
(AGENPARL) – ven 10 giugno 2022 AMBIENTE. EUROPA VERDE: A DESTRA, UN ESERCITO DEI FOSSILI CHE BLOCCA IL FUTURO
“Non è più tempo di crogiolarsi sullo status quo come la destra, in Italia, ha sempre fatto e continua a fare. La decisione assunta a livello europeo rispetto allo stop alle auto a motore termico è una vera e propria rivoluzione industriale alla quale tanti Stati membri lavorano già da decenni, ravvivando un settore in crisi e potenziando la ricerca sulle nuove tecnologie. Oggi, con le risorse che l’Unione ci mette a disposizione e con i cambiamenti climatici che mordono alle calcagna il Paese, non possiamo permetterci un atteggiamento conservatore. Ne va del nostro futuro e di quello dei nostri figli e nipoti”.
Così, in una nota, i co-portavoce nazionali di Europa Verde, Angelo Bonelli ed Eleonora Evi, rispondono alle critiche degli esponenti di Lega e Forza Italia al pacchetto di misure “Fit for 55”.
“Continuano a dire, – proseguono i due ecologisti, – che lo stop al motore endotermico causerà un disastro. Eppure si tratta degli stessi partiti che hanno consentito aiuti di stato ad aziende che hanno poi delocalizzato, lasciando nella disperazione migliaia di lavoratrici e lavoratori. Degli stessi partiti che, di fronte a disastri ambientali come alluvioni e grandi siccità, sanno rispondere solo ricorrendo allo stato di emergenza, senza fare nulla per prevenire e ridurre i rischi. Accusano altri di inseguire un’ideologia senza rendersi conto che si tratta di una necessità e che insistere sulla loro linea di condotta rischia di marginalizzare l’Italia nella sfida per l’innovazione in campo automobilistico”.
“Come ecologisti, siamo stanchi di sentir dire a persone come il Ministro Giorgetti che la conversione sarà dolorosa. I 56 mila decessi che, secondo l’Agenzia Europea per l’Ambiente, sono causati ogni anno dallo smog non sono forse dolorosi? Ormai è evidente: si delinea uno spartiacque per le prossime elezioni. Da una parte, – concludono Bonelli ed Evi, – l’esercito dei fossili, dall’altra un sostegno incondizionato alla giustizia climatica e sociale, che passano indubbiamente per l’innovazione”.
GIANFRANCO MASCIA