
[lid] – Il ministro delle finanze svedese Elisabeth Svantesson ha avvertito che la Svezia potrebbe trovarsi di fronte a una recessione questo inverno che potrebbe durare anni, citando previsioni che mostrano una turbolenza economica prolungata.
Giovedì il ministro delle finanze Svantesson ha tenuto una conferenza stampa avvertendo che la Svezia si trova di fronte a una situazione economica difficile e che il paese probabilmente entrerà in recessione quest’inverno.
“Ciò che le previsioni ora mostrano è che l’inverno sembra essere più lungo di quanto pensassimo prima”, ha detto Svantesson, riferisce l’emittente SVT .
Le osservazioni del ministro arrivano il giorno dopo che l’Istituto nazionale di ricerca economica (NIER) ha pubblicato una previsione in cui si afferma che la recessione in cui entrerà il paese nel prossimo anno potrebbe durare fino al 2025.
«Certo, le previsioni sono sempre incerte, ma in una situazione di crisi energetica in tutta Europa, prezzi dell’energia volatili e una guerra nelle nostre immediate vicinanze, le incertezze sono maggiori che da molto tempo» ha affermato il ministro Svantesson.
Il ministero delle Finanze prevede che il prossimo anno il PIL svedese diminuirà complessivamente di circa lo 0,7%, mentre l’inflazione dovrebbe aumentare più delle stime precedenti.
«L’economia svedese e le famiglie svedesi saranno schiacciate nei prossimi anni», ha affermato il ministro Svantesson e ha osservato che alcuni programmi governativi, come gli aiuti agli studenti, le indennità di malattia e le pensioni di vecchiaia, saranno aumentati. A partire da febbraio, il governo pagherà anche il sostegno alle famiglie per l’elettricità.
Già a ottobre alcuni ipotizzavano che i paesi europei sarebbero entrati in una recessione a causa dell’elevata inflazione e di una crisi energetica.
Un mese dopo, l’Unione Europea ha riconosciuto che anche la maggior parte dei paesi dell’UE sarebbe entrata in una recessione.
«L’UE è tra le economie avanzate più esposte (a prezzi elevati), a causa della sua vicinanza geografica alla guerra e della forte dipendenza dalle importazioni di gas dalla Russia» ha affermato la Commissione europea e ha aggiunto: «La crisi energetica sta erodendo gli acquisti delle famiglie potenza e peso sulla produzione».
Non solo ma è iniziata da tempo la deindustrializzazione dell’Europa. Ed in Italia?