(AGENPARL) - Roma, 11 Dicembre 2025La Grande Moschea di Strasburgo, inaugurata nel 2012 con una capienza di 1.200 fedeli, ospita ogni anno l’Iftar del Cittadino, quest’anno celebrato il 15 marzo. L’evento, aperto a tutti, consiste nella condivisione del pasto che interrompe il digiuno secondo la tradizione musulmana. La locandina ufficiale invita cittadini di ogni estrazione sociale e religione a scambiare idee e scoprire culture diverse in un clima di dialogo e accoglienza. Tuttavia, non vi è alcun riferimento alla jihad, dettaglio che per alcuni osservatori indica un’omissione significativa rispetto alla dimensione ideologica di alcune correnti islamiche.
Oriana Fallaci, già 24 anni fa in La rabbia e l’orgoglio, lanciava un monito ancora oggi attuale: “Se non ci si oppone, se non ci si difende, se non si combatte, la Jihad vincerà”. Le sue parole sollevano una domanda centrale: quale senso ha rispettare chi disprezza la nostra cultura? E quale valore ha, difendere una cultura che non riconosce i principi e le tradizioni occidentali?
L’interpretazione del jihadismo varia a seconda delle ideologie di chi lo pratica, ma non è comune osservare leader musulmani apprezzare o rispettare le tradizioni occidentali. In Italia, le moschee con regolare minareto sono poche; molte altre sono sale di preghiera o spazi non ufficiali, che secondo stime storiche superano le 1.200 unità.
Eventi tragici come gli attentati a Parigi contro il settimanale satirico Charlie Hebdo hanno accresciuto la percezione di rischio in Europa e in Italia, portando istituzioni e cittadini a rafforzare lo stato di allerta. Un rapporto francese del maggio 2025 evidenzia come l’influenza dei Fratelli Musulmani si estenda oltre l’ambito religioso, coinvolgendo reti educative, finanziarie e comunitarie, e rappresenti una sfida per la coesione sociale e i valori democratici europei.
Di fronte a queste sfide, il messaggio cristiano rimane chiaro: la fratellanza, l’amore reciproco e la giustizia costituiscono la base per una società pacifica. Vivere secondo la volontà di Dio significa accoglienza e misericordia anche verso chi appare distante o ostile. La vera sfida contemporanea è civica: garantire integrazione, libertà di culto e sicurezza nazionale senza compromettere i principi fondamentali della democrazia.
Il monito di Oriana Fallaci – che tacere diventa colpa e parlare diventa obbligo – resta un invito alla vigilanza culturale e alla difesa dei valori condivisi. Dialogo e accoglienza sono essenziali, ma non possono prescindere dalla consapevolezza dei rischi ideologici e della necessità di tutelare la sicurezza e la coesione della società europea.
