(AGENPARL) Roma, 1 maggio – E’ elegante, e’ sportiva, è Mini.
Basterebbe questo per dire come la piccola ed elegante icona su 4 ruote, firmata BMW, si impone nel mondo automobilistico moderno. Ma cosa significa oggi essere “auto di riferimento” in un determinato segmento? E’ presto detto, eccellere su tutto, come fa la Mini Countryman Plug-in Hybrid Suv di medie dimensioni, capace di soddisfare le esigenze di tutta la famiglia, elegante come un’ammiraglia, elettrificata, 4 ruote motrici, e tanto altro ancora…sono queste le carte vincenti di un’auto che già da anni ha riscosso un notevole successo e che oggi raggiunge la “maturità” nella versione 2022.
L’avevamo provata appena uscita e avevamo già espresso un giudizio positivo, segno che in Mini si parte sempre con il piede giusto. Inappuntabile l’ufficio stampa di Mini Italia che permette ai giornalisti di testare “veramente” un’auto, tradotto in termini concreti, “possiamo realmente” raccontarvi pregi e difetti di un’autovettura.
La Mini Countryman Plug-in Hybrid è un’auto plug-in, ovvero un’auto che gode di una “elettrificazione intelligente”, soluzione che secondo la mia esperienza, rappresenta il giusto compromesso tra la necessità di ridurre l’inquinamento e l’esigenza di avere un’auto capace di raggiungere sempre e comunque la destinazione che ci siamo prefissati. La nostra Mini è spinta di un motore termico a benzina di 1.5 litri , turbo, brillante e parco nei consumi, che eroga oltre 130 hp e da un motore elettrico da 88 hp.
Il primo “scarica trazione ” sulle ruote anteriori, il secondo invece agisce sulle ruoti posteriori. Cosa significa questo? Significa che a carica completa delle batterie si puo’ utilizzare un’ auto che ha un’accelerazione degna di una “quasi” sportiva ( lo 0/100 in 6,8 secondi) grazie ai 220 cavalli complessivi e una trazione praticamente perfetta perché distribuita sulle 4 ruote.
Questa Mini può essere guidata in maniera sportiva, ma anche rilassata; la percezione che si avverte guidandola è quella di un’auto “cucita addosso”, caratteristica comune alle vetture le BMW. Il cambio automatico è privo di difetti tanto che nel difficile passaggio da elettrico a termico e viceversa, non si avverte alcun disagio. Lo sterzo è diretto e molto preciso, mai pesante, neppure in manovra. La tenuta di strada, come si può immaginare e’ di altissimo livello, gli inserimenti in curva sono precisi e all’altezza della fama che ha una MINI quando si parla di telaio. Se è vero che siamo di fronte ad un “suv” è altrettanto vero che la presenza delle batterie presenti su questo modello, ha permesso di abbassare il baricentro dell’autovettura a tutto vantaggio della guidabilità. Affondo il pedale, che scatto!!! Il maggior peso del modello Hybrid – imputabile alle presenza delle batterie – non influisce sull’intera dinamicità della vettura; si esce da situazioni imbarazzanti in città e ci si diverte a mettere il “musino” davanti agli altri al semaforo.. Attenti però a non esagerare… il livello della batteria si abbassa rapidamente e il rispetto del codice della strada è sempre al primo posto nella nostra idea di “guida sicura”. Il test sta per terminare, attacco il cavo di ricarica alla vettura alla presa di corrente e scopro che dopo 4 h l’auto è pronta, con tutte le batterie cariche.
Non possono sfuggirmi le ultime migliorie estetiche portate al “model year 22”. Fari anteriori led di serie, nuove prese d’aria frontali, cerchi da 18 ( possono essere montati cerchi anche da 19 pollici) e fari posteriori sempre a led con l’ immancabile disegno union jack. Il prezzo: si parte da 44.000 euro. Giusto secondo me, se si considera la tecnologia che c’è in questa autovettura. Non raggiungiamo il budget per l’acquisto? Largo ai sogni, la New Mini è all’orizzonte. Ma come si potrà fare a migliorare l’eccellenza? Non ci resta che aspettare…per capire