseguenti deliberazioni parlamentari, una relazione analitica sulle missioni in corso, anche ai fini della loro prosecuzione per l’anno successivo.
Tale relazione precisa l’andamento di ciascuna missione e i risultati conseguiti, anche con riferimento esplicito alla partecipazione delle donne e all’adozione dell’approccio di genere nelle diverse iniziative per attuare la risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite n. 1325 del 31 ottobre 2000 e le risoluzioni successive, nonché i Piani d’azione nazionali previsti per l’attuazione delle stesse. Per approfondimenti si rinvia al tema dell’attività parlamentare
Per quanto concerne, poi, il profilo finanziario connesso alla partecipazione del personale civile e militare alle missioni internazionali, la legge quadro sulle missioni internazionali ha previsto l’istituzione, nello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze, di un apposito Fondo, (c.d. “Fondo missioni”) la cui dotazione è stabilita annualmente dalla legge di bilancio, ovvero da appostiti provvedimenti legislativi. Il MEF trasferisce tali fondi, sia in termini di cassa che di competenza, con decreto autorizzativo, al Ministero della Difesa.
che nello
stato di previsione del Ministero dell’Economia e delle Finanze, sul capitolo 3006/1 programma 5.8 (Fondo per le missioni internazionali) sono appostati fondi pari a
1 miliardo e 397 milioni di euro per il 2022, 1 miliardo e 700 milioni per il 2023 e 300 milioni di euro per il 2024.
Entro sessanta giorni dalla data di approvazione degli atti di indirizzo delle Camere, con uno o più DPCM, adottati su proposta dei Ministri degli affari esteri e della cooperazione internazionale, della difesa, dell’interno e dell’economia e delle finanze, le risorse del Fondo sono ripartite tra le missioni indicate nella richiamata relazione di cui all’articolo 3, comma 1, come risultante a seguito delle relative deliberazioni parlamentari.
Lo schema di decreto concernente il riparto del “Fondo missioni”, corredato della relazione tecnica esplicativa, è trasmesso alle Commissioni competenti per materia che devono rendere il parere entro 20 giorni dalla relativa assegnazione.
Il Governo, qualora non intenda conformarsi ai pareri parlamentari, trasmette nuovamente i testi alle Camere con le sue osservazioni e con eventuali modificazioni, corredate dei necessari elementi integrativi di informazione e motivazione. I pareri definitivi delle Commissioni competenti per materia e per i profili finanziari sono espressi entro il termine di dieci giorni dalla data della nuova trasmissione. Decorso tale termine, i decreti possono essere comunque adottati.
A.G. 411) è stato trasmesso alle Camere il 5 agosto 2022. Il riparto ha riguardato l’intero anno 2022, anche se una parte del fabbisogno finanziario è per obbligazioni esigibili nell’esercizio finanziario 2023. Per approfondimenti si veda il
dossier.
Fino all’emanazione dei decreti di riparto del Fondo, per la prosecuzione delle missioni in atto le amministrazioni competenti sono autorizzate a sostenere spese trimestrali determinate in proporzione alle risorse da assegnare a ciascuna missione. A tale scopo, su richiesta delle amministrazioni competenti, sono autorizzate anticipazioni di tesoreria trimestrali, da estinguere entro trenta giorni dall’assegnazione delle risorse.
Si segnala, infine, che il decreto legge n. 148 del 2017 ha inserito nella “legge quadro” una specifica disposizione in materia di flessibilità del sistema di finanziamento, stabilendo che, fino all’emanazione dei decreti di riparto delle risorse del fondo, le amministrazioni interessate possano ottenere un’anticipazione di tesoreria non superiore al 75 per cento delle somme iscritte nel fondo missioni, tenuto conto delle spese quantificate nelle relazioni tecniche.
Dalla data di entrata in vigore della legge quadro il Governo ha presentato alle Camere le seguenti deliberazioni:
DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI |
DOCUMENTO |
ATTI DI INDIRIZZO |
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CAMERA DEI DEPUTATI |
SENATO DELLA REPUBBLICA |
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14 gennaio 2017
(proroga delle missioni per l’intero |
Risoluzioni 8 marzo 2017 |
Risoluzione 8 marzo 2017 |
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28 luglio 2017
(partecipazione dell’Italia alla missione internazionale in supporto alla |
Risoluzione 2 agosto 2017 |
Risoluzioni 2 agosto 2017 |
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28 dicembre 2017
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Risoluzione 17 gennaio 2018 |
Risoluzioni 15 gennaio 2018 |
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28 novembre 2018
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Risoluzione 19 dicembre 2018 |
Risoluzioni 13 dicembre 2018 |
23 aprile 2019
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Risoluzione 3 luglio 2019 |
Risoluzioni 9 luglio 2019 |
21 maggio 2020
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Risoluzione 16 luglio 2020 |
Risoluzioni 7 luglio 2020 Ordine del giorno |
17 giugno 2021
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Risoluzione 15 luglio 2021 |
Risoluzioni 21 luglio 2021 |
2 settembre 2021
modifica della deliberazione del Consiglio dei Ministri 17 giugno 2021 relativa alla prosecuzione nel 2021 delle missioni internazionali e delle attività già autorizzate per il 2020 e alla partecipazione dell’Italia a ulteriori missioni internazionali per l’anno 2021, |
Risoluzione 22 settembre 2021 |
Risoluzione 21 settembre 2021 |
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15 giugno 2022
|
Risoluzione 27 luglio 2022 |
Risoluzioni 26 luglio 2022 |
ultimo aggiornamento: 19 settembre 2022
Per l’anno 2022, la deliberazione del Consiglio dei Ministri del 15 giugno ha riguardato:
-
la partecipazione a tre nuove operazioni all’estero (Doc. XXV n. 5)
-
la relazione analitica sulle missioni internazionali in corso e sullo stato degli interventi di cooperazione allo sviluppo a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione, riferita all’anno 2021, anche al fine della relativa proroga per l’anno 2022 (Doc. XXVI n. 5).
Le tre nuove missioni internazionali avviate nel 2022 sono:
- la missione bilaterale di supporto alle Forze Armate del Qatar in occasione dei “Mondiali di calcio 2022”. L’Italia parteciperà alla missione con 560 unità di personale militare, 46 mezzi terrestri, 1 mezzo navale, 2 mezzi aerei. Il fabbisogno finanziario della missione è pari a 10.811.025 euro;
- la missione militare di formazione dell’UE in Mozambico denominata EUTM Mozambico, a cui l’Italia parteciperà con 15 unità di personale militare. Il fabbisogno finanziario per la durata programmata è pari complessivamente ad euro 1.214.097;
- il potenziamento della presenza della NATO nell’area sud-est dell’Alleanza. L’Italia parteciperà al dispositivo con 1.000 unità di personale e 380 mezzi terrestri. Il fabbisogno finanziario per la durata programmata è pari complessivamente ad euro 39.598.255.
Quest’ultima missione è la più rilevante sia in termini di consistenze che di priorità politiche, prevedendo la partecipazione italiana da aprile 2022 ai battlegroups della NATO in Bulgaria e Ungheria, nell’ambito delle misure di rafforzamento del fianco est della NATO in risposta all’aggressione russa dell’Ucraina. Complessivamente, per le nuove missioni da avviare nel 2022:
- la consistenza massima annuale dei contingenti delle Forze Armate impiegati nei teatri operativi è pari a 1.575 unità (mentre la consistenza media è pari a 546 unità);
- il fabbisogno finanziario per la durata programmata è pari complessivamente a euro 51.623.377.
nuove missioni internazionali (Doc. XXV n. 5) , ai sensi dell’
articolo 2, comma 1, della legge n. 145 del 2016 (c.d. “legge-quadro sulle missioni internazionali”), nonché in ordine alla
relazione analitica sulle missioni internazionali svolte nel 2021, anche ai fini della
loro prosecuzione per l’anno 2022 (
Doc. XXVI n. 5), ai sensi dell’articolo 3
della medesima legge.
Analoga arisoluzione è stata approvata dalle Commissioni esteri e difesa del Senato lo scorso 26 luglio.
La deliberazione era stata trasmessa alle Camere in data 1°luglio 2022 per la discussione e le conseguenti deliberazioni parlamentari.
Per quanto riguarda la proroga delle missioni internazionali e degli interventi di cooperazione allo sviluppo esistenti, la deliberazione del 15 giugno 2022 prevede una consistenza massima complessiva per il 2022 dei contingenti delle Forze armate impiegati nei teatri operativi è pari a 8.505 unità (mentre la consistenza media è pari a 5.978), oltre alle unità della Polizia di Stato, della Guardia di finanza e del Ministero della Giustizia.
Il maggior numero di missioni è presente nel continente africano, ma con riferimento alla consistenza numerica delle unità impiegate nei diversi teatri operativi, il maggior numero di militari autorizzato è in Europa. Nel 2021 il maggior numero di militari italiani era presente in Asia.
A tal riguardo si segnala che, ai fini del calcolo dei contingenti complesivamente impegnati nelle operazioni all’estero nell’anno 2022, occorre considerare sia le 1.575 unità previste dal DOC XXV. 5 (nuove missioni 2022), sia le unità da ultimo prorogate con il decreto legge n. 14 del 2022, pari a 1.980 unità (cfr.infra).
Considerando anche i richiamati dati il totale di unità è pari a 12.183 unità di cui 12.060 appartenenti alle Forze armate, 64 alla Polizia di Stato, 57 alla Guardia di finanza e 2 alla Magistratura.
Grafico 1 – Unità di personale impiegato nelle missioni internazionali per continente
D.L. n. 14/2022.
Grafico 2 – Personale impiegato nelle missioni internazionali per continente (valori percentuali)

D.L. n. 14/2022.
Relativamente alle proroghe, il fabbisogno finanziario relativo alle missioni e agli interventi di cooperazione contemplati nel DOC XXVI n. 5 è pari a € 1.629.583.978 di cui € 1.171.307.698 a carico della Difesa, € 408.691.229 a carico del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, € 3.709.942 a carico del Ministero dell’Interno, € 176.196 sono a carico del Ministero della Giustizia e € 15.698.913 a carico del Ministero dell’Economia e delle finanze.
Per il mantenimento del dispositivo info-operativo dell’AISE nel 2022, a carico della Presidenza del Consiglio dei ministri, il fabbisogno finanziario per la durata programmata è pari a euro 30.000.000 (con un incremento di 4.000.000 rispetto al 2021)
Grafico 3 – Ripartizione per Amministrazione delle autorizzazioni di spesa relative alle proroghe delle missioni internazionali e degli interventi di cooperazione allo sviluppo nel 2022
Doc. XXVI n. 5 (relazione tecnica).
Ai fini di una valutazione degli oneri complessivi per il 2022 relativi a tutte le missioni in corso di svolgimento nel 2022 occorre, considerare anche i costi relativi alle nuove missioni pari a € 51.623.377 (DOC XXV n.5) – e a quelli relativi alle missioni prorogate nel DL 14 del 2022, pari a € 174.581.253.
Il totale complessivo delle spese per le missioni nel 2022 è pertanto pari a € 1.855.788.608.
Per quanto riguarda l’Europa, la richiesta di proroga per il periodo 1° gennaio 2022 – 31 dicembre 2022 concerne la partecipazione di personale militare alle seguenti sei missioni internazionali: – NATO Joint Enterprise nei Balcani (scheda 1/2022); – European Union Rule of Law Mission in Kosovo-EULEX Kosovo (scheda 2/2022); – EUFOR ALTHEA in Bosnia-Erzegovina (scheda 3/2022); United Nations Peacekeeping Force in Cyprus- UNFICYP (scheda 4/2022); NATO Sea Guardian nei Mar Mediterraneo (scheda 5/2022); – EUNAVFOR MED operazione Irini (scheda 6/2022).
In Europa, hanno, altresì, luogo la missione di cui alla scheda 42/2022, concernente la partecipazione di 17 unità di personale della Polizia di Stato alla missione dell’Unione Europea denominata EULEX Kosovo, la missione di cui alla scheda 43/ 2022, riguardante la partecipazione di una unità di personale della Polizia di Stato alla missione UNMIK delle Nazione Unite e la missione di cui alla scheda 44/ 2022 relativa alla partecipazione 71 di Forze di Polizia alla Missione di assistenza alla Polizia albanese.
In relazione alle richiamate missioni quella che impegna il maggior numero di militari italiani è la missione NATO Joint Enterprise nei Balcani, con un incremento, rispetto al 2021, di 852 unità di personale, 137 mezzi e un mezzo aereo (totale complessivo 1.490 unità, 367 mezzi terrestri e due mezzi aerei).
Rispetto al 2021 non risulta prorogata la partecipazione di un magistrato collocato fuori ruolo del Ministero della Giustizia alla missione civile dell’Unione europea, denominata European Union Advisory Mission Ukraine (EUAM Ukraine), di cui alla scheda n. 43/bis del DOC XXV n. 4 del 2021.
Risultano, invece, ridimensionati, in maniera significativa rispetto al 2021, gli assetti della missione EUNAVFOR MED Irini (scheda 6/2022), sia in termini di unità impiegate (da 596 a 406), sia in termini di mezzi navali (da 2 a 1) e aerei (da 3 a 2).
Con riferimento al continente asiatico la richiesta di proroga per il periodo 1° gennaio 2022 – 31 dicembre 2022 concerne la partecipazione di personale militare alle seguenti otto missioni internazionali: United Nations Interim Force in Lebanon- UNIFIL (scheda 7/2022); – Missione bilaterale di addestramento delle forze armate libanesi- MIBIL (scheda 8/2022); – Missione bilaterale di addestramento delle forze di sicurezza palestinesi (scheda 9/2022); Coalizione internazionale di contrasto alla minaccia terroristica del Daesh (scheda 10/2022); – NATO Mission in Iraq (scheda 11/2022); European Union Advisory Mission in support of Security Sector Reform in Iraq- EUAM Iraq (scheda 12/2022); – United Nations Military Observer Group in India and Pakistan- UNMOGIP (scheda 13/2022); – personale militare impiegato negli Emirati Arabi Uniti, in Kuwait, in Bahrain, Qatar e a Tampa per le esigenze connesse con le missioni in Medio Oriente e Asia (scheda 14/2022).
In Asia, hanno, altresì, luogo le missioni di cui alle schede 35/2022 e 45/2022, concernenti, rispettivamente, la proroga della partecipazione italiana al dispositivo aeronavale nazionale per attività di presenza, sorveglianza e sicurezza nello Stretto di Hormuz (EMASOH 200 unità, 1 mezzo aereo e 2 mezzi aerei) e la partecipazione di 3 unità di personale della Polizia di Stato e 1 magistrato fuori ruolo alla missione EUPOL COPPS.
La partecipazione italiana più significativa in Asia si rinviene nella missione UNIFIL in Libano (1.169 unità, 368 mezzi terrestri, un mezzo navale e 7 mezzi aerei) e nella coalizione internazionale di contrasto alla minaccia terroristica del Daesh (650 unità, 97 mezzi terrestri e 11 mezzi aerei). Con riferimento a quest’ultima missione si prevede un incremento di 13 mezzi terrestri e una diminuzione di 250 unità di personale militare. In relazione alla missione UNIFIL si prevede un ridimensionate negli assetti di personale pari a 132 unità.
Va, peraltro, rilevato che con riferimento all’Iraq risultano incrementati di 330 unità, 75 mezzi terrestri e 8 mezzi aerei gli assetti della missione NATO denominata NATO Mission in Iraq (scheda 11/2022 ) per un totale di 650 unità, 100 mezzi terrestri e 8 mezzi aerei, mentre in relazione al Libano è diminuita di 155 unità e 97 mezzi la partecipazione alla missione bilaterale di addestramento delle Forze armate libanesi (MIBIL, scheda 8/2022) per un totale di 160 unità, un mezzo navale e un mezzo aereo).
Rispetto al 2021 non risulta prorogata la partecipazione italiana alle missioni Resolute Support in Afghanistan (scheda 7 /2021, con assetti pari a 1.000 unità, 127 mezzi terrestri e 16 mezzi aerei) e EUBAM Rafah (scheda 11 /2021 con assetti pari a una unità).
Per quanto riguarda il continente africano, la richiesta di proroga per il periodo 1° gennaio 2022 – 31 dicembre 2022 concerne la partecipazione di personale militare alle seguenti 18 missioni internazionali: United Nations Support Mission in Libya- UNSMIL (scheda 15/2022); Missione bilaterale di assistenza e supporto in Libia (scheda 16/2022); – Missione bilaterale di cooperazione in Tunisia (scheda 17/2022); – MINUSMA in Mali (scheda 18/2022); – European Union Training Mission Mali- EUTM Mali (scheda 19/2022); – EUCAP Sahel Mali (scheda 20/2022); – EUCAP Sahel Niger (scheda ); – Missione bilaterale di supporto nella Repubblica del Niger (scheda 22/2022); Task Force TAKUBA di contrasto alla minaccia terroristica nel Sahel (scheda 23/2022); – United Nations Missionfor the Referendum in Western Sahara- MINURSO (scheda 24/2022); – Multinational Force and Observers in Egitto- MFO (scheda 25/2022); – European Union Training Mission Repubblica Centrafricana- EUTM RCA (scheda 26/2022); – European Union Military Operation Atalanta (scheda 27/2022); European Union Training Mission Somalia- EUTM Somalia (scheda 28/2022); – EUCAP Somalia (scheda 29/2022); United Nations Assistance Mission in Somalia- UNSOM (scheda 30/2022); – Missione bilaterale di addestramento delle forze di polizia somale e gibutiane, dei fìmzionari yemeniti e delle forze armate gibutiane (scheda 31/2022); – Personale impiegato presso la base militare nazionale nella Repubblica di Gibuti per le esigenze connesse con le missioni internazionali nell’ area del Corno d’Africa e zone limitrofe (scheda 32/2022).
Hanno altresì luogo in Africa le missioni di cui alle schede 34/2022, 36/2022 e 46/2022 concernenti, rispettivamente, la proroga di:
– 190 unità di personale militare al dispositivo aeronavale nazionale per attività di presenza, sorveglianza e sicurezza nel Golfo di Guinea (oltre ad un mezzo navale e due mezzi aerei);
– 7 unità di personale militare al dispositivo NATO denominato Implementation of the Enhancement of the Framework for the South;
– 3 unità di personale della Polizia di Stato, di un Ufficiale della Guardia di finanza e di 1 magistrato alla missione UE denominata European Union Border Assistance in Libya (EUBAM Libya);
Con riferimento al continente Africano, la presenza italiana più consistente è nella missione bilaterale di assistenza e supporto in Libia (400 unità, 69 mezzi terrestri, 2 mezzi aerei, cfr. scheda 16/2022) il cui obiettivo è di assistere il Governo di Accordo nazionale libico attraverso lo svolgimento di una serie di compiti (assistenza sanitaria, corsi di sminamento, formazione delle forze di sicurezza, assistenza nel controllo dell’immigrazione illegale, ripristino dell’efficienza degli assetti terrestri, navali ed aerei comprese le relative infrastrutture, attività di capacity building, ricognizioni sul territorio per individuare le attività di supporto necessarie, garanzia della cornice di sicurezza per il personale impiegato). Fra i compiti della missione sono confluite pertanto le attività della precedente missione denominata operazione Ippocrate, terminata come missione autonoma il 31 dicembre 2017, il cui obiettivo era fornire supporto sanitario al Governo di Accordo nazionale libico, mediante l’installazione di un ospedale da campo presso l’aeroporto di Misurata.
Si segnala, inoltre, che sempre con riferimento alla Libia la scheda n. 33 del 2022 contempla la missione in supporto alla Marina libica, richiesta dal Consiglio presidenziale -Governo di accordo nazionale libico, nell’ambito del più generale dispositivo aeronavale nazionale apprestato per la sorveglianza e la sicurezza dei confini nazionali nell’area del Mediterraneo centrale, denominato Mare Sicuro. Gli assetti di questa missione sono costituiti da 774 unità, 6 mezzi navali di cui una unità navale dedicata all’assistenza tecnica della Marina libica, di massima stanziata a Tripoli e 8 mezzi aerei.
Con riferimento alla Libia la scheda n. 47/ 2022 (ex 48/2021) reca, poi, la proroga, per l’anno 2022, della partecipazione di 25 unità di personale del Corpo della guardia di finanza alla missione bilaterale di assistenza nei confronti delle Istituzioni libiche preposte al controllo dei confini marittimi. Gli assetti di questa missioni risultano rimodulati con una riduzione da 49 a 25 unità di personale e un incremento da 3 a 4 dei mezzi terrestri. Invariata la presenza di una unità navale. Il fabbisogno complessivo della missione è incrementato di € 1.368.84 (da € 10.479.140 a € 11.848.004).
Sempre con riferimento al continente africano si segnala che rispetto al 2021 risultano ridimensionati in maniera significativa, sia gli assetti della missione di cui alla scheda 27/2022, che reca la proroga della partecipazione di personale militare alla missione UE antipirateria denominata Atalanta (da 388 unità di personale a 199, da 2 unità navali ad una e da 4 mezzi Aerei a 2), sia quelli relativi al richiamato dispositivo aeronavale nazionale per attività di presenza, sorveglianza e sicurezza nel Golfo di Guinea ( da 394 a 190 unità di personale militare, da 2 a 1 mezzo navale, da 4 a 2 mezzi aerei).
Risulta, invece incrementata di 55 unità la partecipazione di personale militare alla missione bilaterale di supporto in Niger (scheda 22/2022 per un totale 350 unità, 100 mezzi terrestri e 6 mezzi aerei).
Per quanto concerne, poi, la partecipazione del personale militare italiano al potenziamento di dispositivi NATO sul fianco est dell’Alleanza, come sopra evidenziato, la scheda, 38-bis 2022 del DOC XXV n. 5 concerne la nuova missione nell’area sud-est dell’Alleanza, con 1.000 unità di personale, da modulare tra Bulgaria e Ungheria e 380 mezzi terrestri.
Si ricorda, inoltre, che il decreto legge n. 14 del 2022 ha disposto la partecipazione, fino al 30 settembre 2022 (prorogata, da ultimo, al 31 dicembre 2022 dal D.L. 169/2022, articolo 1 – A.C. 664) , di personale militare alle iniziative della NATO per l’impiego della forza ad elevata prontezza, (dispositivo Very High Readiness Joint Task Force -VJTF). Il contributo dell’Italia è rappresentato da 1.350 unità di personale militare, di cui 1.278 facenti parte della VJTF e le restanti per il supporto logistico. Si prevede, inoltre, l’impiego di 77 mezzi terrestri e 5 mezzi aerei e 2 unità navali operative nel secondo semestre del 2022.
Il decreto legge n. 14 del 2022 (cd. crisi in Ucraina) ha, poi disposto la proroga, per tutto il 2022, della partecipazione di personale militare nei seguenti dispositivi della NATO:
a) Dispositivo per la sorveglianza dello spazio aereo dell’Alleanza.
L’Italia contribuisce con
un velivolo KC-767 dell’Aeronautica per il rifornimento in volo dei velivoli radar AWACS di proprietà comune della NATO impegnati nelle attività di sorveglianza dello spazio aereo dei Paesi membri dell’Europa orientale e dell’area sud-orientale dell’Alleanza. L’Italia continuerà, inoltre, ad assicurare
un ulteriore assetto aereo (CAEW) per incrementare le capacità di sorveglianza dello spazio aereo nell’area sud-orientale.
L
a deliberazione del Consiglio dei ministri del 15 giugno 2022 ha
lasciato immutati gli assetti di personale e mezzi, ma ha
previsto un
incremento del numero di ore di volo
.
b) Dispositivo per la sorveglianza navale nell’area sud dell’Alleanza.
L’Italia partecipa
con 235 unità, 2 mezzi navali un mezzo aereo.
L
a deliberazione del Consiglio dei ministri del 15 giugno 2022 ha aumentato il
numero di unità navali da impiegare (da 2 a 3), le unità di personale (403 unità che si aggiungono alle 235 già autorizzate) e i giorni di navigazione degli assetti navali già autorizzati.
c) Dispositivo in Lettonia (Enhanced Forward Presence).
Il contributo nazionale, inserito nell’ambito del
Battlegroup a
framework canadese, consta di
250 unità di personale militare e
139 mezzi terrestri. La deliberazione del Consiglio dei ministri del 15 giugno 2022 ha
lasciato immutati gli assetti del dispositivo relativo alla presenza di personale militare in Lettonia
.
d) Dispositivo Air Policing per la sorveglianza dello spazio aereo dell’Alleanza.
Il contributo nazionale in questa missione è pari a
130 unità. È previsto l’impiego di n.
12 mezzi aerei. Il fabbisogno finanziario per la durata programmata è pari a euro 37.267.925.
L
a deliberazione del Consiglio dei ministri del 15 giugno 2022, ferma restando la composizione degli assetti aerei già autorizzati (12 mezzi aerei), ha previsto l’incremento sia del personale di supporto alle operazioni (170 unità che si aggiungono alle 130 unità già autorizzate dal DL 14 del 2022), sia del numero delle ore di volo.
ultimo aggiornamento: 6 dicembre 2022




0http://documenti.camera.it/_dati/leg18/lavori/documentiparlamentari/IndiceETesti/025/005/INTERO.pdf’>http://documenti.camera.it/_dati/leg18/lavori/documentiparlamentari/IndiceETesti/025/005/INTERO.pdf
Fonte/Source: https://temi.camera.it/leg19/temi/19_autorizzazione-e-proroga-missioni-internazionali-ultimo-trimestre-2019_d_d_d