
(AGENPARL) – ven 17 giugno 2022 COME NOMADI NEI BORGHI
U i è i zèngan tè bòurghUno sperone di roccia che si staglia assoluto, imperioso nel profilo dell’orizzonte…
E’ l’istantanea di un’eruzione, un’onda pietrificata, un’invocazione al cielo, una punteggiatura nel paesaggio e spesso, sopra questo sperone di roccia… case, un edificio importante, un castello, un piccolo borgo. L’entroterra romagnolo è cosparso di speroni rocciosi con sopra i Borghi.
I borghi non li si visita semplicemente, con tappe veloci, mordi e fuggi. I borghi li si respira, li si annusa, li si immagina.
Per diversi anni si è parlato di interazione fra costa ed entroterra, fra mare e territorio e si è tradotto il concetto portando pulmann di turisti dagli alberghi in collina, facendo visitare qua e là qualche realtà storica o produttiva. La “strada dei vini e dei sapori”, gli “itinerari malatestiani” etc…E’ stata una politica che non ha pagato. Non ha pagato perché l’interesse per la realtà dei borghi non lo si può far calare dall’alto o appiccicare addosso a gruppi di turisti come un adesivo, ma occorre creare occasioni e momenti che permettano un’immersione nella vita, nell’atmosfera, nel patrimonio di questi luoghi, patrimonio peraltro così vivido, così vitale.
Dai borghi vogliamo partire per un’idea nomade, un’idea zingaresca fatta di semplicità, immediatezza e stupore, “Come nomadi nei borghi” appunto…
Vogliamo andare nei borghi del nostro entroterra, fra i ruderi di un vecchio abitato, sulla balconata di un seducente panorama, nel cortile di un vecchio castello, ai piedi di un’antica torre di avvistamento, ovunque i borghi abbiano un piccolo spazio per ospitare persone desiderose di poesia, di bontà e di bellezza.
Il vecchio paese sul Monte di Scorticata, I sassi attorno al Santuario di Saiano, gli angoli panoramici fra le case di Montebello, gli scorci suggestivi fra le viuzze di Verucchio o sul sagrato delle pievi di San Leo, esplorati, occupati e abitati per l’occasione da un gruppo di persone che si porta una cena frugale, da consumare all’aperto, insieme, in convivialità. Dall’organizzazione verranno semplicemente forniti e predisposti dei tavoli con sedie ( pieghevoli), gli ospiti si ritroveranno ad una certa ora della sera, in un punto concordato, consumeranno quello che si son portati da casa magari condividendo cibi e ricette, dopodiché terminata la “cena” ognuno si piega la propria sedia e ci si sposta in un altro angolo del paese ad ascoltare un attore o un personaggio del luogo che racconta in forma letteraria o poetica la storia, le vicende di quel borgo, episodi o leggende, reali o immaginari.
Terminata questa tappa, ciascuno piega la propria sedia e di nuovo ci si sposta in un altro angolo del
Borgo dove ci sono uno o più musicisti che interpretano musiche attinenti o ispirate dal paesaggio, qualche lettura, e interventi aperti ai partecipanti che vogliono interagire e raccontare i loro sguardi, ricordi, testimonianze.
Dal punto più buio del luogo, fuori dall’illuminazione ci si raccoglie a fine serata per respirare ancora un attimo insieme il silenzio, ci si ferma ad ammirare il paesaggio celeste e circostante e ci si congeda così dal Borgo.
“Come nomadi nei borghi” è un’idea d’immersione nello spirito di un luogo del nostro entroterra recuperando il piacere della tranquillità, della calma e dello stare insieme in un contesto naturale.
Crediamo di accogliere l’esigenza diffusa fra persone d’ogni età, già presente ma amplificata dalla pandemia di riacquistare un atteggiamento di ascolto, vicinanza e apprezzamento del paesaggio naturale e storico godendone nelle forme più dirette e genuine.
PROTAGONISTI di questo progetto sono naturalmente la storia ed i borghi, le persone che vi parteciperanno, stimate in un numero di 32, gli artisti e personaggi (narratori, storici, testimoni, appassionati in qualsiasi campo ma attinenti al luogo) preferibilmente locali, se non proprio autoctoni, e poi un soggetto esterno, un sostenitore dell’idea che in questo modo si connette ad un pensiero, una prospettiva di rivitalizzazione dei piccoli borghi molto sentita e di grande attualità. Ci sono molti segnali che ci dicono che ci sarà un ritorno, molti giovani, molte menti sensibili e lungimiranti stanno utilizzando le agevolazioni che diversi comuni offrono per una soluzione abitativa favorevole, recuperando case e attività. Il soggetto sostenitore diventa in questo modo testimonial e paladino di una campagna culturale di rilancio e rinascita dei borghi che genererà un sicuro ritorno d’immagine da cui potranno sbocciare nuove idee e nuovi progetti per il futuro.
*** Le serate potrebbero esser precedute dall’incontro con persone appartenenti ad una realtà agricola, culturale, religiosa, sociale, artistica capace di esprimere e trasmettere la peculiarità della propria esperienza di vita del borgo.
SCORTICATAEVENTI
Fausto Fratti
