(AGENPARL) – lun 28 novembre 2022 [image: LOGO CISL CT rettangolare.jpg]
Unione Sindacale Territoriale
CATANIA
http://www.cislcatania.it
*COMUNICATO STAMPA*
La proposta
*VIOLENZA DI GENERE, SERVE UNA RETE TRA ISTITUZIONI*
*Un coordinamento, guidato dalla Prefettura, tra scuola, istituzioni,
parrocchie, Comuni, sindacato e associazioni antiviolenza *
——————————
Catania, 28 novembre 2022 – Parlare di violenza di genere nella scuola per
piantare il seme della consapevolezza nelle giovani generazioni. Perché per
affrontare un fenomeno che rappresenta una enorme e urgente sfida sociale
occorre non solo l’integrazione tra politiche sociali e interventi messi in
campo a ogni livello istituzionale ma anche un grande cambiamento culturale
ed educativo. Perché anche con scuola, istituzioni, parrocchie, Comuni,
sindacato e associazioni antiviolenza si costruisca un coordinamento,
guidato dalla Prefettura, che sappia fare rete, per prevenire, far emergere
il disagio, accompagnare e proteggere le vittime.
Nelle parole conclusive di Maurizio Attanasio, segretario generale della
Cisl di Catania, lo spirito con cui il sindacato ha portato oggi al tavolo
del convegno col titolo “Ogni giorno è questo giorno”, presso il liceo
scientifico cittadino “Principe Umberto”, il tema della violenza di genere.
Manifestazione tenutasi nel ciclo delle iniziative per la Giornata
internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.
«Se è vero che la principale agenzia educativa è la famiglia – ha aggiunto
Attanasio – è anche vero che la scuola deve essere il luogo del confronto e
della maturazione dei giovani. E ci rivolgiamo alle docenti e ai docenti,
perché parlino e facciano parlare del fenomeno, perché facciano crescere la
coscienza e la consapevolezza di esso».
Attanasio ha puntato anche il dito contro le politiche sociali dei Comuni.
«Nel confronto sui tavoli dei nove distretti socio-sanitari catanesi non
c’è un solo rigo né alcuna risorsa per affrontare il tema della violenza di
genere. Anche nel PON Inclusione non c’è concretezza sul tema. È necessario
invece che le politiche sociali dei Comuni si occupino anche di tali
problemi e della protezione sociale delle vittime».
L’incontro è stato aperto da una performance teatrale della scuola d’arte
drammatica catanese “Buio in Sala-Acting School”, che ha preso spunto
dall’Otello di Shakespeare.
Dopo i saluti della preside del liceo, Maria Raciti, e del commissario
straordinario del Comune di Catania, Federico Portoghese, la coordinatrice
dell’incontro Grazia Zuccaro, responsabile del Coordinamento parità di
genere della Cisl catanese ha dato la parola alla segretaria territoriale
della Cisl, Lucrezia Quadronchi, ha introdotto il tema e sottolineato
subito il ruolo del sindacato.
«La violenza culmina spesso in condizioni di disparità di genere, per le
quali la donna si trova sovente in condizioni di assoggettamento economico
– ha affermato – e l’impegno della Cisl è di lottare, dentro e fuori i
posti di lavoro, con lo strumento della contrattazione, per la giustizia
sociale e il principio dell’uguaglianza e per consentire che siano
conciliati i tempi della vita e del lavoro delle donne. Vogliamo anche dire
che la violenza non è un destino, che bisogna invece parlarne e uscire
dall’isolamento, ma è necessario che le istituzioni siano pronte ad
accogliere, accompagnare e proteggere le vittime di violenza».
Il prefetto Maria Carmela Librizzi ha evidenziato la necessità della
battaglia che datori di lavoro e sindacati devono condurre per eliminare le
condizioni che rendono fragili le donne. «C’è ancora molto da fare – ha
sottolineato – al riconoscimento della cittadinanza politica non è
corrisposta la cittadinanza civile». La rappresentante del governo ha poi
ribadito la necessità di un impegno collettivo. «Contro le violenza di
genere occorre una rete, una cabina di regia, fatta anche con scuole,
medici di famiglia, parrocchie, perché vengano intercettati i segnali del
disagio prima possibile e intervenire in tempo. Ma occorre poi accompagnare
le vittime e dare maggiore sostegno ai centri antiviolenza e avere
particolare cura per le donne disabili che sono una fragilità nella
fragilità».
Di legislazione tardiva in Italia ha parlato il questore Vito Calvino. Che
ha ricordato l’impegno della Polizia di stato catanese con la procura per
il cosiddetto Codice Rosso e della divisione anticrimine che si occupa
anche dei minori. «Non occorre però intervenire per reprimere il fenomeno
compiuto – ha avvertito – ma vogliamo puntare sulle misure di prevenzione e
primo intervento». Il questore ha fatto riferimento al “protocollo Zeus”,
recentemente firmato dalla Questura di Messina con un’associazione. Si
tratta di modello d’azione innovativo promosso dal ministero dell’interno,
che amplia l’efficacia dell’ammonimento del Questore e che consente, sia in
caso di atti persecutori sia in caso di violenza domestica, di invitare la
persona ammonita a sottoporsi a un programma di supporto psicologico e di
prevenzione appositamente organizzato dai servizi presenti sul territorio.
Di rete tra scuola, istituzioni e centri antiviolenza ha anche parlato
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