(AGENPARL) - Roma, 3 Agosto 2022(AGENPARL) – mer 03 agosto 2022 [Se non leggi correttamente questo messaggio, clicca qui](https://lawhite.musvc1.net/e/r?q=P2%3dF4P3Q_2wfx_C7_5ycv_ED_2wfx_BBvYkcs.KkEySz9yGoJ7.AyI_5ycv_EDp_Nd1Z_XsPxH.nQzT_5ycv_ED_2wfx_CB1Bm_Nd1Z_YqT_CS2Zl8qC_2wfx_C0AYp0J_Payc_anQCX2T_5ycv_EdmeL_Payc_ak_Nd1Z_YqGJ_Nd1Z_YnYu.Atc_2wfx_BbA_Payc_anL3_Payc_ZFMDd.E_Nd1Z_XIV_2wfx_C03T_2wfx_Bbtdu_Nd1Z_Yn_Payc_Zp_Nd1Z_XIIDeGH_2wfx_C06TzPDvMrZ%26A%3dIWDeF%260%3dzS3RpY.7n9kxA7%26G3%3dWDaGf%26y%3dc%26x%3dXKcE%26K%3dFgJfE%26R%3dCZIfGcKZJ&mupckp=mupAtu4m8OiX0wt)
DURA MATER di ADA SIRENTE
Tra dramma privato e collettivo, tra illusione e realtà, tra la concretezza del vero e gli inganni di una mente in coma farmacologico, Ada Sirente scrive un romanzo di alta scrittura sotto forma di diario minimo, essenziale.
Mariella è nel letto numero 5 della terapia intensiva. Una cicatrice demarca il confine tra un limbo di visioni e la realtà che le sfugge. È in coma farmacologico: crede di aver tentato il suicidio per amore, ma l’hanno operata al cervello per una malattia rara che non sapeva di avere. Mariella dubita di sé, non riesce a ricostruire gli eventi: l’io narrante ipercosciente cerca disperatamente di ricucire i fili, elaborando, analizzando, interpretando, conciliando numeri e rime nella memoria. Una cicatrice separa anche i due luoghi di Mariella, che sono anche i luoghi dell’autrice: Roma, un fondale di carta, e l’Abruzzo, la sua terra antropologica, dove sopravvive la memoria della zia Elda e dove talvolta la natura, offesa, porta morte e desolazione. Una cicatrice segna anche le due lingue di Dura Mater: l’affilato gergo medico e improvvisi tratti lirici con radici antiche. Alla fine, la strada da percorrere è una sola: quella del “capetiempe” dei contadini abruzzesi, il ripartire sempre da capo, superando il dolore delle sciagure, sia quelle individuali, sia quelle collettive delle frane e dei terremoti.
ADA SIRENTE
Abruzzese, Ada Sirente vive nella campagna romana. Ha esordito nel 2013 con le prose poetiche di Collevero (Di Felice Edizioni) con postfazione di Mariano Bàino. Suoi testi in versi sono stati pubblicati su Smerilliana-15, rivista diretta da Enrico D’Angelo. Il suo racconto La stella di Barnard è stato tradotto da Philippe Di Meo e pubblicato in Francia sulla rivista Espace(s) nr.10, progetto letterario nato in seno allo Cnes – Centre Nationale d’Études Spatiales. Con il testo Sei Aprile è inserita nel Calendario Utopico 2015 (Sartoria Utopia, Milano), da cui è stato tratto il brano musicale omonimo del cantautore Umberto Maria Giardini Protestantesima (La Tempesta, 2015).
DURA MATER
Di Ada Sirente
Prefazione di Sparajurij
Editore: Miraggi
Uscita: luglio 2022
Pagine: 144 pp.
Prezzo: 16 euro