(AGENPARL) – dom 28 agosto 2022 Bollette. La Pietra (FdI): Possibili risparmi del 25 per cento. Rimodulare calcolo prezzo elettricità applicando costo reale tutte fonti approvvigionamento
“Il caro bollette è l’emergenza del momento e sicuramente il problema più impegnativo che avrà il prossimo governo. Certo la crisi della guerra Russia-Ucraina ha incrementato i costi del gas che già però stavano salendo ancora da prima, creando una tempesta perfetta per le nostre aziende già penalizzate dalla crisi Covid. Sicuramente dovremmo pensare ad incrementare la produzione di energia elettrica da rinnovabili, installare nuovi rigassificatori e diversificare le forniture del gas, per non essere condizionati dal gas russo, aumentare le interconnessioni europee favorendo l’approvvigionamento anche da sud/ovest, incrementare la ricerca nel così detto nucleare pulito, implementare le trivellazioni del nostro gas e aprire altri punti di estrazioni, anche se tutto questo lo si poteva già fare da anni, se non si fosse stati bloccati dalla demagogia ambientalista grillina. Ma c’è una cosa che possiamo tentare di fare subito, nell’immediato, senza investimenti e senza costi aggiuntivi per lo Stato”.
Lo scrive in un articolo sul sito del gruppo di Fratelli d’Italia al Senato il senatore Patrizio La Pietra.
Tra i primi interventi, ipotizza il senatore di FdI “possiamo modulare in maniera più corretta il sistema di calcolo del costo dell’energia elettrica attribuendo ad ogni differente settore produttivo energetico il suo reale prezzo di vendita su base oraria. L’Italia ha una economicissima produzione da rinnovabili, che sfiora il 40 per cento del fabbisogno, ma il costo dell’energia elettrica viene calcolato unicamente sul costo del gas in quanto considerata ‘fonte continuativa’”.
“È una anomalia ed una forzatura tutta italiana -osserva La Pietra. In Spagna, per citare un esempio, il prezzo della energia giornaliero viene calcolato attraverso la media oraria del costo reale della offerta di ogni fonte disponibile a partire dalle produzioni più economiche, per arrivare solo in ultimo alla offerta data dal carissimo gas importato. Questo perché l’energia rinnovabile non si può accumulare in maniera semplice. Questo inoltre potrebbe portare ad un calo dei prezzi in offerta durante le ore di maggior consumo. Tale sistema di calcolo si potrebbe adottare anche da noi evitando così extraprofitti immensi e non giustificabili da parte di chi produce o acquista energia da rinnovabili, profitti difficilmente tassabili in quanto azzerabili da investimenti anticipati che renderebbero contabilmente di difficile individuazione il loro effettivo ammontare”.
“La rimodulazione del calcolo del prezzo dell’energia elettrica italiana applicando il costo reale di tutte le fonti di approvvigionamento (nucleare estero, gas, carbone, petrolio e rinnovabili) potrebbe portare immediatamente ad un risparmio in bolletta di circa il 25 per cento, se si escludono gli oneri di sistema. Il tutto a costo zero per lo Stato. Questo è anche quello che serve alle nostre aziende sull’immediato per non farle perdere di competitività nei confronti alle loro concorrenti straniere” conclude il senatore di FdI.
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