
(AGENPARL) – lun 31 ottobre 2022 Sinistra Civica Ecologista Municipio X – Sinistra Italiana: I fuochi d’artificio in onore dei boss e le esibizioni di potere mafioso anche durante le campagne elettorali ci “suggeriscono” che il problema da affrontare non è lo “scatto rubato” ad un ignaro candidato Sindaco ma il comportamento padronale e predatorio delle mafie nel nostro territorio.
Un vecchio saggio popolare recita che “Quando il saggio indica la luna, lo stolto guarda il dito”. Fermarsi sulla superficie dei fatti, degli eventi, ci impedisce di coglierne la profondità, la verità, la sostanza. Ed è così che uno “scatto” da campagna elettorale diventa motivo di discussione non per la pericolosa esibizione di potere di un boss del litorale romano ma perché, secondo qualcuno, Roberto Gualtieri doveva andare in giro con le foto segnaletiche per identificare chiunque si avvicinasse durante un volantinaggio. I fuochi d’artificio in onore dei boss così come le ostentazioni di potere anche durante le campagne elettorali dovrebbero suggerirci che il problema da affrontare sono le continue esibizioni padronali e predatorie delle mafie nel nostro territorio che, con questo atteggiamento, affermano senza utilizzare parole che “qui comandiamo noi, qui si fa quello che diciamo noi”. Questo è il tema vero. Le semplificazioni non aiutano a comprendere, quindi combattere efficacemente, il fenomeno mafioso. Inchieste, arresti e condanne, non bastano da sole a sconfiggere le mafie. Il caso Ostia continua a dimostrarlo. Le mafie si manifestano in tutta la loro potenza quando in mancanza di una risposta certa delle Istituzioni, di una presenza forte di queste ultime nella vita dei cittadini, soprattutto di quelli più fragili ed esposti, si sostituiscono allo Stato. Le forze dell’ordine e la Magistratura fanno egregiamente la loro parte nella lotta alla criminalità mafiosa ma sta alle Istituzioni, in sintonia con i cittadini, la responsabilità di fare la propria perché arresti e condanne, seppur fondamentali, non bastano da sole a sconfiggere il crimine organizzato. Ad Ostia le mafie c’erano e ci sono indipendentemente dalla carcerazione o meno di un boss di uno dei clan attivi sul litorale. Sconfitto un clan ne arriva un altro, spesso più forte di quello precedente, che occupa gli spazi lasciati vuoti sia dalle “famiglie” mafiose sia dalle Istituzioni le quali troppo spesso dimenticano colpevolmente il dovere di svolgere un ruolo attivo nel contrasto al crimine organizzato. L’assenza delle Istituzioni determina omertà o peggio assuefazione ai fenomeni criminali. Quando le Istituzioni fanno un passo indietro solitamente i clan ne fanno due in avanti sostituendosi allo Stato. La lista dei servizi che offrono i clan è infinita e sta dentro un sistema economico molto efficiente che cavalca e alimenta allo stesso tempo la crisi economica e sociale: la merce barattata è quasi sempre costituita da diritti scambiati con favori personali da ripagare in qualche modo ai clan. Per questo è necessario un intervento potente delle Istituzioni in quelle parti del territorio che più di altre soffrono per la presenza pervasiva delle mafie. Tornare ad un utilizzo sociale del patrimonio immobiliare pubblico, portare servizi nei quartieri che hanno bisogno di risposte perché più in sofferenza, aumentare l’offerta didattica e formativa, promuovere iniziative culturali e di aggregazione sociale, sono solamente alcune delle iniziative che le Istituzioni locali e cittadine devono promuovere per sostituirsi allo strapotere delle famiglie criminali. Per questo, ancora una volta, torniamo a chiedere l’Istituzione di un Osservatorio Municipale Antimafia presieduto da una persona di altissimo profilo istituzionale, scelta di concerto con la Commissione Parlamentare Antimafia, in grado di lavorare a strettissimo rapporto con l’Amministrazione Capitolina perché le mafie ad Ostia sono una questione cittadina e non certo una questione prettamente locale. Tornando alla foto che tanto ha fatto discutere, è del tutto evidente che il Sindaco Gualtieri non avesse idea di chi fosse l’attempato signore che, con il giornale sotto il braccio, si è presentato al candidato Sindaco durante una passeggiata elettorale. Quella foto però ci racconta l’ennesima esibizione di potere di uno dei boss del litorale. Questo è il problema da affrontare. Così come a Palermo il problema non è il traffico, ad Ostia il problema non sono le foto del Sindaco Gualtieri durante la campagna elettorale.
Marco Possanzini, Capogruppo Sinistra Civica Ecologista Municipio X – Sinistra Italiana