(AGENPARL) - Roma, 19 Novembre 2025(AGENPARL) – Wed 19 November 2025 Cultura, Marcheschi (FdI): chiesto ‘atto assegnato’ sulla proprietà del diamante Florentiner dei Medici
Il senatore fiorentino Paolo Marcheschi ha presentato all’Ufficio di Presidenza della VII Commissione Cultura del Senato la richiesta di un atto assegnato riguardante la vicenda della proprietà del celebre diamante “Florentiner”, prezioso gioiello appartenuto alla famiglia de’ Medici e recentemente riapparso in Canada dopo decenni di oblio. La proposta sarà discussa martedì prossimo dall’Ufficio di Presidenza della Commissione, che valuterà l’avvio di un percorso istituzionale di approfondimento – attraverso audizioni, acquisizione di documenti e analisi storico-giuridiche – finalizzato alla possibile elaborazione di un atto di indirizzo al Governo. L’obiettivo è accertare se lo Stato italiano possa vantare un diritto di proprietà sul diamante e, in tal caso, promuovere le azioni necessarie per il rientro in Italia del Florentiner.
“Dalle carte che sono riuscito a recuperare e a leggere insieme a esperti della materia – spiega il senatore Marcheschi – emerge un motivo di ottimismo sulla possibilità di rivendicare la titolarità dello Stato italiano. Maria Luisa de Medici, l’Elettrice Palatina, aveva infatti inserito il diamante nel rivoluzionario ‘Patto di Famiglia’, documento che catalogava i beni della casata e li vincolava ‘in eterno’ allo Stato. La finalità era quella di preservare il patrimonio artistico dei Medici per la gloria di Firenze e dell’Italia, evitando che venisse disperso dopo l’estinzione della dinastia. Grazie a Lei e all’esplicito vincolo di rimanervi per sempre i più grandi capolavori di famiglia sono oggi agli Uffizi a disposizione dell’umanità e di Proprietà dello Stato. Il recente ritrovamento del Florentiner rende dunque necessario – sottolinea Marcheschi – verificare se il diamante debba essere ricondotto al patrimonio artistico dello Stato, e quindi tutelato e valorizzato secondo le modalità individuate dal Ministero della Cultura. Si tratta di un bene dal valore non solo artistico ma anche storico e identitario, simbolo dello splendore della Firenze medicea. La città, peraltro, ha mantenuto viva negli anni la memoria del gioiello attraverso il lavoro di artigiani e storici che ne hanno studiato la forma, prodotto documentazione e persino organizzato una mostra dedicata a questo capolavoro perduto. Per Firenze e per l’Italia – conclude Marcheschi – questa è un’occasione importante per restituire al Paese un pezzo significativo della nostra storia culturale”.
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