
(AGENPARL) – BRUXELLES mer 22 giugno 2022
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PROPOSTA DI RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO |
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sulla strategia indo-pacifica nel settore del commercio e degli investimenti
Il Parlamento europeo,
– vista la comunicazione congiunta della Commissione e dell’alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, del 16 settembre 2021, sulla strategia dell’UE per la cooperazione nella regione indo-pacifica (JOIN(2021)0024),
– viste le conclusioni del Consiglio del 16 aprile 2021 su una strategia dell’UE per la cooperazione nella regione indo-pacifica,
– vista la strategia dei Paesi Bassi per la regione indo-pacifica, del 13 novembre 2020, dal titolo “Indo-Pacific: Guidelines for strengthening Dutch and EU cooperation with partners in Asia” (Indo-Pacifico: orientamenti per il rafforzamento della cooperazione dei Paesi Bassi e dell’UE con i partner asiatici),
– visti gli orientamenti politici del governo federale tedesco per la regione indo-pacifica del settembre 2020,
– vista la comunicazione congiunta della Commissione e dell’alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, del 1° dicembre 2021, dal titolo “Il Global Gateway” (JOIN(2021) 0030 final),
– vista la comunicazione della Commissione, del 18 febbraio 2021, dal titolo “Riesame della politica commerciale – Una politica commerciale aperta, sostenibile e assertiva” (COM(2021)0066),
– vista la comunicazione congiunta della Commissione e dell’alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, del 12 marzo 2019, dal titolo “UE-Cina – Una prospettiva strategica” (JOIN(2019)0005),
– vista la comunicazione congiunta della Commissione e dell’alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, del 19 settembre 2018, dal titolo “Connessione Europa-Asia – Elementi essenziali per una strategia dell’UE” (JOIN(2018)0031),
– vista la comunicazione della Commissione, del 9 marzo 2021, dal titolo “Bussola per il digitale 2030: il modello europeo per il decennio digitale” (COM(2021)0118),
– visto il discorso sullo stato dell’Unione 2021 pronunciato dalla Presidente della Commissione Ursula von der Leyen il 15 settembre 2021,
– visto il comunicato stampa congiunto del 3 dicembre 2021 del Servizio europeo per l’azione esterna e del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti sulle consultazioni ad alto livello sulla ragione indo-pacifica,
– vista l’undicesima riunione del partenariato parlamentare Asia-Europa che si è tenuta in Cambogia il 16 novembre 2021,
– vista la politica di “un’unica Cina” delineata nella prospettiva strategica UE-Cina del 12 marzo 2019,
– visto l’accordo globale in materia di investimenti concluso in linea di principio dall’UE e dalla Cina il 30 dicembre 2020,
– vista la sua raccomandazione del 21 ottobre 2021 al vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza concernente le relazioni politiche e la cooperazione tra l’Unione europea e Taiwan[1],
– vista la sua raccomandazione del 29 aprile 2021 al Consiglio, alla Commissione e al vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza concernente le relazioni UE-India[2],
– visti il documento informale dei servizi della Commissione del 26 febbraio 2018 sul feedback e la via da seguire per migliorare l’attuazione e l’applicazione dei capitoli relativi al commercio e allo sviluppo sostenibile negli accordi di libero scambio dell’UE e il relativo piano d’azione in 15 punti sui capitoli relativi al commercio e allo sviluppo sostenibile,
– visto l’accordo di libero scambio, del 16 settembre 2010, tra l’Unione europea e i suoi Stati membri, da una parte, e la Repubblica di Corea, dall’altra[3],
– visti l’accordo di libero scambio[4] e l’accordo sulla protezione degli investimenti, del 19 ottobre 2018, tra l’Unione europea e i suoi Stati membri, da una parte, e la Repubblica di Singapore, dall’altra,
– visti l’accordo di libero scambio[5] e l’accordo sulla protezione degli investimenti, del 30 giugno 2019, tra l’Unione europea e i suoi Stati membri, da una parte, e la Repubblica socialista del Vietnam, dall’altra,
– visto l’accordo tra l’Unione europea e il Giappone per un partenariato economico[6],
– visto l’accordo di partenariato tra l’Unione europea, da una parte, e i membri dell’Organizzazione degli Stati dell’Africa, dei Caraibi e del Pacifico, dall’altra,
– visti i negoziati sugli accordi di libero scambio tra l’UE e l’Australia, la Nuova Zelanda e l’Indonesia, che sono in corso, e i negoziati sugli accordi di libero scambio tra l’UE e la Malaysia, la Tailandia e le Filippine, che sono attualmente sospesi,
– vista la sua risoluzione del 3 ottobre 2017 sulle relazioni politiche dell’UE con l’Associazione delle nazioni del sud-est Asiatico (ASEAN)[7],
– vista la decisione adottata alla riunione ministeriale UE-ASEAN del 21 gennaio 2019 di istituire un partenariato strategico UE-ASEAN,
– vista la 29ª riunione del comitato misto di cooperazione UE-ASEAN, tenutasi l’11 febbraio 2022,
– visto il dialogo interregionale dell’Assemblea interparlamentare inaugurale tra Parlamento europeo e ASEAN (AIPA) tenutasi il 22 giugno 2021,
– visti l’accordo di Parigi sui cambiamenti climatici del 12 dicembre 2015 e la comunicazione della Commissione dell’11 dicembre 2019 relativa al Green Deal europeo (COM(2019)0640),
– vista la relazione della Commissione, del 27 ottobre 2021, sull’attuazione e sull’applicazione degli accordi commerciali dell’UE (COM(2021)0654),
– vista la sua risoluzione del 26 novembre 2020 sulla revisione della politica commerciale dell’UE[8],
– vista la sua risoluzione del 20 maggio 2021 sulle controsanzioni cinesi nei confronti di entità dell’UE, di deputati al Parlamento europeo e di deputati nazionali[9],
– vista la sua risoluzione del 16 settembre 2021 su una nuova strategia UE-Cina[10],
– vista la sua risoluzione del 21 gennaio 2021 sulla connettività e le relazioni UE-Asia[11],
– vista la sua risoluzione del 9 giugno 2021 sulla strategia dell’UE sulla biodiversità per il 2030 – Riportare la natura nella nostra vita[12],
– vista la sua risoluzione del 7 ottobre 2020 sull’attuazione della politica commerciale comune – relazione annuale 2018[13],
– vista la sua risoluzione del 18 maggio 2017 sull’attuazione dell’accordo di libero scambio tra l’Unione europea e la Repubblica di Corea[14],
– visto l’articolo 54 del suo regolamento,
– visto il parere della commissione per la pesca,
– vista la relazione della commissione per il commercio internazionale (A9-0170/2022),
A. considerando che la regione indo-pacifica è diventata una realtà geopolitica e geoeconomica; che il crescente rilievo economico, demografico e politico della regione la rende un attore importante nella definizione dell’ordine internazionale e nell’affrontare le sfide globali; che il centro di gravità dell’economia mondiale si è spostato dall’Atlantico al Pacifico;
B. considerando che, nel complesso, l’Europa e la regione indo-pacifica rappresentano oltre il 70 % degli scambi mondiali di beni e servizi e oltre il 60 % degli investimenti diretti esteri (IDE), con scambi commerciali annuali che hanno raggiunto il valore di 1 500 miliardi di EUR nel 2019; che la regione indo-pacifica produce il 60 % del prodotto interno lordo (PIL) mondiale e contribuisce ai due terzi della crescita economica mondiale; che l’UE è il maggiore investitore nella regione, che comprende quattro dei suoi dieci principali partner commerciali mondiali (Cina, Giappone, Corea del Sud e India)[15];
C. considerando che attualmente l’UE ha quattro accordi commerciali bilaterali nella regione (con il Giappone, Singapore, la Corea del Sud e il Vietnam), cinque partenariati strategici (con l’ASEAN, la Cina, l’India, il Giappone e la Corea del Sud) e due partenariati per la connettività (con il Giappone e l’India);
D. considerando che l’UE e l’ASEAN hanno avviato un nuovo capitolo delle loro relazioni di lunga data stipulando un partenariato strategico nel dicembre 2020;
E. considerando che il rafforzamento delle relazioni interparlamentari e della diplomazia parlamentare tra il Parlamento europeo e i parlamenti del sud-est asiatico, attraverso l’Assemblea interparlamentare dell’ASEAN (AIPA), dovrebbe riflettere la futura agenda di relazioni UE-ASEAN più ampie e intense; che il Parlamento europeo e l’AIPA sono partner naturali con un potenziale significativo per contribuire al rafforzamento delle relazioni UE-ASEAN;
F. considerando che le relazioni UE-ASEAN si basano su valori e principi condivisi di un ordine internazionale basato su regole, un multilateralismo effettivo e sostenibile e uno scambio libero ed equo; che le entità con sede nell’UE sono i principali fornitori di IDE nella regione ASEAN; che l’UE è il terzo partner commerciale dell’ASEAN per dimensioni e che l’ASEAN nel complesso è il terzo partner commerciale dell’UE per dimensioni al di fuori dell’Europa; che i negoziati su un accordo di libero scambio UE-ASEAN sono sospesi dal 2009 di comune accordo;
G. considerando che gli sforzi della Corea per quanto riguarda l’attuazione del capitolo sul commercio e lo sviluppo sostenibile non sono ottimali; che sono necessari miglioramenti più concreti;
H. considerando che molti paesi della regione indo-pacifica beneficiano delle preferenze tariffarie applicate dall’Unione europea nell’ambito del sistema di preferenze generalizzate (SPG), che facilita l’accesso ai mercati dell’UE, e che i paesi meno sviluppati della regione beneficiano dell’accordo per l’ accesso al mercato in esenzione da dazi e contingenti “Tutto tranne le armi” (EBA); che il Pakistan, le Filippine e lo Sri Lanka beneficiano di un regime speciale di incentivazione per lo sviluppo sostenibile e il buon governo (SPG+); che tali strumenti hanno contribuito allo sviluppo economico di questi paesi, al rispetto dei diritti umani e dei lavoratori, alla protezione dell’ambiente e ai miglioramenti del buon governo;
I. considerando che la competizione geopolitica per l’ordine globale tra gli attori principali continua a intensificarsi, in particolare tra gli Stati Uniti e la Cina producendo effetti significativi sul commercio mondiale; che i recenti eventi hanno inciso sulle catene sostenibili di approvvigionamento globali e sulla fornitura di materie prime essenziali, causando un aumento dei prezzi dell’energia e dei prodotti alimentari; che le relazioni UE-Cina sono di natura multidimensionale, dato che la Cina è un partner di cooperazione ma anche un concorrente economico e un rivale sistemico in numerosi settori;
J. considerando che l’accordo globale e progressivo di partenariato transpacifico è un accordo commerciale aperto e lungimirante che è inteso a garantire condizioni di parità e un contesto commerciale fondato su regole nella regione indo-pacifica e che rappresenta un modello di integrazione commerciale regionale; che gli Stati Uniti si sono ritirati dall’accordo nel gennaio 2017, mentre la Cina, Taiwan e il Regno Unito hanno presentato ufficialmente la domanda di adesione nel 2021;
K. considerando che l’accordo di partenariato economico regionale globale (RCEP), guidato dall’ASEAN e sottoscritto anche da Australia, Cina, Giappone, Repubblica di Corea e Nuova Zelanda, è entrato in vigore nel gennaio 2022, creando il più grande blocco commerciale al mondo; che l’RCEP è inteso a promuovere una maggiore cooperazione regionale in materia di scambi e di investimenti e di commercio digitale, affrontando al contempo questioni normative per facilitare la circolazione transfrontaliera, mentre include disposizioni limitate in materia di lavoro e ambiente;
L. considerando che la crisi della COVID-19 ha accelerato varie tendenze geopolitiche che erano già in atto; che essa ha altresì messo in evidenza la necessità di cooperare maggiormente, a livello internazionale, per esempio in ambito sanitario; che ha inoltre messo in luce la mancanza di resilienza delle nostre economie e le debolezze delle catene di approvvigionamento globale e ha evidenziato la necessità di una maggiore diversificazione;
M. considerando che la realtà geopolitica è radicalmente cambiata da quando la Russia ha invaso l’Ucraina nel febbraio 2022 e che ciò rende ancora più importante e urgente l’ulteriore impegno dell’UE con i partner della regione indo-pacifica al fine di diversificare le nostre relazioni commerciali, approfondire la cooperazione relativa a tecnologie vitali ed emergenti, a questioni digitali e materie prime, rafforzare e diversificare le catene di approvvigionamento e migliorare la loro resilienza e sostenibilità, nonché contribuire ad affrontare le sfide globali;
N. considerando che i cambiamenti climatici e il degrado ambientale costituiscono minacce esistenziali per la regione indo-pacifica, l’Europa e il resto del mondo; che nel solo 2021 più di 57 milioni di persone sono state colpite dai disastri provocati dai cambiamenti climatici nella regione indo-pacifica[16];
O. considerando che, come affermato nella revisione della politica commerciale, l’UE collabora con i suoi partner per garantire il rispetto di valori universali, in particolare la promozione e la tutela dei diritti umani; che ciò include norme fondamentali sul lavoro, la tutela sociale, l’uguaglianza di genere e la lotta ai cambiamenti climatici e alla perdita della biodiversità;
P. considerando che le regioni ultraperiferiche dell’UE e i paesi e territori d’oltremare, che sono costituzionalmente legati ai relativi Stati membri, sono una componente importante dell’approccio dell’UE alla regione indo-pacifica;
1. accoglie con favore la strategia dell’UE per la cooperazione nella regione indo-pacifica, che considera prioritari gli scambi commerciali e gli investimenti equi e sostenibili; ritiene che l’accento posto principalmente sull’inclusività e la cooperazione, sulla base di valori e principi condivisi, compresi l’impegno per il rispetto della democrazia, dei diritti umani e dello Stato di diritto, sia essenziale; chiede che l’approccio strategico e l’impegno dell’UE nei confronti della regione indo-pacifica siano sviluppati sulla base dell’ordine internazionale multilaterale e basato su regole, con al centro un’Organizzazione mondiale del commercio modernizzata, fondata sui principi di un ambiente aperto per gli scambi commerciali e gli investimenti, condizioni di parità, la reciprocità e il reciproco vantaggio; sottolinea che questo nuovo approccio dovrebbe costituire un profondo riorientamento basato su interessi comuni, in quanto la regione riveste un’importanza fondamentale per la prosperità dell’UE; osserva che la regione indo-pacifica ospita importanti vie d’acqua che sono di vitale importanza per il commercio europeo e che il 40 % del commercio estero dell’UE passa attraverso il Mar cinese meridionale, rendendo il governo degli oceani e la stabilità in questa regione una preoccupazione condivisa e un’area di cooperazione; sottolinea la necessità di mantenere una regione indo-pacifica libera e aperta per tutti e di preservare rotte marittime di approvvigionamento aperte e gratuite nel totale rispetto del diritto internazionale, in particolare la Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare, e il principio di libertà di navigazione;
2. invita la Commissione a rafforzare i partenariati con tutti i soggetti interessati nella regione indo-pacifica, tenendo in considerazione le dinamiche e le specificità, che rafforzano l’ordine internazionale basato su regole e affrontano le sfide comuni, e a collaborare strettamente con i partner nella regione indo-pacifica che condividono gli stessi principi per rafforzare le catene del valore, rafforzando la resilienza, la sostenibilità e la circolarità delle economie, diversificando le relazioni commerciali al fine di ridurre le dipendenze strategiche nelle catene di approvvigionamento critiche, con una particolare attenzione per le tecnologie, le materie prime e i prodotti agricoli, adoperandosi per una piena attuazione e una più efficace applicazione degli accordi commerciali esistenti, portando a termine i negoziati commerciali in corso e sviluppando la cooperazione nei settori strategici; sottolinea l’importanza di collaborare con i paesi della regione indo-pacifica che condividono gli stessi principi per definire norme tecniche e industriali al fine di rafforzare la il ruolo dell’UE quale organismo di definizione di norme a livello mondiale; sottolinea l’importanza di sviluppare nuovi accordi di partenariato digitale, sulla base di decisioni di adeguatezza in materia di protezione dei dati, a partire dal Giappone, dalla Repubblica di Corea e da Singapore; invita inoltre la Commissione a cooperare strettamente con i partner della regione indo-pacifica nel processo di attuazione del quadro di dovuta diligenza pianificato;
3. ricorda l’impegno dell’UE nel sostenere i diritti delle donne e i diritti umani e nel monitorare l’impatto di genere delle sue preferenze commerciali; reitera il suo sostegno all’integrazione della dimensione di genere nella politica commerciale e chiede misure effettive per combattere lo sfruttamento delle donne nei settori orientati alle esportazioni;
4. sottolinea che l’UE dovrebbe sfruttare in modo più efficace e strategico la sua influenza economica, pur nel rispetto delle specificità politiche ed economiche dei suoi paesi partner e dei loro interessi, per conseguire i propri obiettivi geopolitici e di trasformazione, utilizzando a tal fine tutti gli strumenti politici integrati a sua disposizione, incluso il meccanismo SPG, e per promuovere norme globali in materia di sviluppo sostenibile, Agenda 2030 e obiettivi di sviluppo sostenibile, economia circolare, diritti umani, inclusi i diritti delle minoranze etniche e religiose, diritti del lavoro, convenzioni dell’Organizzazione internazionale del lavoro (ILO), uguaglianza di genere, buona governance, lotta ai cambiamenti climatici e attuazione dell’accordo di Parigi, lotta contro la deforestazione e la perdita di biodiversità, e pesca sostenibile;
5. chiede una rapida attuazione della strategia Global Gateway dell’UE recentemente adottata, in coordinamento con la strategia per la regione indo-pacifica, al fine di stimolare la connettività sostenibile all’interno e con la regione indo-pacifica; accoglie con favore, in questo contesto, i progressi fatti dai partenariati per la connettività realizzati con Giappone e India; sostiene la realizzazione di un partenariato per la connettività con l’ASEAN al fine di realizzare un collegamento con il piano generale esistente dell’ASEAN sulla connettività; mira a una maggiore collaborazione con altri partner regionali come l’Australia e la Repubblica di Corea; ribadisce la necessità di collegare la strategia Global Gateway ad altre iniziative per una connettività affidabile come l’iniziativa “Build Back Better World” e l’iniziativa “Blue Dot Network”, e anche di stimolare la cooperazione su un’infrastruttura di alta qualità con il Dialogo quadrilaterale sulla sicurezza (QUAD);
Accordi di libero scambio e accordi sulla protezione degli investimenti in vigore: applicazione, attuazione e potenziamento
6. accoglie con favore il forte aumento degli scambi commerciali bilaterali tra l’UE e la Corea del Sud dall’entrata in vigore dell’accordo di libero scambio nel 2011; si compiace delle misure adottate recentemente dalla Corea del Sud per quanto riguarda la ratifica e l’applicazione delle convenzioni nn. 29, 87 e 98 dell’OIL e le modifiche apportate al codice del lavoro a seguito della relazione del gruppo di esperti sul commercio e lo sviluppo sostenibile; attende l’attuazione tangibile delle ratifiche; ricorda che il gruppo prende atto dell’assenza, nel testo dell’accordo di libero scambio, di obiettivi e traguardi espliciti relativi alla ratifica delle convenzioni dell’OIL; invita la Corea del Sud ad adottare rapidamente le misure necessarie per ratificare la restante convenzione n. 105 dell’OIL e a continuare a compiere progressi per quanto riguarda la parità di genere e i diritti delle donne; sostiene il rafforzamento della cooperazione tra l’UE e la Corea del Sud relativa ai semiconduttori;
7. invita i restanti Stati membri dell’UE a procedere alla ratifica dell’accordo sulla protezione degli investimenti e l’accordo di partenariato e cooperazione tra l’UE e Singapore, firmato nell’ottobre 2018, in particolare in considerazione dell’importanza di Singapore in quanto maggiore destinazione degli IDE dell’UE in Asia, con stock di IDE dell’UE a Singapore che ammontavano a 256 miliardi di EUR alla fine del 2020; invita Singapore a intensificare gli sforzi in vista della ratifica e dell’attuazione delle convenzioni fondamentali dell’OIL;
8. ritiene che l’accordo di partenariato economico (APE) tra l’UE e il Giappone sia fondamentale ai fini di un commercio più sostenibile; accoglie con favore l’aumento dei tassi di utilizzo delle preferenze per le esportazioni dell’UE in Giappone nel 2020; invita ad avviare negoziati per includere le disposizioni sui flussi di dati nell’accordo di partenariato economico; nota che sono stati compiuti progressi per quanto riguarda l’espansione dell’elenco di protezioni delle indicazioni geografiche per entrambe le parti, i tassi di utilizzo dei contingenti tariffari aperti dal Giappone per gli esportatori dell’UE e il processo di ratifica della convenzione n. 105 dell’OIL da parte del Giappone; sottolinea che sono necessari ulteriori progressi rapidi nell’attuazione dell’accordo, anche per quanto riguarda la liberalizzazione degli scambi di servizi e la ratifica della convenzione n. 111 dell’OIL; ribadisce il suo invito a una tempestiva revisione del capitolo del commercio e dello sviluppo sostenibile al fine di rafforzare le sue disposizioni attuative;
9. invita gli Stati membri a ratificare l’accordo sulla protezione degli investimenti e l’accordo di partenariato e cooperazione tra l’UE e il Vietnam affinché essi entrino in vigore e creino condizioni favorevoli per promuovere gli investimenti dell’UE in Vietnam e nella regione, in particolare nei settori che promuovono la trasformazione verde e l’economia circolare; sottolinea l’importanza del capitolo sul commercio e lo sviluppo sostenibile per l’UE e chiede il rapido completamento della formazione dei gruppi consultivi nazionali; ricorda le preoccupazioni in merito alle violazioni dei diritti umani; ritiene che una revisione del codice penale del Vietnam sia importante per garantire l’effettiva attuazione delle principali convenzioni dell’OIL; esorta il Vietnam a portare a termine le riforme fondamentali in materia di lavoro in conformità dell’accordo e a garantire rapidamente la ratifica della convenzione n. 87 dell’OIL entro il 2023; esorta il Vietnam a continuare a lavorare per ottenere un trattamento equo per gli Stati membri dell’UE in relazione ai farmaci e a garantire una piena attuazione delle disposizioni sanitarie e fitosanitarie;
10. chiede azioni costanti intese a sensibilizzare le imprese, i soggetti interessati, la società civile, le parti sociali e i cittadini sugli accordi di libero scambio in vigore nella regione e sulle opportunità che essi offrono; chiede un sostegno tecnico e finanziario rafforzato, ove necessario, per aiutare i paesi partner ad attuare efficacemente gli accordi di libero scambio, in particolare i capitoli relativi al commercio e allo sviluppo sostenibile; invita la Commissione a collaborare con i nostri partner della regione indo-pacifica anche nel contesto della revisione del commercio e dello sviluppo sostenibile;
11. ricorda l’importanza della diplomazia parlamentare nell’accelerare i negoziati sugli accordi di libero scambio tra l’UE e gli Stati membri dell’ASEAN;
Accordi di libero scambio bilaterali in fase di negoziato e/o ratifica (agenda commerciale positiva)
12. chiede che siano realizzati progressi sostanziali nei negoziati sugli accordi di libero scambio tra l’UE e l’Australia e l’UE e la Nuova Zelanda, affinché essi siano conclusi al più tardi entro la metà del 2022 e il Parlamento europeo possa ratificare debitamente tali accordi bilanciati durante la legislatura in corso, senza compromettere il contenuto dell’accordo nel rispetto del calendario; ritiene che, soprattutto nell’attuale situazione geopolitica, sia della massima importanza che le democrazie rafforzino le loro reciproche relazioni, anche in riferimento al commercio; sottolinea l’importanza di un capitolo complessivo e applicabile sul commercio e lo sviluppo sostenibile e ricorda la necessità dell’accordo di Parigi quale clausola essenziale per riflettere l’ambizione di conseguire un accordo standard in tali settori; ribadisce la necessità di prendere in considerazione le specificità e i punti sensibili del settore agricolo e di ottenere la protezione delle indicazioni geografiche in entrambi i paesi;
13. accoglie con favore la decisione di riprendere i negoziati con l’India su un accordo commerciale globale e reciprocamente vantaggioso, volto a promuovere i valori democratici e condivisi e i diritti umani, i diritti fondamentali del lavoro e l’uguaglianza di genere, un impegno a promuovere un ordine globale inclusivo, coerente e basato su regole, un multilateralismo efficace e a rafforzare i capitoli relativi al commercio e allo sviluppo sostenibile con particolare attenzione alla lotta ai cambiamenti climatici e alla perdita di biodiversità; accoglie con favore la decisione di avviare negoziati per un accordo separato sulla protezione degli investimenti e per un accordo sulle indicazioni geografiche; accoglie con favore la creazione di strutture permanenti tra l’UE e l’India come i dialoghi ad alto livello in vari settori; plaude all’impegno dell’India di soddisfare l’ambizione dell’UE su contenuti e tempistica; accoglie con favore la proposta comune della Presidente von der Leyen e del primo ministro Modi di istituire un Consiglio per il commercio e la tecnologia UE-India;
14. sottolinea la necessità che l’UE avvii un dialogo globale con la Cina che difenda con fermezza gli interessi e i valori dell’UE, prendendo in considerazione l’attuale difficile contesto geopolitico mondiale, compresa l’invasione russa dell’Ucraina; evidenzia che la Cina è un partner di cooperazione e di negoziazione per l’UE, ma anche un concorrente in un numero crescente di campi e un rivale sistemico; ribadisce, come sottolineato nella sua risoluzione del 16 settembre 2021 su una nuova strategia UE-Cina, il suo invito affinché l’UE sviluppi una strategia UE-Cina più assertiva, globale e coerente che riunisca tutti gli Stati membri e modelli le relazioni con la Cina nell’interesse dell’UE nel suo complesso; sottolinea che tale strategia dovrebbe promuovere un ordine multilaterale basato su regole, avere al centro la difesa dei valori e degli interessi dell’UE e dovrebbe basarsi sui tre principi della cooperazione ove possibile, della concorrenza ove se ne ravvisi la necessità e del confronto ove necessario; sottolinea che è particolarmente importante mantenere un dialogo con la Cina al fine di promuovere soluzioni per sfide comuni e di cooperare su questioni di interesse comune, come la lotta ai cambiamenti climatici; riconosce che il sostegno della Cina è stato fondamentale per la conclusione dell’accordo di Parigi;
15. riconosce che il continuo ritardo della Cina nel conformarsi alle regole dell’OMC continua a complicare le relazioni commerciali tra l’UE e la Cina; ritiene che i principali nodi da risolvere siano i molteplici ostacoli che le aziende dell’UE affrontano nell’accedere al mercato cinese, la tutela dei diritti di proprietà intellettuale, la contraffazione, i problemi riguardo alla sicurezza dei prodotti, le norme sociali e ambientali, i trasferimenti forzati di tecnologia, le imprese comuni obbligate, le sovvenzioni inique e una concorrenza sleale esercitata dalle aziende statali;
16. prende atto che le discussioni al Parlamento europeo sulla ratifica dell’accordo globale sugli investimenti (CAI) tra l’UE e la Cina sono sospese per via della decisione della Cina di sanzionare, tra gli altri, cinque deputati al Parlamento europeo e la sua sottocommissione permanente per i diritti umani per aver criticato il registro cinese sui diritti umani; sottolinea che il Parlamento europeo non può avviare il processo di esame e ratifica del CAI finché non saranno state revocate le sanzioni cinesi nei confronti dei deputati al Parlamento europeo e delle istituzioni dell’UE; ricorda inoltre la pressione coercitiva della Cina sugli Stati membri, come nel caso della Lituania e condanna con forza tale prassi; ricorda che è essenziale che la Cina rispetti le norme internazionali, anche per quanto riguarda il suo impatto sul clima, l’ambiente, la biodiversità, la povertà, la salute, i diritti del lavoro, i diritti umani e la prevenzione e la lotta contro la pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata (INN);
17. esorta l’UE ad avviare un dialogo strutturato con Taiwan sulla cooperazione nel settore delle tecnologie verdi e dell’economia digitale, incluso il settore dei semiconduttori, nella prospettiva di firmare un protocollo d’intesa vantaggioso sia per l’UE che per Taiwan; ribadisce il suo invito alla Commissione ad avviare una valutazione d’impatto, una consultazione pubblica e un esercizio esplorativo su un accordo bilaterale in materia di investimenti con Taiwan in vista di negoziati intesi ad approfondire i legami economici bilaterali; invita inoltre la Commissione a esaminare le opzioni per promuovere la cooperazione su catene di approvvigionamento resilienti con Taiwan; sottolinea che Taiwan è un membro dell’OMC; chiede una più stretta cooperazione nelle crisi sanitarie globali e negli scambi di forniture mediche;
18. accoglie con favore i recenti progressi nei negoziati sull’accordo di partenariato economico globale con l’Indonesia, compreso sugli ambiti relativi alla sostenibilità, e il rinnovato impegno di entrambe le parti a concludere tale accordo; sottolinea che, secondo la Banca mondiale[17], l’accordo potrebbe portare a un aumento del PIL dell’Indonesia del 2,13 % entro il 2030; sottolinea la necessità essenziale di ulteriori passi da considerare prima della conclusione di un accordo, soprattutto su sostenibilità, deforestazione, con un’attenzione particolare all’olio di palma, e su un capitolo del commercio e dello sviluppo sostenibile maggiormente applicabile, nonché sull’accordo di Parigi;
19. ricorda che le Filippine sono un paese a basso reddito che beneficia del meccanismo GSP+ dell’UE; ricorda che le Filippine dovranno fare nuovamente domanda per ottenere i vantaggi dell’accordo GSP+ nell’ambito del nuovo regolamento GSP a partire dal 2024; osserva che i negoziati su un accordo bilaterale in materia di scambi e investimenti con le Filippine, che erano iniziati nel 2015, sono stati sospesi; ricorda le gravi preoccupazioni in merito alle violazioni dei diritti umani; ricorda che i negoziati dovrebbero essere ripresi solamente quando la situazione preoccupante e critica per quanto riguarda i diritti umani, la buona governance e lo Stato di diritto delle Filippine sarà migliorata;
20. prende nota del fatto che i negoziati su un accordo bilaterale in materia di scambi e investimenti con la Malaysia sono sospesi dal 2012; invita le autorità malesi ad adottare una posizione sull’eventuale ripresa dei negoziati e invita entrambe le parti a fare il punto sulle conclusioni della valutazione d’impatto sulla sostenibilità; sottolinea che una possibile ripresa dei negoziati dovrebbe essere preceduta da un tangibile miglioramento della situazione dei diritti umani nel paese;
21. osserva che i negoziati su un accordo bilaterale in materia di scambi e investimenti con la Tailandia sono stati avviati nel 2013 e sono stati sospesi nel 2014; riconosce che l’UE negli anni scorsi si è impegnata ad ampliare il suo impegno con la Tailandia; sottolinea l’importanza di procedere (in linea con le conclusioni del Consiglio del 2019) verso la ripresa dei negoziati per un accordo di libero scambio ambizioso e globale e invita le autorità tailandesi a fornire indicazioni chiare in merito e a impegnarsi per la realizzazione di riforme strutturali; sottolinea che una possibile ripresa dei negoziati per un accordo complessivo di libero scambio dovrebbe essere preceduta da un tangibile miglioramento della situazione della democrazia nel paese;
22. invita la Commissione a monitorare da vicino la situazione in Myanmar dopo il golpe del 2021 e a valutare se avviare un’indagine in vista di un eventuale ritiro delle preferenze commerciali nell’ambito del regime “tutto tranne le armi” (EBA);
23. invita la Commissione e le autorità della Cambogia a collaborare per una comprensione condivisa del percorso da intraprendere per raggiungere le condizioni per il ripristino delle preferenze commerciali EBA per la Cambogia nell’ambito del regime EBA;
24. accoglie con favore la revisione del regolamento sul sistema di preferenze generalizzate; evidenzia che i paesi attualmente beneficiari del sistema GSP+ e i paesi EBA classificati come paesi a basso e medio reddito dovranno (ri)fare domanda per ottenere lo status GSP+ nell’ambito del nuovo regolamento sul sistema di preferenze generalizzate; chiede che i paesi beneficiari di GSP, GSP+ e EBA nella regione si impegnino a rafforzare l’effettiva attuazione dei loro impegni internazionali su diritti umani, diritti dei lavoratori, ambiente, buon governo e sviluppo sostenibile;
25. accoglie con favore la tanto attesa conclusione, in linea di principio, dello strumento per gli appalti internazionali dell’UE al fine di raggiungere condizioni di parità e reciprocità nei mercati degli appalti internazionali; sottolinea la necessità di rafforzare ulteriormente gli strumenti a disposizione dell’UE in materia di difesa commerciale, adottando rapidamente una severa regolamentazione in materia di sovvenzioni estere e assumendo una posizione chiara contro la coercizione economica da parte di paesi terzi, come l’inaccettabile coercizione della Cina nei confronti della Lituania alla fine del 2021, attraverso un nuovo strumento anti-coercizione;
Posizione dell’UE sulle relazioni e sui negoziati regionali e multilaterali
26. chiede un maggiore impegno nei confronti dell’ASEAN e dei suoi Stati membri, come pure per lo sviluppo e la promozione del partenariato strategico UE-ASEAN; invita entrambe le parti a sfruttare lo slancio del vertice UE-ASEAN, che si terrà nell’aprile 2022 in occasione del 45° anniversario delle relazioni bilaterali UE-ASEAN, per presentare un nuovo piano d’azione UE-ASEAN per il prossimo periodo, al fine di promuovere una maggiore cooperazione multidimensionale in settori chiave, e a sottolineare la necessità di rilanciare l’iniziativa per un accordo commerciale a livello regionale di libero scambio tra l’UE e l’ASEAN, basato su valori e principi condivisi, incluso lo sviluppo sostenibile, e volto a promuovere i diritti fondamentali e l’uguaglianza di genere, non appena la situazione lo consenta; invoca una dimensione parlamentare per il vertice del 45o anniversario e ribadisce la sua intenzione di creare un’assemblea parlamentare UE-ASEAN per rafforzare la dimensione democratica del partenariato;
27. chiede un nuovo approccio strategico nei confronti dell’accordo globale e progressivo di partenariato transpacifico quale elemento centrale della strategia dell’UE nei confronti della regione indo-pacifica; sottolinea che una cooperazione più stretta consentirebbe all’UE di trarre importanti vantaggi economici per quanto riguarda i potenziali benefici in termini di benessere, la diversificazione delle catene di approvvigionamento e la riduzione delle dipendenze strategiche, e offrirebbe all’UE l’opportunità di continuare a definire norme nella regione indo-pacifica e a livello globale; sottolinea che l’UE dovrebbe valutare la possibilità di entrare in futuro a far parte dell’accordo globale e progressivo per il partenariato transpacifico nonché esplorare le possibilità di collegare gli accordi esistenti ai partner, ad esempio attraverso le loro regole sui protocolli d’origine, al fine di aumentare il tasso di utilizzo delle preferenze di quegli accordi e di ottimizzare il loro valore aggiunto;
28. invita la Commissione a continuare a monitorare attentamente gli effetti economici diretti dell’RCEP sull’economia dell’UE e a valutare le sue implicazioni strategiche e geopolitiche a lungo termine;
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29. incarica la sua Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione nonché ai governi e parlamenti degli Stati membri, al Segretario generale dell’ASEAN, al Segretario generale dell’Assemblea interparlamentare dell’ASEAN nonché ai paesi della regione indo-pacifica interessati.
Fonte/Source: https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/A-9-2022-0170_IT.html