
(AGENPARL) – mar 14 febbraio 2023 I RISCHI DELL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE E DELLO CHAT GPT
Molti mestieri verranno presto cancellati, spiega il giornalista indipendente Matteo Gracis. Ho conversato con questa nuova tecnologia e ho capito che bisogna ragionarci su, afferma. Necessario allora avviare un serio dibattito per evitare che il suo uso diventi distorto. L’obiettivo è impedire che, alla fine, siano i cittadini a essere utilizzati da un sistema dallo sviluppo imprevedibile. Un tour di eventi per affrontare questo e altri temi…
Chiudete per un attimo gli occhi e provate a immaginare il mondo fra dieci anni. Un mondo dove le certezze di oggi potrebbero non essere più tali: “Lo Chat gpt e più in generale l’Intelligenza artificiale -spiega Matteo Gracis, editore de L’Indipendente e autore di saggi e approfondimenti giornalistici- cancellerà di netto lavori che oggi sembrano solidi. La prima fascia, forse la più a rischio, comprende cassieri, operatori telefonici, addetti al telemarketing e ai call center. Questo vuol dire che, ben presto, quando chiameremo un qualsiasi numero di assistenza ai clienti troveremo dall’altro capo del filo un robot che ci darà le risposte che cerchiamo. Qualche avvisaglia l’abbiamo già avuta in questi ultimi anni ma a breve diventerà la costante. Ma di certo la rivoluzione mica finirà qui”.
La lista di mestieri subjudice è insomma lunga e comprende categorie a oggi impensabili: “In alcuni locali americani e anche europei -afferma Gracis- sono già al lavoro dei robot che preparano da mangiare, fanno cocktail e ovviamente servono a tavolo. Questo vuol dire che cuochi, camerieri e baristi sono destinati potenzialmente a diventare termini desueti. Stessa cosa per i tassisti e gli autisti di mezzi pubblici e privati. Gli esperti del settore stanno implementando l’Intelligenza artificiale in veicoli senza conducente e quindi senza guida autonoma. Ma il bello deve ancora venire perché presto potremmo avere nelle aule dei Tribunali avvocati senza sangue nelle vene e negli studi televisivi, i primi esperimenti hanno dato esito positivo, giornalisti non in carne e d’ossa”.
Una rivoluzione copernicana, insomma: “Consulenti finanziari, correttori di bozze, editor e grafici saranno ugualmente sostituibili -continua Gracis. Affermazioni che non sono frutto della fantasia ma il risultato di test già effettuati e di cui sono in parte testimone. Ho avuto la possibilità di conversare con il sistema Chat gpt, il sistema che disegnerà il futuro, ponendo quesiti di varia natura. Mi sono così reso conto che di fronte ad una tecnologia che sa tutto, che ragiona alla velocità della luce e che è in grado di risponderti in qualsiasi lingua su qualsiasi argomento, è chiaro che diventi tu il suo oggetto, diventi tu il suo schiavo. Sarà l’Intelligenza artificiale a utilizzare noi e non il contrario. Il come farà la differenza”.
Il punto discriminante dunque è proprio qui, sul come utilizzare le novità offerte dalla tecnologia: “La storia ci insegna i pericoli di un uso distorto -afferma Gracis. Ed è per questo motivo che non possiamo più permetterci di far finta di nulla. Bisogna incominciare a ragionare sui possibili scenari e a prendere le dovute precauzioni. Penso che, oggi e non domani, l’opinione pubblica e i cittadini, debbano alzare la testa e chiedere una regolamentazione nell’uso dell’Intelligenza artificiale, prima che siatroppo tardi. Il sistema si sta evolvendo sempre più. La prossima versione del sistema Chat gpt, la versione quattro, si baserà su 103 trilioni di parametri. Tantissimi e dai risvolti impensabili. Bisogna allora agire e capire come far sì che la tecnologia non ci travolga. Senza indugi”.