
(AGENPARL) – gio 16 marzo 2023 COPPOTELLI (CISL Lazio) “PRONTI AL CONFRONTO CON LA REGIONE DI FRANCESCO ROCCA, MA SERVONO AZIONI RAPIDE PER CONTRASTARE LA PANDEMIA DELLA POVERTA’. IL PRIMO TEST SULL’ADDIZIONALE IRPEF”
Dopo il varo della Giunta, il debutto in Consiglio e la relazione programmatica del presidente Francesco Rocca si entra nel vivo. Dell’amministrazione quotidiana e di progetti nel breve, medio e lungo periodo.
La Cisl del Lazio auspica che il confronto con la Regione Lazio continui ad essere costante e continuo, finalizzato ad una Governance partecipata. E alla soluzione di problemi.
Ci sono migliaia di donne e di giovani che devono assolutamente entrare da protagonisti nel mondo del lavoro. La formazione e la tutela del lavoro dovranno rappresentare i capisaldi attorno ai quali coinvolgere e orientare nuovi strumenti di welfare. La nostra linea non cambia.
Al presidente Francesco Rocca ribadiamo che è nostra intenzione confrontarsi sulla base di proposte concrete a sostegno di salari e pensioni, parlando di agenda sociale, di sviluppo e di coesione. Soltanto su queste basi il Lazio potrà diventare la Regione delle opportunità.
Un test significativo sarà rappresentato dall’addizionale Irpef. Dall’approvazione del bilancio capiremo quali sono le strategie dell’Amministrazione regionale. Ricordo che abbiamo firmato un accordo che per il 2022 ha permesso l’esenzione dal pagamento della maggiorazione dell’Irpef regionale per i redditi fino a 35.000 euro e di alleviare l’incidenza dell’addizionale regionale Irpef per tutti redditi da 35.001 a 40.000 euro attraverso una detrazione del valore individuale annuale di 300 euro. La bussola rimane questa.
Le priorità sono il lavoro, la difesa dei diritti, la tutela delle fasce deboli della popolazione, la scuola, la formazione, la sanità, l’attivazione del Pnrr. Il contesto economico e sociale non è cambiato. La guerra in Ucraina e tutto ciò che ne è conseguito ha aumentato le diseguaglianze.
Bisogna concentrarsi su tre ambiti: le politiche fiscali, le politiche del lavoro e le politiche di contrasto alla povertà e ora di supporto per il caro-vita. Il 20% più ricco degli italiani detiene il 68% della ricchezza nazionale (i due terzi). Il successivo 20% è titolare del 17,5% e il 60% più povero ha appena il 14% della ricchezza nazionale. Ecco perché al centro vanno messe le persone e il lavoro in una dimensione di progettualità solidale.
Il caro energia e l’aumento delle materie prime hanno messo in ginocchio famiglie e imprese, anche nel Lazio. Considerando inoltre che siamo nel terzo anno di pandemia. Tutti i dati Istat dicono una cosa sola: il Lazio è cresciuto meno rispetto ad altri territori e uno studio della Cgia di Mestre prevede, per l’anno in corso, 12.665 disoccupati in più nella regione. Inoltre uno studio di Bankitalia faceva emergere chiaramente che nella nostra regione il traino più importante è l’edilizia. Ragione per la quale bisognerà vedere bene quali saranno gli effetti dello stop al Superbonus.
La Cisl non ha mai nascosto la preoccupazione per il mondo della scuola: quest’anno all’appello sono mancati 3.000 professori e 1.200 unità di personale Ata. La continuità didattica è un valore oltre che una necessità e la risposta da dare è una sola: stabilizzazione occupazionale dei tanti precari del mondo della scuola. Così come fatto nella sanità: aver ottenuto la proroga per 4.800 precari è motivo di orgoglio per il nostro sindacato.
Certamente non possiamo non essere preoccupati per l’aumento dei costi energetici, per le conseguenze su un settore manifatturiero ad alto impatto energivoro. La posta in palio è la sopravvivenza di tutto il nostro sistema produttivo. Non si può accettare che alcune aziende preferiscano chiudere o ricorrere agli ammortizzatori sociali perché i costi di produzione sono insostenibili.
Poi c’è quella che abbiamo definito la “pandemia della povertà”: si tratta di una nuova emergenza che nel Lazio si è già delineata. Perché tra i “nuovi poveri” ci sono famiglie che, nonostante il lavoro, o la perdita e la precarizzazione, si sono trovate dall’oggi al domani in condizioni di indigenza assoluta. La stagnazione economica, gli strascichi della pandemia, l’inflazione, la perdita del potere d’acquisto delle pensioni e dei salari, l’aumento del prezzo dell’energia e la crescita dei tassi di interesse sui mutui stanno penalizzando il tessuto economico, produttivo e sociale. Nulla può essere rinviato. Alla Regione diciamo che questo è il tempo delle azioni e occorre mettere sempre al centro le persone ed il lavoro.
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Segreteria Generale CISL Lazio
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00184 Roma