
(AGENPARL) – gio 09 giugno 2022 ENERGIA. EUROPA VERDE: CINGOLANI MINISTRO DELLA PROPAGANDA DELLE FONTI FOSSILI. SE NE VADA IL PRIMA POSSIBILE
“La misura è colma: il ministro Cingolani continua con le sue provocazioni, ormai la sua volontà di sabotare la transizione ecologica nel nostro Paese è scientificamente dimostrata. È l’uomo che rappresenta le fonti fossili e la conservazione in Italia, mentre in tutta Europa i processi industriali, soprattutto nel settore dell’automobile e delle politiche energetiche, vengono innovati e procedono verso l’elettrificazione”.
Così, in una nota, i co-portavoce nazionali di Europa Verde, Angelo Bonelli ed Eleonora Evi, che proseguono: “Tutto quello che è diverso dal ‘Cingolani-pensiero’ viene da lui bollato come propaganda. Lo vada a dire ai tedeschi che hanno stabilito che entro il 2035 il fabbisogno energetico del Paese sarà soddisfatto al 100% con le rinnovabili. Oppure alle industrie del settore automobilistico europeo che stanno investendo da anni per abbandonare l’obsoleto motore endotermico, grazie all’aiuto dei loro governi nazionali”.
“Invece l’Italia, – continuano gli ecologisti, – si fa trovare impreparata, rispetto a questa rivoluzione ecologica e il principale responsabile è proprio Cingolani che, grazie alla sua inezia e irresponsabilità, sta facendo pagare al Paese un prezzo drammatico sul piano economico e occupazionale, perché ormai è chiaro che il mercato stia andando verso l’elettrico. La resistenza di Cingolani ricorda quella di Hiroo Onoda, l’ultimo soldato giapponese che rimase per 30 anni nascosto, dopo la seconda guerra mondiale, per non arrendersi. In questo modo, Cingolani non si arrende di fronte al processo innovativo e che guarda a un futuro migliore che questo ministro vuole fermare”.
“È bizzarro vedere un ministro della Transizione Ecologica, – spiegano ancora Bonelli ed Evi, – fare la guerra alla Transizione Ecologica: per lui non vanno bene le rinnovabili né l’auto elettrica. Come soluzione propone i carburanti sintetici, la cui produzione consuma energia, rappresentando ancora una volta un considerevole costo economico e ambientale e non risolvendo, in realtà, i problemi di inquinamento delle nostre città che, seppur in misura minore rispetto all’uso di diesel e benzina, saranno comunque compromesse da emissioni inquinanti. Il Ministro ci fa lezioni sulla transizione ecologica socialmente giusta quando lui ha in mano tutti gli strumenti per realizzarla, da ministro. E invece, il nostro Paese ha recentemente finanziato con ulteriori 8 miliardi il motore termico nelle automobili. Cingolani sa benissimo che i costi economici e sociali dell’inquinamento da smog, secondo l’Agenzia Europea per l’Ambiente, ammontano rispettivamente a 47 miliardi e, purtroppo, 56.000 decessi all’anno. Ma tutto ciò al Ministro delle Fonti Fossili, – concludono Bonelli ed Evi, – non interessa”.
GIANFRANCO MASCIA