(AGENPARL) Roma, 9 settembre -“ È ora che le manovre salvavita del Primo Soccorso diventino bagaglio culturale, individuale e collettivo, inalienabile, irrinunciabile. Occorre rendersi conto che chiunque, nel momento più drammatico di insorgenza di una emergenza sanitaria, può fare la differenza tra la vita e la morte. E se questa differenza si può fare, considerato che riguarda la.vita, si deve fare, senza se e senza ma.”
È quanto ha dichiarato stamani su RAI 3, ospite della trasmissione Elisir, condotta da Michele Mirabella, Mario Balzanelli, Presidente Nazionale della Società Italiana Sistema 118 e Direttore della Centrale Operativa 118 di Taranto.
“ Chiunque – prosegue Balzanelli – deve essere in grado di riconoscere un arresto cardiaco improvviso, una ostruzione delle vie aeree da corpo estraneo immediatamente pericolosa per la vita, una emorragia minacciosa. E, di stretta conseguenza, chiunque deve poter intervenire, in queste situazioni ad elevatissimo rischio di morte, con immediatezza, con le manovre salvavita del massaggio cardiaco, della defibrillazione precoce, dell’ostruzione delle vie aeree da corpo estraneo.
Occorre promuovere, in tale prospettiva, la vera e propria rivoluzione di un processo autorevole di inculturazione della cittadinanza nazionale, che parte – necessariamente – dalla necessità di formare ed addestrare, in modo sistematico, nella scuola i cittadini del domani.
L’insegnamento del Primo Soccorso nella Scuola, introdotto legislativamente, con l’articolo 1, comma 10, della legge 107/2015, grazie ad una nostra iniziativa legislativa popolare, che nel primo semestre del 2005 raccolse 93.000 firme in tutta l’Italia, nonostante le linee guida interministeriali varate congiuntamente dal MIUR e dal Ministero della Salute, e nonostante la sperimentazione didattica delle stesse effettuata, con grande successo, su mandato del MIUR, dalla SIS-118, con lezioni effettuate, a titolo gratuito, dai Sistemi 118 di 13 provincie, coinvolgendo ben 5000 studenti, non è partito, non è decollato, purtroppo, anche in conseguenza della pandemia da COVID-19.
Oggi – prosegue Balzanelli – nel mentre che parliamo di resistenza e resilienza, dobbiamo rilanciare, a livello nazionale ed europeo, la cultura della prossimità e della solidarietà. Questo significa rilanciare la cultura dell’emergenza di base nell’educazione sanitaria della popolazione e, quindi, inevitabilmente, la cultura del Primo Soccorso.
La stessa nuova legge sulla diffusione dei defibrillatori, che in se stessa rappresenta un formidabile traguardo di civiltà, rischia realisticamente di essere vanificata o comunque depotenziata, nella sua preziosa potenzialità attuativa salvavita, se – come previsto dalla stessa legge – non provvederemo a garantire istituzionalmente che chiunque sia in grado, secondo necessità, di assicurare un primo soccorso tempestivo ed appropriato ovunque occorra. Si attivi così, con massima.urgenza, in modalità continua, permanente e ricorrente, l’insegnamento del Primo Soccorso salvavita nella Scuola. Le massime istituzioni dello Stato, a partire dal Ministro della Pubblica Istruzione, prendano concretamente, fattibilmente, a cuore il concetto, oggi più che mai, del Primo Soccorso quale “sapere utile fondamentale”, della Scuola quale fucina di saperi “salvavita”, considerato che le morti evitabili da malore e da trauma continuano, tragicamente, ad aumentare.”