
(AGENPARL) – Wed 08 October 2025 **Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano**
Comunicato del 08/10/2025, ore 11:46
Nota ai media!
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I lavori del plenum vengono trasmessi in diretta sulla homepage http://www.consiglio-bz.org e sul canale YouTube del Consiglio provinciale. Su quest’ultimo è possibile interrompere lo streaming per rivedere i passaggi precedenti, in caso di interesse a specifici interventi. Alla pagina web http://www.consiglio-bz.org/it/filmati-delle-sedute-del-consiglio è disponibile invece, di norma dal giorno successivo alle riprese, una riproduzione strutturata delle stesse, con la possibilità di cercare e selezionare la discussione su un determinato atto e gli interventi dei singoli consiglieri/delle singole consigliere.
Consiglio
Lavori Consiglio: Scambio di libri, Prestiti d’onore per studenti, Ristrutturazione di appartamenti IPES
**Mozioni di Süd-Tiroler Freiheit, Partito Democratico, Wir Bürger-Noi cittadini.** (Link foto e video in coda)
La seduta di questa mattina del plenum si è aperta con la trattazione della Scambio di libri fra il Land Tirolo e la Provincia autonoma di Bolzano (presentata dai conss. Knoll, Atz, Rabensteiner e Zimmerhofer il 04/10/2024), con la quale Sven Knoll (Süd-Tiroler Freiheit) chiedeva che il Consiglio provinciale deliberasse quanto segue: 1) S’incarica la Giunta provinciale di prendere contatto con l’esecutivo del Land Tirolo al fine d’istituire il progetto “Scambio di libri fra provincia di Bolzano e Land Tirolo”, come progetto ufficiale di cooperazione culturale tra la Provincia e il Land; 2) La Provincia autonoma di Bolzano mette a disposizione i fondi necessari per il regolare scambio dei libri provenienti dal proprio territorio e per la relativa cerimonia di consegna; 3) Per selezionare i libri viene istituita una commissione composta da due rappresentanti per ognuno dei due territori; 4) Il progetto si svolgerà a cadenza annuale a partire, al più tardi, dal 2026; 5) Il Consiglio provinciale si dichiara favorevole all’introduzione di un’unica tessera per tutte le biblioteche dell’intera regione europea del Tirolo e incarica la Giunta provinciale di adoperarsi, in collaborazione con il Land Tirolo e la Provincia di Trento, per la realizzazione di tale tessera. Il progetto, ha spiegato Knoll, riguarda libri di autori dei rispettivi territori – a volte non presenti nell’altra provincia, selezionati da una commissione appositamente nominata e composta da rappresentanti dei due territori, che considererà una gamma diversificata di generi letterari e gruppi di lettori, in modo da soddisfare interessi e preferenze molteplici. Il rito annuale dello scambio dei libri promuoverà i legami e l’interscambio tra provincia di Bolzano e Land Tirolo in ambito letterario e culturale. Un’iniziativa analoga sarebbe interessante anche con il Trentino.
Sandro Repetto (Partito Democratico) ha fatto riferimento alla situazione relativa alle biblioteche in un’area digitale, ritenendo lo scambio di libri una questione obsoleta, per la quale spendere fondi pubblici sarebbe uno spreco. Servirebbe invece rafforzare le biblioteche e dare loro risorse, favorendo un accesso libero e diretto a un’ampia letteratura. L’operazione potrebbe però essere traslata in un rafforzamento del fantomatico polo bibliotecario, che potrebbe avere questo ruolo di connessione. Ha quindi annunciato astensione, pur riconoscendo la logica positiva di costruire reti.
Brigitte Foppa (Gruppo verde) ha ritenuto molto interessante la proposta, in particolare l’ultimo punto: con un’unica tessera i due sistemi separati potrebbero essere unificati. ha quindi sostenuto che in provincia ci sono biblioteche fantastiche, ma sistemi separati per lingue, cosa che rende le cose difficili a chi legge in entrambe. Una tessera unica permetterebbe di armonizzare i sistemi, che peró non è semplice; farlo a livello Euregio è molto positivo. Ha chiesto poi perché i punti da 1 a 4 si limitano ad Alto Adige e Tirolo, sollecitando una tessera univoca per l’Euregio.
L’ass. Philipp Achammer ha annunciato che avrebbe accolto il punto 5 ma non gli altri: si tratterebbe di un progresso a livello Euregio, ma è necessaria una verifica dei sistemi tecnici. Tutto è già disciplinato dalla legge provinciale del 1983, che permette alle singole biblioteche di decidere quali opere acquistare. Uno scambio di opere ci può essere e ci sono già belle iniziative, ma le biblioteche con i propri Consigli devono poter agire in autonomia per avviare progetti e partenariati, cambiando i relativi target sulla base della sede. Knoll ha chiarito che non si intende prescrivere le biblioteche certi acquisti, ma promuovere scambi di opere di valore, messe a disposizione delle biblioteche partner gratuitamente. Ha considerato lo scambio nell’area germanofona perché non avrebbe senso regalare un’opera in tedesco a una biblioteca di Rovereto La mozione è stata votata per parti separate, ed è stato approvato, con 33 sì e 1 astensione, solo il punto 5), modificato ai sensi di “verificare” l’introduzione della tessera. (i restanti respinti con 15 sí, 18 no e 1 astensione)
Sandro Repetto (Partito Democratico – PD – Demokratische Partei) ha quindi proposto, con la Istituzione di un sistema di prestiti d’onore per studenti universitari (presentata dal cons. Repetto il 17/02/2025) di impegnare la Giunta provinciale 1. A creare le condizioni necessarie per garantire un sistema di prestiti d’onore per gli studenti universitari, coinvolgendo le banche locali e utilizzando le proprietà provinciali come garanzia, in modo da ridurre il peso delle fideiussioni sulle famiglie. 2. A stipulare accordi con istituti di credito e istituzioni pubbliche per garantire condizioni agevolate di rimborso, con tassi d’interesse minimi e formule di restituzione proporzionali al reddito post-laurea. 3. A promuovere una campagna informativa rivolta agli studenti dell’ultimo anno delle scuole superiori e agli universitari, per garantire una conoscenza diffusa delle opportunità offerte dai prestiti d’onore. 4. A monitorare l’efficacia della misura attraverso la raccolta di dati sulle adesioni e sugli esiti occupazionali degli studenti beneficiari, in modo da valutare eventuali miglioramenti del sistema. Avere un titolo universitario, ha spiegato Repetto, offre migliori chance nel mondo del lavoro e stipendi più alti, ma frequentare l’Università costa, per via delle tasse universitarie e delle spese di vitto e alloggio: una soluzione è un sistema di prestiti come giá in vigore in altri stati europei, quali Regno Unito, Olanda e Germania, per garantire che gli studenti possano permettersi di studiare senza dover gravare sulle proprie famiglie o rinunciare all’università per motivi economici. La misura riguarda in particolare il ceto medio.
Alex Ploner (Team K) ha chiarito che chi ha una figlia o un figlio che studio sa che i costi sono elevati, tanto che nemmeno più il ceto medio si può permettere di far studiare uno o due figli. La mano pubblica deve lavorare sulle borse di studio, che in effetti sono state elevate dopo tanti anni, Tuttavia, prendere in prestito dei soldi non è un “onore”, ma un “onere”. Nel 2019 una banca italiana aveva già introdotto questi prestiti a tasso agevolato, e di fatto l’iniziativa dovrebbe partire dagli istituti bancari. Il Team K sosterrà la mozione.
Waltraud Deeg (SVP) ha ringraziato Repetto per
la mozione, che considera un tema molto importante, ovvero la possibilità di accesso all’istruzione universitaria. Sui contenuti non è del tutto d’accordo perché in Alto Adige si è sviluppato un sistema positivo di sostegni, promossi già da Luis Durnwalder, perché non ci siano oneri decennali per ripagare i debiti; più opportuna è una borsa di studio. Non sempre una laurea garantisce una retribuzione più alta. Un problema sono gli alti affitti richiesti per una stanza, pari a 7-800 €, non bisogna destinare soldi pubblici per sostenere la creazione di alloggi a questi prezzi.
Sven Knoll (Süd-Tiroler freiheit) ha chiarito che da tempo è chiaro che ci sono lavori molto ben retribuiti pur senza laurea, spesso non considerati. anche il ceto medio. a cosa serve dare borse di studio in massa per corsi di studio che fanno ottenere una formazione non richiesta nel mondo del lavoro altoatesino? Esigenza acuta c’è invece nell’ambito della medicina, dove sarebbero opportuni incentivi. Bisogna anche allontanarsi dall’idea che ha successo solo chi studia, e valorizzare i lavori artigianali.
Jürgen Wirth Anderlan (JWA Wirth Anderlan) ha fatto riferimento ai tirocini degli studenti di scienze della formazione chiedendo da quando questi saranno pagati.
Brigitte Foppa (Gruppo verde) ha chiarito che chi ha figli che frequentano l’università sa bene quali sono i costi, non solo per l’alloggio ma, in Italia, ma anche per le tasse universitarie. Ha quindi sostenuto la mozione, pur considerando che anche altri lavori come quelli artigianali sono assolutamente importanti: questo non viene messo in discussione della proposta.
L’ass. Philipp Achammer ha chiarito che il citato studio relativo ai maggiori guadagni per chi ha una laurea non considera la formazione duale presente, sul territorio italiano, solo in alto Adige. In quanto alla proposta, le stesse associazioni studentesche sono scettiche, perché studi europei dimostrano che la disparità sociale addirittura aumenta: solo chi è già abbiente tende ad assumersi un mutuo. Ci sono tante regioni dove non ci sono le borse di studio, come accade in Alto Adige, dove sono state recentemente aumentate del 20%. Utilizzate le proprietà provinciali come garanzia è problematico, così come quanto previsto al punto 2). In quanto al tema considerato da Wirth Anderlan, si sta lavorando per la necessaria norma giuridica. Repetto ha apprezzato il dibattito, e segnalato che intendeva creare un’alternativa alle borse di studio; da tutti gli interventi era emerso che le spese connesse alla frequenza universitaria sono effettivamente aumentate, e ci sono persone che pur volendo studiare non riescono a farlo. Non intendeva svilire i lavori dell’artigianato, particolarmente sviluppato e serio in ambito locale, anche se la scuola professionale in lingua italiana non riesce a essere alla pari di quella tedesca. Messa in votazione per parti separate, la mozione è stata respinta: le premesse con 8 sì, 22 no e 3 astensioni, il punto 1) con 7 sì, 18 no e 7 astensioni, il punto 2) con 9 sí, 19 no e 6 astensioni, il 3) e il 4) ciascuno con 9 sì, 18 no e 6 astensioni
Ha quindi preso la parola Andreas Colli (Wir Bürger – Noi cittadini – Nëus Zitadins) per presentare la Ristrutturazione e assegnazione di appartamenti IPES (presentata dal cons. Colli il 17/06/2025), con la quale intendeva invitare la Giunta a intervenire presso l’IPES nell’ambito dei poteri d’indirizzo previsti dalla legge provinciale sull’edilizia pubblica e sociale, in modo da utilizzare tutte le possibilità di collaborazione con i Comuni e gli operatori economici al fine di ridurre significativamente, entro un anno, il numero di appartamenti da ristrutturare. A meno che non siano necessari interventi per ragioni di sicurezza, i lavori dovrebbero generalmente limitarsi a quanto indispensabile per l’utilizzo dell’appartamento. Colli ha spiegato che bisogna puntare a una procedura diversa per sveltire l’assegnazione degli alloggi, con nuove e non convenzionali soluzioni per rendere tempestivamente disponibili abitazioni sfitte. I cittadini non capiscono come sia possibile essere da anni in liste d’attesa mentre alloggi sfitti rimangono chiusi: questo in ambito privato non sarebbe possibile. Attualmente, gli aventi diritto devono aspettare molti mesi o addirittura anni per vedersi assegnare un appartamento, che nel frattempo rimane vuoto, e questo ritardo può anche modificare le graduatorie a loro svantaggio.
Bernhard Zimmerhofer (Süd-Tiroler Freiheit) ha chiarito che la cosa migliore sarebbe evitare tutte le truffe che ci sono nell’ambito dell’assegnazione degli alloggi, tramite controlli più rigidi.
Harald Stauder (SVP) ha condiviso le intenzioni di Colli: l’IPES deve essere più efficiente. L’ass. Mair negli ultimi anni ha lavorato molto bene, anche riguardo ai controlli che sono in corso: quanto riportato dai media, per esempio in val di Vizze, ne è l’esito. Questo è importante anche per i collaboratori IPES, che si danno da fare; coinvolgere i Comuni è importante perché loro sanno quali sono le problematiche, questo è condivisibile come tanti altri punti, che si intende portare avanti con l’assessora competente.
Madeleine Rohrer (Gruppo verde) ha auspicato che non ci voglia troppo tempo, poiché l’abitare è un diritto fondamentale: se si ha un alloggio adeguato ci si può occupare anche delle altre sfide della vita quotidiana. ha poi portato l’esempio del modello di Vienna, dove gli affittuari pubblici possono anche intervenire. Ci vuole comunque un investimento pubblico massiccio nell’edilizia abitativa, cosí come la disponibilitá di terreni e la collaborazione dei sindaci.
Waltraud Deeg (SVP) si è dichiarata sostenitrice dell’edilizia sociale e pubblica, e ha riportato di nuovo l’esempio di Vienna. La legge provinciale ha creato i presupposti per alloggi a favore dei giovani o multigenerazionali e alla collaborazione con i Comuni, che possono già provvedere alle ristrutturazioni. Bisogna mettere a disposizione areali e ci vuole un programma di investimento; non tutti gli affittuari sono disonesti o non pagano: su 30.000 persone ci sono pecore nere, e chi non paga deve essere sfrattato, ma la maggior parte degli affittuari è corretta.
Hannes Rabensteiner (Süd-Tiroler Freiheit) ha chiesto quando vengono previste le ristrutturazioni, rilevando che spesso gli appartamenti in buono stato rimangono vuoti a lungo in attesa degli interventi. Spesso gli affittuari hanno dei problemi perché l’IPES sostiene che devono partecipare ai costi; bisogna procedere in modo più efficiente.
Maria Elisabeth Rieder (Team K) ha chiarito che si è tutti d#accorso sulla necessità di rendere velocemente disponibili alloggi vuoti e che la mano pubblica deve rispettare certe procedure; l’ass. Mair aveva detto di voler intervenire per procedure di ristrutturazione più rapide, cosa è stato fatto e cosa si può fare? Nel programma attuale dell’IPES si dice anche dove e in che misura si interviene, nuovi alloggi sono necessari a fronte delle richieste: bisogna assolutamente realizzare il programma. Nel 2024 gli alloggi nuovi erano 24 e quelli in costruzione 77, non tantissimi.
Sandro Repetto (Partito Democratico) ha chiarito che il problema non è cosa fare ma come agire piú velocemente, e le procedure attuali sono molto articolate dal punto di vista burocratico. L’unica vera risposta è aumentare il personale IPES, al fine di dare un’accelerazione; in quanto ai comuni che devono dare nuove aree, a suo tempo il Comune di Bolzano produsse un’unica graduatoria al pari di quella IPES. Parlare di sburocratizzare è problematico a fronte di una legge sugli appalti che è ben definita, quindi anche votare la mozione non sarebbe efficace.
Sven Knoll (Süd-Tiroler Freiheit) ha chiesto se ci sono scadenze per la conclusione dei lavori di ristrutturazione, e invitato a usare gli alloggi sfitti che, anche se non perfetti, sarebbero più adatti a famiglie in situazioni abitative difficili.
L’ass. Ulli Mair ha parlato di 13.500 alloggi di cui circa 630 in fase di ristrutturazione (4,7%), e di 19 alloggi occupati su 20. bisogna attivarsi per la riduzione delle liste di attesa. Ci sono alloggi da ristrutturare perché vetusti, e anche se si è molto efficienti ci saranno sempre tra i 200 e i 300 alloggi in ristrutturazione, quindi sfitti: arrivare a 0 alloggi sfitti è irrealistico. Un confronto con istituti simili dell’Italia del nord, essendo un confronto con l’estero non possibile per sistemi giuridici diversi, i dati IPES sono molto migliori. L’obiettivo è quello di ridurre il numero degli alloggi sfitti, quindi la giunta condivide l’obiettivo della mozione. la legge 5/22 prevede giá, come detto da Deeg, che i comuni possano essere coinvolti nelle ristrutturazioni sulla base di una convenzione con l’IPES, ma nessun Comune vi ha mai fatto ricorso, ma non si tratta di colpevolizzare bensì di coinvolgere i comuni come partner. spesso essi non sanno nemmeno delle possibilità che avrebbero, anche se molti hanno chiesto di essere parte attiva. Si cerca di trovare soluzioni efficienti per ridurre il numero degli alloggi sfitti, comprese convenzioni quadro con Consorzi per realizzare ristrutturazioni non complete ma rapide, e anche i locatari possono farsi carico di piccoli lavori, tuttavia bisogna sempre garantire la sicurezza. Controlli rigidi si stanno già facendo, ma se danno esito a sfratti bisogna comunque risanare. Ci sono inquilini disonesti che vanno individuati. Piccoli lavori di tinteggiatura o altro vengono effettuati a ogni cambio, poi ci sono lavori più grandi svolti ogni 20 anni, ma nei Comuni dove c’è poca domanda i risanamenti non vengono considerati prioritari rispetto a quelli dei centri urbani., anche se ora si è deciso di risanare anche in periferia. Andreas Colli ha rilevato che il tema è evidentemente molto sentito, e ha ritenuto necessario punire gli abusi, rilevando però che l’assessora competente è molto attiva, con interventi rapidi. Vero è che la legge coinvolge maggiormente i Comuni, ma alcuni di essi non l’hanno recepito: la discussione sarà servita anche a incentivare questi interventi. Messa in votazione, la mozione è stata approvata con 34 sì, esclusa l’ultima frase (“A meno che…”), respinta con 12 sí, 17 no e 5 astensioni.
(continua)
Link foto (Consiglio/Werth)
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