(AGENPARL) – lun 16 gennaio 2023 Buon pomeriggio,
si invia comunicato relativo al ritrovamento della carcassa di uno sciacallo dorato. In allegato, foto dello sciacallo e insieme del lupo ritrovato domenica a Borca di Cadore.
Grazie della collaborazione
Damiano Tormen
Addetto stampa Provincia di Belluno
Recuperato a Celarda uno sciacallo dorato annegato in un canale
De Bon: «Conferma della biodiversità del nostro territorio»
È stato recuperato questa mattina, dalla Polizia Provinciale, uno sciacallo dorato, annegato in un canale nella zona di Celarda (Feltre). Si tratta di un esemplare maschio, che con ogni probabilità si trovava nell’acqua già da qualche giorno.
«Al momento, senza le analisi di laboratorio del veterinario, non è possibile identificare l’età» spiega il consigliere provinciale delegato alla gestione faunistica, Franco De Bon. «Il ritrovamento però conferma la presenza di questo animale sul territorio provinciale. Nel 2021 era stata certificata la presenza in Comelico di una coppia che si era riprodotta. In seguito, ci sono state segnalazioni in altre zone e alcune fototrappole avevano ripreso lo sciacallo anche sulla dorsale del Nevegal».
Questo ritrovamento è il primo in provincia di Belluno, mentre a dicembre era stato segnalato un investimento di sciacallo in Friuli. L’animale è una specie nuova per il territorio bellunese e mostra un’espansione cominciata tempo fa dai Balcani (zona in cui lo sciacallo è specie endemica) verso nord-ovest. Il primo caso di avvistamento nel Bellunese risale agli anni Ottanta, quando però lo sciacallo era stato scambiato per una volpe.
«La rinaturalizzazione della nostra montagna ha riportato diverse specie ad abitare le zone lasciate libere dalla presenza umana» sottolinea il consigliere De Bon. «L’aumento degli ungulati ha riportato in provincia i predatori, come il lupo. E tra le conseguenze possibili c’è anche l’arrivo dello sciacallo, animale necrofago che si ciba anche delle carcasse lasciate dal lupo. In ogni caso, è testimonianza di una grande biodiversità, ricchezza per la natura delle Dolomiti Bellunesi».
Intanto è stato portato all’Istituto Zooprofilattico il lupo ritrovato morto domenica sul torrente Boite, a Cancia (Borca di Cadore). Le primissime analisi di laboratorio sembrano confermare che l’animale sia morto in seguito ai morsi di altri lupi, probabilmente per un regolamento di conti del branco. La carcassa presenta infatti evidenti segni di morso al collo e al torace, ma saranno le analisi dell’unità forense di Vicenza a confermare le prime indicazioni.
«Il lupo di Borca è stato trovato morto dai nostri agenti, ma la situazione impone un ragionamento ad ampio raggio» continua il consigliere De Bon. «Per gli ungulati feriti esiste un protocollo Ispra da seguire in modo che il veterinario valuti se l’animale è nelle condizioni di essere curato o è necessario procedere con intervento di eutanasia. Sarebbe bene che questa prassi esistesse anche per i grandi carnivori».
«Ringrazio i nostri agenti della Polizia Provinciale e tutto il sistema di presidio del territorio, rappresentato da cacciatori e pescatori – conclude De Bon -. La loro professionalità è sempre a disposizione della tutela dell’ambiente naturale».
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