
(AGENPARL) – Roma, 27 aprile 2022 – Secondo fonti dell’agenzia, giovedì il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti intende sollevare la questione della nazionalizzazione in una riunione di gabinetto.
Le autorità italiane stanno valutando la possibilità di nazionalizzare temporaneamente la raffineria di petrolio ISAB (ISAB) di Lukoil se verranno imposte sanzioni al settore petrolifero e del gas russo. Lo ha riferito martedì Reuters , citando fonti governative.
Secondo loro, il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti intende sollevare la questione della nazionalizzazione dell’impresa in una riunione di gabinetto giovedì.
L’agenzia sottolinea che ISAB è la più grande raffineria in Italia in termini di volume di raffinazione: rappresenta circa il 22% di tutta la capacità di raffinazione del Paese. Prima dell’operazione speciale in Ucraina, circa il 30-40% di tutto il petrolio proveniva dalla Russia e il resto dal mercato internazionale.
Ma uno degli effetti dell’invasione russa dell’Ucraina è che ISAB è stata costretta a procurarsi quasi tutto il suo petrolio greggio dal proprietario russo Lukoil perché le banche internazionali non le forniscono più credito.
Lukoil non è attualmente soggetto a sanzioni.
“Dato che non abbiamo credito a livello internazionale, non possiamo acquistare greggio da altrove”, ha detto a Reuters il vicedirettore generale dell’ISAB Claudio Geraci.
La raffineria, che impiega circa 1.000 lavoratori, è di proprietà del gruppo commerciale e di fornitura con sede in Svizzera Litasco SA, che vende l’89% della sua produzione.