
(AGENPARL) – Roma, 12 apr 2019 –
Roberto Gualtieri, eurodeputato del Partito Democratico, è stato ospite negli studi di Radio Roma Capitale.
Jacopo Nassi ha chiesto un bilancio di quanto fatto in Europa anche rispetto alla percezione degli italiani nei confronti delle istituzioni europee. A tal proposito l’Onorevole ha detto: “Si parla e si chiede la Brexit e poi si scoprono i disagi dell’uscire dall’Europa. Noi ci siamo battuti per cercare di cambiare rotta. Abbiamo ottenuto investimenti e un cambiamento. Si tratta di un cambiamento ancora insufficiente a causa dell’egoismo di alcuni Stati. Per quanto riguarda l’emigrazione abbiamo chiesto la riforma del Trattato di Lisbona su nostro impulso. Molti del Consiglio hanno detto no, gli alleati di Salvini dicono di no alla modifica del trattato. Per risolvere i problemi che rendono molto cittadini critici è quella di andare verso un’Europa solidale, critica e priva di egoismi nazionali che penalizzano anche il nostro paese. C’è bisogno di un’Europa che investe e non di una dove i paesi dettano legge. Contraddizione dei sovranisti che rischiano di fatto di indebolire l’Italia. Non dobbiamo essere isolati e deboli. L’Europa è l’unica soluzione per affrontare i problemi di oggi. Ormai abbiamo un’organizzazione della produzione che fa si che ci siano grandi colossi che non pagano le tasse da noi. Solo l’UE può risolvere queste questioni (vedi multa Apple). Uno Stato da solo non può farcela. Importante regolare delle leggi fiscali. La nostra proposta è un’aliquota minima. Questo chiede più Europa, un gruppo più solido”.
Sulla Brexit, Gualtieri afferma: “Vicenda interessante che sto seguendo direttamente. In sostanza gli inglesi hanno deciso di lasciare l’UE e per farlo ci vuole un accordo per risolvere tutti i problemi. Intreccio sociale, amministrativo e legislativo che si è creato negli anni fra il paese e l’Ue. Occorre, quindi, regolare questo processo e nel momento che abbiamo fatto un accordo si sono resi conto che ci sono potenziali danni, questo ha detto una parte del Parlamento. I britannici hanno quindi paura di isolarsi troppo economicamente dall’Europa. Le regole dell’UE determinano un alto standard di protezione dei consumatori. Gli inglesi hanno paura delle conseguenze economiche che vorrebbero rimanere allineate alle regole europee. Ci sono problemi molto complessi anche legati all’Irlanda. Al di là dei tanti problemi politici, questo Regno Unito ha deciso di uscire, ma sta sempre rimandando di fatto l’uscita. Questo fa capire che ci sono delle contraddizioni all’interno del concetto di Brexit. Non è che uscendo si riottene la sovranità e questo passaggio gli inglesi lo stanno vivendo ora. Chiedono una Brexit più soft? Si tratta di un circolo vizioso. Ci hanno chiesto una proroga fino al 31 ottobre. Tutto è possibile: un accordo sull’unione doganale fra le due forze politiche inglesi, un’uscita o revisione della stessa Brexit ossia una sorta di ripensamento magari con un altro referendum. Al momento della stretta il Regno Unito ogni volta fa un passo indietro. Se restano dovranno anche eleggere i loro deputati europei”.
Ai microfoni di Radio Roma Capitale si è parlato anche delle roblematiche nelle periferie romane. In che modo l’Europa guarda alle periferie? L’Onorevole ha così risposto: “Le periferie rappresentano un grande problema europeo e a Roma è particolarmente drammatico a causa dell’attuale amministrazione. L’economia globale sta aumentando i divari e le politiche pubbliche devono ridurle. Il tema delle periferie deve diventare al centro del dibattito. Bisogna prestare particolare attenzione alle risorse per le città e i periferie. Invece di spot e dichiarazioni finte, abbiamo bisogno di investimenti sul territorio e sulle periferie e deve diventare un tema dove c’è mobilitazione attiva. L’Europa deve ricucire le ferite della globalizzazione. Il prossimo ciclo europeo deve avere il centro un bilancio più forte e politiche di coesione territoriale e sociale”.
Roberto Gualtieri sulla capitale ha detto: “Roma è molto indietro, situazione drammatica. Io vedo le altre città che crescono e Roma va sempre più in basso. Prima era la città più avanzata d’Europa e ora non sembra neppure una città europea. Sottovalutazione di questo tema anche da parte del Governo oltre che dall’amministrazione locale. Dobbiamo porre al centro del’agenda politica questo tema”.
Sulle prossime consultazioni europee, Gualtieri ha affermato: “Salvini è partito con un’offensiva propagandistica nazionalista che però secondo i sondaggi resterà (a livello di voti) minoranza. Tanta propaganda che non costruisce interventi positivi. Utilizzano questi fenomeni globali senza costruire risposte concrete. Non ci sono interventi sulle periferie o di sostegno alle persone. Le tensioni sono alimentate dagli squilibri e paure sociali. Se il modello di società è quello della flax tax ciò porterà a meno servizi pubblici e a tutti i danni collegati. Il Governo ha parlato di 2 miliardi di tagli su trasporti, strade e sicurezza. Si tagliano le risorse che dovrebbero essere aumentate. Meno propaganda, più fatti e più politiche europee comuni per gestire il fenomeno migratorio”.
Per quanto riguarda il tema dell’immigrazione, il parlamentare europeo ha dichiarato: “L’alleanza di Salvini è contraddittoria e demagogica. Serve una regolazione dei flussi, ma non bisogna abbassarsi ad una disuminità cinica. L’Europa deve essere un continente sicuro, coeso e civile e lo può fare con politiche pubbliche di sicurezza e coesione sociale. Noi mandiamo un messaggio opposto a quello di paura dei sovranisti il quale è un messaggio di paura”.
Gualtieri ha parlato anche di ambiente: “Salvare il pianeta richiede trasformare il nostro modello di sviluppo. Opportuno il superamento della plastica mono uso e vari fattori che rappresentano delle opportunità con grandi investimenti sulla sostenibilità ambientale. Non possiamo lasciare un pianeta dove non si può più vivere. L’innovazione legata alla sostenibilità ambientale è l’unica che può farci ripartire. La principale proposta dei socialisti è un piano di investimenti sulla sostenibilità ambientale. Stiamo parlando di cose concrete negli obiettivi che l’Europa si è data. Possiamo dare un contributo sostanziale al paese”.
Come vedono l’Italia gli altri leader europei? L’europarlamentare ha dichiarato: “La verità è che abbiamo un Governo che strilla, ma che poi non va alle riunioni. Salvini è il più grande assenteista. I Ministri italiani non partecipano al Consiglio. Fanno tante scene ma poi sono deboli e isolati e accettano le decisioni dell’Europa. Totale dissocazione fra parole e fatti. Il Governo alza la voce sui social, ma è assente. Abbiamo ricevuto con i tappeti rossi il Presidente cinese che poi concretamente è andato ad incontrare gli altri leader europei”.
Sulla sua candidatura Gualtieri ha detto: “Sono stata onorato di rientrare fra i parlamentari europei più importanti, legislatore più efficente ( sono al numero 3 della classifica). L’Europa chiede passione e impegno h24 per difendere i cittadini europei e italiani. Il mio impegno è stato riconosciuto da tutti e sono contento di poter incidere in Europa. Si decideranno politiche importanti e ciò richiede una presenza forte, capace e competente e uno spostamento verso il fronte progressista di cui vogliamo, noi del PD, essere presenti. Confido nel sostegno dei cittadini per un Europa più forte, giusta e democratica”.