
COSENZA “Ancora una volta l’Asp di Cosenza continua ad adottare disposizioni senza tenere minimamente conto delle esigenze dei cittadini e dei territori. Decisioni che rischiano di bloccare il servizio di oncologia all’ospedale di San Giovanni in Fiore”. Lo afferma Carlo Guccione, consigliere regionale della Calabria del Partito democratico. “L’Unità semplice di Oncologia medica di San Giovanni in Fiore, diretta dal dottor Antonio Caputo – aggiunge – è stata istituita nel 2009 e aggregata all’U.O.C. di oncologia di Paola. Per carenza di medici, i dirigenti dell’Asp di Cosenza hanno così deciso di inserire il dottor Caputo nei turni di Medicina. Una decisione senza logica visto che, San Giovanni in Fiore, in virtù delle disposizioni di servizio del responsabile di Oncologia, cessa di essere aggregato all’U.O.C. di Paola venendo meno la possibilità di essere inseriti nei registri Aifa e di prescrivere farmaci oncologici”. “Prima di prendere determinati provvedimenti – denuncia Guccione – sarebbe il caso di informarsi bene ed evitare un eventuale blocco di un servizio fondamentale ad assicurare le migliori cure terapeutiche ai cittadini e i cicli di chemio ai pazienti affetti da tumore. La commissaria dell’Asp di Cosenza, Simonetta Cinzia Bettelini, metta in atto tutte le misure necessarie a impedire che dal 15 novembre venga chiusa l’Unità oncologica di San Giovanni in Fiore”. “Una scelta che – conclude il consigliere regionale del Pd – soprattutto in questo momento di diffusione della pandemia, non terrebbe conto dei pazienti più fragili che hanno bisogno di cure immediate e non possono fare lunghi viaggi per avere diritto alla chemioterapia, rischiando di contrarre il virus”. (News&Com)