
(AGENPARL) – Roma, 18 giu 2020 – “Oltre a medici e forze dell’ordine, che naturalmente hanno rappresentato il volto più forte ed evidente della Pa, tutto il resto degli uffici pubblici è riuscito ad andare avanti bene da remoto durante la fase acuta della pandemia, malgrado indicazioni di riassetto davvero repentine. Credo molto nel lavoro della Pa. Fa più rumore un albero che cade, ma preferisco valorizzare la foresta che cresce. Questa reazione ha iniettato in me fiducia rispetto alla prospettiva di portare il lavoro agile stabilmente al 30% del personale”. Lo ha detto il ministro per la Pa, Fabiana Dadone, durante una web conference della Cisl Fp nazionale.
“Tutte le Pa con il lavoro agile hanno dato un messaggio bellissimo, diverso da una Pa che veniva percepita, anche per colpa di una descrizione strumentale della politica, come sempre nascosta dietro le proprie paure e incapace di assistere il Paese. Invece abbiamo fornito i servizi e abbiamo ben organizzato il lavoro da remoto in emergenza”. Lo ha detto il ministro per la Pa, Fabiana Dadone, durante una web conference della Cisl Fp nazionale.
“Prendiamo il patrimonio acquisito in queste settimane e facciamo un salto ulteriore, ma non sic et simpliciter: il 30% non può valere ugualmente per tutti, dipende dalla tipologia di amministrazione e dalle mansioni. Diamoci una percentuale del 30% nell’ottica di ribaltare la prospettiva e puntare sui risultati, così da dare alla Pa uno slancio per essere adeguata ai tempi, ma intanto la caliamo sui casi concreti. Funzione pubblica deve accompagnare le amministrazioni nei percorsi di cambiamento. Con indicazioni rapportate alle esigenze delle amministrazioni e tarate sulle diverse dimensioni degli enti stessi. Il lavoro agile deve adattarsi alle diverse tipologie di soggetti. Io rispetto ai miei predecessori ho ripreso alcune cose e le ho approfondite nella fase secondaria, successiva a quella della produzione normativa. Abbiamo riattivato per esempio l’Ispettorato di Funzione pubblica che, grazie alle segnalazioni dei sindacati, ha contattato le amministrazioni per chiedere perché a volte nicchiavano sul lavoro agile. E così abbiamo raggiunto percentuali altissime”. Lo ha detto il ministro per la Pa, Fabiana Dadone, durante una web conference della Cisl Fp nazionale.
“Ora stiamo facendo questo nuovo protocollo che è legato alla direttiva e alla norma che prevede i rientri in sicurezza negli uffici. Dobbiamo accompagnare in maniera più forte possibile le aziende, i privati che ripartono: bisogna mettere in campo rientri in piena tutela della salute, visto che non abbiamo sconfitto l’emergenza. Rientri anche per dare la sensazione alle imprese che lo Stato fa da traino in questa fase di rilancio: bisogna dare priorità al lavoro arretrato e riorganizzarsi perché il Paese ha bisogno di una Pa ben strutturata. L’obiettivo del lavoro agile non è solo la tutela del lavoratore, ma bisogna soprattutto tenere ferma l’ottica di produzione dei risultati”. Lo ha detto il ministro per la Pa, Fabiana Dadone, durante una web conference della Cisl Fp nazionale.
“Il lavoro agile richiama alcune questioni importanti da discutere con i sindacati, come il diritto alla disconnessione. Ma poi c’è il grande tema delle mansioni e delle competenze, anche correlato alle progressioni interne. Il lavoro agile ci ha mostrato che alcune mansioni andrebbero riviste e riallocate. Le amministrazioni dovrebbero fare degli assessment per capire chi hanno al loro interno: magari persone valide, ma non nel ruolo adatto. Devono capire come usare le risorse al meglio, anche nell’ottica dei passaggi d’area. E così da capire anche meglio quali profili assumere nei concorsi successivi. Stiamo per uscire con i bandi tipo per assistere le amministrazioni e diremo ad esse proprio questo, senza imposizioni: fate questa attività di analisi interna delle competenze che già avete e sulla base di quelle, valutate che genere di altre competenze vi possono servire”. Lo ha detto il ministro per la Pa, Fabiana Dadone, durante una web conference della Cisl Fp nazionale.
“Serve un ragionamento sulla paura e la fuga dalla firma, per la sovrapposizione e confusione delle norme. La peggiore scelta, spesso, è stare fermi. Stiamo lavorando nel Dl Semplificazioni per rimediare a questo circolo vizioso, ma è anche una questione culturale. Nei nuovi concorsi, infatti, stiamo valutando anche le competenze trasversali, le soft skill. Non c’è un punteggio per misurarle, sarebbe un approccio semplicistico. Ma dobbiamo individuare e far pesare determinate qualità personali dei candidati e far risaltare innanzitutto la motivazione per cui ci si presenta a un concorso pubblico. Oltre a conoscere tutti i dittonghi del diritto amministrativo, il personale che io preferisco deve essere appassionato e motivare il suo desiderio di entrare con il senso della missione finalizzata a far funzionare al meglio la macchina amministrativa”. Lo ha detto il ministro per la Pa, Fabiana Dadone, durante una web conference della Cisl Fp nazionale.
“Anche a fronte delle risorse Ue che dovrebbero arrivare e dei grandi piani che stiamo approntando, la Pa sta costituendo un tassello fondamentale nella discussione e nell’elaborazione dei progetti, perché è asse portante dell’economia e dell’efficienza di un Paese”. Lo ha detto il ministro per la Pa, Fabiana Dadone, durante una web conference della Cisl Fp nazionale. “Il contesto economico non sarà facile a settembre, quando in legge di bilancio bisognerà indicare le risorse per il contratto della funzione pubblica, tuttavia è giusto tornare a discutere del rinnovo”. Lo ha detto il ministro per la Pa, Fabiana Dadone, durante una web conference della Cisl Fp nazionale.