
(AGENPARL) – mer 13 aprile 2022 Storie, luoghi, persone,
eventi e curiosità ai piedi
del Monte Bianco
MARZO
3 EDITORIALE
Er nemico
4 ATTUALITÀ ED EVENTI
Courmayeur per l’Ucraina, solidarietà e donazioni
Camentran de creméyeui
Carmentran – Carnevali a Courmayeur
10 BIBLIOTECA
Musicattoli, letture, incontri con autori e spettacoli musicali
Miss Cameron, una continua scoperta
Ricordi: nonna Lucienne, la governante di miss Una Cameron
Le letture consigliate dai giovani del liceo linguistico
16 SOSTENIBILITÀ E AZIONI GREEN
Arriva la Casa dell’acqua in località la Villette
17 SPECIALE GUIDA AI SERVIZI ONLINE DEL COMUNE DI COURMAYEUR
22 DESIGN ALPINO
Courmayeur design week-end, immersione nella creatività
24 FONDAZIONE COURMAYEUR MONT BLANC
Rigenerazione del patrimonio edilizio sottoutilizzato alpino per una nuova abitabilità
EDITORIALE
a primavera arriva e quest’anno con
venti di guerra ed echi so? erenti
non più tanto lontani, ma vicini,
presenti e visibili. La guerra tra Ucraina
e Russia, tra un aggredito e un aggres-
sore, è un tema troppo complesso da
comprendere, ma al quale non possia-
mo non fare un accenno sulle nostre pa-
gine. Quando tutto scoppia così improvvisa-
mente da sorprenderci è come se aprissimo un
libro di storia e cominciassimo a leggerlo dalla
metà, facendoci forza delle informazioni e del-
le pagine sotto l’occhio, ma non considerando
tutti i capitoli precedenti. E qui andrebbero lette
bene anche le note in fondo alle pagine. E que-
sta guerra ha talmente tanti capitoli che diventa
e ore davanti alla Tv, ad internet, ai social ecc…
sembra sempre che manchi un pezzo. Bisogna
imparare a districarsi, oggi come non mai, nel la-
birinto delle informazioni di propaganda, narra-
zioni costruite e di parte, e la rabbia e l’odio che
si genera in noi e in chi vive nei territori coinvolti.
questo con la ragione e il pensiero, possiamo
fare qualcosa di concreto con le mani, ed è pre-
stare aiuto e solidarietà. La vicinanza al popolo
ucraino è stata manifestata in tanti modi in que-
ste settimane e anche a Courmayeur non sono
mancati gesti e azioni importanti. Ne leggerete
nelle pagine a seguire. Su questo tema l’unica
cosa che possiamo a? ermare con certezza U che
“la guerra non è mai la soluzione”, è solo gene-
E’ una macchina che si autoalimenta continua-
mente e che ragioni non ha, perché come
dice bene Trilussa spesso “
er nemmico
è l’ombra che se crea pe’ conservà un’i-
dea: nun ce mica bisogno che ce sia
”.
Tornando alle nostre pagine ci sono
però tante buone notizie, curiosità e
racconti per prendere qualche pausa. Si
è appena chiuso il periodo dei carnevali e
questa volta, oltre a ricordare quello appena tra-
scorso, abbiamo fatto un tu? o nel passato, gra-
zie a Cesarine Pavone, riscoprendo con piacere
ricordi e immagini di carnevali lontani. Un articolo
Courmayeur è poi stata come spesso succe-
de al centro di rilevanze internazionali e nazio-
nali, e ne parliamo nelle pagine di attualità. Ci
so? ermiamo poi su appuntamenti culturali ed
eventi, e su alcuni abbiamo voluto raccogliere
testimonianze e aneddoti interessanti, come gli
articoli nati a seguito della serata dedicata a Una
Cameron in biblioteca.
La montagna con i suoi racconti torna attra-
verso la tastiera di Guido Andruetto e approfon-
dimenti su temi che ci raccontano un contesto
alpino in evoluzione, ne siamo stati testimoni in
questi mesi “tirchi” di precipitazioni.
Insomma, tanto da leggere come sempre, tra
presente e passato, per ripercorrere momenti di
passi in fretta.
Buona lettura
Moreno Vignolini
Un Cane Lupo, ch’era stato messo de guardia a li cancelli d’una villa, tutta la notte stava a fa’ bubbù.
Una Cagnola d’un villino accosto je chiese: – Ma perché sveji la gente e dài l’allarme quanno nun c’è
gnente? – Dice: – Lo faccio pe’ nun perde er posto. Der resto, cara mia, spesso er nemmico è l’ombra che
se crea pe’ conservà un’idea: nun ce mica bisogno che ce sia.
Trilussa
ER NEMMICO
uanto sta avvenendo in Ucraina è qual
cosa di indescrivibile e orribile, di cui è
unanime. Leggiamo e ascoltiamo le cronache
quotidiane dal fronte, i talk show tematici, arti
coli, aggiornamenti. L’unica cosa che sicura
mente possiamo fare, oltre a sperare che tutto
aiutare il popolo ucraino attraverso gesti di soli
darietà e vicinanza. In queste settimane i citta
dini di Courmayeur non sono stati con le mani in
mano, in tanti hanno donato e aiutato. Sul nostro
territorio sono residenti 13 famiglie ucraine che
hanno già accolto i primi profughi e amici scap
pati dai contesti di guerra.
Il Comune di Cour
mayeur ha avviato
una raccolta di beni
di prima necessità
collaborando con la
parrocchia di Saint-
Martin de Corléans ad
Aosta, luogo dove si
concentravano i mate
riali raccolti da inviare
poi in Ucraina. In tanti
hanno portato abbigliamento, scarpe, pile, medi
cinali e quanto richiesto, e li ringraziamo tutti! In
Consiglio comunale è stata è stata approvata
all’unanimità la delibera di
Solidarietà al popolo
ucraino e condanna della guerra come forma di
risoluzione delle controversie
”. Iniziativa decisa
di comune accordo nella riunione dei Capi
gruppo, avvenuta il 9 marzo, convocata dalla
Presidente del Consiglio, Nicole Passino. Nel
condannare quanto sta avvenendo i Consiglieri
e la Giunta hanno devoluto autonomamente il
proprio gettone di presenza a favore del conto
recentemente aperto dalla Regione autonoma
Valle d’Aosta, dagli Enti locali e le associazioni
del Terzo settore #VdaperUcraina. Il Comune
ha inoltre già messo a disposizione, ove neces
sario, gli spazi del Forum per l’accoglienza dei
profughi, l’individuazione di altri locali sul terri
torio, e dato supporto al tavolo di coordinamento
regionale sull’emergenza ucraina.
Le parrocchie di San Pantaleone e di Santa
Margherita ad Entrèves sono state molto attive
attraverso momenti di preghiera e raccolta di
quanto necessario. In particolare il 16 e 25 marzo
hanno organizzato momenti di preghiera per la
Pace. “L’idea di questo momento di preghiera è
legata al Madonna del Mont Chetif, Regina della
Pace – ha spiegato Don Gregorio Mrowczynski,
parroco di San Pantaleone – il popolo di Cour
mayeur ha voluto, infatti, erigere questa statura
ringraziamento per la protezione avuta. Da essa,
nel 1986, durante l’Angelus, Giovanni Paolo II
impartì la Benedizione all’Europa. Aveva senso
richiamare questo momento”. “Sono polacco – ha
aggiunto don Gregorio – e sento molto da vicino
quanto sta accadendo in Ucraina, anche perché i
luoghi dove ci sono i bombardamenti sono terri
tori in cui vivevano i miei genitori negli anni ’30”.
La solidarietà e i gesti di vicinanza e collabo
razione con enti e associazioni sono ancora in
le comunità locali rappresentino un elemento
fondamentale e una risorsa attiva e concreta,
nel rispetto dei principi e valori di fratellanza che
devono unire i popoli. Come ha detto e scritto
Padre Marino ad Entrèves “L’unità non è un fatto
scontato. Lo abbiamo visto dolorosamente anche
noi e l’Ucraina sono solo quelli della compas
Questo dramma dell’Ucraina coinvolge tutti, così
come la responsabilità di ridare speranza all’Eu
ropa intera”.
COURMAYEUR PER L’UCRAINA,
l Carnevale è forse la festa della libertà massima,
“quando indossando apertamente una maschera
possiamo essere chi vogliamo” scrivono i nostri Bu?on
de Courmayeur.
Anche quest’anno a Courmayeur i carri non ci sono
stati, per motivi ancora legati alla pandemia, ma la festa è
stata comunque colorata e viva grazie proprio ai Beu?on
e ai bambini delle scuole. I primi annunciati dai tanti
campanelli che indossano, hanno corso allegri e festosi
per le vie di Courmayeur sorridendo e strizzando l’occhio
a chi incontravano e annunciando la festa nelle vie del
paese, un turbinio di colori che ogni anno riveste le nostre
strade. E insieme a loro, tra coriandoli e maschere molti
tra i nostri piccoli hanno attraversato il paese ricordan
doci quanto sia divertente e bello giocare. Ad anticipare il
periodo carnevalesco sempre i nostri Beu?on sono stati
protagonisti alla scuola dell’infanzia Proment di Cour
mayeur. Una piccola gallery di alcuni momenti.
Foto di Simona Riente, Emmanuele Cimmarusti, Moreno Vignolini
CAMENTRAN DE CREMÉYEUI
ATTUALITÀ ED EVENTI
he da gran tempo anche a Courmayeur si
festeggiasse il Carnevale così come av-
veniva in tanti paesi dell’arco alpino è più
che plausibile, purtroppo non ci sono informa-
zioni o documenti puntuali su come si svolges-
se nell’800 a Courmayeur, se fosse organizzato
o spontaneo, sappiamo però che lungo tutto il
‘900 il carnevale è stato festeggiato di anno in
anno con sempre maggior impegno di energie
e mezzi. Grazie alla foto pubblicata in un libro
della collezione di
Enrica Guichardaz
: “Il Monte
Bianco” di Giotto Dainelli, sappiamo che nel 1926
la comunità lo aveva festeggiato in piazza della
Di successivi altri
carnevali troviamo noti-
La Tsapletta, il numero
9: “Il
Carmentran a Cour-
mayeur attraverso due
” realizzato gra-
zie alla collaborazione di
numerosi abitanti coor-
dinati dalla bibliotecaria
di allora, Lucia Accadia.
Di sicuro molte famiglie
lo hanno conservato
perché sfogliandolo si possono rivedere le foto
di molti dei carnevali organizzati dal dopoguer-
ra al 2000 dal Comité de Carmentran e di quelli
organizzati dall’87 per una decina d’anni, dalla
discoteca Abat-Jour per i bambini. Il Quaderno
è, inoltre, corredato dai testi di
(etimologia del nome camentran-carmentran),
Ra? aella Roveyaz
(cronistoria del Comité de
Carmèntàn), del compianto
Samuel Vuiller
(una
Enrica Guichardaz
(i ricordi dei suoi
carnevali) di
Marinella Berthod
( il carnevale dei
bambini) e dalla trascrizione di un’intervista fatta
nel 1984 dal B.R.E.L. al maestro
Marcel Bareux
Sono sicuramente molte, in paese, le famiglie
li d’antan così come ha fatto la famiglia di Ezio
Derriard nei cui album tra le tante vi sono anche
quelle del carro messo in scena dai Doleunei per
il carnevale del 1964, “
”, al cui allesti-
mento i due fratelli Ezio e Dino Derriard avevano
collaborato.
Ecco qui i protagonisti in posa per la foto di rito
con un illustre personaggio (in cappotto): il sin-
daco dott. Mario Sincero sulla cui testa
Edoardo
Pennard
pone una bella padella. La bella fan-
ciulla a destra è
Ezio Derriard
, accanto il “bam-
bino” in bianco è
Gianfranco Badarelli
con alle
Marino Pennard
. Non riconosciuto l’uomo
Attilio Ollier
, col grembiule e
Dino Derriard
con
bombetta. Archivio Fabrizia Derriard
Nelle foto:
Ezio Derriard
Attilio Ollier
Derriard
Dino Derriard
(Archivio Fabrizia Derriard)
“Maron patron quinte meurville” pare fossero
davvero buone quelle chiacchiere confezionate
CARMENTRAN*
CARNEVALI A COURMAYEUR
Césarine Pavone
da alcune signore di Do
lonne e distribuite duran
Anche Marino Pen
nard ha conservato in un
suo album le foto, in par
ticolare di un carnevale
perché era stato uno dei
protagonisti così come
lo era stato in altri carne
vali di cui purtroppo non
ha ritrovato le foto. Era il
1967 ed era ancora forte
la voglia di festeggiare
insieme, la stagione turistica invernale era limita
ta e c’era più tempo per allestire i carri che ogni
frazione di Courmayeur organizzava, facendo a
gara a costruire il più creativo di tutti, quello a
cui la giuria del Carmentran avrebbe consegnato
il primo premio, premio che il carro di Dolonne
spesso vinceva a man bassa. Lo vinse anche nel
’67 ma qual era stato il soggetto prescelto? I do
leunei avevano scelto di rappresentare la storia
di un fatto avvenuto nel 1835 (sì 1835!) che per la
sua singolarità era stato spesso raccontato nelle
veillà, tramandato di generazione in generazio
ne e riportato anche dal Messager Valdôtain del
Si era intorno al 1835 ed era in costruzione il
tronco della Route Nationale tra Morgex e Pré-
Saint-Didier. Tutti i lavori erano eseguiti a corvées.
Creméyerèn e Tchouéiillèn lavoravano gomito a
gomito e tra loro non mancavano le punzecchia
ture di sapore campanilistico del tipo: “
più capaci in questo, noi invece in quest’altro…”
a che un buontempone di Dolonne propose che
due uomini dei rispettivi Comuni si battessero
per stabilire quale dei due paesi avesse l’uomo
più forte. I Tchouéiillèn, resisi conto di non avere
uomini dalla forza superiore alla media, dissero
che per loro si sarebbe battuta una donna! Vive
va, infatti, a La Thuile una donna dalla forza stra
ordinaria, soprannominata “la Trifolla”: un corpo
possente, braccia grandi come due tronchi di
pino, lei riusciva a portare un sacco di patate sino
Creméyeurèn non potevano essere da meno, do
donna! Convennero che il combattimento sareb
be avvenuto di lì a 15 giorni sulla piazza di Pré-
Saint-Didier, Comune neutrale. In Courmayeur,
tuttavia, non c’era nessuna donna di ugual forza,
ma una avrebbe potuto essere, dopo appropria
to allenamento, in grado di sostenere l’incontro:
la “Mezola”. Ottenuto il consenso del marito, un
certo Pierrot, un maestro
di scherma e di boxe fu
ingaggiato come alle
natore e dopo 15 giorni
la Mezola era pronta a
battersi contro la Trifolla.
Fu fatta una colletta per
ché si potesse presenta
in seta nera, una cami
cia bianca con colletto
di pizzo, una camiciola
corta con bordure in vel
luto, una gonna in serge
(un tessuto in twill) e un
grembiule blu. La piazza di Pré-Saint-Didier era
gremita di gente. Il patto era che se avesse vinto
la Trifolla, i Creméyerèn avrebbero dovuto paga
re il pranzo a 50 Tchouéillèn e viceversa se aves
se vinto la Mezola. I Tchouéiillèn erano sicuri di
avere la vittoria in tasca, la Trifolla troneggiava su
la Mezola ma la creméyerentse, benché meno
natore e con mossa d’astuzia riusciva a stendere
a terra la Trifolla. I Tchouéiillèn urlarono al tra
dimento delle regole ma dovettero accettare il
risultato, proposero però un secondo incontro,
avevano perso il pranzo, speravano di vincere
e tutti in allegria si recarono a mangiare e bere
da Orset e l’indomani al lavoro ne risero di gusto.
Una bella storia, chissà forse più immaginata
che vera, ma interessante per il gruppo di Do
lonne che negli anni precedenti aveva allestito
il confezionamento dei bodén, la produzione
del pane nel forno consortile e delle meiville (le
chiacchiere), e in quell’anno era alla ricerca di un
nuovo soggetto da rappresentare sul carro. Se
condo Marino Pennard, nonostante lo Messa
ger Valdôtain avesse dato per avvenuto il com
bat, la storia era andata diversamente o almeno
così l’aveva tramandata suo nonno: il parroco di
Pré-Saint-Didier si era opposto ed aveva impe
dito che le due donne si fossero battute. Il grup
po del carnevale decise comunque di attenersi
alla storia pubblicata dal Messager e si misero
all’opera: costruirono il campanile della chiesa
di Pré-Saint-Didier, composero i cartelloni, cer
carono vestiti adatti ai personaggi che dovevano
rappresentare: i Sindaci dei due Comuni, le due
data da
Edoardo Pennard
avrebbe trasportato
“la galéra” su cui era stata allestita la rappresen
tazione di quell’evento. Chi erano i protagonisti?
Eccoli, li avete riconosciuti subito?
Rita Ottoz
con il suo bel “decalitre” in testa,
Sindaco di Courmayeur…
…non prima però di aver fatto una foto con
Umberto Glarey
Il carro partito da Dolonne arriva a Courmayeur.
Era il 7 febbraio del 1967, da notare i prati
dietro al paese coperti da pochissima neve
completamente assente sui tetti e sul piazzale
d’ingresso a Courmayeur.
Eccoli arrivati in via Roma. Il cartello più piccolo
riporta il peso de La Mezola: 80 kg … da bagnata!
Ma chi è questa gagliarda donna dalle spesse
trecce? E’ la Trifolla, la concorrente de La Thuile.
Ma avete riconosciuto chi la interpreta? E’ l’allora
diciottenne
Ferdinando (Dino) Derriard
! futuro
Sindaco di Courmayeur. Di spalle, il suo allena
tore,
Ezio Derriard
ed ancora i due Sindaci,
Rita
Ottoz
Marino Pennard.
Manca purtroppo la
impersonata da
Gianfranco Badarelli.
Si noti il
puntuale dettaglio della bandiera non ancora,
nel 1835 quella italiana, con lo stemma dei Savo
Adolfo Rey
, storica guida alpina,
che La Trifolla, forse per consolarsi di aver perso l’incontro, bacia a?ettuosamente. Accovacciata in bas
so una giovanissima
Enrica (Chicca) Rey
tutta contenta di aver fatto la sua parte sul carro: il tamburino
che ritmava i tempi della competizione.
Come nel racconto del Messager, la
Mezola, ovvero il carro di Dolonne, vin
se il combattimento e poi tutti insieme
Bei tempi vero? Il Traforo del Monte
Bianco aperto da due anni aveva dato
nuovo slancio al turismo, si respirava
un’aria di crescita economica e l’even
tuale scarsa neve non impensieriva così
tanto. Molti altri carnevali si sarebbero
susseguiti, impossibile qui ricordare tutti
poi essere ammirati in Piazza Abbé Hen
ry. Ce n’è però uno da ricordare, l’ultimo,
che non si è svolto quest’an
no ma il 25 febbraio 2020.
Un anno spartiacque. Quel
25 febbraio la giornata era
solatia, i turisti non molti ma,
dall’indomani grazie al carne
vale ambrosiano sarebbero
arrivati i Milanesi a riempire
alberghi ed appartamenti.
C’era, quel giorno, più allegria
che preoccupazione, non c’e
ra ancora la piena consape
volezza di quanto stava già
avvenendo ovvero l’arrivo di
una devastante pandemia il cui nome
avremmo presto imparato e mai più
dimenticato: Sars Cov-2, il virus che
stava avvolgendo il mondo e in due
settimane avrebbe svuotato il paese
e reso surreale quella piazza, restitu
Moreno Vignolini per la copertina de
La Tsapletta numero 120.
Le Comité de Courmayeur aveva
organizzato una serie di eventi an
nunciati dalle storiche maschere “lo
viou e la vieille” e dal tintinnio allegro
del gruppo Lé Beu?on: la domenica la
centrali, il lunedì sera ballo in maschera
Piazza Abbé Henry con l’attesa distribu
zione del minestrone e bodén e fontina,
da musicale di Courmayeur-La Salle e
dei gruppi dei Carnevali ospiti a cui ave
va fatto seguito la premiazione dei carri
e poi a sera ancora danze. Courmayeur,
Entrelevie e Entrèves avevano presenta
to i loro carri (foto in alto).
Ci auguriamo, vero, che questo sia
solo temporaneamente l’ultimo carneva
le organizzato a Courmayeur,
che, passata la pandemia e
l’inimmaginabile e devastan
te guerra scoppiata il 24 feb
braio nel cuore dell’Europa a
seguito dell’invasione russa
dell’Ucraina, altri ne segui
ranno, che tornerà la voglia
di festeggiare insieme il Mar
tedì grasso. Che tornerà in
piazza, assieme alla più re
cente alabarda dei Beu?on,
la bella alabarda in ferro con
la foto, che all’inizio degli anni 2000
Gianni Bersezio,
su richiesta di Enrica
Guichardaz, ha disegnato e poi dipin
to e, da valente fabbro,
Rino Ottoz
forgiato. Quella che Lé Beu?on hanno
perché troppo pesante, con quella, più
leggera in legno, realizzata da alcune
creméyerentse. Lo speriamo vero? E
avrà allora, degli splendidi nuovi nastri
di tutti i colori.
* Anche Camentran
foto Giuliana Ottoz
“Chef hi-tech” Entrelevie
Il carro vincitore del 1° Premio.
“Il guerriero imbruttito”
Courmayeur
“Col naso in sù che
in Val ferret vien tutto giù” – Entrèves
Alabarda Bersezio
(foto Giuliana Ottoz)
foto Césarine Pavone
GIOVEDÌ 7 APRILE – ORE 21
In biblioteca con delitto:
gioco di ruolo e teatrale
In Biblioteca con delitto è sia un gioco di ruolo
che teatrale. Si svolge all’interno della biblioteca
e prevede dagli otto ai dieci giocatori che riceve
ranno indicazioni sul dove e quando si svolgerà
l’azione, una sorta di canovaccio sulla situazio
ne nella quale si muoveranno durante la serata,
e sul personaggio che andranno a interpretare
e al quale daranno vita. Avranno un obbiettivo
da raggiungere e alcuni oggetti particolari. Un
Master seguirà e indirizzerà il gioco facendo in
modo che nessuno dei partecipanti si perda o
sprechi le sue possibilità. La trama è stata scritta
appositamente per la biblioteca di Courmayeur,
la trama gialla e carica di misteri e le verità
quando ognuno svelerà il proprio ruolo e i propri
Nicole Vignola.
SABATO 16 E 30 APRILE 2022 – ORE 17
Musicattoli
laboratori di narrazione di storie
sonore e costruzione di giocattoli sonori
cura di Luca Gambertoglio. I Musicattoli sono
oggetti sonori costruiti a mano, partendo dall’im
possibile ottenere suoni e rumori originali e stra
vaganti da utilizzare nei giochi musicali. Scopo
del laboratorio è quello di riscoprire quegli
oggetti ricreandoli manualmente, ascoltando
aneddoti sulla loro storia e utilizzandoli nei giochi
Due gli eventi con narrazione sonora del libro
“Suoni di Goccia” ai quali possono partecipare
tutti i bambini e i loro genitori, seguita da un’e
splorazione degli oggetti sonori impiegati nella
narrazione e da un atelier di costruzione di un
oggetto sonoro.
alle ore 17.00: laboratorio per un
massimo di 12 bambini di età compresa tra i 3 e i
5 anni, accompagnati dai loro genitori.
alle ore 17.00: laboratorio per un
massimo di 16 bambini di età compresa tra i 6 e i
9 anni, non accompagnati dai loro genitori.
VENERDÌ 15 APRILE – ORE 21
“Il pensiero logora chi non ce l’ha”
a cura di Gianluca Strata
Un pensiero alternativo alla società dei consumi:
sarà possibile? Dopo gli incontri sulla
della società dei consumi, anche sulla base
del caso Covid, attraverso il concetto di
ro critico
destinalità
della tecnologia, esiste
la possibilità di un’alternativa, di una
terapia
Il contributo di Gustav Anders nelle analisi del
consumo e della tecnologia.
ontinua senza sosta la programmazione di eventi della biblioteca di Courmayeur, vero e
proprio luogo di cultura e scambio di saperi, che in questi mesi ha raccolto il placet del
pubblico con i suoi tanti appuntamenti. Ecco la programmazione di aprile. Non mancate.
ra?orzato.
BIBLIOTECA
SABATO 16 APRILE – ORE 18
Proposte di lettura:
I segreti
della Duchessa di Berry
”,
romanzo storico di
Carola
Bianco di San Secondo
con l’autrice la dottoressa
Paola
. Nel suo libro Carola
Bianco di San Secondo narra
famosa antenata: Maria Caro
Duchessa di Berry. L’idea del
racconto è nata dalle ricerche
storiche lasciate in eredità dal
padre che ha raccolto i docu
menti dell’archivio di famiglia per
scoprire informazioni inedite e
aspetti meno noti della persona
lità di questa loro antenata deci
samente trasgressiva per i suoi
tempi e per il suo rango.
SABATO 23 APRILE – ORE 21
“Leschan. Le sorelle
della canzonetta sincopata”
Arriva lo spettacolo musicale del
Trio Radio
corriere Swing
in collaborazione con
Nicole
Lo spettacolo, basandosi su fatti storici, cultu
rali e musicali, frutto di accurate ricerche, narra
l’avvento dello Swing in Italia. Il trio Radiocorriere
basso, in collaborazione con l’attrice Nicole
Vignola, ripercorre in modo analitico e dinamico
la storia delle sorelle Lescano, italianizzazione di
Leschan. In una nazione in cui il regime fascista
si stava ra?orzando sempre di più e la censura
operava su tutti i campi, compreso quello musi
cale, tre sorelle di origine ebraica,
provenienti dall’Olanda, riescono
a realizzare un’impresa epocale:
formano un trio vocale, portan
do lo swing in Italia. Il successo
è immediato e smisurato, ma
incombe lo spettro delle leggi
razziali e della Seconda Guerra
mondiale, in poco tempo scende
l’ombra sul trio Sorelle Lescano.
Per accompagnare il pubblico in
questa storia la musica è parte
trainante dello spettacolo: una
scelta di brani degli anni ’30 e ’40
adattati al tipo di formazione, ma
volutamente rimasti fedeli agli
arrangiamenti, fanno rivivere le
atmosfere spensierate dell’epo
ca che si contrapponevano alle
tensioni internazionali e alla corsa
alle armi. Il trio si esibisce in versione acustica e si
presenta in scena con abiti tipici dell’epoca.
GIOVEDÌ 28 APRILE – ORE 16.30 E ORE 21.00
Laboratori creativi di Primavera
Il laboratorio sarà suddiviso in due incontri nella
stessa giornata: alle 16.30 per i ragazzi dai 5 ai
14 anni e alle 21 per gli adulti. Durante l’incontro
del pomeriggio i ragazzi realizzeranno delle ghir
lande primaverili colorate a tema pasquale con
e cordini.
Nella serata gli adulti creeranno delle ghirlan
foglie, materiali naturali, nastri, sto?e e decora
zioni varie.
Terminati i laboratori i partecipanti porteranno a
casa le loro creazioni originali tutte diverse l’una
dall’altra.
NUOVE NORME ANTI-COVID
DAL 1° APRILE
Per l’accesso in biblioteca dal 1° aprile non
è più richiesto il Green Pass; resta l’obbligo
di utilizzo di mascherine chirurgiche. Sono
teca compresi l’utilizzo delle sale di studio e
lettura, le postazioni internet adulti e ragazzi
e la consultazione di quotidiani e riviste. Per
partecipare agli eventi è ancora richiesto il
Green Pass Ra?orzato e la mascherina FFP2.
BIBLIOTECA
MISS CAMERON, UNA CONTINUA SCOPERTA
a sera di venerdì 4 marzo la Biblioteca co-
munale di Courmayeur ha o? erto un ricor-
do di Miss Cameron con uno spettacolo di
parole, musica e immagini. Occasione imperdi-
bile per me, che quel giorno festeggiavo il mio
ottantunesimo compleanno e che sapevo bene
chi fosse la persona che si intendeva far rivivere.
Avevo patito molto, come tutti gli appassionati,
questo lungo tempo in cui non era stato facile
godere di cinema e teatro insieme ad altri, fuori
casa, in luoghi appropriati. Ero contenta, emo-
zionata, persino un po’ ansiosa. Ma la bellezza
quieta e accogliente della Biblioteca, la cortesia
a? ettuosa di tutti gli operatori hanno reso ancor
più piacevole l’attesa dello spettacolo. E a pochi
istanti dal suo inizio mi è stato subito chiaro che
ideazione e realizzazione erano frutto di un pen-
siero intelligente e rispettoso del personaggio
rievocato, senza fronzoli né retorica.
leggii, uno schermo, un sax. Brevi momenti di at-
tesa ed è iniziata la magia del teatro. Due attrici
appassionate e intense si alternavano con ruo-
li diversi: una era la voce narrante, che leggeva
passi che ricostruivano i momenti della vita di
Miss Cameron ritenuti più adatti a informare sul-
le vicende e sull’identità della sua persona; l’al-
Miss Cameron puntigliosamente teneva il ‘diario’
delle sue ascensioni e delle sue esplorazioni, in
molte parti del mondo, alla ricerca di cime da
scalare o di ambienti interessanti e curiosi dal
punto di vista naturalistico. Con lei due guide di
Courmayeur, Edouard Bareux ed Elisée Croux,
Gli appunti di Miss Cameron rivelano, secondo
memoria le sue esperienze di scalatrice, corag-
giosa e avveduta, condivise con due guide con
cameratesco consolidato nel tempo. Emergono
chiari, dagli appunti, la piena consapevolezza dei
pericoli corsi e dei disagi sopportati, nonché un
sottile simpatico umorismo, in lei evidentemente
connaturato, che sicuramente aveva alleggerito
anche, espresso con grande schiettezza, il pia-
cere con cui ritrovava momentaneamente situa-
zioni abitative confortevoli, di cui gustava tutte le
comodità, pronta comunque ad a? rontare nuove
impegnative e per lei accattivanti imprese.
Le voci delle attrici erano accompagnate dalla
voce calda e dolce di un sax suonato da un bra-
tacolo ha cantato a cappella una sorprendente
New York, New York
Il coinvolgimento del pubblico è stato anche fa-
vorito dal video sul quale scorrevano immagini
consentire la visione in streaming dello spetta-
colo, anche in di? erita: prova ne U il gradimento
di alcuni cari amici ai quali, con una breve intro-
duzione, ho inoltrato il link.
Ma l’emozione che mi ha lasciato lo spettaco-
lo non è stata soltanto frutto della sua bellez-
za. L’esserne stata spettatrice ha risvegliato in
me moltissimi ricordi della mia vita di bambina
che dagli otto anni in poi ha trascorso le vacan-
ze estive e invernali a Dolonne. Era un villaggio
piccolo e operoso, accogliente verso persone
adulte e giovanissime che lo abitavano, in vario
modo ospitate, come villeggianti desiderosi di
bellissimi panorami e di aria pura e di scampoli
di una vita diversa da quella dei luoghi nei quali
risiedevano.
A Dolonne mi sentivo di casa, avevo compagni di
gioco e di chiacchiere, conoscevo le loro mam-
me. A poco a poco avevo incominciato a capire
il patois, che non ho mai parlato per la timidezza
che da sempre mi accompagna. Mi aveva stupita
e a? ascinata l’organizzazione dei lavori necessari
alla sopravvivenza: consuetudini consolidate e
regole precise venivano applicate all’irrigazione
Silvia Perrin
dei campi, alla produzione e all’utiliz
zo del latte, alla preparazione e alla
cottura del pane. Tutto questo e mol
to altro erano alla base di una vita di
comunità, solidale nei momenti di dif
re occasioni di festa. Ma se mi piace
va tanto Dolonne, apprezzavo molto
anche le frequenti occasioni di an
dare ‘in paese’, nel ‘capoluogo’, molto
frequentato dai villeggianti e ricco di
attrazioni. Ero assidua frequentatrice
dell’unica biblioteca, credo parroc
chiale, nella quale il prestito dei libri
era rigorosamente ma a?abilmente
gestito da una signorina che annota
va ogni movimento a mano, su un af
faticato ma aggiornatissimo registro.
cativi, meta di acquisti su incarico di mia madre.
L’Alleanza Cooperativa in cui troneggiava il si
gnor Sarteur; sul fondo della piazzetta antistante
il Ca?U della Posta – bellissimo già allora e sede
di ritrovi eleganti – il Commestibili Radaele, che
te focaccia, il cui memorabile sapore non sono
mai riuscita a riprodurre. Un’irresistibile attrazio
ne esercitava poi il bazar Guedoz, dove spera
vo sempre di dover andare per un acquisto: una
specie di luogo magico, indimenticabile perché
fornito di merci di ogni tipo, fuorché alimentari,
utilizzabili in casa e adatte a tutte le età. Singolari
e silenziosi, i due fratelli proprietari soddisface
vano le più disparate esigenze dei clienti estra
endo a colpo sicuro da una delle innumerevoli
valigette di misura diversa stipate in sca?alature
di legno quello che il/la cliente aveva richiesto.
Pochissime parole, soltanto se strettamente in
dispensabili da lei, nessuna da lui che teneva
perennemente la pipa in bocca. Nitidissimo è
per me il ricordo del negozio di articoli sportivi
di Toni Gobbi: mi attraeva, certo, la vetrina colo
ratissima, sintesi di bellezza e funzionalità degli
articoli esposti, ma anche il fascino e l’eleganza
della coppia che possedeva e gestiva il nego
zio. Analoga ammirazione sentivo per le sorelle
Guichardaz, il cui negozio di abbigliamento le
rappresentava, con la loro scelta di capi di ine
guagliabile eleganza in perfetta armonia con
l’ambiente.
Erano per fortuna numerosi questi miei tour, privi
di incarichi, vissuti con calma, per puro loisir. In
uno di questi giri in centro, vidi una signora cor
pulenta, vestita in un modo che mi sembrò insoli
to per una tranquilla sosta in un bar del centro. Mi
stupì anche che tenesse tranquillamente in boc
ca un grosso sigaro o una pipa e che indossasse
un cappello a tesa intera, veramente inconsueto.
Mi fermai a rispettosa distanza e la osservai. Ave
vo spesso sentito parlare con stupore di una ori
ginale donna inglese, appassionatissima di mon
tagna, forte scalatrice, che si vedeva spesso (a
me non è mai capitato) al volante di potenti auto
mobili sportive rosse. Non mancavano elementi
perché fosse guardata con uno stupore misto a
sospetto. E quel giorno a passeggio in paese io
ebbi prima l’impressione, diventata poi certezza,
di avere visto da vicino questa donna, Miss Ca
meron. Mi piacque molto. Mi sembrò incurante di
quelle che molti anni dopo avrei chiamato con
venzioni. Ero contenta, da ragazzina timidissima,
di vedere una donna che si vestiva come le pa
reva e che si sentiva libera di scegliere atteggia
menti in genere non di?usi fra le donne.
In e?etti Miss Cameron, che avevo visto fuga
cemente, non solo mi aveva colpita, ma mi è
sempre rimasta in mente. Le letture che hanno
arricchito di conoscenze il mio a?etto per Cour
mayeur mi hanno fornito molte informazioni su
questa donna straordinaria. Ma durante il bellis
simo spettacolo di venerdì 4 marzo ho appreso
con divertito stupore che nella sua splendida
casa sulle pendici del Pavillon ricamava e lavo
rava all’uncinetto. Cosa che, se possibile, me la
rende ancora più simpatica!
Negli appunti del suo diario ricorre una frase che
Una Cameron ripete dopo le fatiche, i disagi, i
rischi di ogni sua impresa: “Ne valeva la pena!”.
Percepisco in questa a?ermazione un esempio
profondo e sincero della consapevolezza, del
coraggio, dell’ottimismo di questa donna. Un’at
tualissima lezione per tutti.
Silvia Perrin negli anni ‘70
BIBLIOTECA
ella serata dedicata
ron, grazie allo scam-
bio di parole che sempre si
spettacolo, abbiamo sco-
perto tra il pubblico i fratelli
Vauterin, nipoti di Lucienne,
la governante di Miss Una
Cameron. Nei giorni se-
guenti ci siamo fatti raccon-
tare da Remy la storia della
loro nonna e del rapporto
speciale che la univa a Miss
Una Cameron, la “Scozzese
del Monte Bianco”.
Luciana Jorioz, detta Lu-
cienne, classe 1914, è stata
la governante di Miss Una
Cameron dal 1959 al 1975
circa.
Originaria di Aymavilles e di
Pré-Saint-Didier, Lucienne
era rimasta presto vedova
con un bimbo di sette anni. Era una brava cuoca
e la sua professionalità, acquisita nei ristoranti e
negli alberghi della Valdigne, indusse Miss Ca-
meron a sceglierla come governante per la sua
residenza estiva, Villa Cameron, dove vi si trasfe-
riva per godere della bella stagione e della vista
immacolata delle nostre montagne. Da giugno a
settembre, dunque, anche Lucienne si sposta-
va in villa, in uno spazio tutto suo ricavato sot-
to al grande salone, al piano del deposito degli
attrezzi da giardino. Con la sua datrice di lavoro
aveva un rapporto speciale che travalicava quel-
lo meramente professionale: andavano a fare
belle camminate (anche se ben diverse dalle
escursioni in alta montagna che Miss Cameron
amava fare) e una volta all’anno, a metà estate,
si recavano a Ville Sur Sarre, dai parenti di Lu-
cienne, per una bella giornata di festa. In quelle
occasioni, attorno al tavolo, si parlava francese e
non si serviva la polenta perché “
a Miss Cameron
non piaceva
”.
Nei ricordi di Remy, Miss Cameron era una signo-
ra straordinaria, che andava in giro con macchine
incredibili, che fumava il sigaro e che, pur non
amando troppo avere per
casa bambini, aveva accol-
to per tre giorni in villa (
più di tre, altrimenti i visitatori
mettono radici
) il fratello più
grande di Remy, Giovanni,
che aveva così trascorso
nella villa tre giornate indi-
menticabili. Non solo, ogni
anno lui e suo fratello rice-
vevano a Natale un pacco
regalo inviatogli direttamen-
te da Miss Cameron. Si trat-
tava di una piccola valigia
rossa colma di tesori: erano
giocattoli e piccoli ogget-
ti in voga tra i bimbi inglesi
che da noi nessuno aveva
ancora mai visto. Con l’ado-
lescenza quei piccoli tesori
si trasformarono in strane
vano un po’ perplessi i due
ragazzini ma che dimostra-
vano il costante a? etto che Miss Cameron riser-
vava loro.
Per i nipotini di Lucienne, Villa Cameron era una
sorta di parco dei divertimenti. I bimbi, gli ultimi
giorni di settembre, raggiungevano la nonna e
l’aiutavano a chiudere la casa in vista del lungo
inverno. In quelle brevi settimane la villa sem-
brava non avere più segreti: ricordano ancora la
stretta cucina, il vestibolo, l’ampia sala da pranzo,
le varie camere al primo piano e i bagni, con le
vasche bianche e i rubinetti dorati. Sui vari sca? ali
si trovavano cose che altrove ancora non c’erano:
la Schweppes per il Gin Tonic, il succo di pomo-
doro per il Bloody Mary e, tra i giochi in scatola,
dei grandi puzzle. Fuori, appena più in là del ter-
mai vuota, e il grande masso erratico, meta delle
loro piccole e grandi arrampicate. Il loro cuore
di bambini è così rimasto là, tra quegli spazi mai
dimenticati, che ospitano ora Fondazione Mon-
tagna Sicura. Grazie alle loro testimonianze ora
conosciamo un altro pezzetto della storia della
“Scozzese del Monte Bianco” che, oltre che ar-
tista, viaggiatrice e grande scalatrice, era anche
un’amica della loro cara nonna Lucienne.
RICORDI: NONNA LUCIENNE,
LA GOVERNANTE DI MISS UNA CAMERON
Simonetta Bellin
La nonna Lucienne e i due nipoti Remy e Giovanni
Vauterin sulla scala di Villa Cameron
SAD E POE IN:
FILASTROCCA DI PRIMAVERA
Gli altri signori non lo sanno
e ancora in inverno si crederanno:
magari persone di riguardo,
ma il loro calendario va in ritardo.
GIANNI RODARI
Filastrocca di primavera
più lungo è il giorno, più dolce la sera.
Domani forse tra l’erbetta
spunterà la prima violetta.
O prima viola fresca e nuova
beato il primo che ti trova,
il tuo profumo gli dirà,
la primavera è giunta, è qua.
SOSTENIBILITÀ E AZIONI GREEN
iù attenzione all’ambiente con lo scopo di
ridurre l’utilizzo di bottiglie di plastica e la
risorsa importante e di grande valore, che nelle
sue diverse forme, ha sempre accompagnato la
storia e lo sviluppo di Courmayeur.
Sono questi alcuni degli obiettivi alla base dell’i
stallazione a Courmayeur della
Casa dell’acqua
che trova spazio nel parcheggio pubblico tra via
dello Stadio e via Val Veny a Dolonne, in Frazio
Comune di Courmayeur contribuisce in questo
modo alla valorizzazione di questo bene e alla
promozione di azioni eco-sostenibili e di atten
zione all’ambiente, arricchendo i punti già pre
senti in Valle d’Aosta e promossi dal progetto
“L’acqua è un bene fondamentale, in Valle d’Aosta
è una ricchezza importante ed un elemento impre
scindibile –
Roberto Rota,
Sindaco di
Courmayeur
– Ridurne gli sprechi è un’azione che
da anni viene portata avanti sul territorio, attraver
so importanti interventi. I cambiamenti climatici ci
impongono sempre più di conservare e prestare
attenzione a questa risorsa. La Casa dell’acqua di
Courmayeur permetterà a tutti coloro che la utiliz
zeranno di contribuire a ridurre l’utilizzo di imbal
binomio con acqua buona e salutare da sempre,
grazie alle sorgenti che dai piedi del Monte Bianco
entrano nelle nostre abitazioni e la Casa dell’ac
non solo residenti”.
“E’ un servizio che ha riscontrato, ove presente, no
tevole successo per merito dei tanti aspetti positivi
che gli si attribuiscono –
Commenta
Ephrem Tru
, Assessore comunale all’Ambiente e Terri
torio
– E’ una nuova attenzione verso la cittadinan
za, i turisti e non solo. La scelta del luogo in cui la
Casa dell’acqua è stata posizionata è strategica,
in quanto
punto di passaggio del Tour du Mont
Blanc
, permettendo così l’accesso ai tanti escur
acqua erogata, altamente pura ed insa
più controllata rispetto a quella in bottiglia perché
allacciata alla nostra rete idrica. Abbiamo fatto un
altro passo avanti del percorso green intrapreso
da Courmayeur per la valorizzazione e rispetto del
ricco patrimonio ambientale e naturale”.
ARRIVA LA CASA DELL’ACQUA
COME OTTENERE LE TESSERE
Il Comune di Courmayeur donerà gratuitamente 1379 tessere ai capifamiglia, che potranno utiliz
zarle per accedere al servizio. Al momento della consegna ogni tesserà avrà già caricati 0.5 euro,
pari a 10 litri, che l’Amministrazione comunale ha deciso di omaggiare alla cittadinanza. Il costo al
Vendita
tessere
Costo tessera dell’acqua 5 euro – Orari segreteria: aperta tutti i giorni dalle 9.00 alle 13.00 e dalle
’
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Bianca come il latte, rossa come il sangue
E’ un romanzo scritto da Alessandro d’Avenia,
ambientato ai giorni nostri, i cui protagonisti sono
Leo e Beatrice. Inizialmente Leo non ha sogni,
ma soltanto una paura: il colore bianco, che per
cosa. A questo colore contrappone il rosso, che
rappresenta l’amore, la passione e il sangue,
dunque la vita. Questi due colori sono legati alla
ragazza di cui Leo si innamorerà, colei che di
venterà il suo sogno, ovvero Beatrice. Il rosso è il
colore dei suoi capelli, il bianco della sua malat
tia, la leucemia. Il romanzo è molto coinvolgente
soprattutto dal punto di vista emotivo. Mi ha fatto
renza che si contrappongono alla felicità e all’a
more; sull’importanza di coltivare dei sogni dai
quali trarre la forza di lottare per realizzarli; sul
valore della vita e su come valga la pena viverla
appieno, sotto ogni suo aspetto. Consiglio la let
tura di questo libro in particolare agli adolescenti
come me per le emozioni che suscita e perché,
per una questione di età e di pensiero, riuscireb
bero facilmente a immedesimarsi nei personag
gi. Lo consiglio comunque a tutti gli amanti di
romanzi rosa.
Beatrice Nieroz
Orgoglio e pregiudizio.
Perché leggerlo?
Le ri
sposte potrebbero essere molteplici, a mio pa
rere è un
romanzo moderno e attuale nel qua
le ognuno di noi si può ritrovare,
nonostante sia
stato pubblicato nel 1813.
Jane Austen non si li
mita solo a descrivere la relazione amorosa tra
due protagonisti, Elizabeth Bennet e Mr Darcy,
ma analizza la società del tempo, con uno spi
rito critico e ironico. L’autrice si concentra in par
periodo in cui il romanzo è ambientato, non ha
tendenzialmente nessun tipo di ambizione se
non quella di trovare un marito benestante. Ed
è proprio questo il messaggio che l’autrice vuole
trasmettere, vuole abbattere le barriere sociali, i
pregiudizi e rendere le donne consapevoli della
propria intelligenza e del proprio valore. Attraver
so la travagliata storia di Elizabeth e Darcy si può,
infatti, capire che spesso l’orgoglio e i pregiudizi
vanno messi da parte perché spesso sono infon
su rapporti e situazioni.
Claire Mercanti
Agostino
di Alberto Moravia, è un libro che parla
di vacanze, perfetto da leggere sotto l’ombrel
lone sorseggiando una bibita fresca. Agostino è
un ragazzo di tredici anni che si reca in vacanza
insieme alla madre, una donna vedova ancora
giovane e bella che attira l’attenzione di molti.
Durante questa vacanza però, i rapporti con la
la donna inizia a frequentarsi con un uomo e lui
sente che le attenzioni che lei gli dedicava sono
diminuite. Cerca dei ragazzi della sua età con i
quali fare amicizia senza avere la minima idea
di quello che lo aspetterà ovvero tantissime av
lettura scorrevole e divertente. Personalmente
ho adorato questo libro. Lo consiglio perché è
una lettura molto semplice e piacevole, inoltre
è un libro breve, per questo lo ritengo adatto an
che per coloro che non amano particolarmente
leggere e che potrebbero sentirsi scoraggiati di
fronte ad un libro più lungo. In più parla di vacan
ze e quindi lo trovo perfetto come lettura estiva.
Marie Grace Bellucci
La canzone di Achille
. Il romanzo racconta la
storia di Achille e Patroclo, il loro incontro, il loro
amore, il loro addestramento con il maestro Chi
amato dal padre che lo manda a Sparta a chiede
re la mano di Elena, che invece sposa Menelao.
Tornato in patria però si macchia di un omicidio
che scatena la furia del padre, il quale decide di
togliergli il titolo di principe e spedirlo a Ftia dove
conosce l’a?ascinante Achille. La letteratura U la
materia che più mi appassiona e mi piace par
ticolarmente l’epica, per cui quando ho scoper
to questo libro mi sono subito tu?ata a leggerlo.
Però è una lettura che consiglio davvero a tutti, il
ritmo è incalzante e viene voglia di leggerlo tutto
poema omerico più conosciuto e studiato. Con
ticolarmente toccante e commovente. Un libro
pieno di emozioni che non vi deluderà.
Alessia Opritoiu
ante installazioni, tanti protagonisti e tan
ti appuntamenti. La seconda edizione di
Courmayeur Design Week-end, dal 10 al
oltre ai tanti stimoli e temi di attualità, anche una
bella mostra di?usa di oggetti di design nelle
vetrine delle boutique di Courmayeur, insieme a
talk, esposizioni, appuntamenti che hanno coin
volto architetti, designer e studi di progettazio
ne, messi in relazione con luoghi e brand iconici
del Monte Bianco e di Courmayeur. L’evento ha
registrato un’ottima partecipazione di pubblico
e ha riunito numerose eccellenze del Made in
Italy, 26 grandi nomi del design e dell’architettura
e le storie di chi guarda al futuro investendo nella
bellezza e nella sostenibilità.
Dal fulcro della manifestazione lo Chalet de
Tendance, ideato e creato per questa occasio
ne all’interno del Courmayeur Sport Center, alle
Bianco e alle cabine di Courmayeur Mont Blanc
Funivie il design ha portato un nuovo contenuto
narrativo in una delle stazioni sciistiche più rino
mate dell’arco alpino. I grandi nomi del design e
dell’architettura contemporanea hanno dato vita
ad un interessante dibattito, che dalla prima con
ferenza del giovedì mattina all’ultima del sabato
pomeriggio hanno a?ascinato un pubblico di ad
detti ai lavori e non. Nei 5 talk a calendario hanno
raccontato il loro “Punto di Vista” personaggi del
calibro di Carlo Ratti in dialogo con Leonardo Ma
nera, Marc Sadler, Giampaolo Allocco, Massimi
Walter Mariotti di Domus, Francesca Santambro
gio di AD Italia, Maddalena Padovani di Interni e
Mia Pizzi, storica redattrice di Abitare. Dentro e
fuori lo Chalet de Tendence, diverse installazioni
da Piuarch e realizzata sospendendo 40 seggio
le all’interno del grande spazio espositivo: un po
etico invito a rinunciare a sedersi da soli su una
seggiola, per preferire la compagnia su una pan
china. Divertenti anche le QQbox ovvero scatole
del tempo, reinterpretazione (con box di cartone)
dell’orologio a cucù, versione wild oppure pop,
così come le sedie creative di Musì dalla forte
presenza scenica, talvolta evocando le mucche
pezzate, altre i millepiedi. Quasi fossero fumetti.
E gli oggetti dal sapore brocante di Catelier (alias
Catrina Caramello), overdose di bei paralumi ar
tigianali, splendide carte da parati che ritraggo
de Tendence giovani e talentuosi designer val
dostani hanno portato il loro contributo in termi
ni di sperimentazione e di trend forecasting. Le
installazioni che hanno animato il paese e le vie
di Courmayeur sono state diverse: nella piazza
della Chiesa, lo studio 967Arch ha ideato un im
menso tappeto ecologico decorato “a mucca”
prodotto da EcoContract, su cui svettava una gi
gante lampada, la Tolomeo di Michele De Lucchi
in formato XXL grazie a una partnership con Ar
temide. Nella piazzetta Brocherel, una Vanity Fair
extra-large di Poltrona Frau ha dato il benvenuto
al week-end del design. Anche gli antichi lavatoi
del paese, Dolonne, Entreves, via Donzelli e al
Verrand, sono stati coinvolti da installazioni lumi
realizzate da Progetto CMR, Massimo RoI Archi
tects.
Hanno contribuito al successo della manifesta
zione il Comune di Courmayeur, Courmayeur
Mont Blanc Funivie, Skyway Monte Bianco, oltre
ad enti e associazioni patrocinatori come Fonda
zione 3M, ADI – Associazione per il Disegno in
dustriale, Ordine degli Architetti VdA.
COURMAYEUR DESIGN WEEK-END,
IMMERSIONE NELLA CREATIVITÀ
“Punti di vista”, il tema di questa edizione, che ha portato a Courmayeur
attualità e innovazione con un’attenzione alla sostenibilità
DESIGN ALPINO
DESIGN ALPINO
DESIGN ALPINO
DESIGN ALPINO
Cristian Dallere
Dottorando Istituto di Architettura Montana IAM –
Dipartimento di Architettura e Design –
Politecnico di Torino
Dopo due anni dall’inizio della pandemia da Co
vid-19, è lecito iniziare a ragionare alcuni scena
ri post-pandemici e le conseguenti strategie di
intervento. La crisi sanitaria ha generato un au
mento di interesse verso le aree montane, luoghi
in cui si ha la possibilità di praticare modi di abi
tare più sensibili rispetto alla dimensione sociale,
ambientale e paesaggistica.
Questo fenomeno può rappresentare il punto
di partenza per sviluppare nuove forme di abi
tabilità che possano favorire un processo di de
Fondazione Courmayeur Mont Blanc
ed il
Dipartimento di Architettura e Design
del
tecnico di Torino
hanno avviato, nel maggio 2021, il Progetto pluriennale di ricerca
Studio per la
rigenerazione del patrimonio edilizio alpino sottoutilizzato nel territorio della Valle d’Aosta.
L’iniziativa si inserisce nell’ambito della collaborazione tra la Fondazione e il Politecnico, consoli
datasi nel 2019 con la sottoscrizione di un Protocollo d’intesa nelle attività di formazione e ricerca,
che ha portato all’avvio del Progetto e all’organizzazione di quattro atelier didattici in Valle d’Aosta.
Per la realizzazione della Ricerca è stato promosso, in collaborazione con il Politecnico, un Bando
di concorso per una borsa di studio
stata attribuita al candidato Cristian Dallere.
È in corso il rinnovo del contratto di ricerca, con l’estensione al
Consorzio degli Enti Locali della
Valle d’Aosta – CELVA
e al
Gruppo di Azione Locale Valle d’Aosta – GAL
In collaborazione con tali enti, nel mese di aprile 2022 sono in programma quattro incontri sul terri
torio per condividere, a partire dalla Ricerca in corso, temi ed esperienze per una nuova abitabilità
dei territori montani.
RIGENERAZIONE DEL PATRIMONIO
EDILIZIO SOTTOUTILIZZATO ALPINO
PER UNA NUOVA ABITABILITÀ
FONDAZIONE COURMAYEUR MONT BLANC
del territorio, non più solo scenario di fruizione
e consumo turistico ma luogo di quotidianità in
cui costruire relazioni, percorsi di vita e attività di
natura professionale e ricreativa.
Questo aspetto, se opportunamente intercettato
e declinato, si può dunque tradurre nella possi
bilità per i territori montani di innescare processi
do nuovi sistemi di ricettività e di servizi, per far
fronte a diverse esigenze sia turistiche che locali,
favorendo così lo sviluppo sociale, economico e
culturale.
Tali premesse sono alla base del progetto di ri
cerca pluriennale denominato “
Studio per la rige
nerazione del patrimonio edilizio alpino sottoutiliz
zato nel territorio della Valle d’Aosta
”, che nasce
nel 2021 dalla collaborazione tra la Fondazione
Courmayeur Mont Blanc ed il Dipartimento di
Architettura e Design del Politecnico di Torino. Il
lavoro si pone come obiettivo di elaborare una
strategia su grande scala a partire da un pro
montano sottoutilizzato che possa incentivare la
welfare
di una nuova abitabilità del territorio regionale.
La volontà di partire da un patrimonio esistente,
un’occasione economicamente vantaggiosa e
senza dubbio un’opportunità in termini di soste
nibilità ambientale e di diminuzione del consu
Il primo anno della ricerca ha permesso di pro
all’individuazione dei siti di proprietà pubblica
ecc.) o altri immobili privati ritenuti strategici non
ra di carattere qualitativo. Tale operazione sarà
costantemente accompagnata da momenti di
confronto con le amministrazioni e gli enti terri
toriali, grazie alla collaborazione con enti come il
Consorzio Enti Locali della Valle d’Aosta – Celva
e il Gruppo Azione Locale – G.A.L. della Valle d’A
certato con il territorio e le amministrazioni locali.
La ricerca, con una forte vocazione progettuale,
possono svilupparsi mettendo a sistema una se
rie di circostanze attuali, traducendole sul piano
to qualitativo delle condizioni di abitabilità dei
territori montani.
LE PROSSIME INIZIATIVE
IN CALENDARIO
Progettazione ecocompatibile
dell’architettura
Atelier didattico (terza edizione) nei Comuni
della Valdigne,
organizzato in collaborazione
con il Politecnico di Torino
11 marzo, 17 marzo e 22 giugno 2022
Per una nuova abitabilità
dei territori montani
Convegno e incontri sul territorio in collaborazione
con il Gruppo di Azione Locale Valle d’Aosta – GAL,
il Politecnico di Torino ed il Consorzio
degli Enti Locali della Valle d’Aosta – CELVA
1° aprile, Aosta
, Palazzo regionale, Sala M.I. Viglino
8 aprile
Courmayeur
Sala Fondazione Courmayeur Mont Blanc
12 aprile, Valpelline
ex Centralina e Verrès, Complesso La Murasse
Per una società collaborativa:
professioni, istituzioni e società civile
Webinar
organizzato in collaborazione
con l’Associazione Italiana Professionisti Collaborativi
21 aprile 2022
Trento Film Festival. 36° Rassegna
Internazionale dell’Editoria di Montagna
Partecipazione alla Rassegna con i volumi editi
dalla Fondazione Courmayeur Mont Blanc
29 aprile 2022 -8 maggio 2022
Adriano Olivetti e la Valle d’Aosta.
Dal Piano Regolatore del 1937
al futuro delle comunità montane
Convegno organizzato in collaborazione
con Fondation Chanoux e Fondazione Olivetti
13-14 maggio 2022, Aosta
Palazzo regionale, Sala M. Ida Viglino
Energia, cambiamento climatico
e montagna
Convegno organizzato con la collaborazione
al Politecnico di Torino, ed il patrocinio della
Compagnia Valdostana delle Acque-Compagnie
Valdôtaine des Eaux C.V.A. S.p.A.
27 maggio 2022
(Palazzo Regionale o Skyway)
Architetti e territori.
Progetti alpini di Miller & Maranta
Incontro organizzato in collaborazione con l’Ordine
degli Architetti della Valle d’Aosta
30 giugno, Forte di Bard
Per ulteriori informazioni
http://www.fondazionecourmayeur.it
FONDAZIONE COURMAYEUR MONT BLANC
Associazione Forte di Bard ed il Comu
ne di Courmayeur costruiscono un ponte
immaginario che unisce la Bassa e l’Alta
Valle. Nel biennio 2022-2023 tutto questo si tra
durrà in iniziative di valorizzazione culturale e tu
ristica e nella realizzazione di attività rivolte sia
ai residenti che ai turisti, in un’ottica di reciproco
zione del territorio, soprattutto all’ambito della
salvaguardia ambientale, alla valorizzazione dei
territori montani, alla cultura e ai temi sociali.
Nell’ambito dell’accordo recentemente siglato le
due realtà lavoreranno insieme nella prospettiva
zati alla promozione culturale. In particolare, per
organizzare e realizzare iniziative comuni volte
ad incrementare la visibilità dei rispettivi territori,
sia attraverso i rispettivi bacini di utenti che con
azioni sul territorio, per mezzo di attività speci
ferenze, eventi ed altri prodotti. In questo senso
tra le possibili proposte da portare a Courmayeur
La collaborazione è avviata in vista del proget
to “L’Adieu des glaciers”, dell’Associazione Forte
lizzare gli e?etti dei cambiamenti climatici grazie
all’osservazione delle variazioni delle masse gla
ciali negli ultimi cento anni. Un a?ascinante viag
gio, dunque, alla scoperta dei ghiacciai di alcune
delle cime più note delle Alpi e dei cambiamenti
cativo recupero storico di immagini, alcune delle
quali inedite, che documentano i cambiamenti
in atto e danno risalto ai luoghi ed ai paesaggi
grazie ad un grande impatto estetico. Iniziato nel
2020 con il Monte Rosa e nel 2021 con il Cervino,
tale percorso sarà incentrato nel 2022 sul Gran
Paradiso e nel 2023 sarà dedicato al Monte Bian
in collaborazione con il Comitato Glaciologico
Italiano, la Cabina di Regia dei Ghiacciai Val
dostani, la Fondazione Montagna Sicura, l’Arpa
Università Torino (Astut), il Dipartimento di Scien
ze agrarie, forestali e alimentari (Disafa) dell’Uni
versità di Torino, il Centro Interdipartimentale sui
rischi naturali in ambiente montano e collinare,
il Dipartimento di Neuroscienze dell’Università di
Torino e con il professor Marco Giardino, segreta
rio generale del Comitato Glaciologico Italiano e
il professor Piergiorgio Montarolo, direttore dell’I
razione anche del Centro Addestramento Alpino
e il Patrocinio di Mountain Partnership.
FORTE DI BARD E COURMAYEUR INSIEME
PROGETTI FOTOGRAFICI
PROGETTI FOTOGRAFICI



































































































MONTAGNA
ourmayeur è tra le 52 mete suggerite dal
New York Times per la sua annuale bucket
list di luoghi da vedere almeno una volta
nella vita. Come ogni anno, infatti, il New York
Times ha stilato una lista delle destinazioni da
non perdere nel mondo. Il criterio di selezione
dell’anno è “località del mondo in cui i viaggia-
tori possano essere parte della soluzione”. Si
tratta dunque di 52 mete virtuose, che spaziano
dal mare alla montagna, anche se quest’ultima
è decisamente meno rappresentata. Tra le circa
10 destinazioni in quota consigliate ai viaggiato-
ri (dalla Groenlandia all’Alaska, dall’Uttarakhand
alla British Columbia e al Cerro Castillo), ricono-
sciute come angoli da scoprire in cui turismo e
attenzione all’ambiente vanno a braccetto, c’è
dunque Courmayeur! Una notizia di cui avrete
sentito e letto nelle settimane scorse perché ha
fatto il giro del mondo, riempiendo di entusiasmi
il nostro territorio.
Courmayeur, già Best of The Alps nel 2019, Co-
munità Europea dello Sport nel 2021, continua
a raccogliere riconoscimenti. Il New York Times
l’ha selezionata e scelta, come dicevamo, come
il viaggiatore stesso può essere parte
della soluzione”
nel processo fondamentale per
la salvaguardia dell’ambiente e del pianeta Terra.
Tra le mete, oltre a Courmayeur, le uniche italia-
ne sono Napoli e Chioggia. E’ quindi la cittadina
valdostana a rappresentare il nord-ovest italia-
no, distinguendosi per una politica che sempre
di più va verso il green e verso scelte ecologiche
come la chiusura parziale delle valli laterali (Val
Veny e Val Ferret), che da anni vedono la messa
zi autorizzati.
A questa politica, che vede come protagoniste
due aree turistiche e ambientali fondamentali
per Courmayeur, si aggiunge la decisione di ri-
durre il rilascio di permessi edilizi, ma di incenti-
vare il restauro di stabili pre esistenti o la costru-
zione su precedenti insediamenti, decisione che
va nella direzione di allentare la densità abitativa
in una zona da tutelare prima di tutto.
Fiore all’occhiello anche Skyway Monte Bianco,
funivia il cui bilancio di sostenibilità rispetta il qua-
dro dei Sustainable Development Goal indicato
dalle Nazioni Unite all’interna dell’agenda per lo
Sviluppo Sostenibile 2030. Orgoglio e soddisfa-
zione sono racchiusi nelle parole del Sindaco
Roberto Rota: “
Siamo felici che Courmayeur sia
stata indicata tra le località da visitare dal News
York Times, perché, oltre che promuovere la no-
stra cittadina, tale indicazione motiva e valorizza
gli sforzi fatti in questi mesi e anni dall’Amministra-
zione comunale sul fronte delle scelte e degli inve-
stimenti sulla sicurezza del territorio e delle attuali
politiche che stiamo perseguendo per un turismo
ecosostenibile.
Ne sono un esempio le misure per la riduzione
voro sul monitoraggio e studio dei ghiacciai e im-
postazione della relativa
comunicazione tra Comu-
ne, Regione e Fondazione
Montagna Sicura, oltre agli
strumenti di informazio-
ne del Comune, già attivi
e tempestivi per i residenti
e i turisti (siti internet, so-
cial, App Jarvis, Servizio
WhatsApp). Abbiamo un
territorio bellissimo e deli-
catissimo, in? uenzato dai
cambiamenti climatici,
con i quali stiamo impa-
rando a convivere, e che
ci impongono scelte sem-
pre più importanti per una
frequentazione rispettosa
e attenta della montagna”.
PER IL NEW YORK TIMES,
i è registrato nel bel mezzo di questo in
verno il perdurare di un insolito e lungo
periodo di alta pressione, così a tutte le
esposizioni c’è meno neve di quella solitamen
te presente in questo periodo. Proprio lo scar
so innevamento e le alte temperature hanno
reso possibile giovedì 27 gennaio, l’esecuzione
stagione invernale. I tecnici dell’Area Ghiacciai
di Fondazione Montagna sicura, accompagna
ti dalle guide alpine della Società Guide Alpi
ne di Courmayeur, sono stati impegnati, a 4.100
metri di quota, in una nuova rilevazione delle
temperature interne del seracco Whymper sul
massiccio delle Grandes Jorasses, nella parte
settentrionale del massiccio del Monte Bianco. I
dati aggiornati serviranno a validare le misure ri
levate durante la campagna di settembre 2021. I
risultati ottenuti da questo studio verranno con
frontati con quelli delle precedenti misurazioni,
e?ettuate nel 1997 dall’ETH di Zurigo, e forni
ranno indizi fondamentali sull’evoluzione del
Ghiacciaio Whymper, con indicazioni di valenza
nari attesi nell’attuale contesto di cambiamento
climatico.
Sul Ghiacciaio Whymper delle Grandes Joras
ses è stata attuata – nel periodo compreso tra
il 15 ed il 18 settembre 2020 – la prima fase del
Progetto pilota di studio del regime termico del
Ghiacciaio – in collaborazione con l’IGE di Gre
noble (Institut des Géosciences de l’Environ
nement – del Centre National de la Recherche
Autonoma Valle d’Aosta – consistente nella posa
di 3 catene termometriche sul corpo del Serac
co per lo studio appunto del regime termico.
Le attività di terreno sono state svolte grazie al
supporto dei tecnici specializzati – Guide alpi
ne del Soccorso Alpino Valdostano, che hanno
assistito a tutte le attività in quota, comprensive
dell’allestimento di una base e del supporto alle
attività dei tecnici dell’IGE e della Fondazione
Montagna sicura.
Il ghiacciaio sud delle Grandes Jorasses (lato
valdostano) è su una parete molto ripida, tra i
4000 e i 4100 metri di quota. Dal punto di vista
ciaio cosiddetto freddo: ciclicamente cresce ed
un punto di non equilibrio, che si manifesta con
un aumento della velocità
di spostamento, cioè
un’accelerazione, che conduce al crollo. Questo
è il comportamento tipico dei ghiacciai freddi
oltre che per il Whymper nei crolli del 1998 e
del 2014. Per la sua dinamica è da oltre vent’anni
un ghiacciaio sorvegliato speciale, ossia sotto
monitoraggio della Regione, della Fondazio
MONTAGNA
a tazza di ca? U fumante, il cielo azzurro, i
la montagna, quella che si legge negli occhi di
persone come
di Chamonix, uno degli ospiti più a? ezionati del
Rifugio Monzino
, con la gestione di
e dei suoi nuovi collaboratori, impe-
gnato com’è al Rifugio Torino a Punta Helbronner,
di cui è il custode da anni ormai. A quota 2590
metri e raggiungibile dalla selvaggia Val Veny, il
Monzino ha preso il posto dal 1965 della stori-
ca Capanna Gamba che fu inaugurata nell’estate
del 1912, quindi 110 anni fa, un salto nel passato
che ci riporta a tempi in cui l’alpinismo nel mas-
siccio del Monte Bianco era davvero pionieristi-
co. Il Monzino si chiama così in onore a Franco
Monzino, alpinista e imprenditore, la cui famiglia
donò il rifugio alla Società delle Guide Alpine di
Courmayeur. Va ricordato un altro Franco, che
della storia dell’alpinismo valdostano e non solo,
“maestro” e “padre” del soccorso alpino ha tra-
smesso i suoi valori e le sue competenze a gui-
de di generazioni diverse come Renzino Cosson,
Oscar Taiola o Guido Azzalea. Il Rifugio Monzino
conobbe il suo massimo splendore proprio ne-
gli anni’ 90 con la gestione di Garda, in partico-
lare perché frequentato dall’élite dell’alpinismo,
come viene spesso ricordato quando si ripercor-
re la storia di questo rifugio con vista strepitosa
sull’Aguille Noire de Peuterey.
Parlando di attualità, il Monzino riaprirà ad inizio
giugno compatibilmente con le condizioni della
montagna e dunque in base al livello di inneva-
RIFUGIO MONZINO – PUNTO DI PARTENZA O ARRIVO
PER UN’ALTRA MONTAGNA
Guido Andruetto
mento, ma ci saranno delle novità
con una nuova gestione ma an
che tante conferme a ribadire che
questo è forse il posto dove tut
ta la gente di Courmayeur o che
passa a Courmayeur per turismo e
denza con le camminate e le vie
ferrate, dovrebbe andare almeno
una volta, certamente consiglia
to e quasi obbligatorio per chi ha
compagnamento delle guide alpi
ne di Courmayeur. Non è un caso
che lassù tra i ghiacciai del Frenèy
e del Brouillard, con lo sfondo de
gli enormi pilastri del Monte Bian
co e delle creste dell’Innominata e
del Brouillard, si incontrino rego
larmente le guide di Courmayeur,
che hanno accompagnato i clienti
lungo le due vie di salita con tratti
di ferrata che portano al Monzino. Le volte in cui
sono salito al Monzino oppure ho solo cammina
to alla base per il sentiero che arriva nella zona
del lago delle marmotte, ho incrociato tante fac
ce di guide sorridenti anche se stanche per la
fatica. Il presidente delle Guide di Courmayeur,
Alex Campedelli, che era salito all’Aiguille Croux
con un cliente straniero già di una certa età, un
signore simpatico e gentile, che lo aveva seguito
nell’ascensione con grinta e testardaggine. E poi
il vice presidente Stefano Campese, incontrato
nel bosco del Freney, che rientrava con un amico
anche lui dalla Croux, la sera prima avevano dor
mito al Monzino anche se non era ancora aperto
per la stagione estiva. Un’altra volta ho incontrato
la guida alpina Luca Argentero che scendeva dal
Monzino, una seconda casa anche per lui come
per tutte le guide di Courmayeur. E comunque
sono trascorsi 110 anni e siamo ancora qui a rac
contare di questo posto che si chiamava Gamba
e adesso Monzino (dal 1965 si chiama così). Per
tutto un periodo ho pensato molto spesso che
prima o poi ci sarei dovuto andare. Con l’amici
zia e la generosità di Attilio Ollier, storica guida di
Courmayeur, e di Armando, sono salito al Mon
zino scoprendo che, come per certi luoghi che
abbiamo vicino a noi ma che non abbiamo mai
visitato, lassù si incontra un altro mondo, un altro
tipo di montagna. E’ vero, per qualcuno il Monzino
è il punto di partenza, per ascensioni alpinistiche
le più impegnative nel gruppo del Bianco, e per
altri è solo il punto di arrivo dopo un’escursione
su via ferrata di due ore e mezza, al massimo tre
ore, ma in ogni caso qualunque sia la prospettiva
da cui lo si guarda chi vede il Monzino e l’Aiguille
du Chatelet dov’è posto, rimarrà sempre sorpre
so dalla bellezza incomparabile del paesaggio e
dalla dimensione selvaggia che lo caratterizza.
alpina ed alpinista di Chamonix, il secondo è anche patron
di Le Hameau Albert 1er e de La Maison Carrier, seduti a
colazione al Rifugio Monzino
controllano la situazione delle vie di salita
dal punto panoramico del Rifugio Monzino
il TORX
che è pronto a spiccare il volo ben
lontano. VDA Trailers, organizzatore della
la società LetourSports per portare il TORX® in
Cina. Il progetto, su base quinquennale, prevede
l’utilizzo del brand per l’allestimento di una serie
di competizioni, dal 2022 al 2027, che presen
tino le caratteristiche fondamentali delle gare
originali: dal nome della gara alla lunghezza dei
percorsi, passando per il numero dei parteci
panti, l’organizzazione logistica e l’unicità delle
location scelte (compreso un passaggio iconico
come il Col du Malatrà), ma anche l’ecososteni
bilità e il fair play della corsa.
“Coltiviamo questa idea di espanderci fuori
dall’Italia già da un paio di anni
– spiega Ales
sandra Nicoletti, Presidente di VDA Trailers –
ovviamente la pandemia ha scombussolato un
po’ i nostri piani. Il TORX
è una gara a numero
chiuso, quindi abbiamo pensato di creare degli
altri TORX® in giro per il mondo, da una parte
per consentire anche a chi non può permettersi
un viaggio simile di vivere l’esperienza del TORX
e dall’altra per allargare ulteriormente la platea
degli atleti potenzialmente interessati a venire in
Valle d’Aosta, fornendo una possibilità in più di
accedere alla gara originale. Iniziamo dalla Cina,
dove abbiamo da anni degli ottimi contatti che
ci consentiranno di presentare una nuova gara,
sul modello di quella originale. Riteniamo che il
mercato orientale sia molto interessante. L’obiet
tivo a lungo termine è di esportare il modello
anche in altre zone del mondo, dall’America alla
Nuova Zelanda
La location scelta è l’altopiano dello Yunnan-
Guizhou, situato nella zona sudoccidentale della
Cina. La regione di Guizhou, nel 2016, è stata
inserita tra le cinquanta destinazioni nel mondo
che vale la pena visitare, nella prestigiosa classi
“Siamo onorati ed entusiasti di accompagnare il
viaggio del TORX
in Oriente”
– commenta Yang
Long, CEO di LetourSports –
impegnandoci nel
rappresentare una nuova base in Asia, dedicata
alla creazione di una nuova esperienza, straordi
naria ed estrema, che riprenda le caratteristiche
fondamentali del TORX®. Ci auguriamo che attra
verso lo sviluppo degli eventi asiatici, i corridori
cinesi più forti abbiano l’opportunità di partecipare
al TORX® in Italia”. L’accordo prevede infatti che
la nuova competizione rientri nel circuito TORX®
del nuovo TORX® in Cina –
possano acquisire dei PAX e quindi accedere diret
tamente all’iscrizione della gara in Valle d’Aosta,
senza dover passare dal sorteggio
”.
E mentre si guarda al futuro, uno sguardo sul
presente alla luce dello scenario bellico in corso
ce l’ha ben chiaro anche l’organizzazione del
TORX che sulla partecipazione di atleti russi e
bielorussi alle gare ha tenuto le porte aperte “
sport deve unire e non dividere, ma può essere
veicolo di un messaggio chiaro: ciò che sta acca
dendo in Ucraina è riprovevole e va fermato. Ripu
diamo qualsiasi forma di guerra e violenza ed è
nostra intenzione contrastarla con gli strumenti
di cui disponiamo”.
E’ questa la posizione di VDA
Trailers, attraverso le parole dei suoi rappre
sentanti, Alessandra Nicoletti e Paolo Griselli,
rispetto alla guerra in corso. “
Il rispetto per le
i valori fondanti della nostra attività e di tutte le
nostre gare di trail running, dal Gran Trail Cour
mayeur all’intero circuito del TORX
”. VDA Trai
lers, dunque, ha deciso di comunicare agli atleti
di nazionalità russa e bielorussa, iscritti e prei
scritti alla varie gare, che potranno partecipare
alle competizioni solo accettando di presentarsi
cile, che non è piaciuta a tutti, facendo discu
tere e mettendo in campo sensibilità diverse,
tra chi sposa la scelta e chi no. Auspicando che
restituendo la pace ai rispettivi popoli, VDA Trai
lers seguirà con grande attenzione l’evolversi
della situazione con la speranza che queste
misure non debbano comunque essere neces
sarie a luglio e settembre, quando si svolge
ranno le gare in programma.
IL TORX SBARCHERÀ IN CINA,
MA SI GUARDA ANCHE AD ALTRE PARTI DEL MONDO
SPORT
L’edizione TORX
2022 ha il suo nuovo
un richiamo alla Formula1
Il TORX® è come un orologio, composto
da una serie di complessi ingranaggi: atleti,
volontari, tracciatori di sentieri, organizzatori,
pubblico e media. Allo stesso modo, questa
macchina così ben strutturata e collaudata
oggi ricorda i meccanismi della Formula
Uno, con quella cura estrema ogni minimo
lustratore Francesco Bongiorni l’idea sulla
quale si sviluppa il manifesto del TORX
“Se l’anno scorso il concetto era quello di
riapertura e di libertà riconquistata – spiega
del 2021 – per questa edizione mi sono imma
ginato dei meccanici che mettono a punto un
atleta, pronto a partire. Allo stesso tempo, si
tratta di un’allegoria per le persone, tecniche
e preparate, che mettono a punto gli ultimi
gere la gara. Ho voluto lasciare ombre e colori
che danno al momento una sospensione ed
prima della partenza elettrico e adrenalinico”.
La collaborazione tra VDA Trailers e Bongiorni
si rinnova dunque, grazie alla condivisione
dei valori che alimentano il TORX
conoscenza profonda della Valle d’Aosta,
a cui Francesco è legato sin dall’infanzia. ll
manifesto del TORX
2021 è stato selezionato
per la mostra del prestigioso premio della
Society of Illustrators di New York ed è attual
mente esposto a Manhattan.
Chi è Francesco Bongiorni –
Nato a Milano
nel 1984, l’illustratore Francesco Bongiorni
crea immagini d’impatto e concettuali, inter
pretando e sintetizzando idee complesse in
modo originale. Le sue illustrazioni sono forti e
e diretto allo spettatore. Parla e lavora in tre
lingue (italiano, inglese e spagnolo) e divide il
suo tempo tra Milano e Madrid. Il suo stile è
sintetico e diretto, frutto della sua formazione
eterogenea che comprende studi di incisione,
demia di Belle Arti N.A.B.A. di Milano, l’Univer
sidad de Bellas Artes di Salamanca e lo IED
di Milano. Francesco collabora regolarmente
con: The New York Times, AC Milan, Air France,
The Guardian, Washington Post, The Wall
Street Journal e Le Monde. Le sue opere sono
presentate negli anni più importanti dell’illu
strazione come: Communication Arts, Society
of Illustrators of New York e American Illustra
tion. Nel 2018, l’illustrazione “One Million Steps”,
realizzata in collaborazione con Illustri Festival
e dedicata a una campagna di Medici Senza
Frontiere, ha vinto la medaglia d’argento nella
categoria Istituzionale alla Society of Illustra
tors di New York.
MANIFESTO DEL TORX
SPORT
enzo non c’è più, se ne è andato improvvi
samente lasciando un grande vuoto e sgo
mento per una malattia che se l’è portato
via in breve tempo. Renzo però ha combattuto
come sempre, con coraggio, forza e determina
zione, caratteristiche che lo hanno sempre con
traddistinto nel corso sia della sua carriera da
poliziotto sia in quella di maestro di karatè alla
quale si dedicava da anni con passione e intorno
alla quale aveva radunato tanti giovani. Avrebbe
compiuto 70 anni ad aprile. Originario di Barcel
lona Pozzo di Gotto (Messina) ma residente a
comandante a Courmayeur del nucleo binazio
nale alla frontiera del Monte Bianco con il grado
di ispettore superiore. Poi la pensione e da qui
quell’instancabile attività di lavoro con i giovani e
i bambini con l’insegnamento del karate. Anche
nella sua carriera da poliziotto ha passato mol
te ore a parlare con i giovani nelle scuole. Il suo
motto era
agire
meglio di curare. Era presiden
te dell’ANCRI, l’Associazione Italiana Insigniti di
brazioni del 25 aprile e del 4 novembre che si
sono celebrate a Courmayeur. Altra testimonian
za del suo attaccamento allo Stato e ai momenti
istituzionali in cui grandi valori vengono ricordati
e promossi.
U ammalato a settembre. A
dicembre era stato ricoverato in ospedale, di
glio di Renzo, in un commovente e lungo post
Ce ne sarebbero tante di cose da
dire. Forse troppe. Il giusto sarebbe ritagliare il cli
della brava persona, dell’uomo onesto, padre
e marito amorevole, ma chi lo conosce ed è qui
tutto”.
“Era un uomo follemente innamorato della sua
divisa – ricorda Davide – che tanta gioia gli ha
donato, anche se gli è costata tanta fatica.. ed
anche dispiaceri. Un uomo di Stato. Un rappre
sentante delle istituzioni. Ecco, chi lo conosce
davvero sa quanto questo gli si addica e quanto
gli sarebbe piaciuto sentirlo dire ancora. Ha fatto
di quello che chiamano oggi “l’essere dalla parte
della legalità” “il servizio al cittadino” la sua ragio
ne di vita. La di?erenza però U che per lui non U
stato uno slogan pubblicitario ma una vera mis
sione. Aiutando tanti ragazzi con la droga prima,
negli anni 90, quando la piaga della tossicodi
pendenza aveva invaso le case ed in ogni modo
possibile poi. La pensione per lui è stato un vero
potersi dedicare con più forza ai suoi bambini
del karate. I suoi allievi che tanto amava. I suoi
da, ma questa volta non è andata così
per Vincenzo, che in ospedale non fa
ceva altro che rasserenare tutti, con
la forza di sempre, e preparava già la
sorpresa che avrebbe voluto fare ai
suoi ragazzi del karatè una volta che
si fosse ripreso. Questa gioia non gli è
stata concessa. Vincenzo lascia la mo
tini Matilde, Ludovico ed Edoardo ed
una comunità che gli ha voluto bene. I
funerali si sono celebrati il 18 gennaio
a Courmayeur.
RENZO PULIAFITO, UN FIERO UOMO DELLO STATO
E MAESTRO DI VITA PER TANTI GIOVANI
LA NOSTRA STORIA
Comune di – Commune de
COURMAYEUR
ATTUALITÀ ED EVENTI
ATTUALITÀ ED EVENTI
BIBLIOTECA
MONTAGNA