
(AGENPARL) – lun 24 ottobre 2022 Padova, 24 ottobre 2022
QUANDO LA FISICA INCONTRA IL JAZZ
Il Dipartimento di Fisica dell’Università di Padova ospiterà un dipinto-installazione e un concerto in occasione del Padova Jazz Festival
Nel 1739 il matematico, fisico e ingegnere Giovanni Poleni avvia a Padova un Gabinetto di Fisica, famoso nell’Europa dell’epoca, che i suoi successori arricchiscono non solo con strumenti scientifici sempre più moderni, ma anche con dispositivi del ‘500 e ‘600: questa collezione è conservata e studiata oggi nel Museo Giovanni Poleni dell’Università di Padova (via Loredan, 10 – Padova).
Fisica sì, ma non solo: profondamente interdisciplinare, l’itinerario espositivo del Museo Poleni illustra anche gli svariati collegamenti della fisica con il mondo dell’arte. Nel campo dell’ottica, ad esempio, spiccano numerosi strumenti legati alla sfera del pre-cinema, come specchi cilindrici e tavole per anamorfosi, un fenomeno in cui i vari soggetti raffigurati appaiono deformati se osservati direttamente, mentre risultano corretti se osservati per riflessione.
Da martedì 25 ottobre a sabato 19 novembre, in occasione del Padova Jazz Festival 2022, il museo Poleni ospiterà il dipinto-installazione dell’artista Anna Piratti dal titolo “Nulla è come sembra”: si tratta di un’opera su tela con elementi in rilievo che parla della forza silenziosa che si manifesta ogni giorno sotto i nostri occhi assumendo forme e accenti diversi e, sollecitando l’immaginazione dei visitatori, diventa motivo di incontro tra discipline diverse.
“Nulla è come sembra” è un omaggio allo stesso Poleni e trova una collocazione ideale all’interno del museo: nel ‘700, infatti, era tipico delle lezioni di fisica catturare l’attenzione del pubblico con fenomeni sorprendenti e spettacolari spiegati scientificamente poiché, come scriveva nel 1738 l’abate Nollet – scienziato della corte francese – nel cuore del Secolo dei Lumi, «il nostro intento è di insegnare e far luce». Il titolo dell’opera, “Nulla è come sembra”, evoca molteplici aspetti della fisica: il periodo a cavallo fra ‘800 e ‘900, in particolare, è segnato dalla nascita della fisica moderna; con la teoria della relatività e la meccanica quantistica, si va oltre la fisica classica ed emergono nuove proprietà, tanto inaspettate quanto contro intuitive.
Sempre all’interno del Padova Jazz Festival, sabato 5 novembre alle ore 21 l’Aula Rostagni del Dipartimento di Fisica e Astronomia dell’Ateneo patavino (Via Paolotti, 9 – Padova) farà da teatro al concerto “Good Vibes” del vibrafonista Joel Ross.
Cresciuto praticando la musica nelle chiese della comunità afroamericana, Joel Ross ha da lì assorbito la capacità di stabilire una comunicazione diretta con l’ascoltatore e ha tratteggiato un arco di congiunzione con la storia del suo strumento, raccogliendone l’eredità estetica per proiettarla nella contemporaneità. Aveva appena 23 anni al momento del suo esordio discografico, KingMaker, nel 2019 cui si sono aggiunti, tutti per la storica etichetta statunitense Blue Note, Who Are You? (2020) e The Parable of the Poet (2022). Nel giro di pochi anni Ross, nato a Chicago ma trasferitosi a New York, è riuscito a catalizzare l’attenzione del mondo jazz statunitense suonando anche con Herbie Hancock, Christian McBride, Louis Hayes, Ambrose Akinmusire, Gerald Clayton. In poco tempo ha fatto collezione di premi: l’Edison Award e il “Best Jazz of 2019” del New York Times a seguito del suo disco d’esordio, i referendum di DownBeat e della Jazz Journalists Association.
Per informazioni sulla mostra:
Anna Piratti: Nulla è come sembra
Per informazioni sul concerto:
