
MESSINA Emblematico uno scambio telefonico tra un ignaro acquirente, destinatario di fatturazione elettronica connessa a forniture non richieste, e l’organizzazione indagata “….Buongiorno io ho ricevuto due vostre fatture oggi, non so come mai siano arrivate sulla mail” … “ah ho cap…forse c’è stato un errore per caso nel..nelle cose”…. “No, c’è stato che io non ho mai preso merce da voi”…); in ulteriori casi, il sodalizio, grazie al concorso di altro soggetto, si riforniva di prodotto presso terzi emittenti, avvalendosi di documentazione falsa in quanto attestante una destinazione diversa del gasolio verso altre imprese rispetto a quella oggetto di indagine, provvedendo all’immediata alienazione occulta del prodotto medesimo a beneficio di terzi acquirenti. In conclusione, con l’operazione odierna, il Tribunale, la Procura della Repubblica peloritana, la Guardia di Finanza e l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Messina hanno assicurato alla giustizia un’agguerrita organizzazione criminale, dedita all’illecita vendita di gasolio agricolo a chi non ne aveva titolo, disarticolando l’intera filiera distributiva del carburante illecitamente commercializzato, nonché ristabilendo il corretto funzionamento dello specifico mercato, a tutela degli operatori onesti, che – diversamente – ne verrebbero estromessi perché non in grado di confrontarsi con i prezzi illecitamente competitivi determinati dal vantaggio fiscale prodotto dalla frode accertata. (News&Com)