
(AGENPARL) – mer 11 gennaio 2023 [Se non leggi correttamente questo messaggio, clicca qui](https://confagritorino.musvc2.net/e/r?q=K0%3dECKAP_Arnw_L2_Cxlq_MC_Arnw_K7vYGR4f.xDvF5JA.08D_Cxlq_MCy_Ilzi_S1O7C.vP9O_Cxlq_MC_Arnw_L71B5_Ilzi_TyM_Arnw_K7_Cxlq_MCCP1f5D_Cxlq_NA7P2A._Arnw_L5IOE_Ilzi_S1U-yRUC_Arnw_L5x-_Ojtk_ZtR70.z-_Ilzi_SQU_Arnw_L5AM_Arnw_KWBUSX-28KC_Cxlq_N8Q-7J0MC_Cxlq_NAIMA_uVmh%260%3dJSUXRZ%26y%3dJDJG0K.EzQ%262J%3dPfKV%267%3dX%267%3dTPeO%26F%3dNdPX%26E%3d-XJXPY2v8tNYSbN&mupckp=mupAtu4m8OiX0wt)
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COMUNICATO STAMPA
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Torino, 11 dicembre 2023
Nemmeno le Feste natalizie hanno rilanciato
il comparto della frutta piemontese
Confagricoltura: “Vendite giù di oltre il 10%. Servono aiuti alle aziende ma il comparto va ripensato”
Se le feste natalizie rappresentano storicamente un periodo ottimale per le vendite di prodotti agroalimentari, con l’ortofrutta pronta a imbandire le tavole degli italiani, le scorse settimane hanno tristemente smentito questa tradizione, con il comparto frutticolo che ha chiuso l’anno con numeri nettamente al ribasso, per quanto riguarda i consumi da parte delle famiglie. “Tra la crescita dell’inflazione e le tante difficoltà economiche che si stanno susseguendo nemmeno le Feste hanno rilanciato il comparto della frutta, già segnato dall’emergenza siccità e dal caro bollette e materiali – spiega Michele Ponso presidente della sezione Frutta di Confagricoltura Cuneo e della FNP frutticola di Confagricoltura -. Si parla di un crollo nelle vendite di oltre il 10% rispetto all’anno scorso, in un periodo in cui solitamente i consumi salgono: siamo arrivati ad un punto di non ritorno. Per questo siamo in assiduo contatto con i vertici nazionali di Confagricoltura per ribadire al Ministero la drammatica situazione”.
“Le vendite sono il riflesso del periodo che stiamo vivendo – aggiunge Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte. “A questo punto, dobbiamo necessariamente interrogarci su come ripensare l’intero comparto. Nel breve termine è indispensabile l’intervento dello Stato a favore delle aziende per integrare le perdite o perlomeno aiutarle a rientrare degli extra costi di produzione”.
Le soluzioni proposte da Confagricoltura sono concrete e diversificate per un comparto che impatta fortemente sull’economia piemontese con circa 8.000 aziende frutticole (la maggior parte situate nel distretto del Saluzzese), per una superficie coltivata di circa 18.500 ettari: “La filiera dell’ortofrutta è chiamata a valutare nuove varietà di prodotto, magari più ambite dal consumatore; ridurre i costi di manodopera, anche se difficile, essendo l’Italia uno dei Paesi con la maggior spesa per collaboratore in Europa; aumentare l’associazionismo per le vendite collettive, e molto altro – continua Allasia -. Nel frattempo, il Governo e l’Unione Europea devono rendersi conto delle difficoltà e agire in soccorso”.
Intanto Confagricoltura chiede al Governo di affrettare i tempi per costituire il catasto frutticolo oramai richiesto da anni; istituire un Tavolo frutticolo nazionale permanente per affrontare lo stato di crisi e puntare al rilancio del comparto; mirare a ottenere la moratoria sui mutui e la concessione di aiuti per l’espianto e il reimpianto; risolvere la problematica relativa alla sospensione dei contributi; indirizzare la ricerca e destinare i fondi regionali per la risoluzione delle problematiche più urgenti.