(AGENPARL) - Roma, 28 Novembre 2025La Corte costituzionale abbreviata della Bosnia-Erzegovina ha deciso di rinviare alla prossima sessione la decisione sulla questione di costituzionalità riguardante l’elezione del nuovo governo della Republika Srpska. La richiesta è stata avanzata da diversi delegati bosniaci e membri dell’Assemblea parlamentare della Bosnia-Erzegovina, che contestano la legittimità del processo che ha portato alla nomina del primo ministro designato Savo Minić, proposto dall’allora presidente Milorad Dodik.
La Corte ha riunito quattro richieste in un unico procedimento, ma non è giunta a una decisione definitiva. La data della prossima sessione non è ancora stata comunicata. Il rinvio alimenta ulteriori tensioni politiche, soprattutto in Republika Srpska, dove il governo sostiene che l’obiettivo sia quello di “problematizzare all’infinito” le istituzioni.
Il Primo Ministro Savo Minić ribadisce che il governo è stato formato legalmente e legittimamente, in piena conformità con la Costituzione della Republika Srpska.
“Se la Corte costituzionale si attiene alla sua precedente prassi, non è competente a decidere su tali questioni. Credo nel diritto e nella giustizia e sono certo che sarà confermata la piena legittimità del Governo della Republika Srpska,”
ha dichiarato Minić.
Negli ultimi giorni, alcuni media e politici di Sarajevo hanno messo in dubbio la validità del governo, sostenendo che la proposta di Minić fosse illegittima perché Dodik, al momento della nomina, non sarebbe stato legalmente presidente. Tuttavia, l’Assemblea Nazionale ha confermato il governo seguendo la procedura prevista, e la CEC ha ratificato il processo quando i ministri hanno formalmente assunto le loro funzioni.
Il Ministro della Giustizia della Republika Srpska, Goran Selak, ha ricordato che la Corte costituzionale della Bosnia-Erzegovina non ha giurisdizione sulla questione, citando precedenti decisioni in cui la stessa si è dichiarata incompetente.
Parallelamente, i giudici hanno accolto parzialmente la richiesta presentata da Denis Bećirović e altri 14 rappresentanti, dichiarando incostituzionali alcune conclusioni dell’Assemblea Nazionale della RS, tra cui il rifiuto di un precedente verdetto riguardante Milorad Dodik e le critiche alla prassi della Corte di accettare decisioni dell’Alto Rappresentante.
Resta ora da capire come risponderà l’Assemblea Nazionale e, soprattutto, quali saranno le prossime mosse della Corte, il cui dibattito appare rallentato da profonde divergenze interne e da un complesso contesto politico.
La decisione finale è attesa nella prossima sessione, ancora senza data.