
(AGENPARL) – gio 21 luglio 2022 Storie, luoghi, persone,
eventi e curiosità ai piedi
del Monte Bianco
LUGLIO
3 EDITORIALE
Convivere con la montagna: ieri, oggi, domani
4 ATTUALITA’ ED EVENTI
Ai piedi del Monte Bianco un’estate da vivere e raccontare
Un’estate di cultura per tutti con la biblioteca di Courmayeur
Il Geofestival, viaggio al centro della pietra
L’Acedémie torna con i suoi saggi e una ricca estate di attività
8 VITA DI PAESE
Courmayeur socio onorario Altagamma, portavoce dell’eccellenza italiana
Puliamo Courmayeur, una corvée ben riuscita
Festa degli alberi, 150 bambini protagonisti
La Pigotta dell’Unicef e un ciliegio selvatico ai nuovi nati nel 2021
Scoprire le bellezze di Courmayeur a piedi, e-bike ma non solo
Quattro anni da giornalisti per il liceo Linguistico di Courmayeur
Courmayeur ha il suo Consiglio dei Giovani
Raduno delle Cantorie della Valdigne
Bovine in passerella a Dolonne
18 BIBLIOTECA
Sad&Poe – Haiku d’estate
Mémoires Photo, un’esposizione a cielo aperto per raccontare Courmayeur
Memorie di Guerra
22 FONDAZIONE COURMAYEUR MONT BLANC
Energia, cambiamento climatico e montagna
Le prossime iniziative in calendario
24 LA NOSTRA STORIA
La Brenva, un glacier à croquer
I luoghi del cuore di André Grivel, una delle anime di Courmayeur
Rifugio Bonatti, una nuova gestione per un luogo speciale
Croméyeuï Mon Blan, un libro che racconta Courmayeur
Daniel Lumera ha inaugurato il santuario naturale del Pavillon
34 BACHECA
In ricordo di David Tampan
Pina Casu, 35 anni in Comune
Piccoli Karate Kid crescono
EDITORIALE
onvivere con la montagna? Lo sap-
piamo fare? E convivere con il
cambiamento climatico? La
i racconti dei nostri nonni e dei nostri
anziani per comprendere quale equili-
brio esistesse allora e quali consapevo-
lezze: la montagna era casa, non sempre
accogliente, non sempre benevola. L’antro-
del Monte Bianco ci ha resi “Carrefour d’Europe”,
in molti hanno deciso di vivere nella nostra bel-
la Courmayeur che è così diventata una perla
del turismo“ Tanti appassionati di montagna e
ospiti di Courmayeur hanno imparato a cono-
scerne gioie e rischi. La montagna però è viva
oggi come allora, si muove, borbotta e cambia,
non dimentichiamolo. L’atout oggi è che rispet-
to al passato qui è più monitorata e controllata!
E questo permette di intervenire meglio in caso
di rischio per non arricchire pagine di cronache
già piene. I recenti avvenimenti, se ce ne fosse
ancora bisogno, ci testimoniano le conseguen-
ze dirette del cambiamento climatico. Da tem-
po sui social si pubblicano foto che ci mettono
davanti agli occhi ciò che molti sanno da tem-
po, i ghiacciai si stanno ritirando, velocemente, e
questo porta con sé, soprattutto in questa lunga
e calda estate, conseguenze. La tragedia della
Marmolada è uno dei tanti eventi, purtroppo. In
Valle d’Aosta un’attenta cabina di regia monitora
e controlla. Per quanto ci riguarda determinate
condizioni meteo, unite al monitoraggio conti-
nuo del ghiacciaio Planpincieux e a determinate
situazioni, possono far scattare misure e limi-
tazioni temporanee in Val Ferret per garantire
l’incolumità delle persone, come giusto che sia.
Abbiamo imparato a conviverci in questi ultimi
anni. Il problema è quando tali informazio-
ni e misure saltano agli occhi dei media
nazionali, rischiano di generare allar-
mismi immotivati. Ci siamo passati e ci
passeremo spesso. Il ghiacciaio è mo-
nitorato, notte e giorno, le misure pre-
ai diversi scenari e rappresentano ormai
normale gestione della sicurezza. Seppur
fastidiose in alcuni momenti dell’anno, tali misu-
re sono uno strumento importante e sono impo-
state per garantire il minimo impatto sul territorio
e la massima sicurezza. E’ una consapevolezza
che dobbiamo avere tutti e che richiede collabo-
razione e sinergia.
re, ogni tanto.
Venendo a Tsapletta, questo numero è ricco
di approfondimenti e storie, oltre che appunta-
menti e avvenimenti che rendono attiva e viva
la nostra comunità e il nostro territorio. Un ap-
profondimento particolare è dedicato in questo
numero, grazie alla tastiera di Cesarine Pavone,
ad una ricerca, corredata da antiche immagini,
alla Brenva e a quello che si muoveva intorno ad
un ghiacciaio ormai tanti anni fa! Come cambia-
no i tempi! Tra le novità del nostro territorio, poi,
abbiamo inaugurato “Mémoires Photo”, la mostra
a cielo aperto che valorizza la nostra storia e le
immagini del passato. È un progetto triennale cui
tutti sono invitati a partecipare, potete leggerne
su questo numero e chiedere informazioni in Bi-
blioteca per la consegna di immagini dagli anni
70 al 2000, che potranno essere oggetto della
mostra del prossimo anno!
Buona estate e buona Courmayeur!
Moreno Vignolini
CONVIVERE CON LA MONTAGNA:
l ricco
programma estivo
Courmayeur è partito. Giu
gno ha visto il successo dei
Campionati italiani assoluti e
Master di Scherma
, e l’immer
sione nella natura con le tante
Yoga Mountain Days
gno al Parco Bollino), il
Green
Weekend
(24-25 giugno) nel
le Valli Veny e Ferret, chiuse al
in bicicletta o anche in navetta.
visto rassegne ormai immanca
bili come
Courmayeur in Danza
(2-9 luglio),
(2-3 luglio),
e continueremo con
ACourma
(22-24 luglio),
Vivo Verde
23 e 31 luglio e il 6 agosto, con
Giovanni Allevi, Angelo Bran
duardi, il Coro degli Amici del
Loggione del Teatro Alla Scala,
Elena Somaré). Non mancano
le attenzioni ai più piccoli con il
programma
Remix
(14, 21, 28 luglio, l’11 ago
sto e il 1° settembre). I trail saran
no protagonisti nel corso di tutta
il successo con oltre 1100 par
tenti da tutto il mondo del
Gran
Trail Coumayeur
(8-10 luglio), si
continuerà con il
Vertical Trail
Courmayeur
Mont Blanc
31 luglio), l’
(23- 27 agosto),
(9-18 settembre).
GéoFestival,
“Da dove vengono
le Alpi”. Il 15 agosto saremo im
mersi nell’atmosfera unica della
Festa delle Guide Alpine
no in cui è protagonista la storia
della più antica Società di Guide
d’Italia. E ancora gli appunta
menti con
Lo Matsòn
il 4 set
tembre, e il
Courmayeur Food
Market
(19 / 26 Luglio – 02 / 09
/ 16 Agosto) al Jardin de l’Ange.
Il dal 17 al 23 luglio torna la fe
Santa Margherita ad
Entrèves.
Il Comité de Cour
mayeur farà da regia alle feste
patronali sul territorio: il 16 lu
San Benedetto a Dolon
, il 27 luglio l’immancabile
San Pantaleone in centro
Courmayeur, il 6 agosto arriva
Festa del Vercuino al Villair
e si chiude il 20 agosto con la
Festa de La Saxe
(informazio
ni per le patronali scrivendo
a comitecourmayeur@gmail.
com). Il programma eventi di
Courmayeur; http://www.courmayeu
rmontblanc.it e http://www.comune.
courmayeur.ao.it
AI PIEDI DEL MONTE BIANCO
UN’ESTATE DA VIVERE E RACCONTARE
Un ricco ventaglio di eventi anche questa estate, tra cultura,
tradizione, musica, sport e tanta natura, per grandi e piccoli.
ATTUALITÀ ED EVENTI
ATTUALITÀ ED EVENTI
Un’estate di cultura per tutti con la biblioteca
di Courmayeur
Per la stagione estiva 2022 la biblioteca ha pre-
parato un ventaglio di eventi culturali rivolto ad
un largo pubblico, adulti e piccini, con un oc-
chio particolare che ammicca agli adolescenti.
Accanto a rassegne note, non mancano alcune
novità a rinfrescare il programma eventi ai piedi
del Monte Bianco. Nella saletta dei volumi storici
troveranno posto incontri e reading letterari ac-
compagnati da musica, danza e drammaturgia;
posti laboratori educativi e dato spazio al talento
e al mondo immaginario dei ragazzi.
, OSPITE SPECIALE M. SOURIS
collaborazione con Courmayeur Mont Blanc
cinque appuntamenti con gli attori della compa-
gnia teatrale Palinodie con alcuni grandi classici
zioni e nelle leggende valdostane. Cornici natu-
rali degli incontri saranno il bosco del Peuterey, il
parco Bollino e il Parco Abbé Henry.
14 luglio
Parco Bollino, Courmayeur
“Biancaneve e la Mela Renetta”
Parco Abbé Henry, Plan Gor-
– “I sabot e gli gnomi della notte”
Parco Abbé Henry, Plan Gor-
– “Cappuccetto Rosso e il Pan Ner”
11 agosto
Bosco del Peuterey, Val
– “La spada nel Mont Blanc”
1° settembre
Parco Bollino, Cour-
mayeur
– “La spada nel Mont Blanc”
RASSEGNA
“ VIVERE PER RACCONTARLA”
a cura di Francesca Parravicini
16 luglio – ore 18.00
la giornalista e regista Katia Bernardi presenta
Funne. Le ragazze che sognavano il mare
(Mon-
20 luglio – ore 18.00
la ghostwriter Francesca Parravicini racconta
Nella bottega dei libri
, il processo che porta
29 luglio – ore 18.00
la ballerina e pittrice Simona Atzori presenta
Cosa ti manca per essere felice?
(Mondadori) e
La strada nuova
(Giunti)
25 agosto – ore 18.00
l’ex pallavolista Giacomo Sintini presenta
za e coraggio
(Mondadori)
Francesca Parravicini
(Houston, 1980),
scrittrice,
da oltre quindici anni, lavora come ghostwriter
per le maggiori case editrici italiane. Ha scritto
carne viva, con Francesca Neri (Rizzoli, 2021), Fo-
ATTUALITÀ ED EVENTI
Fontana (Mondadori 2016) e
Forza e coraggio, con Giaco-
mo Sintini (Mondadori 2014).
l Géofestival alpino, alla sua 6
propone un ricco programma di escursioni
geologiche intorno al Monte Bianco e
conferenze di approfondimento, in particolare
una conferenza itinerante in 6 comuni e
32 escursioni commentate, di cui 8 in Valle
d’Aosta (dal 30 luglio al 2 agosto).
In Valdigne Appuntamenti – Conferenze
gratuite:
• 29 luglio, ore 21
La Thuile, Salone di Arly
• 31 luglio, ore 21.15
Courmayeur, Jardin de l’Ange
Questo “
viaggio al centro della pietra”
è or-
ganizzato dall’Associazione Beaufortain Géo
Découvertes e il Géofestival
è un evento
a carattere naturalistico e aperto al grande
pubblico, festoso, culturale e artistico che
aumenta la consapevolezza del legame tra
roccia, suolo, biodiversità e attività umane. Il
ricco programma è un›occasione unica per
comprendere meglio la geologia del massic-
cio alpino, la sua formazione, i suoi paesaggi
e le bellissime storie di mari, oceani, antiche
catene montuose raccontate dalle sue rocce!
Per tutte le informazioni, il programma,
http://www.geofesti-
val2022.com
IL GEOFESTIVAL
Finalmente, dopo uno stop forzato di 2 anni do
vuto alla pandemia,
l’Académie Danse Cour
mayeur
è tornata con rinnovato entusiasmo a
mettere in scena i suoi saggi.
Domenica 29 maggio, con “
Back To Theatre”
merosi allievi dei corsi di Teatro si sono esibiti in
Piccolo Principe / Fools,
mentre giovedì 2 giugno
al Courmayeur Cinema, con “
Insieme”,
è stato il
turno degli allievi dei corsi di danza e di hip hop,
preceduti da un’esibizione delle atlete della se
L’emozione di poter ritornare ad esprimersi su
un palco è stata grandissima, così come enorme
è stato l’impegno dimostrato dagli allievi, che
nonostante lockdown, quarantene varie e rigidi
protocolli sanitari da osservare, hanno continua
to ad inseguire imperterriti il loro sogno artistico.
Ecco i talenti premiati con una borsa di studio del
valore di 100 €, valida per l’iscrizione ai corsi del
Arianna Framarin
(danza Moderna),
(Hip Hop),
(Ginnastica Ritmica),
Leon
(Teatro), mentre è
va Pellin
premiata per aver fre
quentato il maggior numero di
corsi durante tutta la stagione,
a ricevere una borsa di studio
del valore di 100€ che si attiverà
nel momento in cui deciderà di
iscriversi nella prossima stagio
Ad essersi aggiudicate, tramite
sorteggio tra i candidati, le bor
se di studio per frequentare, al
50% del costo, gli stages estivi per l’intero pe
riodo, sono state invece:
Helene Castelnuovo
Hip Hop Summer School- 18-
Rebecca Rosati
(Lights
agosto – dagli 8 anni ).
L’estate 2022
de l’Académie sarà, rispetto alle
precedenti, ancora più ricca di attività; oltre agli
stages, tra luglio ed agosto verranno proposte a
maestri, lezioni giornaliere, anche per principian
ti, di chitarra (dai 6 anni), canto
(dai 10 anni), danza classica (dai
10 anni), danza moderna (dagli
8 anni), Tip Tap (dagli 8 anni) e
ginnastica ritmica (dai 6 anni).
All’ Area Fitness Adulti ver
ranno dedicati corsi di G.A.G.,
con attrezzi.
infoacademiedanse@gmail.
Facebook/Instagram:
Académie
Danse Courmayeur
L’ACADÉMIE TORNA CON I SUOI SAGGI
E UNA RICCA ESTATE DI ATTIVITÀ
ATTUALITÀ ED EVENTI
gotha delle eccellenze di
International Honorary Council
, la rete
internazionale di imprese, istituzioni culturali ita
liane e non che hanno contribuito a promuovere
nel mondo la cultura dell’eccellenza e i valori più
alti dello stile di vita italiano. In questo contesto i
Territori di Altagamma, luogii ad alta vocazione
turistica, sono veri e propri brand italiani ricono
sciuti a livello mondiale e legati all’immaginario
Territorio di Altagamma
” è stata consegnata al
Sindaco di Courmayeur, Roberto Rota, martedì
24 maggio 2022, nel corso della cena di Gala a
Palazzo Colonna a Roma, nell’ambito dei festeg
giamenti per i 30 anni della Fondazione di Alta
Siamo onorati di entrare a far parte di
mondo per il proprio stile, creatività, unicità e so
prattutto in quanto portavoce dello stile italiano –
commenta il Sindaco di Courmayeur, Roberto
– Courmayeur condivide i valori portati avanti
da Altagamma, e da sempre è sinonimo di bellez
za, natura, tradizione e stile. Siamo culla e luogo
privilegiato di grandi marchi che rappresentano il
miglior Made in Italy, frutto di grande artigianalità,
cenza premia e valorizza l’impegno portato avanti
in questi lunghi anni dalla nostra località, un impe
gno che si sposa perfettamente, in questo 30en
nale di Fondazione Altagamma, con gli impegni e
i valori espressi nella sua Carta dei Valori
”.
A 30 anni dalla sua nascita, Altagamma ha pre
sentato in questo importante anniversario la pub
blicazione della prima Carta dei Valori, presenta
ta al Quirinale al Presidente della Repubblica,
Sergio Mattarella. Il documento fotografa
l’impegno nella sostenibilità ambientale e so
ciale delle 112 imprese leader dell’eccellenza
italiana. Le celebrazioni sono continuate con
la Cena di Gala presso Palazzo Colonna, nel
corso della quale sono state consegnate le
I Territori di Eccellenza entrati a far parte del
la rete internazionale di Altagamma sono
stati quest’anno
Courmayeur
e Madonna
di Campiglio, che si uniscono a Cortina, Ca
pri, Costa Smeralda e Montenapoleone“ Tra
i nuovi Soci Onorari di Altagamma sono poi
stati insigniti l’attrice e imprenditrice
Maria
Grazia Cucinotta
; lo sceneggiatore e regista
Gabriele Muccino
Mattia Binotto e Antonio
Giovinazzi
, Team Manager e pilota della Scu
deria Ferrari; la designer
Patricia Urquiola
il fotografo
Paolo Roversi
. Il programma del
trentennale di Altagamma si è concluso mer
coledì 25 maggio con l’udienza dal Santo Pa
dre e con l’Assemblea dei Soci, cui ha preso
parte anche il Sindaco Rota.
COURMAYEUR SOCIO ONORARIO ALTAGAMMA
SI CONFERMA PORTAVOCE DELL’ECCELLENZA
ITALIANA
Da sinistra a destra: Dario Rinero, Vice Presidente di Altagamma per
l’Internazionalizzazione; Roberto Rota, Sindaco di Courmayeur; Aldo
Melpignano, Vice Presidente di Altagamma per l’Ospitalità; Matteo
Lunelli, Presidente di Altagamma e Stefania Lazzaroni, Direttrice
Generale di Altagamma.
VITA DI PAESE
un bilancio più che positivo quello della
corvée “PuliAMO Courmayeur,” tenutasi sa-
bato 4 giugno, che ha visto coinvolti oltre
quaranta partecipanti tra residenti, turisti, fami-
glie e varie associazioni sportive e culturali. Una
bella risposta che ha visto tutti impegnati e uniti
per mantenere la nostra bella Courmayeur puli-
ta, soprattutto tra boschi e luoghi dove amiamo
passeggiare e immergerci nel verde.
Nel corso della giornata diversi punti delle Valli
Ferret e Veny e sentieri del territorio, sono stati ri-
puliti da ferraglie, bancali, lamiere, tubi, gomme,
ingombranti di vario genere, elementi che de-
turpavano la bellezza dei luoghi e che testimo-
niano, purtroppo, il poco rispetto dell’ambiente
da parte di alcune persone. Complessivamente
sono stati caricati otto camioncini di ingombran-
tro e plastica.
L’Amministrazione comunale di Courmayeur rin-
grazia vivamente tutti coloro che hanno dedica-
to il proprio tempo a questo gesto di sensibilità
verso il territorio.
Oltre che una bella giornata di pulizia è stata
prima di tutto un’occasione di grande socialità,
timenti di appartenenza alla comunità. Sono, in-
fatti, occasioni come questa che ci permettono
di fermarci un attimo, incontrarci e ricordarci che
apparteniamo ad un territorio bellissimo e sensi-
bilissimo, al quale dobbiamo prestare attenzioni
conviviale di ringraziamento ai tanti volontari, fe-
tutti insieme. Sono stati molti i genitori che han-
no evidenziato soddisfazione per l’iniziativa che
hanno preso parte.
Ci saranno nuove occasioni per condivide-
re tutto questo insieme. Prossime corvées
saranno organizzate dal Comune, oltre che
come azioni di conservazione e pulizia del
territorio, come occasione per rinnovare va-
lori comunitari importanti, come avvenuto in
questa occasione.
PULIAMO COURMAYEUR,
UNA CORVÉE BEN RIUSCITA
a Festa degli Alberi è tornata protagonista
a Courmayeur il 17 maggio 2022, al Parco
Abbé Henry di Plan Gorret, dove si sono ri
trovati 150 bambini, appartamenti alle classi pri
marie di Courmayeur e alla scuola dell’infanzia
Proment. L’iniziativa, organizzata dal Comune di
Courmayeur, in collaborazione con la Stazione
della Forestale di Pré-Saint-Didier e Courmayeur,
ha voluto riprendere una delle più antiche tradi
zioni nate in ambito forestale“ Tanti i bambini cie
hanno posto domande e curiosità per un even
to che ha saputo catalizzare l’attenzione dei più
piccoli e, nella preparazione all’evento, anche
dei loro genitori, molti dei quali hanno ricorda
piantato i loro alberi“ Tra sorbi, larici e abeti sono
state circa 60 le piante messe a dimora. La festa
si è chiusa con il pranzo al sacco e la soddisfa
zione e piacere di tutti ad aver partecipato all’ini
ziativa. La “Festa degli Alberi” mantiene infatti il
per creare una coscienza ambientalista sia nella
società che nelle generazioni future.
FESTA DEGLI ALBERI A COURMAYEUR,
150 BAMBINI PROTAGONISTI
el giorno del solstizio d’estate, martedì 21
giugno 2022, sono state consegnate le
Pigotte dell’Unicef
ai nuovi nati nel 2021
nell’ambito del progetto “
Per ogni bambino nato,
un bambino salvato”
. Quest’anno la cornice in cui
si è svolta la consegna è stata del tutto nuova
questa occasione, infatti, i nuovi nati sono stati
omaggiati dal Comune di un ciliegio selvatico,
sposando in questo modo l’iniziativa “Adotta un
ciliegio” lanciata da Skyway Monte Bianco per
ridare alla collina la sua immagine antica e natu
rale, e regalare a tutti lo spettacolo dei ciliegi in
A ricordare il senso di questa iniziativa è stato il
direttore di Skyway,
Luigi Canova,
che ha evi
denziato come “Adotta un ciliegio” voglia ripor
tare verde e ossigeno ai piedi del Monte Bianco
nell’ambito del progetto #savetheglacier, per
sui ghiacciai.
L’assessore alle politiche sociali del Comune di
Courmayeur,
Alessia Di Addario
, e il Sindaco
Roberto Rota
, hanno evidenziato invece l’im
portanza di celebrare giornate come queste,
per felicitarsi, a nome di tutta la comunità con le
nuove famiglie e i nuovi nati.
“I cambiamenti cli
matici in atto, oggi sempre più tangibili, sono una
questa rappresentano piccoli gesti ma di grande
importanza, piccole piante che crescono, che da
ranno frutto, e verso le quali riversiamo tante spe
ranze, come per i nostri nuovi nati”.
Nati a Courmayeur 2021:
Maelle Blue Castel
nuovo, Eleonora Cottier, Camilla Di Silvio, Vitto
ria Elaine Fracassi
Martina Giovinazzo
Maëlie
Passino
Pietro Angelo Pizzato
Camilla Rolando
Ferrando.
LA PIGOTTA DELL’UNICEF E UN CILIEGIO SELVATICO
AI NUOVI NATI NEL 2021
VITA DI PAESE
APERTURA ESTIVA DEGLI IMPIANTI
DI RISALITA DELLA COURMAYEUR
MONT BLANC FUNIVIE
Una valle ancora più facile da raggiungere è l’o-
biettivo
dell’apertura estiva dell’impianto di
risalita della Val Veny dal 2 luglio al 28 ago-
. In contemporanea verranno aperti l’impianto
di Dolonne e la piscina alpina di Plan Checrouit.
La direzione che l’Amministrazione comunale di
Courmayeur e Courmayeur Mont Blanc Funivie
vogliono intraprendere, nel segno della sosteni-
bilità e dell’attenzione per il territorio, passa an-
che dalla necessità di limitare l’utilizzo delle auto
per raggiungere quella parte del comprensorio e
renderla dunque fruibile in modo diverso.
La funivia Val Veny si aggiunge alla telecabina
Dolonne, e alla seggiovia Maison Vieille, per por-
del comprensorio si amplia e rende raggiungibi-
le il versante Val Veny con i suoi sentieri immersi
con la possibilità, per gli appassionati di moun-
tain bike, con l’acquisto del biglietto, di traspor-
tare gratuitamente le biciclette sugli impianti
senza costi aggiuntivi. I biglietti, a partire dalle 7
di mattina della giornata in cui si vuole salire, si
comprano on line dal sito
http://www.courmayeur-mon-
tblanc.com
APP Courmayeur
le dagli store. L’acquisto del biglietto garantisce
il posto alla
piscina alpina di Plan Checrouit,
aperta anch’essa da sabato 2 luglio a dome-
nica 28 agosto
RIAPERTO LO STORICO
SENTIERO DEL GRAND RU
È stato ripristinato per gli amanti del cammino
lento, il sentiero Grand Ru, un tragitto a piedi af-
fascinante e panoramico, che dopo più di 20 anni
torna ad essere interamente fruibile grazie agli
interventi del Comune di Courmayeur. Questo
storico sentiero, segnalato con nuova cartello-
nistica verticale, della lunghezza di circa 3 km,
completamente in piano e accessibile a tutti,
parte dal ponte di Entrèves e arriva al ponte del
Verrand, ripercorrendo il ru che una volta ap-
provvigionava le frazioni di Pré-Saint-Didier.
UNA NUOVA PENSILINA
PER E-BIKE A COMBAL
Una originale e nuova pensilina per ricarica
e-bike è stata posizionata in località Combal, in
Val Veny. Dal design moderno e realizzata in ac-
ciaio corten, la pensilina è alimentata ad ener-
gia solare, e gli amanti delle due ruote elettriche
potranno così contare su un punto di assistenza
fondamentale in un luogo panoramico e di gran-
de suggestione di Courmayeur. Acquistata dal
Comune di Courmayeur, grazie ad un contributo
anche percorsi lunghi in e-bike di poter contare
su un punto ricarica adeguato lungo il percor-
so. Elemento di design e costruita nel rispetto
dell’ambiente, la pensilina permette di ricaricare
n. 4 bici contemporaneamente, oltre a possedere
prese USB per la ricarica di altre apparecchiature
(cellulari, tablet ecc…). L’installazione della pensi-
lina si inserisce in una visione prospettica e più
ampia del Comune di Courmayeur, impegnato
nello sviluppo di una rete per Mtb e e-bike, che
si sta concretizzando attraverso un progetto In-
SCOPRIRE LE BELLEZZE DI COURMAYEUR A PIEDI,
E-BIKE MA NON SOLO
VITA DI PAESE
terreg Italia – Francia e che vedrà la realizzazione
di un nuovo sentiero che collegherà il territorio di
Courmayeur con la Francia, passando dal Col de
la Seigne, e verso La Tiuile percorrendo il Col
Chavanne.
E-BIKE A COURMAYEUR:
ATTIVE LE NUOVE COLONNINE
VITA DI PAESE
l 12 maggio 2022, una trentina di studenti del
Liceo Linguistico di Courmayeur hanno attra-
hanno partecipato all’incontro transfrontaliero
con i loro omologhi francesi: studenti, insegnanti,
giornalisti e organizzatori di progetto si sono ri-
uniti per concludere, celebrare e promuovere i
risultati del progetto PITER-ALCOTRA“
Dal 2018 diverse classi della LLC sono state coin-
volte nel progetto PITER, il cui obiettivo princi-
pale era quello di familiarizzare con il mondo dei
media e di apprendere le varie sfaccettature del-
la professione di giornalista.
Infatti, in occasione dei 20 giorni delle Residenze
giornalistiche annuali, due giornalisti professioni-
sti del collettivo WE REPORT con sede a Lione
QUATTRO ANNI DA GIORNALISTI
PER IL LICEO LINGUISTICO DI COURMAYEUR
Si è chiuso il progetto Piter – Alcotra
Amandine Demarteau
Les élèves du LLC arrivent à Chamonix le 12 mai, dès 9h, pour une intense journée de formation aux médias et une rencontre
transfrontalière avec leurs homologues français.
(Pierre Gouyou Beauchamps e Fabio Lo Verso),
si sono succeduti al liceo per trasmettere il loro
know-how ai giovani studenti.
L’educazione ai media si è quindi sviluppata con
gli adolescenti in vari modi: a monte è stata pre
vista una componente teorica sotto forma di le
zioni in aula, in modo che ognuno imparasse a
vando le fake news, familiarizzando con la nozio
ne di libertà di espressione e dei “diritti e doveri”
Il progetto ha poi avuto una parte pratica, duran
te la quale i ragazzi hanno potuto sperimentare
le pratiche del mestiere: preparare un colloquio
imparando e programmando domande che ve
nivano poi poste agli esperti, registrando audio
o eseguendo un vox pop per chiedere l’opinione
delle persone per strada, pubblicare un “servizio
radiofonico”, scattare una foto-ritratto e rielabo
rare un’immagine arricchendola con una dida
scalia, scrivere un articolo di giornale, produrre
e presentare un telegiornale (il media “Palla di
neve”).
I temi scelti come contenuti per queste eserci
tazioni giornalistiche hanno sempre avuto uno
stretto rapporto con la scoperta del territorio alpi
no (numerose uscite e “siti impegnati”, organizzati
con la collaborazione di Fondazione Montagna
Sicura sono stati messi in campo per sperimen
tare la realtà della montagna): gli sport invernali, il
gestione delle acque nei rifugi di alta montagna,
i prodotti agricoli locali, la lavorazione del legno,
del ferro e della pelle da parte degli artigiani lo
cali, la sicurezza e i comportamenti da adottare in
alta montagna, la situazione dei ghiacciai che ci
circondano, ecc.
Durante i mesi in cui il COVID-19 ha imposto le
restrizioni, gli studenti hanno scritto dei “diari del
lockdown” online, dando uno sguardo introspet
tivo alla loro esperienza nella DAD e a casa; poi,
alla ripresa delle lezioni di persona, hanno svolto
Les néo-journalistes exposent les résultats de leurs ateliers sur l’estrade, devant un public enthousiaste.
una serie di interviste a professionisti della Valdi
gne per scoprire l’impatto che il Covid ha avuto
sulla loro attività legata al turismo; un’occasione
d’oro per tutti per scambiare informazioni e senti
concluso con le ultime azioni: con la gestione di
dispositivi tecnici di alta qualità e il “savoir-faire”
acquisito, gli studenti LLC hanno incontrato per
sone appassionate della propria professione le
gata al territorio, per farne ritratti suggestivi: dal
viticoltore al produttore di zoccoli e collari per
bovine valdostane, dal casaro alla guida alpina e
agli atleti di punta.
La ricchezza di questa esperienza, articolata
in quattro anni, è stata divulgata e condivisa a
Chamonix, durante una giornata di sole, che ha
riunito i tanti protagonisti di questo istruttivo pro
getto transfrontaliero, con la speranza di continu
ità per lo sviluppo dell’educazione ai media dei
giovani.
LUCREZIA: “Partecipare al progetto PITER mi ia
dato l’opportunità di imparare a scattare foto, fare
interviste e anche riconoscere informazioni false
da quelle reali. Perso che per la mia classe sia
stato un importante aiuto per migliorare la lingua
francese e anche per creare legami più forti tra di
noi perché dovevamo aiutarci a vicenda”.
ELEONORA: “Per la mia classe, partecipare al
Progetto Piter è stata una bella esperienza. Ab
biamo avuto la possibilità di conoscere un nuovo
lavoro, non solo studiandolo, ma anche andando
sul campo per applicare tutto ciò che abbiamo
imparato”.
HELENA: “Per me partecipare al progetto Piter
è stata un’opportunità per praticare il francese
non studiando dai libri ma andando sul campo e
mettendo in pratica le nozioni apprese in questi
due anni. Grazie a questo progetto, l’anno scorso,
siamo potuti stare tutti insieme dopo tanto tem
po in cui il COVID ci ha tenuti lontani, ed è stato
magico. Abbiamo imparato a superare le nostre
insicurezze e scoprire l’immenso lavoro dietro un
semplice articolo o un telegiornale“ Tutto questo
ha aperto i nostri occhi sul mondo”.
Des étudiants valdôtains et français participent à un atelier journalistique sur la détection des Fake News
à l’hôtel Majestic de Chamonix.
ourmayeur ha il suo “Consiglio dei Giova
ni” che lavorerà per proporre all’Ammini
strazione comunale spunti e progettualità
nuove. L’insediamento di questo nuovo organo
istituzionale, il cui regolamento e indirizzi di azio
ne sono stati approvati nella seduta del Consi
glio comunale del 5 aprile 2022, ha dato avvio a
coinvolgimento delle nuove generazioni nella
gestione della cosa pubblica, dando così voce
ad una parte fondamentale del tessuto sociale
di Courmayeur. Il Sindaco Rota e la Presidente
del Consiglio comunale, Nicole Passino, hanno
ringraziato i candidati per il tempo che hanno de
ciso di dedicare alla collettività e per l’importante
supporto che il loro coinvolgimento rappresen
terà per l’Amministrazione comunale e il territo
rio, sia per i temi che porteranno e svilupperanno,
sia per l’apporto di idee che sapranno mettere in
campo su temi importanti per Courmayeur, con
l’auspicio che questa esperienza li porti poi un
giorno a sedere in Consiglio comunale a tutti gli
Sono emozionato ed è un onore e un piacere oggi
per me coprire questo ruolo –
ha commentato il
neo Presidente del Consiglio dei Giovani,
Tampan
, scelto ed eletto dai suoi giovani colle
data. Personalmente, così come tutti i componen
ti di questo Consiglio, porterò avanti questo ruolo
con impegno, ci siamo, infatti, messi tutti in gioco
poiché interessati a partecipare attivamente al fu
turo di Courmayeur. Siamo qui in rappresentanza
di tutti i giovani del paese, per far sentire la loro
voce e le loro esigenze, e ci tengo a sottolineare
che proprio i giovani potranno contattarci libera
mente per portare idee e suggestioni che saranno
utili al nostro lavoro e per collaborare con noi. Sia
mo i loro portavoce”.
Il Consiglio dei Giovani ha tra i suoi obiettivi quel
lo di indicare una lista delle esigenze dei giovani
abitanti di Courmayeur, stabilirne le priorità e de
ziato dall’Amministrazione. Il Consiglio dei Giova
ni si è riunito due volte (6 maggio e 15 giugno), e
ha cominciato ad organizzarsi internamente con
voro, per agevolare le attività dei consiglieri che
per studio si trovano spesso fuori Valle.
COMPONENTI DEL CONSIGLIO DEI GIOVANI
PRESIDENTE – VICE PRESIDENTE
Igor Baudin (vice) e Cédric Tampan (Presidente)
a parrocchia di San Pantaleone a Courmayeur
ha accolto domenica 29 maggio il 39° raduno
delle Cantorie della Valdigne. Sette le canto
rie presenti: oltre a Courmayeur, Pré–Saint–Didier,
La Tiuile, Morgex, La Salle, Derbz e Entrèves cie
il prossimo anno ospiterà la quarantesima edizione.
Sono stati 50 i cantori presenti che si sono poi ritro
vati per un pranzo conviviale al Pavillon.
In occasione del
raduno sono stati
festeggiati anche
zio dell’organista
Vasco Monti.
RADUNO DELLE CANTORIE DELLA VALDIGNE
n una splendida giornata di sole, all’interno
di un’arena naturale dominata dal Monte
Bianco, accanto al Courmayeur Sport Cen
ter, si è svolta giovedì 28 aprile la Rassegna
bovina comunitaria Valdigne Mont Blanc, un
momento privilegiato per promuovere la dif
fusione delle razze allevate in Valle e per avvi
cinarsi a chi con passione, amore, fatica porta
avanti un’attività importante per le nostre lo
calità alpine, l’allevamento.
E’ stata una bella occasione dunque per esse
re vicini al mondo dell’agricoltura di montagna
e in particolare modo all’attività degli alleva
tori, che con la loro presenza contribuiscono
non solo a tenere popolate queste valli, ma
ne garantiscono anche l’equilibrio ambienta
le ed ecologico. L’allevamento costituisce da
sempre la base dell’agricoltura di questi ter
ritori: la principale attività di
produzione della regione
è, infatti, rappresentata dal
settore lattiero – caseario.
Le bovine oltre a produrre
latte e carne, hanno la fun
zione anche di mantenere
l’ambiente, aspetto da non
sottovalutare in una regio
ne a vocazione turistica
come la Valle d’Aosta. Aspetti questi su cui
anche l’Europa ha dimostrato negli anni una
crescente sensibilità, come dimostra la Pro
grammazione Agricola Comunitaria, favore
vole ad uno sviluppo agricolo a basso impatto
e compatibile con gli equilibri ambientali.ì
La manifestazione a Dolonne ha raccolto tan
te persone, tra allevatori e pubblico, e anche
stavolta i piccoli alunni della scuola prima
ria Proment di Courmayeur non hanno fatto
mancare la loro colorata presenza. Non sono
mancati i Sindaci di Courmayeur, La Salle, La
Tiuile, Morgex e Pré-Saint-Didier“ Tenute alla
manze di razza valdostana, pezzata rossa e
pezzata nera e castana. I capi, accuratamente
valutati da appositi esperti, sono stati inseri
giuria ha proclamato la re
gina della giornata. Premi
ovviamente anche ad altri
capi che, per caratteristi
che e postura, si sono me
ritati l’onore della menzio
ne. Come sempre è stato
un bel momento di incon
tro, scambio e socialità.
BOVINE IN PASSERELLA A DOLONNE
Alcune immagini della giornata.
BIBLIOTECA
SAD & POE
HAIKU D’ESTATE
sul sentiero notturno
Takarai Kikaku
Cosa sono gli Haiku?
Gli haiku costituiscono una delle più semplici e sin-
cere forma di poesia giapponese. Si tratta di com-
ponimenti che nascono in Giappone nel XVII seco-
lo. Sono componimenti dell’anima che raccontano
molte cose, ad esempio l’emozione legata alle sta-
gioni oppure la precaria esistenza umana.
n progetto espositivo che racconta Cour
mayeur, attraverso le immagini, storie e
persone del nostro territorio. Si tratta di
Mémoires Photo, il progetto espositivo triennale
a cielo aperto del Comune di Courmayeur inau
gurato giovedì 7 luglio 2022, in piazza Petigax a
Courmayeur.
Piazza Joseph Petigax e la piazzetta di passag
gio Riberi sono i luoghi prescelti dove sono state
allestite le nuove e originali strutture espositive,
luoghi non casuali che, nella loro intimità, già ci
raccontano e ci ricordano una parte della nostra
storia. La prima tappa di questo percorso trien
nale rende protagoniste immagini in bianco e
to e gli anni ‘60 del Novecento. Il percorso conti
nuerà, in seguito, mettendo il focus sugli anni ’70
ultima edizione sarà dedicata agli anni 2000 che
tecnologici utilizzati, diventati digitali, e dove gli
smartphone hanno cambiato il ruolo della foto
Il progetto è un caleidoscopio fotogra
mayeur che ci riporta alle nostre radici,
sguardo verso il passato. Mémoires Pho
to ha la presunzione di porsi come una
presa di coscienza e attraverso le sue tre
edizioni ci accompagnerà in un viaggio
che parte da ieri ma che ha come desti
nazione domani. L’idea ha origine dalla
volontà di valorizzare e implementare il
progetto Dimension Montagne http://www.di
mensionmontagne.org
co e l’editing sono del fotografo Enrico
simo Fredda e il progetto di allestimento è a cura
dell’architetto Michele Saulle e la realizzazione
a cura dell’artigiano Piero Nigra. L’esposizione è
accompagnata da un catalogo, edito dalla Tipo
di 20 euro, presso la Libreria La Buona Stampa,
presso i punti vendita a Skzwaz, la Tabaccieria
edicola Rabbia e la Tabaccieria Luboz“
MÉMOIRES PHOTO, UN’ESPOSIZIONE
A CIELO APERTO PER RACCONTARE COURMAYEUR
BIBLIOTECA
BIBLIOTECA
el 1944 fuggiti da Sanremo, eravamo sfol-
lati in quel di Macugnaga. Un delizioso
paesino di montagna, quota 1300 metri
Est del Monte Rosa.
Bigio di Sanremo, era nata proprio in quel paesi-
da alpina e cacciatore professionista di camosci.
Nella casa di famiglia avevano trascorso quasi
due anni piuttosto burrascosi.
na, Macugnaga, paese Walser dove tutti parla-
vano lo
Switzertuch
del monte Moro, con la Svizzera. Meta neutrale e
ambita di dissidenti del fascismo, di ebrei perse-
guitati e politici fuggiaschi.
Macugnaga, per l’importanza strategica, subiva
l’alternarsi di camice nere, tedeschi e partigiani.
Cacciati via gli uni, risalivano gli altri, insomma
un sito non del tutto tranquillo.
Il dottor Stefano, abbandonato il fronte dopo l’8
Settembre, con un periglioso viaggio aveva rag-
giunto, dopo un paio di mesi, la famiglia e, unico
medico, curava oltre che gli autoctoni anche i
ne con la desiata Svizzera“ Ruel giorno i Tedescii
avevano scacciato i partigiani e occupato il pae-
se. Quel giorno, il dottore, lui disertore insieme
ad altri partigiani locali, si era come sovente rifu-
giato nel bosco sotto il Pizzo Nero.
Ora lasciamo la parola al bimbo
di quattro anni, Vittorio Bigio.
Bigio, oggi ex guida alpina ottuagenaria, sostiene
che a quell’età i ricordi sono pochissimi, solo i più
l’esistenza.
Bigio bimbo, ricorda solamente quattro soldati
altissimi, dai grossi elmetti e lunghi fucili. Ricorda
che lo appoggiarono, insieme alla nonna, al con-
dove vivevano. Nonna aveva
tutte due le braccia alzate al cielo.
Bigio bimbo ricorda il profumo del fumo che
usciva dalla stufa. Ricorda le parole urlate dai
soldati. Bigio bimbo capì che era tedesco per-
ché mamma e nonna parlavano in quella lingua.
Bigio bimbo, vide nonna Mari sbiancare, ebbe
tanta, tantissima paura. Fine dei ricordi.
Il restante racconto, sostiene
Bigio vecchio
, per
diversi anni fece parte delle narrazioni rinverdite
ed abbellite di nonna Mari.
Nonna Mari
racconta: a Macugnaga era una
nel grande prato attorno alla
rosseggia-
vano, il vento del Moro a tratti ruggiva, scuoten-
do il bosco dei faggi, dietro casa.
Una camionetta si fermò sulla strada, scesero
il sentiero lentamente, le armi spianate, le baio-
nette mandavano lampi di paura. Si fermarono
davanti alla
. Il tenente gentilmen-
te mi domandò dove fosse il dottor Stefano Bi-
gio, scossi la testa, risposi nella sua lingua.
testa, poi prese il piccolo Vittorio, lo appoggiò
gentilmente al muro, prese me per il braccio e
mi appoggiò al muro accanto a Vittorio.
Disse che avevano due soldati feriti, occorreva
un medico, sapevano che il dottore era con i par-
tigiani, nel bosco alto, lassù sotto il Piz Neger.
Disse il tenente di chiamarlo immediatamente,
intanto allineò i soldati fronte a noi, loro spianaro-
no le armi, caricarono i fucili. Fu allora che capii,
fu allora che chiamai, urlai con le lacrime in boc-
ca “Lina, Lina, metti subito il segnale, che Nuccio
scenda dal bosco, o i soldati sparano”.
Il dagherrotipo era immobile, Vittorio immobile
metto, fece il giro della casa, Lina, la mamma,
dal terrazzo alto mise al vento un lenzuolo bian-
co. Era il segnale. Poi in tedesco gridò al tenente,
“Mio marito sarà qui tra quaranta minuti, lasci li-
cili, nonna Mari abbassò le braccia. Vittorio guar-
in piena, rumoreggiava. C’era un grande silenzio.
Vittorio Bigio
BIBLIOTECA


rfff
n

tbtbttb

tb
tbtb
tttttbb
b
rfrrrrnr

tnr
bnnbr
n

b
nr
n bb



 €‚
ƒƒƒ„…„…†

rfnttbtrnb
€b‚b

bbtbtt

btbttb
tt‚bƒ
b
tfr‡ˆr
tt
tnr
bnnbr
€b‚b

nr
bbtbtb
b‚ttb
„„

bttbt…tb

t„
bttb
tbtt†
bb
„
tnr
bnnbr
„„

„tb
nr
€„bb
Massimo Santarelli
al Dipartimento Energia del Politecnico di Torino;
Il Convegno
Energia, cambiamento climatico
e montagna
si è posto come obiettivo quello di
toccare un tema strettamente legato all’energia:
il cambiamento climatico di origine antropica. In
biamento climatico sta causando in aree a parti
colare sensibilità, quali le aree montane, incluse
le Alpi e la Valle d’Aosta. Seguiranno a questa
iniziativa due appuntamenti: il primo nell’ambi
to degli incontri al Jardin de l’Ange Courmayeur,
Fondazione Courmayeur
Mont Blanc
ha dato avvio, nel 2021, al progetto triennale di studio
Ambiente, Sostenibilità e Economia circolare
Massimo
Santarelli
, professore ordinario al
Dipartimento Energia del Politecnico di Torino
, e con il patro
cinio della Compagnia Valdostana delle Acque – Compagnie Valdôtaine des Eaux
C.V.A. S.p.A..
Il Convegno
Energia, cambiamento climatico e montagna
, tenutosi il 27 maggio scorso presso
la Sala M. Ida Viglino del Palazzo regionale di Aosta, è stato il quarto appuntamento del progetto,
dopo le tre iniziative promosse nel 2021. Il Convegno si è sviluppato in due momenti e con due
Energia e cambiamento climatico: uno sguardo globale con relatori ed esperienze in ambito
internazionale.
a livello internazionale, e come la presa di coscienza del problema può preservare l’ecosistema
montano, in particolare quello alpino.
Si sono confrontati approcci diversi, dalle Alpi al Nord Europa, agli altipiani del Colorado e dello
Utah per arrivare in Valle d’Aosta.
ENERGIA, CAMBIAMENTO CLIMATICO
E MONTAGNA
FONDAZIONE COURMAYEUR MONT BLANC
FONDAZIONE COURMAYEUR MONT BLANC
nell’agosto dell’anno in corso, ed un convegno
conclusivo in calendario l’anno prossimo.
Vi è un legame molto stretto tra energia e cam-
biamento climatico. Per questa ragione si è de-
ciso di ampliare il discorso andando alla radice
della questione energetica, rappresentata dalla
necessità di mitigare i fenomeni di cambiamento
climatico in atto.
Il Convegno ha visto la partecipazione di relato-
ri di provenienza internazionale esperti di
te change
, per evidenziare le connessioni tra la
questione energetica e quella ambientale, e tutto
questo, come usuale in questo ciclo di conferen-
ze, partendo dal punto di vista globale/internazio-
nale per arrivare al punto di vista locale/regionale.
Ci si accorge visivamente che il cambiamento è
in corso e che la montagna lo sta sperimentando
più velocemente di altre parti del pianeta, insieme
a zone estreme come i poli. Proprio le montagne
biamento climatico e dello sviluppo sostenibile,
gna sono più accelerati, sia perché quest’ultimi in-
teressano anche le popolazioni che vivono in altre
zone.
In Valle d’Aosta ci sono istituzioni come il Dipar-
timento dell’Ambiente della Regione, l’ARPA e la
Fondazione Montagna Sicura che stanno lavo-
cambiamento climatico.
In caso di non attuazione di operazioni di mitiga-
zione – in una situazione estrema e, appunto, pes-
simistica – si potrebbe avere nelle aree montane
un aumento della temperatura intorno a 2 gradi
Per rivedere il Convegno
https://bit.ly/EnergiaCam-
biamentoClimatico
LE PROSSIME INIZIATIVE
IN CALENDARIO
INCONTRI DI COURMAYEUR
Jardin de l’Ange, ore 18.00
Diritti, energia e difesa:
le nuove frontiere d’Europa
Incontro con
Maurizio Molinari
direttore de
la Repubblica
29 luglio 2022
La giustizia
nella società dell’informazione
Incontro con
Edmondo Bruti Liberati
già procuratore
della Repubblica presso il Tribunale di Milano
Federico Monga
vicedirettore de
La Stampa
6 agosto 2022
Idrogeno: quale ruolo
nella transizione energetica?
Incontro con
Massimo Santarelli,
professore ordinario
al Dipartimento Energia del Politecnico di Torino,
Enrico De Girolamo
direttore generale,
Compagnia valdostana delle Acque –
Compagnie valdôtaine des Eaux – C.V.A. S.p.A.
con il patrocinio della Compagnia valdostana delle Acque
– Compagnie valdôtaine des Eaux – C.V.A. S.p.A.
10 agosto 2022
Banche e nuove tecnologie.
Opportunità e rischi
Incontro con
Domenico Siniscalco
presidente Fondazione Luigi Einaudi, Torino
Pietro Sella
amministratore delegato
e direttore generale Banca Sella Holding S.p.A.
Camillo Venesio,
amministratore delegato
e direttore generale, Banca del Piemonte
12 agosto 2022
I protagonisti dello sviluppo
di Courmayeur
Incontro con
Giuseppe De Rita
presidente della Fondazione Censis
e della Fondazione Courmayeur Mont Blanc,
l’enfant du pays
Maria Sebregondi
presidente di Moleskine Foundation
14 agosto 2022
Nulla sarà più come prima
Incontro con
Mario Deaglio
opinionista de
La Stampa
, professore emerito
di Economia Internazionale nell’Università di Torino
17 agosto 2022
Introduce gli Incontri
Lodovico Passerin d’Entrèves
presidente Comitato
Per ulteriori informazioni:
http://www.fondazionecourmayeur.it
LA NOSTRA STORIA
ntrèves, Dicembre 1886.
Joseph-Vic-
tor Proment, fu Alexis, è assorto nei propri
pensieri. Da un po’ di mesi ha in mente un
progetto che lo assorbe e che è deciso a rea-
lizzare. Esce di casa e prende il sentiero pode-
rale che dalla frazione di Entrèves porta al “suo”
ghiacciaio, suo perché La Brenva, gli Entrèven,
ce l’hanno quasi sulla porta di casa, è un temuto
e rispettato compagno di vita di cui conoscono
bene le intemperanze raccontate e trasmesse di
generazione in generazione.
La Brenva: lo stesso ghiacciaio che nel 1778
race Benedict de Saussure
Voyages dans les Alpes
, così descrive
nel resoconto del suo primo giro autour du Mont
le grand et beau glacier nommé Ruize* de
Brenva*… où les glaces ammassate e attraversate
da frequenti crepacci presentano un aspetto ag-
ghiacciante. Due buchi** posti come due enormi
occhi sin mezzo alla fronte del ghiacciaio lasciano
vedere la roccia nerastra e permettono di misurar-
ne lo spessore”.
indistintamente dalle montagne che ricoprono,
semplicemente come “glacières”, fanno ancora
paura ma, dopo de Saussure, lungo tutto l’800,
pinisti, inglesi su tutti, misurandoli, descrivendoli,
dipingendoli e poi fotografandoli li sveleranno
al mondo rendendoli luoghi sublimi. Da allora la
gurata così come gli altri ghiacciai del massiccio
del Monte Bianco, specie quelli che scendono
dal versante settentrionale e fanno di Chamonix
una meta “incontournable”.
Joseph-Victor Pro-
aveva saputo o persino visto (non c’era il
traforo ma il Col de La Seigne permetteva scam-
bi continui con l’Alta savoia) che a Chamonix nel
1863 intraprendenti chamoniards avevano co-
de Glace) un’attrattiva molto apprezzata dai turi-
sti: “la grotte de cristal” a cui aveva fatto seguito,
causa fusione, la costruzione di un’altra grotta
nel ghiacciaio des Bossons. Se ci son riusciti i
chamoniards,
“posso ben riuscirci anch’io”
dice a
sé stesso.
L’anno prima era giusto stata inaugurata la trat-
ta di ferrovia Ivrea-Aosta, i turisti sarebbero au-
mentati Courmayeur era diventata, per aristo-
cratici ed abbienti “
nouveaux riches
” una meta
alla moda. Joseph-Victor è ormai giunto all’arco
frontale del ghiacciaio, l’indomani, 29 dicembre,
è deciso, scenderà a Courmayeur e chiederà al
sindaco di sostenere la domanda che intende
presentare al Sottoprefetto del Circondario di
Aosta.
“Illustrissimo…nella ? oridissima stazione al-
gallerie che quando vengono illuminate produco-
visitatori curiosi di contemplare uno spettacolo
unico nel suo genere, le pareti di vivido ghiaccio
scintillano allo splendere dell’illuminazione e la
volta ri? ette in modo strano la luce. Detta specu-
lazione è assai lucrosa anche per tutto il paese e
LA BRENVA, UN GLACIER À CROQUER
Cesarine Pavone
Entrèves Ghiacciaio della Brenva
BREL inv. LZZ 200 Jules Brocherel(?)
Grotta di ghiaccio – Emile Bionaz
– Fondo Bionaz BBB 7011
Proment Joseph con viceparroco Courmayeur 04/09/1893
senza che vi sia pericolo alcuno. Vicino al villag
gio di Entrèves scende giù a basso il Ghiacciaio
della Brenva assai frequentato dai forestieri che
vi possono accedere tanto dalla parte di Entrèves
che dalla parte del Santuario del Berrié… stante la
posizione favorevole del ghiacciaio il sottoscritto
avrebbe in mente di praticarvi una galleria come
quella di Chamonix ed essendo il ghiacciaio del
dominio dello Stato chiede che gli sia concessa la
necessaria autorizzazione…”.
dal sindaco
Savoye
e dagli assessori Pillet e Bel
frond con la quale intercedono presso l’autorità
governativa perché accolga con favore la richie
sta cie, passata alla Prefettura di Torino e poi al
Ministero del Tesoro, riceve a marzo 1887 favo
revole accoglimento fermo restante l’obbligo del
pagamento di una tenue somma e la garanzia da
parte dell’amministrazione di non dare garanzia
a Proment in caso di pretese di terzi riguardante
la proprietà della parte inferiore del ghiacciaio.
Il 2 aprile il Ministero comunica al sindaco “stan
debba spettare al Comune in cui trovasi, e che
riguardo ai ghiacciai nessuna seria considerazio
il Ministero ha deliberato di lasciare in sospeso
ogni risoluzione riguardo alla questione di mas
sima e di astenersi da ogni deliberazione lascian
do che il Proment prenda gli opportuni accordi
con l’autorità comunale e politica per quanto ri
guarda la sicurezza del pubblico da ammettere
a visitare l’opera”.
Ad aprile 1887 il Consiglio comunale di Cour
mayeur delibera all’unanimità (11 presenti- 4 as
senti) di accogliere la richiesta di Joseph Victor
Proment . L’atto non fa alcun riferimento né ad
un’eventuale tassa da versarsi alle casse comu
nali né alla durata della concessione, che di fatto
viene rinnovata tacitamente, e infatti, è ancora in
atto nel 1894 quando J“W“ Tutt, naturalista britan
nico, nel suo libro “Un naturalista lungo le vallate
di Courmayeur”, (rieditato nel 2021 dall’associa
zione culturale Zeisciu) descrive la Brenva e le
sue morene laterali rilevando che “la gente del
posto ha ragione quando insiste che il ghiacciaio
si è ritirato con grande rapidità nel corso degli
ultimi anni” ed aggiunge ”Sulla morena non di
stante dall’attuale limite inferiore del ghiacciaio
osserviamo delle pittoresche piccole locande
mentre un’inserzione su un cartello ci fa sapere
che un intraprendente individuo ha scavato una
per una minima cifra.”
Le “
pittoresche piccole locande
” non sono men
zionate nella concessione ma il successo della
grotta ha suggerito a Proment di arricchire l’at
trattiva con la costruzione “di un modesto chalet
che cibaria…” come riporta la guida illustrata “Val
le d’Aosta” edita nel 1908 da Casanova.
Ed è proprio nel 1908 che un altro attore pone
il suo sguardo su la Brenva:
Zacharie Aymonod
che il 24 settembre 1908, dopo aver già ottenuto
nel 1906 dal Comune e dalla Sotto -Prefettura la
concessione ad estrarre ghiaccio da vendersi ad
alberghi e macelli e a costruire una strada d’ac
cesso al ghiacciaio contro il pagamento di lire 10
annue, chiede che gli sia concesso di costruire
la crescente curiosità dei turisti per il ghiaccia
io. Concessione che il Sindaco gli accorda senza
particolari prescrizioni, sicché Aymonod, oltre a
pretendere un oneroso pedaggio a chi vuol fru
ire della strada, ritiene di poter impedire ad altri
di fare estrazioni dal ghiacciaio. Il Sotto-Prefetto
a novembre 1908 ribadisce che non può esser
ci diritto di privativa sull’uso del ghiacciaio, pro
prietà dello Stato, e intima al Sindaco di prov
Grotte de glace – Luigi Broggi
– Collezione C. Pavone
vedere a che a chiunque sia concesso l’uso del
ghiacciaio alle medesime condizioni stipulate
con Aymonod, compreso l’uso della strada con
giusto contributo e con successiva nota aggiun
ge “poiché è dubbio il diritto del Comune di fare
concessioni sui ghiacciai del Monte Bianco”, sug
gerisce di verbalizzare che la concessione è pre
caria e che può essere revocata senza reclami
per danni e che la visita dei turisti debba avvenire
con le garanzie riguardo alla loro sicurezza, con
sato un canone al Comune.
Joseph Proment il 3 novembre chiede di poter
estrarre a sua volta il ghiaccio della Brenva e di
poter utilizzare la strada tracciata sul suolo co
munale alle condizioni che gli verranno impo
ste. Le sue richieste sono accolte, con l’onere di
contribuire economicamente alla manutenzione
della strada d’accesso al ghiacciaio e al paga
mento alla cassa comunale 10 lire all’anno.
Una successiva nota della Sotto-prefettura ob
bliga però il Sindaco a revocare le concessioni
per poi riaccoglierle alle seguenti condizioni: pa
gamento annuale di 1 Franc, durata 4 anni rinno
vabili tacitamente di quattro in quattro salvo re
voca ed esclusione di ogni diritto di reclamo sia
verso il Governo che verso il Comune nel caso
non fosse nel suo diritto disporne.
Le due concessioni all’estrazione del ghiaccio
vera e propria coltivazione così come è avvenu
to e al tempo avveniva ancora su altri ghiacciai?
L’assenza di dati in merito ai volumi di ghiaccio
commercializzati non permette di asserirlo. Pos
siamo supporre che le richieste siano state fat
te per regolarizzare uno sfruttamento che, da
sporadico e limitato a soddisfare il piccolo bi
sogno famigliare, stava ampliandosi per andare
incontro all’aumento della domanda di ghiaccio
richiesta dagli albergatori. Una produzione tut
tavia non paragonabile ai volumi estratti altrove
sulle Alpi, come quelli ottenuti dallo sfruttamen
to del Ghiacciaio di Basso in Val Pontirone dalla
Società La Cristallina SA “Società per l’esporta
zione del ghiaccio naturale” costituita nel 1897,
cie riforniva Torino e Milano o del Giiacciaio del
Trient in Canton Vallese su cui prese avvio, con
la concessione ottenuta nel 1865 in via esclusiva
da Maurice Robatel, una importante coltivazione
che ogni giorno estraeva da 20 a 30.000 chili di
ghiaccio poi trasportati via Forclaz sino alla sta
zione di Martigny con destinazione Lione, Parigi
e Marsiglia. I motivi per cui non si è sviluppata in
Valle d’Aosta un’analoga impresa meriterebbero
un approfondimento ma la loro trattazione esula
da questo breve scritto.
Nel settembre 1909 Proment, prendendo atto
della situazione, si rivolge ancora al Comune:
”dans la considération che le reculement du Gla
cier de la Brenva ne lui permettra plus l’année
prochaine de refaire la grotte…
misura del “reculement” ma riporta che lì accan
to si è formato “un petit lac” che, con opportuni
interventi potrebbe attrarre ugualmente i turisti
e sopperire così alla perdita della grotta. Chiede
quindi di poter eseguire alcuni lavori sul perime
tro del laghetto e di riservargli il diritto esclusivo
della sua fruizione, richiesta che il Comune il 26
settembre accoglie dietro il pagamento di 2 lire
annue per la durata di 5 anni rinnovabili tacita
mente di cinque in cinque.
Ancora una volta il Prefetto di Torino rileva cie
per poter dare il nulla osta alla delibera, il richie
dente deve produrre uno schizzo planimetrico
della località. Chiede inoltre che il Comune forni
sca una relazione che, ferma restando la dema
nialità, per il loro carattere di acque pubbliche,
del ghiacciaio, del torrente e del laghetto, certi
“Caverne nel ghiacciaio de la Brenva”
Guida illustrata Casanova, La Valle d’Aosta, 1908
fondare i titoli per il rilascio della concessione sui
terreni occupati da Proment.
chard
, con relativa descrizione dei lavori sulla
morena (rimozione di alcuni massi che circonda
no il laghetto e riduzione di altri a mezzo mine,
costruzione di un ponticello con appoggio su
due grossi massi di granito) viene prontamente
presentata e viene vidimata dalla Giunta provin
ciale Amministrativa, nel mese di maggio 1910.
E’ proprio in quel 1910 che la concessione per l’e
strazione del ghiaccio dal ghiacciaio della Brenva
diviene un caso di studio riportato dalla
Rivista
di Diritto Pubblico
. Con il titolo: “Sulla demania
lità dei ghiacciai”, il segretario di Prefettura
A. Pa
prende in esame proprio “le deliberazioni
con cui il Comune di Courmayeur ha compiuto
esercizi di diritti sulla Brenva” e dopo una lunga e
puntuale disamina della questione in punta di di
ritto, conclude che: “i ghiacciai alpini, il loro letto
e le rocce scoperte dal dinamismo glaciale sono
appartenenti al demanio pubblico dello Stato.”
Il dinamismo del ghiacciaio costringe Joseph
Proment a presentare, due anni dopo, un’ulte
riore richiesta al Comune con la quale spiega
che essendo lo chalet già costruito con regola
re permesso, ormai troppo lontano dalla galleria
sul quale ha posto la statua di Saint – Jean du
Purtud, per reclamizzare la località, racchiuderlo
e costruire altri due chalets smontabili in legno.
Dichiara inoltre di non essere per nulla contrario
alla richiesta di costruzione di analoghe “caba
nes” da parte di Petigax e Salluard anche a di
stanza inferiore a 30 metri. Non è dato sapere se
le altre due “cabanes” siano state costruite ma
dai documenti in archivio si rileva che il 6 apri
Adrien Jordaney
presenta domanda al
Consiglio comunale volta ad ottenere la conces
sione per l’estrazione del ghiaccio dal Ghiacciaio
della Brenva.
Pochi giorni dopo
Laurent Salluard
presenta a
sua volta domanda di concessione “dans le but
de favoriser la commune …“ . Con lo scopo di aiu
tare il Comune e di evitare le questioni che ogni
anno sorgono riguardo alla manutenzione del
ma di lire 1000 per la concessione decennale di
estrazione sul ghiacciaio della Brenva, in ragione
di 100 lire all’anno, a condizione che la conces
sione Proment in atto, alla scadenza non sia rin
novata. Si impegna inoltre di non alzare il prezzo
di vendita del ghiaccio praticato negli ultimi anni.
Il Consiglio comunale “pour en trancher” delibera
di mettere all’asta la concessione con il prezzo
con durata decennale e con la garanzia nel caso,
di non rinnovo delle concessioni in scadenza. Ri
badisce le prescrizioni precedenti riguardanti la
sicurezza e la clausola di non reclamo nel caso
di revoca e la manutenzione della strada d’ac
cesso al ghiacciaio. Chi ha vinto l’asta? Salluard?
No, perché con successiva delibera, a luglio, il
Consiglio comunale decide (forse memore di
una precedente indicazione della Sotto-Prefet
tura) di non indire l’asta perché creerebbe di fatto
il monopolio dello sfruttamento del ghiacciaio in
capo ad una sola persona, e di accogliere invece
le domande di Joseph Proment e Adrien Jorda
ney, il primo dietro pagamento di lire 2 per ogni
chalet ed il secondo di lire 10 per la lo sfrutta
mento del ghiacciaio, e di non accogliere la do
supporre che la domanda di ghiaccio da parte di
Hotel, ristoranti e macellerie fosse in crescita ed
è conferma indiretta dell’aumento del numero
di turisti che, come usava dire al tempo, erano a
Courmayeur “pour la saison balnéaire”.
L’attività di estrazione del ghiaccio, con ritmi al
terni è proseguita, nonostante la concorrenza
nanza del prodotto, nei decenni successivi, di
Ghiacciaio Brenva – Lavori laghetto
archivio storico comunale Courmayeur
versa la sorte delle grotte di ghiaccio a segui
morfologia della Brenva. Il costante arretramen
to del fronte glaciale mettendo a nudo massi di
per raggiungerle, mentre a novembre 1920 due
distacchi di roccia e ghiaccio riversavano sul
ghiacciaio una massa il cui volume è stato va
lutato in 6 – 7 milioni di metri cubi). Non basta,
nello stesso decennio due altri eventi incidono
sui luoghi: nel 1927 forti piogge provocano l’aper
tura di un varco nella morena laterale destra e
lo svuotamento di parte del lago di sbarramento
del Purtud creatosi nel 1920. Nel 1929 poi “una
violenta rotta glaciale sul lato sinistro della more
na scava un solco di 250 metri” [Atlante climatico
VdA – Soc. Metereologica Subalpina] e ha proba
bilmente danneggiato gli chalets, suggerendo ai
turisti di non avventurarsi troppo sul luogo“ Tut
tavia,
Alessio Nebbia
nella sua “Guida Turistica
di Courmayeur” del 1931 riporta le passeggiate
Courmayeur-Entrèves-Notre Dame: “dopo esser
passati davanti al castello Passerin d’Entrèves,
tenersi sulla sinistra e prendere la strada che
porta al Chalet Restaurant de la Brenva da cui
si può ammirare l’enorme colata del ghiacciaio
che non lontano dalla riva raggiunge i 100 metri
di spessore”. Purtroppo i protagonisti di queste
singolari attività non ci sono più e il ricordo di chi
ne ha sentito parlare è impreciso. Non è quindi
certo che si trattasse dello stesso chalet di Pro
ment o dello chalet di
Emilio Revel
, costruito più
lontano dal ghiacciaio.
E’ preciso invece il ricordo di
Augusta Vallet Fal
conieri
che rievoca il tempo, erano gli anni 50,
inizio anni 60, quando con suo padre Pietro Fal
conieri, titolare della storica macelleria Vallet, si
recava a caricare il ghiaccio per il loro negozio,
ma il carico non avveniva più in basso, sul fronte
del ghiacciaio, bensì poco dopo Notre Dame de
la Guérison, in zona Plan Ponquet. Uguale ricor
Giuliana Reymond Cattellino
di quando,
giovane sposa, con suo marito Michele si reca
va col loro “leoncino” a caricare lunghi lastroni
di ghiaccio per la loro macelleria. Che in quella
Campi coltivati – Strada de La Brenva
– Collezione C. Pavone
Ghiacciaio Brenva – Plan Ponquet
– Collezione C. Pavone
Chalets de la Grotte de Glace
– Collezione André Roveyaz
zona si estraesse ghiaccio è confer
mato da numerose testimonianze –
Livia Truchet Grange
– che ricorda
no che, nei decenni 30-50, Louis Gex
e Elisée Truciet avevano avviato sul
luogo proprio un’attività di estrazione
del ghiaccio che, posto su appositi
carri à mulet et cheval, consegnavano
a domicilio.
Non risulta invece che ci fossero in
zona delle “nevere”, quelle eleganti
costruzioni circolari che, in molti luo
ghi delle Alpi, raccoglievano la neve
che, pressata, ghiacciava e si conser
vava per il commercio nelle città. E’
probabile che i castelli avessero luo
ghi che assolvevano alla stessa fun
zione così come avveniva con le grot
te naturali utilizzate dai locali. Una di
queste è menzionata nella guida “Val
le d’Aosta” Casanova 1908: “In faccia a
La Salle, sopra la borgata di Chabodey
a 1600 metri vi è la cosiddetta “Borna
de la glace, grotta o caverna suddivi
sa in parecchie gallerie racchiudenti
del ghiaccio tutto l’anno”. Si ha noti
zia di una grotta simile sopra Issogne.
Invece una vera nevera in Valle c’è: è
quella mostrata nella foto di
, bibliotecaria di Gressoney, re
centemente restaurata fatta costruire
nel 1888, a lato della Villa Margherita,
a Gressoney-Saint-Jean dal Barone
Beck-Peccoz. Corriamo a visitarla?
Non prima però di salire al belvede
re di Nôtre Dame de la Guérison per
constatare che il nostro ghiacciaio è
ormai solo più un ghiacciaio di circo : il bacino di
accumulo non è più congiunto al bacino di abla
zione, alla sua lingua valliva.
Ghiacciaia Villa Margherita, Gressoney-Saint-Jean
Gabriella Thedy
Fonti: Archivio Storico Comune Courmayeur
Atlante Climatico Valle d’Aosta – 2003
BREL VdA
Le testimonianze delle persone citate
* Ruize è l’antico nome dato ai ghiacciai dalla popolazione
locale – Brenva = larice
** l’attuale “pierre à moulin]
Ghiacciao Brenva
– Collezione André Roveyaz
MONTAGNA
devi avere per forza la montagna nel san-
gue. André Grivel è nato e cresciuto a Cour-
mayeur in una famiglia che ha fatto la storia di
questi luoghi e di queste montagne, non solo per
l’attività alpinistica come guide con i clienti e indi-
vidualmente, ma anche e soprattutto per il lavoro
forgiatura di attrezzature per l’alpinismo, in primis
piccozze e ramponi. Originariamente le piccoz-
ze erano principalmente uno strumento da usare
come bastone in appoggio o per scavare gradini
su cui appoggiare i piedi. Nei primi anni del Nove-
cento, con l’utilizzo dei ramponi (i primi esemplari
furono infatti realizzati proprio dai Grivel nel 1909),
la piccozza assume una forma più moderna e la
becca si allunga, il manico si accorcia, comin-
ciano ad essere inseriti i primi denti sulla becca
per migliorare la qualità dell’ancoraggio. La lunga
storia della famiglia di Andrè risale al 1818: i fab-
bri di Courmayeur iniziarono a trasformare la loro
produzione di attrezzi agricoli per i turisti stra-
nieri che volevano scalare le montagne. Queste
premesse sono necessarie per parlare dei giorni
nostri e di André. Suo papà Valter e suo fratello
Enrico oggi lo accompagnano nel lavoro da 4810
a Les Forges dove ormai tutti sanno che è attivo
un bar-ristorante, il noleggio sia estivo che inver-
nale per tutti gli sport outdoor in montagna. Ma
di André, per come lo conosco io, va raccontata
soprattutto la sua cultura sulla montagna, la sua
conoscenza e la sua capacità di trasmettere ad
ogni persona con cui si relaziona, i segreti e gli
aspetti più belli delle sue amate montagne e val-
late nel massiccio del Monte Bianco, la sua casa.
È qualcosa che si porta dentro, gli viene naturale
farlo. Andrè è sempre carico di lavoro, di nuove
tiere, ma non ha perso il contatto con il territorio,
mantiene vivo il senso di appartenenza alla sto-
rica Società delle Guide Alpine di Courmayeur e
individualmente (e forse inconsapevolmente) fa
tantissimo per la comunità e per la promozione di
ga un itinerario di solito ti sta facendo scoprire e
insegnando qualcosa che non conosci. Il vallone
di Combetta per esempio. Quante volte l’ho sen-
tito consigliarlo. «
E’ un ambiente selvaggio, cam-
mini in totale solitudine, non incontrerai nessuno
– dice Andrè Grivel –
ci sono marmotte, camosci,
ci si arriva dalla Val Ferret, dal sentiero che parte
dall’Arpnouva per il Rifugio Elena, da dove poi sale
il percorso ben segnato per il Col du Grand Ferret.
A un certo punto c’è la deviazione per il vallone di
Combetta attraversando il quale si può raggiunge-
re il Col du Ban Darrey a 2695 metri di altitudine
Un itinerario che conduce sul versante svizzero,
in un punto estremamente panoramico da cui si
vede sullo sfondo il Grand Combin e il Mont Ve-
lan, dietro la cresta culminante con la Pointe de
Drône. Grivel ama raccontare posti poco battu-
ti e nel suo modo di parlare trasmette la voglia
di partire subito per andarli a vedere di persona.
Un altro dei suoi luoghi del cuore nel gruppo del
Bianco è il Bivacco Hess. Dal Rifugio Elisabetta
parte l sentiero diretto alle Pyramides Calcai-
res. Una volta giunti alla quota 2380 si vede un
bivio (indicazione bivacco) subito dopo il tor-
rente dell’Estellette. Si prosegue sulle morene
de ghiacciaio des Estellettes. È facile incontrare
gruppi di stambecchi, il terreno diventa friabi-
le con molti sassi, e una volta giunti al bivacco il
Blanc, Aiguilles de Trélatête“ Il bivacco è dedicato
ad Adolfo Hess, che fu un forte alpinista, ideatore
I LUOGHI DEL CUORE DI ANDRÉ GRIVEL,
UNA DELLE ANIME DI COURMAYEUR
Guido Andruetto
Vista sulle Grandes Jorasses e la Walker in particolare dal
vallone di Combetta
MONTAGNA
na nuova vita e un nuovo corso, o forse
meglio un nuovo sentiero è stato preso
dall’ormai storico Rifugio Bonatti nel val-
lone di Malatrà, il posto tappa del Tour du Mont
Blanc facilmente raggiungibile anche dagli
escursionisti meno allenati e in generale dalle
famiglie con bambini che vogliono fare una bre-
ve ma panoramica camminata con la meta del
rifugio per il pranzo. Il Bonatti, dedicato alla me-
moria del grande alpinista e scrittore scomparso
nel 2011, tra i protagonisti più importanti dell’al-
pinismo del Novecento, specialmente nel mas-
siccio del Monte Bianco, ha una nuova gestione,
coadiuvata dal marito Aleksandar.
Due appassionati di montagna, innamorati della
Valle d’Aosta, di Courmayeur e delle cime che
la circondano. Motivata, piena di entusiasmo, al-
lenata alla vita in montagna e con una grande
conoscenza ed esperienza delle attività sportive
outdoor, Sanja è partita col piede giusto al Rifu-
gio Bonatti.
Tra le novità cie a breve saranno introdotte al
Bonatti dalla nuova gestione c’è una postazione
esterna con una stufa su cui verrà preparata la
polenta per servire direttamente i clienti fuori dal
rifugio. Il fascino del posto rimane immutato.
Il Rifugio Bonatti ha sicuramente
alcune caratteristiche che lo ren-
dono speciale: il fatto di essere
facilmente raggiungibile, come
già detto, ma anche la cura de-
gli interni, gli arredi, la qualità dei
materiali utilizzati per la costruzio-
ne, e anche la sua piccola storia
che omaggia un gigante dell’al-
pinismo come Walter Bonatti. In
questo rifugio, con questa nuova
gestione, dovrebbe prima o poi
venire a soggiornare Margherita
Vicario, talentuosa cantante pop
e attrice romana, i cui nonni erano
Bonatti e Rossana Podestà.
Tra le visite eccelse, quella del-
la cantante israeliana Noa, che a
luglio si è recata al Bonatti con il
marito, luogo del cuore, per fe-
steggiare l’anniversario di matri-
monio con un tagliere e un buon bicchiere di
monianze di questa visita con le Grandes Joras-
ses alle sue spalle e il suo continuo “wow” per i
paesaggi incontrati.
Il Rifugio, per chi non lo ricorda, è stato aperto nel
1998, su spinta di tre amici, Pierre Sicouri, Sergio
Favre e Flavio Guichardaz. I lavori iniziarono nel
nel 1997 la struttura e il tetto furo-
no terminati. e nella primavera del
1998 ripresero gli ultimi interventi.
Nell’estate 1998 il rifugio era pron-
to e il 1° agosto fu infatti inaugu-
rato“ Oggi Sanja e suo marito si
occupano della gestione. Per lei,
in modo speciale, è stato deter-
minante per questa nuova scelta
di vita, l’incontro con Sergio Favre,
guida alpina di Courmayeur, che
l’ha avvicinata alle passeggiate
in montagna e all’escursionismo.
Sanja conosce bene questi luo-
ghi e sa quali sono le necessità e i
gusti di chi frequenta i rifugi alpini
come posto tappa per escursioni,
trail o sky running.
Un ottimo punto di partenza da
dove può iniziare il nuovo sentiero
del Bonatti.
RIFUGIO BONATTI, UNA NUOVA GESTIONE
PER UN LUOGO SPECIALE
Guido Andruetto
MONTAGNA
è qualcosa di nuovo oggi nel sole, anzi
di antico”
Gioachino Gobbi fa il verso al
poeta Giovanni Pascoli e comincia così
la presentazione a Skyway del libro “
Croméyeuï
Mon Blan
” edito da iMontBlanc Edizioni, nuovo
e originale volume per coloro che desiderano
conoscere e approfondire storie, leggende e
più alta d’Europa e alla sua celebre e principale
località. Gioachino Gobbi è l’ideatore e l’autore di
una curiosa e interessante collezione di imma-
gini e di testi realizzati con passione, attenzione
e abilità. Ognuno dei 30 capitoli è un originale
“quadro” che accompagna il lettore ad analizzare
il paese tra argomenti noti e altri inediti, con sor-
unica e originale collezione privata dedicata alla
montagna.
Gli orientali dicono, solo chi sa da dove viene sa
dove andare –
– La cultura alpina
è per lo più orale, i nostri anziani narravano tut-
to questo, in modo coinvolgente. In questo libro ci
sono poche parole e tante immagini. Le narrazioni
su Courmayeur sono qui un insieme di quadri.
Ognuno può scegliere un quadro e costruire la
sua storia. Questo libro è rivolto a due categorie:
ai giovani locali, che non conoscono queste storie
perché nessuno le racconta più, e ai graditi turisti
alcuni dei quali possono essere interessati a capi-
re di più della nostra Courmayeur
Il volume non vuole raccontare la “grande sto-
ria” ma testimoniare circostanze e avvenimenti,
che in molti casi non esistono più, che sono stati
montagne più prestigiose, i personaggi speciali,
la storia socio-economica della vallata; si parla
anche di arte e pittori, di economia alpina e di in-
dustrie, della fabbrica di piccozze, della fabbrica
degli sci, dell’allevamento delle volpi argentate,
dell’acqua minerale, del cercatore d’oro; e anco-
ra il dahu con le zampe asimmetriche, il Gugliel-
mo Tell a Planpincieux e l’Apocalisse al Pavillon
nel 1960!
Il volume di 288 pagine, tutto in italiano e ingle-
se (più un testo in patois!) è disponibile nelle li-
brerie “Buona Stampa”, “Rabbia” e “La Feltrinelli
Skyway” a Courmayeur,“Brivio Due” ad Aosta
e sul sito della rinomata libreria internazionale
http://www.hoepli.it
CROMÉYEUÏ MON BLAN, UN LIBRO CHE RACCONTA
COURMAYEUR
“Croméyeuï è la versione in patois di Courmayeur e Courmayeur
è il mio paese” Gioachino Gobbi
Foto odierna da sinistra:
Federica Bieller (Presidente di Skyway Monte Bianco),
Giuseppe Argirò (AD di CVA Energie),
l’autore Gioachino Gobbi,
Alessia Di Addario (Assessore alla Cultura di Courmayeur)
Gioachino Gobbi tra Renato Petigax, la più vecchia guida
di Courmayeur e Enrico Croux, il più vecchio ristoratore e
l’enfant du pays
http://www.hoepli.it
ue steli che svettano ver
contemplano l’immensità del
la montagna. Si immagina lo
sguardo rivolto verso altitudini
che si possono solo immagi
nare. Questa è l’interpretazione
che l’artista di Cogne Donato
Savin ha dato del Santuario del
Monte Bianco, un nuovo luogo
ammirare a Skyway, alla sta
zione intermedia del Pavillon a
2173m. L’evento è stato organiz
zato da VDAYOGA (Associazione
che da anni si occupa di orga
nizzare eventi legati allo yoga e
alla meditazione in Valle d’Ao
sta) in collaborazione con Forte
di Bard, Skyway Montebianco e
Assessorato al Turismo Regione Autonoma Valle
d’Aosta, nell’ambito dell’iniziativa Yoga Mountain
Day. Savin ha raccontato di aver trovato queste
pietre nei suoi vagabondaggi solitari e medita
tivi. A queste pietre che sono state trasportate
“umane” e vibranti. Il santuario di fatto è un luo
go considerato sacro perché vi si è rivelata una
potenza superiore, alla quale viene poi tributato
il culto. E il Monte Bianco è un vero e proprio san
tuario, poiché in questo angolo di terra madre
natura si manifesta in tutta la sua
meraviglia e potenza, dando vita
a opere che superano l’ingegno
e la fantasia del più grande arti
sta. L’obiettivo è ora che ognuno,
contemplando questa opera e le
impressionanti pareti della cate
na del Bianco, possa avere pen
sieri “alti”, trovare un momento di
pace, di silenzio e di pienezza.
Il Santuario ambientale è stato
inaugurato dal biologo, scrittore,
riferimento mondiale nell’am
bito della meditazione nonché
autore de “
La biologia della gen
tilezza”
Daniel Lumera:
“questa
meravigliosa opera rappresenta
DUE esseri perché questo è ciò
che dobbiamo sempre ricordare.
E’ solo insieme che possiamo an
dare avanti, è solo insieme e uniti
che possiamo portare un cambiamento nel mon
do. Oggi è il tempo in cui IO deve diventare NOI”.
Dopo aver raccontato le ultime scoperte scien
ne ormai divenuta un protocollo medico in molti
ospedali del mondo, Lumera ha guidato il grup
po dei partecipanti in una meditazione dal titolo
“Monte Bianco Montagna Sacra – Monte Bianco
Montagna Gentile” fatta di respirazioni, visualiz
zazioni e silenzio, spiegandone i vari passaggi.
Molta l’emozione e al termine un grande abbrac
cio commosso fra i partecipanti.
Poi nella bella sala “Verticale” del Pa
villon du Mont Frety lo scrittore ha
spiegato ai vari ospiti quali sono i suoi
un’accademia di formazione, moltissi
ma attività online, meditazione e ar
gazione insieme a diverse università
in tutto il mondo e in particolar modo
con la scienziata di Harvard Immacu
lata De Vivo. Con l’occasione ha pre
sentato anche il suo ultimo libro “Eco
logia Interiore”.
DANIEL LUMERA HA INAUGURATO
IL SANTUARIO NATURALE DEL PAVILLON
MONTAGNA
IN RICORDO DI DAVID TAMPAN
Le parole non si trovano mai quando le anime giovani e sorridenti ci
lasciano, e la comunità di Courmayeur, il 13 aprile nella chiesa di San
Pantaleone, ia dovuto salutare con gran dolore David Tampan, 41 anni,
a causa di una lunga battaglia contro un male iniziata nel 2019.
In tanti appena saputa la notizia hanno riempito i social di sgomenti sa
luti, non poteva essere altrimenti per un giovane mai fermo, che aveva a
c’era da fare o bisognava rimboccarsi le mani. A La Saxe David aveva
amicizie saldate dal tempo, e per la sua frazione era un punto fermo,
per quel forte legame al territorio e ai valori di identità che portava avanti
con una inesauribile energia, dall’ideazione e realizzazione dei carri di carnevale, alle feste del paese,
