
(AGENPARL) – ven 10 giugno 2022 COMUNE DI PESARO
AMAT
in collaborazione con
CIRCO EL GRITO
STUPOR
CIRCUS
IL CIRCO CONTEMPORANEO
COME NON LO AVETE MAI VISTO
2022 IV EDIZIONE
PESARO PARCO MIRALFIORE
DAL 30 GIUGNO AL 17 LUGLIO
PROGRAMMA
CHAPITEAU
30 GIUGNO
1-3-4 LUGLIO
CIRCO EL GRITO
L’UOMO CALAMITA
CHAPITEAU
5 & 6 LUGLIO
TEATRO NECESSARIO
CLOWN IN LIBERTÀ
TEATRO ROULOTTE
DALL’8 AL 10 LUGLIO
SAMOVAR
OFFICINA OCEANOGRAFICA
SENTIMENTALE
CHAPITEAU
DALL’8 AL 10 LUGLIO
CIRCO EL GRITO
LIMINAL
CHAPITEAU
DAL 12 AL 14 LUGLIO
COMPAGNIA BUSTRIC
IL CIRCO DELLE PULCI
DEL PROFESSOR BUSTRIC
TEATRO AMBULANTE
DAL 14 AL 17 LUGLIO
SAMOVAR
CONTRAPPUNTO
CHAPITEAU
DAL 15 AL 17 LUGLIO
ZENZERO E CANNELLA
LA 8ÈME BALLE
COMUNICATO STAMPA
Circo El Grito torna a Pesaro dal 30 giugno al 17 luglio con la quarta edizione di Stupor Circus, festival internazionale di Circo Contemporaneo promosso dal Comune di Pesaro con l’AMAT che nelle 22 giornate di spettacolo offre l’occasione a spettatori di tutte le età di conoscere un aspetto del circo contemporaneo mai visto prima. Si ampliano le location del festival, tutte al Parco Miralfiore che oltre al suggestivo Chapiteau di Circo El Grito, allestito per l’occasione nel parco, comprendono il Teatro Roulotte e il Teatro Ambulante.
Uno chapiteau stracolmo di poesia e fantasia il 30 giugno, l’1, 3 e 4 luglio attende il pubblico con L’Uomo Calamita, spettacolo nel quale Circo El Grito e Wu Ming Foundation incrociano nuovamente i loro sentieri dando vita a uno straordinario spettacolo di circo contemporaneo, illusionismo, musica e letteratura scritto e diretto da Giacomo Costantini. Un supereroe assurdo che combatte l’assurdità della guerra, tra funambolismi del corpo e della lingua, in uno spettacolo che fonde i gesti di un circense con le frasi di un racconto e le note di uno spartito tra spericolate acrobazie, colpi di batteria e magie surreali.
Leonardo Adorni, Alessandro Mori e Jacopo Bianchini di Teatro Necessario coniugano perfettamente il 5 e 6 luglio in Clown in libertà, sempre allo chapiteau, la qualità della musica dal vivo a ritmo di swing, con le acrobazie e la gestualità autentica del clown. Un concerto rocambolesco, un grande, unico e continuo viaggio musicale che non si interrompe ‘quasi’ mai, nemmeno durante le acrobazie più impensabili, mescolando con consumata abilità tutto il vario repertorio della clownerie, acrobazie, giocoleria, musica dal vivo e teatro di varietà.
Officina Oceanografica Sentimentale della compagnia Samovar dall’8 al 10 luglio è uno spettacolo di spatole, rotelle e onde per 7 viaggiatori nel Teatro Roulotte di e con Luca Salata. “Quindici minuti di apnea – annuncia la compagnia – per capire com’è profondo il mare perché il pensiero come l’oceano non lo puoi bloccare. Tutti noi, da Ulisse a Noè fino ad Aylan, siamo passati per l’acqua per cercare la vita”. La Compagnia Samovar, composta da Luca e Davide Salata, affonda le sue radici artistiche nell’Est Europa per poi sbocciare in terra italiana con un intreccio artistico di clown musicale, teatro comico-poetico e marchingegni.
Stupor Circus prosegue dall’8 al 10 luglio con Liminal di Circo El Grito, un progetto di e con Fabiana Ruiz Diaz in scena allo chapiteau. Lo spettatore, immerso in un luogo astratto, assiste ai rituali della solitudine a cui si contrappongono evoluzioni aeree, acrobazie e virtuosismi di una circense in sogno. Un esempio di sperimentazione multidisciplinare che indaga in profondità i limiti del linguaggio circense contemporaneo, rimanendo accessibile ad ogni tipo di pubblico, con la musica dal vivo del Maestro Marchesini e la contaminazione con il linguaggio della scena contemporanea attraverso la collaborazione con Raffaella Giordano.
Dal 12 al 14 luglio appuntamento ancora allo chapiteau con Il circo delle pulci del professor Bustric, magia di trucchi semplici eppure incomprensibili e sorprendenti, piccoli colpi di genio che suscitano nel pubblico la meraviglia. Gioco comico di sorprese che non perde mail la leggerezza e quel senso dell’assurdo tipici del teatro di Bustric, a cui, se il teatro è volontaria sospensione dell’incredulità, il pubblico volontariamente si abbandona.
Clown, musi a e marchingegni. Due calzolai della compagnia Samovar con Contrappunto accolgono il pubblico dal 14 al 17 luglio nel Teatro Ambulante, in un mondo antico fatto di silenzi e sorrisi. Il tempo rallenta e i due artigiani dell’arte creano una composizione allegorica per persone che sanno ascoltare con un linguaggio caratterizzato da un melting pot di arti che spaziano dal clown teatrale al teatro d’oggetti utilizzando il linguaggio musicale.
La conclusione della quarta edizione di Stupor Circus è dal 15 al 17 luglio allo chapiteau con La 8ème balle di Zenzero e cannella con Magdalena Vicente, Nicolò Bussi e Giacomo Vitullo. Acrobazie, giocoleria, clown e musica si intrecciano liberando fantasia e buonumore contagioso. Lo spettacolo visita strane relazioni in continuo mutamento, preziose finzioni che diventano parte della realtà, tre personaggi stravaganti illustrano, con umorismo e apprensione, la fragilità dei legami tra gli esseri umani.
CHAPITEAU
30 GIUGNO
1-3-4 LUGLIO
CIRCO EL GRITO
L’UOMO CALAMITA
scritto e diretto da Giacomo Costantini
con Uomo Calamita, Wu Ming 2, Cirro
testo e libro originale Wu Ming 2
musiche Cirro
luci Domenico De Vita
costumi Beatrice Giannini
occhio esterno Fabiana Ruiz Diaz, Giorgio Rossi, Tonio de Nitto
consulenza alla drammaturgia Luca Pakarov
scenografie e attrezzi di scena Simone Alessandrini, ADIF Design
produzione Circo El Gritorealizzato grazie al sostegno del Ministero della Cultura e Regione Marche
L’Uomo Calamita, l’ultima frontiera del circo. “Corriere della Sera”
Con El Grito, in teatro la magia del circo e il sapore surreale del sogno! “la Repubblica”
Un tendone stracolmo di poesia e fantasia. Merce rara in questo periodo. “Rolling Stone Magazine”
Circo El Grito e Wu Ming Foundation incrociano nuovamente i loro sentieri ne L’Uomo Calamita, straordinario spettacolo di circo contemporaneo, illusionismo, musica e letteratura scritto e diretto da Giacomo Costantini. Un supereroe assurdo che combatte l’assurdità della guerra, tra funambolismi del corpo e della lingua, in uno spettacolo che fonde i gesti di un circense con le frasi di un racconto e le note di uno spartito. Tra spericolate acrobazie, colpi di batteria e magie surreali, la voce dal vivo di Wu Ming 2 guida lo spettatore in una vicenda tra storia e fantasia, quella di un circo clandestino durante la seconda guerra mondiale.
Sinossi
L’11settembre 1940 con una circolare telegrafica, il capo della polizia ordina che vengano controllati tutti i carrozzoni, i circhi e le carovane, affinché “vengano rastrellati e concentrati sotto rigorosa vigilanza”. L’Uomo Calamita e altri fenomeni da baraccone si ritrovano così senza tendone, senza lavoro e ricercati dalla polizia. Lena – una bimba di otto anni – si ritrova invece senza il suo supereroe preferito e senza lo spettacolo che attendeva dall’anno prima. Per sfuggire alla persecuzione, i circensi sono costretti a darsi alla macchia ma, con l’aiuto di Lena, useranno i propri poteri, l’astuzia e il magnetismo per combattere il nazi-fascismo.
In scena vedrete l’Uomo Calamita alle prese con i suoi superpoteri. Che ci crediate o no, resterete col fiato sospeso mentre prova in segreto i suoi pericolosi esercizi di equilibrismo magnetico. E se non bastassero i suoi virtuosismi in altezza a farvi tremare le budella, ci penserà Cirro che sulla batteria sfoga tutta la sua rabbia da quando i nazisti gli hanno ammazzato il fratello.
Wu Ming 2 non solo racconta la loro storia ma ne prende parte. Sarà lui a cimentarsi in un esercizio dalla cui riuscita dipenderà la vita dell’Uomo Calamita, che in uno dei suoi numeri è incatenato, appeso per i piedi, immerso dentro una vasca d’acqua… Siamo circensi, quando sfidiamo la morte lo facciamo sul serio.
CIRCO EL GRITO
El Grito nasce a Bruxelles nel 2007 dall’incontro tra l’acrobata aerea uruguaiana Fabiana Ruiz Diaz e l’artista multidisciplinare italiano Giacomo Costantini. Considerati dalla stampa tra i pionieri del circo contemporaneo in Italia, la compagnia presenta spettacoli che si muovono al confine fra circo, danza, musica, teatro e letteratura. Dalla Biennale Internazionale del Circo di Bruxelles all’Auditorium Parco della Musica di Roma, El Grito ha diffuso i propri spettacoli in tutta Europa declinando il circo contemporaneo nei suoi tre luoghi simbolo: la strada, il teatro, lo chapiteau.
El Grito è riconosciuto dal Ministero dei Beni Culturali e dalla Regione Marche come progetto di Primario Interesse Regionale.
El Grito dal 2008 ha prodotto e co-prodotto una ventina di spettacoli replicati più di 2000 volte tra Italia, Belgio, Francia, Spagna, Austria, Germania, Danimarca, Svizzera, Turchia, Russia. La compagnia ha coordinato diversi progetti speciali:
Si tu t’imagines, la più grande coproduzione circense tra Italia e Francia dell’Istitut Francais Italia, commissionato dall’Ambasciata di Francia. Dall’alto, dramma musicale e circense dedicato a Samuel Beckett per Milano Musica – storico festival del Teatro alla Scala di Milano; The king of swing cabaret internazionale di circo contemporaneo coprodotto dal Festival Funambolika; Caffè Bach, Gran Circo Rossini e Il lato nascosto opere liriche-circensi commissionate da Fondazione Pergolesi Spontini. Il cigno di busseto e il pavone indiano, varietà circense su arie verdiane debuttato al Festival Verdi Off, per i Teatro Regio di Parma.
CHAPITEAU
5 & 6 LUGLIO
TEATRO NECESSARIO
CLOWN IN LIBERTÀ
di e con Leonardo Adorni, Jacopo Maria Bianchini, Alessandro Mori
produzione Teatro Necessario
Se consideriamo che il clown è nascosto nel nostro inconscio – quando ci rendiamo ridicoli per strada, quando ci azzuffiamo, quando siamo innamorati, tutti gli aspetti buffi di ogni persona, tutto ciò che mette al bando la serietà – credo che ognuno di noi lo abbia. Si tratta di decidere se vogliamo servircene, se vogliamo farne un mestiere. È questa la grande differenza, ed è qui che risiede la difficoltà. Gilles DefacqueConcerto continuamente interrotto dalle divagazioni comiche dei musicisti o spettacolo di clownerie ben supportato dalla musica? Clown in libertà è un momento di euforia, ricreazione e ritualità catartica per tre buffi, simpatici e ‘talentuosi’ clown che paiono colti da un’eccitazione infantile all’idea di avere una scena ed un pubblico a loro completa disposizione. Senza un racconto enunciato e senza alcuno scambio di battute, Clown in libertà racconta, dunque, il pomeriggio un po’ anomalo di tre clown che vogliono allestire uno spettacolo per divertire, stupire ed infine conquistare, abbracciare, baciare il pubblico di passanti. Cercando con ogni mezzo di sorprenderlo, a costo di prevaricarsi gli uni con gli altri, di farsi vicendevoli dispetti finiranno per causare, a volte, il deragliamento dell’azione. Ecco quindi sequenze di mano a mano, duelli al rallentatore, intricati passaggi di giocoleria rubandosi ripetutamente di mano gli attrezzi, e ancora evoluzioni e piramidi. La musica è la vera colonna portante dell’azione e dello sviluppo narrativo; accompagna, scandisce e ritma ogni segmento ed ogni azione. L’intero spettacolo risulta così come un grande, unico e continuo viaggio musicale che non si interrompe ‘quasi’ mai, nemmeno durante le acrobazie più impensabili.
Eolo Award 2011 a Teatro Necessario per l’intera produzione:
Per aver innestato nel teatro ragazzi in modo originale ed innovativo i linguaggi propri della spettacolazione di strada e del circo. In Clown in libertà, Tête à tête e Barbieri Leonardo Adorni, Jacopo Maria Bianchini e Alessandro Mori, sempre in perfetta sintonia tra loro, mescolando con consumata abilità tutto il vario repertorio della clownerie, dalle acrobazie, alla giocoleria, dalla musica dal vivo, al teatro di varietà, riescono a creare una vera e propria drammaturgia che ha la sapienza di adattarsi alle varie situazioni che i diversi pubblici suggeriscono e che ha nei ragazzi il suo naturale alveo emozionale.
Leonardo Adorni, Alessandro Mori (che tra i presenti ha suscitato commenti per la sua somiglianza al famosissimo Mr. Bean) e Jacopo Bianchini coniugano perfettamente la qualità della musica dal vivo a ritmo di swing, con le acrobazie e la gestualità autentica del clown. Un concerto rocambolesco, con la partecipazione del pubblico che arriva al delirio negli applausi. Teresa Ferré, “Artez”
TEATRO ROULOTTE
DALL’8
AL 10 LUGLIO
SAMOVAR
OFFICINA
OCEANOGRAFICA
SENTIMENTALE
spettacolo di spatole, rotelle e onde per 7 viaggiatori nella roulottinadi e con Luca Salata
15 minuti di apnea per capire com’è profondo il mare perché il pensiero come l’oceano non lo puoi bloccare. Tutti noi, da Ulisse a Noè fino ad Aylan, siamo passati per l’acqua per cercare la vita.
SAMOVAR
La Compagnia Samovar è un intreccio artistico di clown musicale,teatro comico-poetico e marchingegni.
Compagnia indipendente e famigliare, composta da Luca e Davide Salata, affonda le sue radici artistiche nell’Est Europa per poi sbocciare in terra italiana. I due fratelli alti, snelli e baffuti si muovono con equilibrismi musicali tra facchinaggio clownesco, attorialità verace, fai da te bresciano e camionismo intellettuale. Abili in tutto ed esperti in nulla, fanno della loro sensibile visione del mondo il grande show.
CHAPITEAU
DALL’8
AL 10 LUGLIO
CIRCO EL GRITO
LIMINAL
un progetto di e con Fabiana Ruiz Diaz
con la collaborazione artistica di Raffaella Giordano
nelle vesti dell’uomo nero Gennaro Lauro
al pianoforte Lorenzo Marchesini
luci Tea Primiterramacchinista Michele Petinicostumi e occhio complice Beatrice Giannini
scenografie Olivier de Brun e Fabiana Ruiz Diaz
prodotto da Circo El Gritocoprodotto da Spazio Agreste
realizzato con il contributo di Ministero della Cultura, Regione Marche
Esiste uno spazio di confine in cui sogno e veglia non sono distinguibili.
In Liminal una donna sola vive in un circo abbandonato, descrivendo un universo così obliquo da diventare sogno. E viceversa.
Lo spettatore, immerso in un luogo astratto, assiste ai rituali della solitudine a cui si contrappongono le evoluzioni aeree, le acrobazie e i virtuosismi di una circense in sogno. In questo mondo di mezzo viene a fare visita un uomo mutevole. Le sue metamorfosi rafforzano il carattere assurdo, ironico e tal volta grottesco delle scene.
Liminal è un dramma circense riconducibile per affinità poetica al teatro dell’assurdo. Fabiana Ruiz Diaz ci rende partecipi di un raro esempio di sperimentazione multidisciplinare, che indaga in profondità i limiti del linguaggio circense contemporaneo, rimanendo però accessibile ad ogni tipo di pubblico.
La musica dal vivo del Maestro Marchesini è un elemento imprescindibile, come lo è la contaminazione con il linguaggio della scena contemporanea attraverso la collaborazione con Raffaella Giordano.
Fabiana Ruiz Diaz solleva i piedi da terra e il suo corpo si fa pura poesia. “la Repubblica”
Un linguaggio che parla a tutti perché agisce sullo stupore, per poi farsi pensiero e riflessione.
“International Newsmagazine”
CHAPITEAU
DAL 12
AL 14 LUGLIO
COMPAGNIA BUSTRIC
IL CIRCO DELLE PULCI
DEL PROFESSOR BUSTRIC
Il circo è un cerchio assediato dallo sguardo del pubblico, una lente d’ingrandimento sulla meraviglia.
Jean Genet, Le Funambule
La pulce è un animale assai piccolo e per lo più invisibile: quale occasione migliore del Circo delle Pulci per creare un Circo Magico.
Il Circo delle Pulci nacque storicamente nell’Ottocento è una forma di spettacolo popolare, che meraviglia e stupisce ancora più di un normale circo in quanto ad esibirsi nei vari ruoli di acrobata, funambolo o fachiro sono proprio loro…. le pulci Certo è difficilissimo vederle, soprattutto da lontano, per questo serve la magia che per definizione mostra l’impossibile diventare reale e alla domanda legittima:
“Ma le pulci esistono!?” ovvero “C’è il trucco?!”
Si può rispondere, altrettanto legittimamente:
“ Se non c’è trucco è incredibile, ma se il trucco c’è…. Lo è ancor di più!”
Nel circo delle pulci la magia non è solamente quella del Mago, ma anche del Teatro, che per sua natura è l’immagine che il pubblico crea nella propria mente osservando ciò che accade in scena, in un certo senso non esiste, è per questo che l’attore può creare ogni tipo d’illusione.
Il Circo delle Pulci è gioco di prospettive tra l’infinitamente piccolo e l’infinitamente grande: può accadere che se una pulce si tuffa in una tazzina di caffè tanto piccola per noi, ma grande come un mare per lei… che la scena si trasformi in abisso marino, svelandone segreti e misteri.
Magia di trucchi semplici eppure incomprensibili e sorprendenti, piccoli colpi di genio che suscitano nel pubblico la meraviglia. Gioco comico di sorprese che senza mai perde mai la leggerezza e quel senso dell’assurdo tipici del teatro di Bustric, a cui, se il teatro è volontaria sospensione dell’incredulità, il pubblico volontariamente si abbandona.
Buon divertimento!
Sergio Bini in arte Bustric è attore, autore, regista di un teatro visivo giocoso e poetico. Laureato in lettere e filosofia ha studiato con Decroux e Strasberg. È stato studente all’Ecole National du Cinque di Annie Fratellini e Pierre Etex a Parigi. Con i suoi spettacoli si è esibito molti luoghi del mondo, dall’Africa al nord e sud America e in molte nazioni Europee. Recita in inglese, spagnolo, e francese. Nel film premio Oscar “La vita è Bella” era l’amico Ferruccio di Roberto Benigni, ha recitato in vari film come “Quartiere” di Silvano Agosti. Lavora con grandi orchestre, come l’orchestra Verdi di Milano per comporre “Concerti di Teatro” oppure con il duo pianistico di Paola Biondi e Debora Brunialti. Festeggia in questo anno i suoi 50 anni di carriera sulla scena e continua senza mai perdere il desiderio di avventura e di ricerca che nasce da questo straordinario lavoro.
TEATRO AMBULANTE
DAL 14
AL 17 LUGLIO
SAMOVAR
CONTRAPPUNTO
Clown, musi a e marchingegni.
Due calzolai ci accolgono nel Teatro Ambulante, in un mondo antico fatto di silenzi e sorrisi. Il tempo rallenta e i due artigiani dell’arte creano una composizione allegorica per persone che sanno ascoltare.
Lo spettacolo è stato creato appositamente per lo spazio del Teatro Ambulante ed è costituito da un linguaggio ancora poco diffuso in Italia, caratterizzato da un melting pot di arti che spaziano dal clown teatrale al teatro d’oggetti utilizzando il linguaggio musicale .
Si è dato spazio a questi tre aspetti attraverso la costruzione di strumenti musicali alternativi, macchinari scenici ingegnosi e gags create ad hoc.
Contrappunto si gioca su antitesi che, apparentemente in opposizione, in realtà si perpetuano nel loro intrecciarsi. Il primo binomio è costituito dall’uno e dal due, perché come dice Erri de Luca “Due non è il doppio ma il contrario di uno, della sua solitudine. Due è alleanza, filo doppio che non è spezzato”. Lo spettacolo, infatti, inizia con la visibile condizione dell’uno e si scopre poi mano a mano nella relazione con l’altro. Le due singolarità, attraverso la relazione, si rivelano nelle loro identità ma sanno anche generare qualcosa di nuovo. Il secondo binomio, che fa da trama di fondo, è costituito dall’aspetto lavorativo-produttivo e da quello fantasioso, i quali sono messi in scena inizialmente in antitesi, ma dimostrano poi nell’evoluzione dello spettacolo un legame, che, anche se non scontato e facile da raggiungere, è possibile e reale.
Il Teatro Ambulante è un autocarro che aprendosi diventa una piccola sala teatrale pronta ad ospitare teatro, musica, cultura e spettacolo ovunque, dalla caotica capitale europea al più sperduto paesino montano.
Una scatola magica che contiene tutta la tecnica e l’arte dentro di sé, capace di adattarsi ai contesti più diversi: un camion che arriva, si apre ed è subito spettacolo!
La Compagnia Samovar è un intreccio artistico di clown musicale, teatro comico-poetico e marchingegni.
Compagnia indipendente e famigliare, composta da Luca e Davide Salata, affonda le sue radici artistiche nell’Est Europa per poi sbocciare in terra italiana. I due fratelli alti, snelli e baffuti si muovono con equilibrismi musicali tra facchinaggio clownesco, attorialità verace, fai da te bresciano e camionismo intellettuale. Abili in tutto ed esperti in nulla, fanno della loro sensibile visione del mondo il grande show.
CHAPITEAU
DAL 15
AL 17 LUGLIO
ZENZERO E CANNELLA
LA 8ÈME BALLE
di e con Magdalena Vicente, Nicolò Bussi e Giacomo Vitullo
Magdalena e Nicolò si sono incontrati al Festival francese Circa di Auch. “Sali con o senza tempo?”
“Non mi hai nemmeno chiesto il nome? Insomma piacere di conoscerti.” Da quel giorno, nonostante studino e vivano in due città diverse, trovano il modo per allenarsi ovunque.
Scuole, biblioteche, barche, divani, parchi e giardini. La curiosità li porta ad incontrare il giocoliere, clown, filosofo Nikolaus Maria Holz, sotto la cui direzione partecipano al progetto di musica-circo Circoncerto. Lo stile e la poesia di Nikolaus producono un’attrazione fatale al punto di chiedergli di diventare il padrino
della loro prima creazione: uno spettacolo di acrobatica, giocoleria, clown e musica dal vivo. Dal vivo? Si. Ah, con chi? Serviva un musicista capace, duttile, aperto, con abilità teatrali magari acrobatiche, entusiasta e disponibile. Purtroppo c’era solo Giacomo, ma l’avventura era cominciata e l’organico ormai completo era pronto a lasciarsi ispirare da un’insolita tradizione circense e da un rinnovamento che si combina
con l’odierno, concependo il loro primo spettacolo L’ottava palla. Il viaggio creativo li porta poi ad incontrare Maroussia Diaz Verbèke. In un susseguirsi di quadri punteggiati da litigi e giochi di seduzione,
la sinergia funziona così bene che il musicista può diventare un acrobata, il giocoliere un musicista mentre l’agile agita l’alluce sul Fa dell’ultima ottava.
Tutto è iniziato da una passionale riscoperta della tradizione. Alexander e Violette Kiss, Enrico Rastelli e Francis Brun, giocolieri, funamboli, acrobati, porteur, artisti di un altro tempo con eccezionali capacità e numeri che difficilmente fanno parte delle esibizioni dei nostri giorni. Nel mezzo di questa ricerca, è apparsa Lei. Un lancio, un viaggio, una dimensione, una chimera? Ma l’ottava di quante? Otto? Ventisette? Quattro? È nel mezzo, fa solo parte di 8. E se la mettessimo orizzontale? ? Sarebbe una palla infinita? Saremmo in grado di prenderla con una mano? E se non bastano due? Vola, sfugge, danza ingestibile, più o meno come i nostri personaggi. Colombo, Susanna e Pollo, si incontrano e scontrano, rimbalzando tra numerosi universi
e molteplici discipline. Acrobatica, verticali, giocoleria, clown e musica si intrecciano liberando la fantasia e buonumore contagioso. Esplorando millemila stati d’animo con candore d’infante, i complici si lanciano, si ostacolano, cantano, si arrampicano, si aiutano perché l’importante è arrivare insieme ad affermare: STO BENE! Lo spettacolo visita strane relazioni in continuo mutamento, preziose finzioni che diventano parte della realtà. Tre personaggi stravaganti illustrano, con umorismo e apprensione, la fragilità dei legami tra gli esseri umani. La palla, tuttavia, sconvolge regolarmente l’equilibrio; Dirompente e unificante, ma sempre e comunque, Sha la la…







