
CATANZARO “Siamo alla politica che fa dell’improvvisazione un totem e per darsi un tono, non avendo idee originali né la maturità culturale per estrarle dalla contaminazione con i saperi del territorio, si muove tentando di fare tabula rasa di tutto ciò che incontra. Anche se ciò che incontra è inoppugnabilmente brillante e di successo, sia per le sperimentazioni di cui dà prova che per il complesso di cognizioni ed esperienze specifiche (know how) conseguite in tanti anni di lavoro. Non siano di fronte – asserisce il consigliere regionale Francesco Pitaro che fa riferimento ai 4 Festival storicizzati esclusi dalla graduatoria dei ‘Grandi Eventi’ finanziati dalla Regione – ad una distruzione creativa per cui altre innovazioni propugnate dall’Esecutivo regionale scalzano quelle vecchie, ma al tentativo burocratico di distruggere performance collettive di qualità che, qualora centrasse l’obiettivo, arrecherebbe alla Calabria danni significativi”. Sull’argomento il consigliere regionale del “Gruppo Misto” ha depositato un’interrogazione al Presidente ff della Regione. Spiega Pitaro: “La non ammissione nella graduatoria definitiva, dopo essere stati valutati positivamente in prima battuta, di 4 dei Festival storicizzati nella graduatoria dei ‘Grandi Eventi’ perché non hanno svolto attività entro dicembre 2020, ricorda il lupo di Esopo che, avendo preventivamente deciso di mangiarsi l’agnello, lo accusa di sporcargli l’acqua del torrente benché il poveretto l’acqua la sfiorasse a valle”. “Infatti, a nulla è valso sottolineare – aggiunge – che nessuna attività da parte dei Festival è stata svolta perché impedita dai decreti del Governo causa pandemia. È dunque percepibile a occhio nudo l’intenzione del decisore pubblico di mettere comunque la museruola a Festival con cui non ha voluto o saputo confrontarsi”. (News&Com)