
(AGENPARL) – gio 15 dicembre 2022 La 15esima edizione della rassegna culturale ed enogastronomica della Fondazione ITS BACT
ha avuto come protagonista l’iconico autore del Novecento nel centenario della sua nascita
Pier Paolo Pasolini e la tribù di Napoli,
la dedica del Convivio Mediterraneo
L’evento ha ripercorso il legame di Pasolini con Napoli e la tribù dei napoletani,
e la sua battaglia in difesa dell’alterità e delle minoranze
NAPOLI – Ieri, 14 Dicembre, si è tenuto l’appuntamento ormai annuale con la rassegna culturale e gastronomica della Fondazione ITS BACT, il Convivio Mediterraneo®. La 15esima edizione, che si è tenuta nella Casa del Mutilato nel cuore di Napoli, è stata dedicata a Pier Paolo Pasolini, nel centenario della sua nascita. Uno dei maggiori intellettuali del nostro Novecento e geniale osservatore dei cambiamenti della società italiana dal secondo dopoguerra fino alla metà degli anni 70’, Pasolini ha saputo accendere dibattiti per la radicalità con cui criticava la nascente società dei consumi. Il Convivio, che è un evento di promozione non solo della Dieta Mediterranea ma anche di valorizzazione del patrimonio storico e culturale del territorio, quest’anno ha voluto omaggiare Pasolini con un’edizione, co-finanziata dalla Regione Campania, dedicata alla riflessione di Pasolini e del suo legame con Napoli, definita dall’autore “l’ultimo villaggio dell’Occidente” e dalle sue riflessioni sul popolo napoletano, la “tribù che resiste all’omologazione”, per promuovere le opere di Pasolini, soprattutto tra i giovani, e stimolare un dibattito attorno a una delle battaglie più significative dell’autore, quella dell’alterità.
Tre appuntamenti di dialogo e confronto su Pasolini, Napoli e l’alterità
Ospiti autorevoli e gli studenti ITS BACT si sono riuniti al tavolo dei tre convegni previsti nella giornata di ieri, 14 Dicembre, per alimentare un dibattito socio-culturale e antropologico e osservare il ritratto di Napoli e dei napoletani, preziosa eredità che ci ha lasciato Pasolini, e riflettere in cosa ci ritroviamo e in cosa invece non riconosciamo più, alla luce dei cambiamenti di una modernità che non è più ai primi passi, come nella società che conosceva Pasolini, per riflettere su quelle virtù umane del popolo napoletano che per Pasolini erano rimaste intatte dalla violenza distruttiva del consumismo.
Al centro del dibattito, l’alterità come forma salutare e rivoluzionaria, alternativa all’omologazione capitalista, ma soprattutto come difesa del diverso, delle differenze, delle minoranze, una sfida che non deve sfociare nella falsa tolleranza, ma che deve essere la conquista della difesa delle diversità: che siano genetiche, biologiche, culturali, filosofiche, morali o religiose, sono le diversità ciò che garantisce la sopravvivenza e la dignità della vita.





