(AGENPARL) – Roma, 08 luglio 2020 – Gli Stati Uniti hanno ufficialmente informato il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres della loro intenzione di ritirarsi dall’Organizzazione mondiale della sanità, a partire dal 6 luglio 2021, ha detto martedì un alto funzionario dell’amministrazione.
L’amministrazione del presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha criticato l’OMS su ciò che chiama posizioni incentrate sulla Cina nella lotta contro la pandemia di coronavirus, tra le altre questioni.
Il direttore generale dell’OMS Tedros Ghebreyesus è stato messo sotto accusa per osservazioni ritenute favorevoli alla Cina, dove la pandemia di coronavirus è stata scoperta per la prima volta alla fine dell’anno scorso.
La partecipazione degli Stati Uniti all’OMS è stata accettata dall’Assemblea mondiale della sanità nel 1948, a determinate condizioni stabilite dal paese per il suo eventuale ritiro dall’organizzazione, incluso un preavviso di un anno e il pagamento integrale degli obblighi finanziari accertati, ha dichiarato il portavoce del capo delle Nazioni Unite Stephane Dujarric.
Il segretario generale delle Nazioni Unite sta “verificando con l’Organizzazione mondiale della sanità se sono soddisfatte tutte le condizioni per tale ritiro”, ha aggiunto il portavoce.
L’amministrazione Trump ha anche notificato al Congresso il piano di ritiro.
Un ritiro degli Stati Uniti dall’OMS assesterà un duro colpo all’organizzazione dato che il Paese ha contribuito in modo determinante nel 2018 e nel 2019, fornendo in totale 893 milioni di dollari e rappresentando circa il 15 percento del finanziamento dell’agenzia con sede a Ginevra.
Trump, che ha dovuto affrontare critiche per la sua gestione della pandemia in vista delle elezioni di novembre, ha sempre più cercato di spostare la colpa su OMS e Cina.
A maggio, Trump ha affermato che gli Stati Uniti congelerebbero permanentemente i finanziamenti per il corpo e riconsidererebbero l’adesione a meno che l’OMS non si impegnasse in importanti riforme entro un periodo di 30 giorni.
All’inizio di giugno, Tedros ha invitato Trump a rivisitare la sua decisione, dicendo che era “il desiderio dell’OMS” che la collaborazione con gli Stati Uniti continuasse.