
(AGENPARL) – mer 05 ottobre 2022 Comunicato stampa Mercoledì 5 ottobre 2022
Si apre oggi a Bari il 36° Congresso Nazionale della Società Italiana Geriatria Ospedale e Territorio: 500 gli specialisti
attesi. Gli studi SIVAX e la SURVEY-SIGOT sulle vaccinazioni, l’approccio multidimensionale, il Long COVID, la qualità
di vita e di assistenza degli anziani tra i temi principali analizzati dalla società scientifica
SIGOT: COVID-19 e influenza, doppia ondata in arrivo: fondamentali i vaccini
per gli anziani. La prevenzione come tutela per una terza età in salute
“Da studi scientifici su oltre 113mila anziani si evince che le malattie infettive hanno un forte impatto negativo sulle
funzioni cognitive e sull’autonomia personale degli over65. Purtroppo però gli obiettivi di copertura vaccinale sono ben
al di sotto di quanto auspicato dal Ministero della Salute” sottolinea il Prof. Alberto Pilotto, Presidente SIGOT
DAL CONGRESSO SIGOT IL MONITO SULLA PREVENZIONE – I contagi da COVID sono in aumento e al contempo
si verificano i primi casi di influenza, con un virus probabilmente molto aggressivo. Diventa fondamentale la
protezione offerta dai vaccini, soprattutto per la popolazione anziana, maggiormente esposta agli effetti più gravi
delle infezioni. Questo uno dei principali messaggi del 36° Congresso Nazionale della Società Italiana Geriatria
Ospedale e Territorio – SIGOT, che si tiene a Bari dal 5 al 7 ottobre, insieme a numerosi altri temi come
l’approccio multidimensionale, il “long-COVID”, la qualità di vita e di assistenza degli anziani. Cinquecento gli
specialisti attesi.
“Mai come adesso è necessario ragionare sull’approccio all’anziano in termini di prevenzione – sottolinea il Prof.
Alberto Pilotto, Presidente SIGOT – I dati Eurostat rilevano che a 65 anni l’anziano ha in media davanti dai 22 ai
25 anni di vita. Tuttavia, troppo spesso una parte consistente di questi anni è gravata da disabilità e malattie. L’unico
modo che abbiamo per prolungare questi anni di vita anziana in salute e attività è realizzando percorsi e programmi
di prevenzione, che nell’ambito delle malattie infettive acute consistono nelle vaccinazioni, che rafforzano il sistema
immunitario. Da una revisione di studi scientifici su oltre 113mila anziani si evince che le malattie infettive hanno un
forte impatto negativo sulle funzioni cognitive e sull’autonomia personale degli ultrasessantacinquenni. Purtroppo
però gli obiettivi di copertura vaccinale sono ben al di sotto di quanto auspicato dal Ministero della Salute: per
l’influenza, l’obiettivo minimo del 75% della popolazione anziana non è mai stato raggiunto dal 1999 e, dopo un
trend in crescita dal 2015 al 2020, nella stagione 2021/22 la copertura vaccinale anti-influenza negli anziani è
diminuita del 7%. Considerando i dati osservati nell’emisfero australe dobbiamo prepararci ad una certa aggressività
del virus influenzale, visto che le nostre difese immunitarie non sono state sollecitate nelle ultime due stagioni, mentre
il COVID si può presentare sotto forma di nuove varianti, in parte già identificate”.
STUDIO SIVAX E SURVEY- SIGOT, PUNTI DI PARTENZA PER LE VACCINAZIONI – “La SIGOT si è concretamente
impegnata nel campo delle vaccinazioni anche con due specifiche iniziative scientifiche, lo studio SIVAX-RSA e
un’indagine conoscitiva dell’orientamento dei geriatri italiani in tema di vaccinazioni – spiega Nicola Veronese,
Direttore Scientifico SIGOT – Il primo studio, condotto insieme all’Istituto Superiore di Sanità su 558 anziani ospiti di
26 RSA italiane, ha dimostrato una ottima copertura vaccinale anti-COVID-19 (quasi il 99%) in un contesto in cui la
Ufficio Stampa Diessecom
fragilità è ampiamente rappresentata (solo il 10% degli ospiti non era fragile né a rischio di diventarlo). Nel secondo
studio, il questionario proposto ai geriatri italiani ha evidenziato come l’83% di loro tenga abitualmente conto dello
stato vaccinale degli anziani che hanno in cura, ritenendo nel 90% dei casi che i vaccini siano efficaci anche
nell’anziano fragile. Oltre a quella contro il COVID, le vaccinazioni più raccomandate risultano quelle contro
l’influenza, lo pneumococco e contro l’Herpes Zoster, consigliata quest’ultima dalla maggior parte dei geriatri. Infine
oltre i tre quarti dei geriatri intervistati dichiara di avere una buona o elevata conoscenza del Piano Nazionale di
Prevenzione Vaccinale”.
L’ALTRA NUOVA EMERGENZA: IL LONG-COVID – Il ritorno del COVID preoccupa anche in quanto potrebbe
alimentare un’altra emergenza già in atto: la diffusione del Long COVID. “Il Long COVID è una sindrome clinica
caratterizzata dalla presenza di alcuni sintomi come fatica persistente, stanchezza, dolori muscolari, deficit cognitivi,
disturbi del sonno ed inappetenza legati all’infezione da SARS-CoV-2, che persistono dopo 12 settimane dall’infezione
– spiega Virginia Boccardi, geriatra dell’Ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia e Presidente SIGOT
Young – Da una recente revisione sistematica su 57 studi con 250.351 sopravvissuti a COVID-19 è risultato che il 55%
ha sperimentato almeno un sintomo riconducibile a long COVID dopo 6 o più mesi dall’infezione (JAMA Netw Open
2021). Le più recenti evidenze scientifiche mostrano che l’infezione da SARS-CoV-2 tende a manifestarsi
maggiormente nei sistemi più labili dell’individuo, in particolare nel sistema nervoso centrale, in quello autonomo e
nell’apparato muscolo-scheletrico. Pertanto, il paziente meno resiliente e più vulnerabile sarà quello più suscettibile
alla sindrome da Long COVID, con un significativo impatto sulle sue abilità funzionali residue. Il Long COVID potrebbe
rappresentare in un futuro non tanto lontano uno dei principali fattori predisponenti alle sindromi geriatriche (come
ad esempio le cadute, il declino cognitivo e i disturbi del sonno). Occorre dunque un modello di cura con un approccio
multidimensionale e multidisciplinare che metta il malato al centro, per una medicina preventiva e personalizzata”.
L’APPROCCIO MULTIDIMENSIONALE E LE LINEE GUIDA DI SIGOT – La prevenzione condiziona notevolmente
l’invecchiamento, determinando il grado di salute e di comorbidità. Gli anziani, infatti, rappresentano la
popolazione più eterogenea in termini di stato di salute, che può modificarsi attraverso diversi fattori. Per questo
il metodo multidimensionale si rivela fondamentale per valutare i parametri della terza età. “Al Congresso SIGOT
esporremo il progetto sulla valutazione multidimensionale realizzato in collaborazione con l’Istituto Superiore di
Sanità e con la Medicina Generale: si tratta delle prime linee guida sulla valutazione multidimensionale della persona
anziana – evidenzia il Prof. Pilotto – L’iniziativa sarà presentata con una tavola rotonda a cui parteciperanno figure
istituzionali, rappresentanti della Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie, dell’Istituto Superiore
di Sanità, del Consiglio Superiore di Sanità”.