
(AGENPARL) – lun 30 maggio 2022 ENERGIA. EUROPA VERDE: RESTITUIRE 40 MLD EXTRAPROFITTI A ITALIANI E TETTO AL PREZZO DEL GAS SEGUENDO RACCOMANDAZIONI UE
“La guerra in Ucraina, che in realtà ha solo aggravato una situazione di crisi energetica preesistente, è in corso da ben 95 giorni, oltre tre mesi, e il caro bollette ha portato tantissime famiglie nella fascia di povertà mentre il Governo procedeva lentamente e con le solite misure emergenziali, insostenibili sul lungo periodo”.
Così, in una nota, i co-portavoce nazionali di Europa Verde, Angelo Bonelli ed Eleonora Evi, che proseguono: “C’erano tre semplici passi da compiere per arginare una situazione che sta portando a una crisi sociale di enorme portata: fissare un tetto nazionale per il prezzo del gas pari a 35 € MWh e per l’elettricità di 45 € MWh; restituire integralmente a famiglie e imprese i 40 miliardi di euro degli extraprofitti realizzati dai colossi dell’Oil&Gas; sbloccare i permessi per le rinnovabili con cui potremmo abbattere il costo dell’energia di oltre il 50%”.
“Per mesi ci hanno raccontato dell’impossibilità di attuare queste misure, proprio mentre Portogallo e Spagna intervenivano in tal senso. Dalla bozza delle conclusioni del Consiglio diffusa questa mattina emergono invece con chiarezza due elementi: in primis, che il continuo tentativo di Orban di bloccare il pacchetto con il proprio veto per tutelare l’industria ungherese, fortemente dipendente dal petrolio, è un esempio lampante della necessità di eliminare il veto all’interno del Consiglio, soprattutto quando bisogna adottare rapidamente delle decisioni cruciali. In secondo luogo il Consiglio raccomanda proprio l’introduzione di un tetto al prezzo di gas e dell’elettricità, come noi ecologisti chiediamo dal primo giorno del conflitto. È arrivato il momento di passare dalle parole ai fatti, – concludono Bonelli ed Evi, – tutelando davvero e in maniera stabile le imprese e i cittadini italiani, contrastando l’odiosa speculazione delle multiutility dell’energia e smettendo di regalare al Presidente russo i soldi europei con cui finanzia la guerra”.
GIANFRANCO MASCIA