(AGENPARL) – gio 01 dicembre 2022 COMUNICATO STAMPA
Carbon farming: Cia, bene obiettivi Regolamento Ue. Sciogliere criticità per incentivare agricoltori
Presentata proposta Commissione su certificazione volontaria assorbimenti. Primo passo verso armonizzazione settore, ma testo va perfezionato
Roma, 1 dic – Cia-Agricoltori Italiani accoglie con favore gli obiettivi della proposta di Regolamento presentata dalla Commissione Ue per costruire un primo quadro volontario europeo di certificazione degli assorbimenti di carbonio, che va nella giusta direzione di strutturare e armonizzare il settore, con l’obiettivo di arrivare a un mercato trasparente, stabile e dalle regole chiare.
Tuttavia, pur apprezzando gli scopi del Regolamento, Cia individua nella proposta della Commissione Ue alcune criticità, rilevate anche dal Copa-Cogeca, che potrebbero limitare le possibilità degli imprenditori agricoli di intraprendere o intensificare le attività di stoccaggio della CO2 nei loro suoli.
Prima di tutto, secondo Cia, la proposta risulta ancora troppo complessa e molti elementi importanti saranno decisi solo tramite atti delegati; vengono date, poi, definizioni che pongono limiti rigidi alle attività di carbon farming, prendendo in considerazione una frazione molto circoscritta di pratiche agricole in termini di riduzione delle emissioni. E ancora: nella proposta soltanto gli “assorbimenti netti di gas serra” sono ammissibili alla certificazione, mentre le pratiche di mitigazione che gli agricoltori possono attuare non sono incluse nel testo (pratiche che generano i cosiddetti co-benefici), come l’aggiunta di additivi ai mangimi, l’aumento di edifici a basse emissioni o l’utilizzo di fertilizzanti di precisione. Inoltre, ulteriori criticità riguardano la difficoltà a comprendere la linea di base da cui gli agricoltori dovrebbero partire per iniziare i conteggi, che potrebbe escludere imprenditori che da anni compiono sforzi per un maggiore stoccaggio delle emissioni e, infine, il sistema di accreditamento previsto rischia di risultare assai oneroso in termini amministrativi.
“Il carbon farming -spiega il presidente nazionale di Cia, Cristiano Fini- rimane, per noi, un grande strumento per valorizzare il ruolo multifunzionale dell’agricoltura, di fronte alla sfida dei cambiamenti climatici, con vantaggi sia per l’ambiente e la sostenibilità che per il reddito degli agricoltori. Per questo, siamo pronti a lavorare con i colegislatori, in Parlamento e Consiglio Ue, per migliorare la proposta e renderla una reale opportunità per tutto il settore agricolo”.
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