
(AGENPARL) – Roma, 03 maggio 2022 – La Bulgaria e la Repubblica Ceca vogliono chiedere un’esenzione dall’embargo sulle importazioni di petrolio russo. Lo ha riferito martedì l’agenzia AFP, citando deputati e diplomatici anonimi dell’Unione europea.
In precedenza, il quotidiano Figaro, citando fonti diplomatiche europee, aveva riferito che la Commissione Europea aveva portato a termine, da parte sua, la preparazione del sesto pacchetto di sanzioni contro la Federazione Russa, che prevede una graduale cessazione degli acquisti di petrolio russo da parte dei paesi europei entro sei-otto mesi. Allo stesso tempo, si propone di fare delle eccezioni per Ungheria e Slovacchia, che potranno continuare gli acquisti fino al 2023.
Come notato da fonti dell’Afp, sarà problematico attuare un’eccezione per questi paesi, perché “anche la Bulgaria e la Repubblica ceca vogliono utilizzarla”.
Secondo i media europei, nell’ambito del sesto round di sanzioni sono in discussione anche l’ulteriore espansione della lista nera dell’UE e la disconnessione di molte altre banche russe da SWIFT.
Secondo la Commissione europea, l’UE riceve il 40% del gas, il 27% del petrolio e il 46% del carbone dalla Russia. L’embargo sulle forniture di carbone faceva parte del quinto round di sanzioni adottato ad aprile, è stato adottato in via differita ed entrerà in vigore da agosto.