
(AGENPARL) – ven 05 agosto 2022 SCUOLA: I PRESIDI SCRIVONO AI PARTITI, LA SCUOLA SIA AL CENTRO DEI PROGRAMMI ELETTORALI
Il presidente di Dirigentiscuola Attilio Fratta: “Scuola non è fanalino di coda. Il paese deve ripartire dall’istruzione con maggiori finanziamenti, formazione e ordinaria manutenzione”
ROMA, 5 AGOSTO- Dirigentiscuola, sindacato nazionale dei presidi, ha reso nota una lettera aperta rivolta a tutte le forze politiche per invitarle a mettere la scuola al centro dei programmi elettorali e del prossimo Esecutivo.
Il documento dei presidi arriva al culmine di uno scontro con i vertici del ministero dell’Istruzione per la decisone di assegnare in reggenza le scuole neodimensionate, nonostante la legge 79 abbia stabilito che tutte le scuole neodimensionate sono disponibili per incarico per i due anni previsti dalla legge. Il Ministero, in pratica, non avrebbe applicato la legge, incurante del Parlamento. “Un fatto molto grave”, sostiene Dirigentiscuola, “che ci costringerà a ricorrere ai giudici”.
Nella lettera inviata a tutti i partiti Dirigentiscuola chiede di rendere attrattiva la scuola grazie a maggiori finanziamenti, a partire dalla prossima legge di Bilancio. L’annuale rapporto Eurydice – si legge nella missiva – rivela una generale tendenza nei paesi dell’Unione europea sulla scarsa attrattività dell’insegnamento ed estensivamente del lavoro nella scuola, in Italia si è su livelli decisamente più marcati; una scuola efficiente richiede di attivare e implementare organici sistemi di reclutamento, conformi a Costituzione e senza scorciatoie o sanatorie variamente camuffate e finanche in assenza dei titoli di studio prescritti dalla legge, ora richiamandosi a ragione giustificante l’emergenza; seguiti da mirati percorsi di formazione e ricorrente aggiornamento di tutto il personale. L’efficacia del servizio di istruzione-formazione-educazione – continua Dirigentiscuola – richiede il dimensionamento ottimale delle istituzioni scolastiche su numeri gestibili concordando con le regioni il parametro medio. I dirigenti scolastici -si legge ancora – sono dirigenti pubblici preposti, in posizione apicale, alla conduzione di pubbliche amministrazioni, con esclusiva responsabilità dei risultati, giuridicamente esigibile: che però, per poter essere fatta valere, richiede la sussistenza delle condizioni che la correlino ai loro effettivi poteri d’intervento. Altrimenti li si espone a una responsabilità oggettiva o da mera posizione, contraria ai principi di civiltà giuridica e alla nostra Costituzione. Il documento si conclude con un auspicio: dal prossimo ministro dell’Istruzione che sarà espresso dalle forze politiche in competizione elettorale, ci attendiamo una serie d’interventi che definire di ordinaria manutenzione può forse risultare riduttivo, essendo tutt’altro che irrilevanti.
“Ci appelliamo a tutti ipartiti- ha dichiarato ilpresidente nazionale di Dirigentiscuola Attilio Fratta -affinché la scuola non sia il fanalino di coda nei programmi elettorali ma venga messa al centro perché è proprio dalla scuola che il nostro Paese può e deve ripartire per dare ai giovani un futuro migliore.”.
In allegato la lettera.