
REGGIO CALABRIA Alla luce di tali risultanze, il Tribunale di Reggio Calabria – Sezione Misure di Prevenzione – con gli odierni provvedimenti – ritenuta sussistente la pericolosità qualificata dei citati proposti, ha disposto l’applicazione della misura di prevenzione sia personale sia quella patrimoniale del sequestro dell’intero patrimonio riconducibile a Antonino Scimone cl. ‘75, Antonino Mordà cl. ’69 e Pietro Canale cl. ‘79 nonché ai rispettivi nuclei familiari, costituito dall’intero compendio aziendale di 18 imprese/società commerciali sedenti sia in Italia sia all’estero, nonché 18 immobili, 7 automezzi, 1 imbarcazione da diporto, 10 orologi di pregio (Rolex, Paul Picot, Baume & Mercier), disponibilità finanziarie e rapporti bancari/assicurativi, per un valore complessivo stimato in circa 50 milioni di euro. Tra le numerose società, è stata sottoposta a vincolo la Canale srl, comprensiva di 15 unità locali presenti oltre che nella provincia reggina, nelle provincie di Milano, Brescia, Mantova, Varese, Pavia, La Spezia, Vicenza e Lecce, operante nel settore della metanizzazione e la Pivem srl, operante nel comparto della grande distribuzione (mediante la gestione di un supermercato nel rione Pellaro di Reggio Calabria). L’operazione odierna, frutto di sinergica collaborazione tra Forze di Polizia efficacemente coordinate dalla Procura Nazionale Antimafia e dalla Procura Distrettuale reggina, testimonia l’incessante azione di contrasto ad ogni forma di infiltrazione della ‘ndrangheta nell’economia legale. (News&Com)