(AGENPARL) – Roma, 25 agosto 2022 – I prezzi di grano e mais hanno cominciato a tornare a quelli di prima della guerra, in un mercato che sta ritrovando un “punto di equilibrio”.
Lo scenario peggiore è stato scongiurato, con le Nazioni Unite che temono la “carestia”, ma i prezzi sono ancora molto alti e l’inflazione è una minaccia, affermano gli analisti di mercato.
I prezzi del grano sono saliti a circa 440 euro per tonnellata sul mercato europeo a metà maggio, il doppio rispetto all’estate scorsa, mentre il commercio è stato quasi bloccato nel Mar Nero, ma ad agosto i prezzi sono scesi a 330 euro per tonnellata, e anche in calo a fine maggio – inizio giugno – Con le prime rassicuranti stime sulla produzione in Europa e la ripresa delle esportazioni dall’Ucraina, prima via terra e su rotaia e poi via mare.
D’altra parte, i prezzi sono ancora molto alti, poiché esistono ancora le ragioni del loro aumento nell’era post-Covid, tra cui gli alti costi dell’energia, dei fertilizzanti (il cui prezzo è aumentato tre volte in un anno) e dei trasporti.