(AGENPARL) – Roma, 23 apr 2019 – Sulla misura per tagliare il debito di Roma è arrivato il momento di fare un po’ di chiarezza. Perché contestare questa norma significa far finta di non capire come stanno le cose, oppure – peggio – voler montare ad arte una polemica sulla pelle dei cittadini. Partiamo dall’inizio: chi ha creato il buco mostruoso nei conti del comune di Roma? Risposta facile: tutti quelli che hanno preceduto Virginia Raggi. Destra e sinistra, nessuno escluso. Da Veltroni ad Alemanno (con l’appoggio di Giorgia Meloni) fino a Marino. Hanno lasciato ai romani la bellezza di 12 miliardi di euro di debito. Non solo. Nel 2008, il governo Berlusconi ha varato il cosiddetto ‘Salva-Roma’. Cioè ha avviato una gestione commissariale che prevede, ogni anno, la spesa di 500 milioni di euro l’anno di soldi pubblici. Per intenderci: ogni anno gli italiani pagano un pezzo del debito di Roma grazie alla legge fatta dal governo di centrodestra. Ora, quello che vogliamo fare noi, è molto semplice: rinegoziare gli interessi del debito con le banche, in modo da risparmiare circa 2,5 miliardi di euro. Riepilogando:
1) La misura non è affatto ‘Salva Roma’. Casomai potrebbe essere chiamata ‘Taglia Banche’ perché taglia gli interessi bancari sui mutui per il debito pregresso. 2,5 miliardi di euro attualmente pagati da tutti gli italiani.
2) Se c’è qualcuno che ci rimette sono solo le banche. Chi ci guadagna sono invece tutti i contribuenti italiani.
3) Da quando il MoVimento è in Campidoglio con Virginia Raggi, il Comune di Roma non fa più debiti. La sindaca ha chiuso tre bilanci senza fare debiti e mantenendo i conti in ordine. Nessuno lo aveva fatto prima.
4) L’unico vero ‘Salva-Roma’ lo ha fatto nel 2008 il governo Lega-Berlusconi, con Alemanno sindaco. L’allora giovane deputato Matteo Salvini votò a favore.
5) Ovviamente i Comuni italiani non subiscono alcun danno da questa misura perché lo Stato non spende un euro in più, sono solo le banche a rimetterci.
E’ quanto si legge sul Blog delle Stelle
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