(AGENPARL) – Roma, 17 maggio 2022 – Il CEO di Tesla Elon Musk continua a bloccare la sua acquisizione della piattaforma di social media Twitter, affermando di non poter andare avanti fino a quando non sarà chiarito il numero di account bot sulla piattaforma. Musk ha detto in un tweet alla piattaforma che la sua offerta era basata sul fatto che “le dichiarazioni SEC di Twitter sono accurate” e che crede che la piattaforma potrebbe avere il 20 percento di bot “o “molto” più alti”.
Twitter ha precedentemente affermato che circa il cinque percento degli account sulla sua piattaforma sono account bot o falsi. Il CEO di Twitter, Parag Agrawal, ha recentemente twittato un thread in cui illustrava come l’azienda misura lo spam sulla piattaforma, in cui ha affermato: “Le nostre stime interne effettive per gli ultimi quattro trimestri erano tutte ben al di sotto del 5%, sulla base della metodologia sopra delineata. I margini di errore sulle nostre stime ci danno fiducia nelle nostre dichiarazioni pubbliche ogni trimestre”.
Agrawal in seguito ha aggiunto che Twitter non crede che il numero di account bot sulla piattaforma possa essere misurato con precisione, a cui il CEO di Tesla Elon Musk ha risposto con un’emoji di cacca:
Musk ha aggiunto al tweet, affermando:
Nelle prime ore del mattino di martedì, Musk ha twittato che l’accordo non può andare avanti fino a quando Twitter non dimostrerà le sue affermazioni di conteggi di bot estremamente bassi. Sostiene che è molto più probabile che i bot siano nell’intervallo del 20 percento “o molto più alto”.
A causa dei timori di Musk sugli account bot, ha sospeso la sua acquisizione di Twitter. “La trattativa su Twitter è temporaneamente sospesa in attesa dei dettagli a supporto del calcolo che gli account spam/falsi rappresentano effettivamente meno del 5% degli utenti”, ha affermato Musk in un tweet. Musk ha aggiunto di essere “ancora impegnato nell’acquisizione”.
I numeri di conto dei bot sono così importanti per Musk, perchè Twitter ha affermato in un recente deposito che meno del cinque percento di quelli che chiama i suoi “utenti attivi giornalieri monetizzabili” erano “account falsi o spam” durante il primo trimestre del 2022. Ci sono molti nella comunità tecnologica e a Wall Street che pensano è un numero assurdamente basso e che la cifra reale è molto più alta. Twitter non ha fornito indicazioni su come sia arrivato alla cifra del cinque per cento, lasciando spazio a dubbi. Musk vuole “vedere le ricevute”, come si suol dire.
Per amor di discussione, diciamo che Twitter ha torto e che il numero reale di account falsi è più alto. Se il conteggio è solo di pochi punti percentuali, in modo che la cifra reale sia il sette percento, probabilmente non è un grosso problema. Quello che sarebbe un grosso problema è se i bot costituiscono un terzo o addirittura la metà degli utenti attivi giornalieri di Twitter.
Le responsabilità legali che sarebbero associate alla sottovalutazione dei bot su quella scala sarebbero enormi. Ci sarebbero state cause da parte di inserzionisti che affermavano di essere stati fuorviati su quanti veri esseri umani stavano vedendo i loro account. Gli azionisti avrebbero citato in giudizio dicendo di aver acquistato azioni a prezzi spinti artificialmente in alto dagli errori di Twitter. Gli obbligazionisti potrebbero citare in giudizio sostenendo di essere stati fuorviati. Le autorità di regolamentazione come la Securities and Exchange Commission e la Federal Trade Commission potrebbero avviare azioni legali. Anche gli utenti potrebbero essere in grado di citare in giudizio con successo Twitter dimostrando di aver speso tempo e denaro per aumentare la loro portata sul sito Web in base all’idea che stavano raggiungendo persone reali e non un “lettore” composto per il trenta percento da bot spam.