(AGENPARL) – gio 01 settembre 2022 Canili lager, oltre 5mila firme in cinque giorni per la petizione online di Fondazione CAVE CANEM contro i bandi al ribasso d’asta
La Vicepresidente Faiella, “Forti di questa mobilitazione adesso faremo pressione sulle Amministrazioni comunali affinché ritirino in autotutela i bandi aggiudicati al ribasso e assegnino il servizio a strutture idonee”
Roma, 1° settembre 2022 – Oltre 5mila firme in cinque giorni: è il primo risultato raggiunto dalla petizione online promossa da Fondazione CAVE CANEM per impedire l’aggiudicazione di bandi al ribasso d’asta e la deportazione di cani nei “canili lager”. L’iniziativa è stata lanciata lo scorso 25 agosto sul sito della fondazione attraverso la pagina dedicata: https://fondazionecavecanem.org/landing/emergenza-deportazione-firma-la-petizione/
“Questo risultato è degno di nota – afferma Federica Faiella Vicepresidente della Fondazione CAVE CANEM – e ci permetterà di fare pressione sulle Amministrazioni Comunali affinché ritirino in autotutela bandi aggiudicati al ribasso d’asta e assegnino il servizio di gestione e accudimento di animali abbandonati a strutture idonee, anche bloccando i trasferimenti di cani verso canili lager aggiudicatari di gare al ribasso d’asta”.
“Non solo – continua Faiella – supporteremo i Comuni intenzionati ad adottare modelli di bandi di gara che contribuiscano alla realizzazione e alla gestione dei canili in grado di accogliere e gestire gli animali ospitati nel rispetto delle caratteristiche etologiche della specie”.
La petizione nasce per contrastare il business legato ai canili rifugio. “Negli ultimi anni, abbiamo visto Amministrazioni comunali bandire, e in alcuni casi aggiudicare gare, prevedendo l’affidamento secondo il criterio del massimo ribasso o purché il prezzo fosse inferiore o, al massimo, pari a quello a base d’asta prevedendo quotazioni che oscillano tra € 1,73 giornaliero per cane e € 2,70 al giorno a cane (IVA esclusa) – sottolinea Faiella – importi totalmente insufficienti a garantire l’erogazione di servizi qualitativamente elevati a favore di animali già costretti a patire la condizione di costrizione in un contesto detentivo quali sono i canili rifugio”.
“Basti pensare – prosegue la Vicepresidente di Fondazione CAVE CANEM – che l’ANAC – Autorità Nazionale Anticorruzione, riprendendo una nota del Ministero della Salute, già nel 2016 ha dichiarato di ritenere appropriato che il Comune preveda un importo oscillante, approssimativamente, tra € 3,50 e 4,50 giornalieri per cane. Sempre l’ANAC, a marzo di quest’anno, ha chiarito come sia responsabilità del Comune che affida il servizio di custodia, gestione e accudimento dei cani, tanto presso strutture pubbliche, quanto presso strutture private, in qualità di stazione appaltante, la verifica dello stato dei luoghi di esecuzione e la sussistenza delle autorizzazioni amministrative necessarie al corretto adempimento delle prestazioni contrattuali, in particolare riguardo alla situazione strutturale, al sovraffollamento, all’igiene, allo stato manutentivo, tutto al fine di garantire davvero il benessere degli animali e degli operatori – e, aggiungiamo noi, dei volontari”.
“In caso di aggiudicazione a un prezzo inferiore ai 4 euro, anche considerando l’inflazione rispetto al 2016 – fa notare Faiella – risulta alto il rischio che le cure e la gestione fornite agli stessi cani risulti non ottimale e, anzi, esponga a rischi di maltrattamento o detenzione incompatibile con la natura degli animali e produttiva di grave sofferenza: si tratta di due reati previsti e puniti agli articoli 544 ter e 727, II comma, del codice penale”.
Con questa consapevolezza FONDAZIONE CAVE CANEM ha deciso di promuovere una battaglia di civiltà per contrastare questo sistema disfunzionale che comporta un utilizzo improprio di fondi pubblici e non permette in alcun modo di intervenire in termini di prevenzione e lotta al randagismo, ma anzi costituisce una forma di maltrattamento animale.
Per sottoscrivere la petizione è sufficiente collegarsi al sito internet della Fondazione: https://fondazionecavecanem.org/landing/dona/ L’iniziativa nasce nell’ambito del programma #nessunoescluso, realizzato dalla Fondazione CAVE CANEM per convertire tutti i canili in luoghi di transito per gli animali ospitati e centri di interesse per la collettività.
La FONDAZIONE CAVE CANEM ONLUS è una non profit al femminile nata dalla volontà di due donne Adriana Possenti Presidente e Federica Faiella Vicepresidente per garantire l’evoluzione del rapporto tra persone e animali. Finanzia e realizza modelli di co-progettazione, occasioni di formazione, campagne di sensibilizzazione e informazione per cambiare il destino e tutelare i diritti in particolare di cani e gatti in difficoltà. Alla mission della Fondazione è stato conferito il valore dell’inclusione sociale: vengono coinvolti uomini e donne che mettono a disposizione energia e impegno a favore di animali senza famiglia, traendone un beneficio in termini di crescita umana, formazione professionale, riscatto sociale e avvicinamento alle carriere legate al mondo degli animali (persone detenute, giovani a rischio, studenti universitari, anziani, professionisti e volontari). Persegue in tutta Europa obiettivi di grande impatto sociale, con risultati concreti e misurabili. Per saperne di più, visita il sito internet: http://www.fondazionecavecanem.org
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