[lid] – Da più parti mi giungono oggi degli spunti di riflessione inneggianti il ricordo di questo pensatore (diciamo libero e coerente fino alla morte), “nemico di ogni fede e di ogni legge”; come almeno ufficialmente ricordato.
Tuttavia non posso far a meno di cogliere lo spunto per riflettere su cosa ci sia effettivamente dietro il ricordo dell’anniversario della sua morte.
Mi corre l’obbligo morale di soffermarmi a pensare al suo messaggio.
Un messaggio a mio modo di vedere, estremamente razionale ed incline alla spiegazione scientifica dell’esistenza umana ed assolutamente pregna, a suo modo di concepire l’uomo e la sua natura, attraverso un focus ove la ragione sia premiante su tutto.
Con buona pace di Benedetto XVI il concetto di fede e di trascendente complementarietà tra la fede e la ragione, atte a guidare l’uomo nella sua esistenza e nel profondo significato dell’esistenza stessa, nella ricerca del senso delle cose e della vita umana, in G.B. appare totalmente di moda.
Affine al nostro “modus vivendi”.
Adoperabile per far breccia sui laici dal pensiero laico che in nome del relativismo lo invocano e se ne servono come bandiera.
Loro si servono di G.B., che abiuro’ la sua condizione clericale, nel nome di teorie e forme di pensiero che mai avrebbero trovato una spiegazione scientifica all’esistenza umana in forma trascendentale, essendo quest’ultima un retropensiero pur presente nella dottrina di G.B..
Le sue teorie trovano spazio nella nostra attuale condizione laica, lontana da quel concetto di amore trasmesso da Cristo con il suo esempio.
E così i nostri relativisti del 2023 inneggiano Giordano Bruno senza sapere nemmeno lontanamente di cosa stiano parlando, poiché il nome del frate dominicano che abiuro’ appunto il suo Ordine, appare straordinariamente utilizzabile per i loro scopi.
Ovvero banalizzare Dio e rendere buon gioco alla relativistica visione attuale del mondo, in particolare quello occidentale.
Cristo non è di moda.
Certamente di difficile utilizzo, scomodo, insondabile ed immodificabile per il pensiero pragmatico e massonico della attuale vita umana.
Tutto è acquistabile e nemmeno più l’uomo appare centrico nell’esistenza, ma schiavo del denaro!
I massoni questo non lo avevano considerato!
Il capolavoro è consistito nel rendere l’uomo esistente in conformità alla sua capacità di spesa e di peso economico, come teorizza Bauman nella sua “società liquida”.
Un abile gioco per renderlo schiavo di sé stesso e del suo inno al dio denaro, rimanendo schiacciato da esso e senza più nemmeno la dignità di uomo in sé quale creatura tra le creature di un mondo creato da Dio …da un essere supremo che ha ben altro in serbo per noi, che una rozza esistenza dipanata alla ricerca della felicità soggiogata al più sfrenato materialismo.
Cristo va alienato dalla società poiché ci si para davanti con il suo esempio come il grillo parlante a Pinocchio.
E questo ci terrorizza!
Si perché non c’è niente di peggio che rifiutare l’amore di Dio, come ci racconta proprio il Vangelo di Marco di oggi!
Ci vogliono inclini alle mode nel nome della relativistica libertà di pensiero e laicità.
Quasi fosse appunto fuori moda ricordare chi per amore si è fatto mettere in croce per noi.
Il nostro idolo è un frate che bestemmiava contro Cristo mentre moriva? ( Stando alle cronache del tempo).
Questa è la nostra società?
Roberto Corcione