(AGENPARL) – gio 23 febbraio 2023 Foto: https://we.tl/t-rfqDAW8PF2
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Tutti i gestori idrici del Veneto insieme per tutelare la sicurezza e la qualità dell’acqua
L’elaborazione del “Water Safety Plan” congiunto ha portato oggi le aziende a riunirsi per testare sull’impianto acquedottistico di Villaverla le metodologie condivise e analizzare eventuali rischi e azioni da apportare per tutelare la risorsa idrica
Un lavoro congiunto per tutelare la risorsa idrica, prevenendo e gestendo eventuali rischi per garantire con continuità la qualità dell’acqua che ogni giorno raggiunge le case dei cittadini veneti a fronte dei grandi cambiamenti climatici, dello sviluppo antropico del territorio e dell’inquinamento. Questo ciò che stanno portando avanti tutti i 13 Gestori del Servizio Idrico Integrato veneto che oggi si sono incontrati a Villaverla (Vicenza), dopo aver avviato un percorso di confronto dal 2019. Obiettivo: definire una metodologia condivisa da tutti per la gestione del rischio, sulla base delle Linee Guida dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) e delle esigenze del territorio. Un modo per mettere a sistema la forza di ogni gestore idrico rafforzando così tutta la rete, collaborando e condividendo il proprio know-how, elaborando un Piano di sicurezza dell’acqua (“Water Safety Plan”) applicabile a tutta la Regione, come richiesto dalla direttiva UE sulla qualità dell’acqua.
Questa mattina tutti i Gestori del Servizio Idrico integrato veneto, insieme all’Arpav e alla Direzione Salute e Prevenzione della Regione Veneto si sono ritrovati per il loro incontro presso l’impianto acquedottistico di Villaverla, luogo ideale per applicare sul campo la metodologia condivisa di valutazione del rischio alla fase di captazione. Una sorta di “collaudo” della gestione del campo pozzi prendendo in considerazione sia le condizioni di funzionamento ordinario che quelle in emergenza, come possono essere un periodo di siccità prolungato o uno sversamento irregolare nelle acque, e valutare l’efficacia delle azioni e interventi strutturali applicate per mitigare il rischio stesso, quali ad esempio l’applicazione di sensori e strumentazioni che possano avvisare con largo anticipo situazioni di potenziale criticità.
Un risultato importante, che giunge alla sua concretizzazione dopo 4 anni di lavoro e confronti tra Gestori idrici e realtà istituzionali e associazioni di categoria, nato anche grazie alla forza di coesione di Viveracqua, la società consortile che dal 2011 promuove la collaborazione tra i diversi attori impegnati nella gestione idrica. L’esito del lavoro congiunto sui piani di sicurezza dell’acqua andrà ora comunicato e validato dalla Regione Veneto, dal Ministero della Salute e dall’Istituto Superiore della Sanità per poi essere applicato a tutti gli acquedotti veneti.
La sicurezza e laqualità dell’acqua erogata ai cittadini è da sempre priorità per i gestori idrici del Veneto, che hanno adottato ancor prima dell’obbligo normativo un approccio olistico nella gestione della propria attività, basato su evidenze ed esteso all’intera filiera. Questo approccio, così come esperienze importanti nella gestione del Servizio Idrico Integrato, quali ad esempio la contaminazione da PFAS e l’acquedotto Regionale MOSAV, sono patrimonio su cui è stata sviluppata l’attività. Il Gruppo di lavoro multidisciplinare è costituito da tecnici qualificati ed esperti: ingegneri, medici, chimici, biologi, periti, tecnici afferenti agli Enti citati e, per quanto riguarda i Gestori, esperti di riferimento delle diverse unità organizzative (reti, impianti, laboratorio, ricerca e sviluppo etc..).
L’esperienza è stata di assoluto successo, andando oltre all’obiettivo iniziale di elaborare un metodo di gruppo: si è instaurata tra i diversi gestori del Veneto una rete di collaborazione strategica per affrontare in sinergia le sfide comuni, come i grandi cambiamenti climatici, e le problematiche del singolo Gestore e territorio.
Il Gruppo di lavoro, formato da rappresentanti di AcegasApsAmga, Acque del Chiampo, Acquevenete, Acque Veronesi, Azienda Gardesana Servizi, Alto Trevigiano Servizi, Etra, Bim Gsp, Livenza Tagliamento Acque, Medio Chiampo, Piave Servizi, Veritas e Viacqua è, di fatto, una task force a servizio della qualità dell’acqua distribuita in tutto il territorio regionale e una Academy dove ciascuno dei partecipanti si rafforza anche grazie al know-how degli altri Gestori.
“Ancora una volta fare sinergia su scala regionale significa intraprendere scelte e politiche comuni per la salvaguardia dell’acqua – è il commento del Presidente di Viacqua, Giuseppe Castaman – . I Piani di Sicurezza dell’Acqua costituiscono uno strumento prezioso per superare la gestione in emergenza di quelle situazioni che possono compromettere la qualità della risorsa idrica. Lo studio di dettaglio di tutte le componenti che riguardano un sistema acquedottistico offre anche al gestore idrico una conoscenza totale sui potenziali rischi che insistono sulle reti idriche, dotando le società di strumenti preventivi e piani di intervento chiari che possono meglio guidare la programmazione dei lavori o delle manutenzioni, ottimizzando al tempo stesso gli investimenti.”
Giulio Centomo
VIACQUA SpA | Viale dell’Industria 23 | 36100 Vicenza | [www.viacqua.it](http://www.viacqua.it/)
Testo Allegato: PRT VENETO. A BELLUNO E A TREVISO ASSESSORE CALZAVARA PRESENTA IL PIANO DI RIORDINO TERRITORIALE. COINVOLTI 223 SINDACI IN 21 INCONTRI (AVN) Venezia, 23 febbraio 2023 Oggi a Belluno e a Treviso tiriamo le fila di un processo partecipativo che ha coinvolto, tramite workshop realizzati nella primavera scorsa, 223 sindaci in 21 incontri distribuiti su tutto il territorio regionale. Il giro delle 7 province che si concluder domani a Venezia. A distanza di dieci anni dal primo Piano di Riordino Territoriale (PRT) approvato dalla Regione del Veneto, diamo una visione nuova e aggiornata del territorio. emersa chiaramente la necessit di una semplificazione dei livelli di governance, non solo con riferimento allesercizio di funzioni in forma associata ma anche per la pi efficiente programmazione regionale in vari settori. Il nuovo PRT intende ribadire e riaffermare limportanza della semplificazione dei livelli di governance individuando ambiti di riferimento prioritari ed ottimali per le funzioni di programmazione delle politiche regionali e lesercizio associato delle funzioni. Lo dice lassessore regionale al Bilancio e alla Programmazione, Francesco Calzavara, concludendo il giro di incontri sul territorio fissati per presentare il PRT che, una volta conclusa la fase di raccolta delle osservazioni da parte dei comuni del Veneto, verr adottato dalla Giunta regionale per acquisire poi il parere della prima commissione consiliare. Assieme al piano viene approvato un disegno di legge di iniziativa della Giunta regionale, che modifica le leggi regionali in materia di associazionismo, fusioni e IPA, nelle parti necessarie a dare attuazione alle proposte del PRT stesso. Un disegno di legge che abbassa anche il quorum di partecipazione ai referendum di fusione, che viene portato dal 50 al 30 degli aventi diritto al voto, con ulteriore ribasso laddove vi sia una alta percentuale di iscritti allAIRE. Il PRT deve definire il processo di razionalizzazione dei livelli di governance in unottica di semplificazione, con lindividuazione della dimensione territoriale adeguata allesercizio delle funzioni comunali e la costituzione di forme associative strutturate e stabili prosegue Calzavara al termine dellincontro a Belluno -. Lambito ottimale verso cui indirizzare la semplificazione e razionalizzazione dei livelli di governance saranno gli Ambiti territoriali sociali, oggetto di una modifica normativa in corso che ne intende riconoscere personalit giuridica e strutturazione organizzativa. I gestori delle funzioni associate ed attori del sistema devono continuare ad essere le Unioni dei Comuni e le Unioni montane, al cui fianco la Regione si pone incentivando interventi che consentano un miglior esercizio del ruolo, preso atto delle difficolt che negli ultimi anni si sono manifestate. Puntiamo a una politica seria di incentivazione economica e premiale, basata su Unioni che si diano una stabile e duratura governance politica ed organizzativa, disincentivando scioglimenti e recessi anticipati basati su difficolt di rapporti interpersonali e non su reali ragioni sistemiche precisa ancora Calzavara a Treviso -. Accanto alle Unioni, dotate di personalit giuridica, sono previste le IPA, agenti dello sviluppo dei territori, a supporto dellambito ottimale di programmazione, e le Conferenze dei Sindaci, che dovranno affrontare temi specifici e ben delineati, attorno ai quali porsi come soggetto facilitatore di convergenze istituzionali e catalizzatore di proposte risolutive degli stessi. LAssessore intervenuto anche sul tema delle fusioni, avviando un momento di seria riflessione basato su dati oggettivi tratti da banche dati e indicatori socio economici che lAmministrazione pone a disposizione degli Enti locali. Da tali dati emerge che in uno scenario decennale, circa 130 Comuni veneti sotto i 10.000 abitanti avranno serie difficolt ad erogare servizi efficienti sul proprio territorio. Per tali Comuni lAmministrazione regionale intende sollecitare una profonda riflessione sul tema. Viene confermata lincentivazione finanziaria in questi anni erogata dalla Regione, ancorata a criteri premiali per le forme associative e le IPA che si strutturano nel rispetto dei criteri indicati dal PRT. Norma di chiusura in materia poi quella che prevede che in ogni bando regionale di settore che conceda contributi e/o incentivi agli Enti locali, venga attribuito un punteggio premiale ai Comuni che fanno parte di Unioni o che sono il risultato di un processo di fusione. A cornice di una nuova stagione istituzionale, si pone necessario il ritorno dellEnte Provincia, ente intermedio tra la programmazione regionale e la gestione degli Enti locali, ruolo che la stessa svolgeva prima delle riforme del 2014 conclude Calzavara -. Un ruolo che sar ancor pi rilevante alla luce del processo di autonomia differenziata che la Regione del Veneto sta portando avanti sin dal referendum consultivo dellottobre 2017, nel rispetto del principio di sussidiariet, senza voler creare un centralismo regionale, ma, allopposto, con la volont di valorizzare gli Enti intermedi. Alcuni dati dal 2013 al 2020 sono stati celebrati 25 referendum di fusione con il coinvolgimento di 63 comuni, listituzione di 12 nuovi comuni con la contestuale estinzione di ben 29, dei quali la quasi totalit (28) sotto i 5.000 abitanti le principali forme associative, al 1 febbraio di questanno, sono 14 le Unioni di Comuni, 51 Comuni associati e 18 Unioni montane con 131 Comuni associati i comuni del Veneto attualmente sono 563 di cui 130 rischiano, nel medio periodo, di non riuscire ad offrire servizi adeguati, in termini di efficacia e efficienza, ai propri cittadini oggi, il 52 dei comuni ha meno di 5mila abitanti ed il 30 sotto i 3mila abitanti. A questo link foto e interviste degli incontri HYPERLINK https//drive.google.com/drive/folders/1Mm7fVTExqwCFw05BWosunq_NgAZHa0TJuspshare_link https//drive.google.com/drive/folders/1Mm7fVTExqwCFw05BWosunq_NgAZHa0TJuspshare_link Comunicato nr. 303-2023 (ENTI LOCALI) Regione del Veneto Giunta Regionale Agenzia Veneto Notizie PAGE Agenzia Veneto Notizie Ufficio Stampa della Giunta Regionale del Veneto Palazzo Balbi, Dorsoduro 3901 30123 Venezia – tel. 041 279 2910 / 041 279 3395 e-mail HYPERLINK mailtoufficiostampa@regione.veneto.it ufficiostampa@regione.veneto.it – http://www.regione.veneto.it Y, rWOyawSOKtuoxyAHXH.f1-Y,48O@jlAxFp1a5
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