
REGGIO CALABRIA “Su questa e sulle altre problematiche sanitarie dell’area dei servizi alla persona sinora affrontate attraverso questo ciclo di audizioni, l’impegno della Commissione Salute e di ciascun Consigliere deve essere univocamente orientato – ha ribadito Sainato, continuando – individuando soluzioni comuni di risoluzione effettiva delle problematiche rappresentate; il controllo di quest’organo deve fungere da pungolo e stimolo affinché ciascuna parte istituzionale concorra a dare risposte che i cittadini ed i pazienti regionali attendono da troppo tempo”. “I lavori della Commissione – è scritto nella nota – si sono poi sviluppati sul tema nevralgico della situazione complessiva della rete delle strutture e dei servizi della Sanità Calabrese e sullo stato dell’arte delle attività di programmazione del Dipartimento Regionale Tutela della Salute. il Direttore Generale dott. Francesco Bevere – insediatosi lo scorso 29 giugno 2020 – ha illustrato le caratteristiche ed i limiti attuali di azione del Dipartimento, impegnandosi a riferire sulle iniziative concrete già messe in campo per il miglioramento organizzativo del Dipartimento e dei servizi sanitari regionali”. “A tale proposito – ha ribadito Raffaele Sainato – ferma la fotografia inequivocabile della situazione di contesto e di quelli che possono essere i limiti del piano di rientro e del Commissariamento, tra l’altro al bivio di una seria riponderazione, occorre essere consapevoli che l’emergenza da Covid 19 in corso ha scoperto i nervi di un sistema sanitario nazionale e regionale in affanno, non tanto per la capacità di affrontare l’emergenza sanitaria in sé, quanto per l’incapacità di tenere il passo su tutte le altre problematiche del sistema salute e sul trattamento delle altre patologie (considerate meno urgenti) che inevitabilmente subiscono ritardi e liste d’attesa. Dobbiamo fare i conti con un sistema che plausibilmente affronterà l’emergenza ancora a lungo e nel quale non è pensabile che gli altri bisogni di cura dei cittadini, specie quelli più deboli o in condizioni sociali meno abbienti, siano postergati, sia per i pazienti in età adulta che per i piccoli in età pediatrica”. “Il sistema sanitario regionale della Calabria – ha concluso – può e deve fornire servizi di cura in sicurezza ed in qualità tempestivi poiché le ricadute sociali di servizi insufficienti sono pesantissime. Sin tanto che non matureranno i presupposti per il superamento del regime del piano di rientro e del commissariamento in atto è imprescindibile una forte interazione tra il Dipartimento e la Struttura Commissariale, che a ricaduta duplichi la capacità di fare rete e buona amministrazione sul territorio e sulle aziende sanitarie e che al contempo riesca a fare analisi e sintesi delle diverse esigenze che da queste variegate realtà provengono. A questi bisogni qualificati ed ai vuoti organizzativi la Commissione deve avere la forza ed il coraggio di dare voce sollecitando gli organi a cui compete la gestione e le risposte”. (News&Com)