
Accesa la polemica sulla sanità in Provincia Autonoma di Trento. Al centro del dibattito c’è la Delibera n. 1401 del 19 settembre 2025, che approva in via sperimentale un “Progetto di estensione agli infermieri di triage e post triage di Pronto Soccorso della richiesta di radiografie in situazioni di traumi minori e secondo protocolli condivisi”.
Il progetto, finalizzato ufficialmente ad alleggerire il carico sui Pronto Soccorso riducendo i tempi di attesa, è stato immediatamente contestato dal Sindacato Nazionale dell’Area Radiologica (SNR), associazione aderente a Fassid, che ne ha chiesto l’immediata revoca.
Eccesso di potere e competenza statale
Il sindacato, in una nota formale inviata alla Provincia Autonoma di Trento e al Presidente Dott. Maurizio Fugatti, solleva innanzitutto la questione dell’illegittimità della Delibera per eccesso di potere. Secondo il SNR, l’atto provinciale invaderebbe una sfera di competenza esclusiva dello Stato: la determinazione delle figure professionali e dei relativi profili sanitari.
Il documento sindacale cita la sentenza 424/2006 della Corte Costituzionale per ribadire che né Regioni né ASL hanno il potere di attribuire al personale, anche tramite protocolli, compiti estranei al profilo professionale stabilito a livello nazionale. La possibilità per gli infermieri di prescrivere autonomamente esami radiologici per traumi minori rappresenterebbe, per il sindacato, un chiaro sconfinamento.
Il cuore della contestazione verte sulla natura dell’atto. La prescrizione di un esame radiologico è considerata un atto medico che richiede specifiche competenze diagnostiche non in possesso della figura infermieristica. L’articolo 13 del Codice Deontologico Medico viene richiamato per sottolineare l’esclusività e la non delegabilità della prescrizione medica, che deve seguire una diagnosi circostanziata e fondarsi sui principi di efficacia, sicurezza e appropriatezza.
Un altro punto cruciale sollevato è la necessità di giustificazione delle esposizioni radiografiche. Il sindacato evidenzia che la Delibera inibisce la valutazione da parte del medico specialista in radiodiagnostica della richiesta, un passaggio fondamentale per la sicurezza del paziente. Si fa riferimento al D. Lgs. 101/2020 (attuazione della direttiva Euratom) e in particolare all’articolo 159, che stabilisce che le esposizioni sono effettuate sotto la responsabilità clinica del medico specialista, su richiesta motivata del medico prescrivente.
Infine, il sindacato paventa il rischio di una disparità di trattamento per i pazienti. Un diverso iter prescrittivo-terapeutico basato sulla sola località della struttura sanitaria (la Provincia di Trento) metterebbe in discussione il principio costituzionale di uguaglianza e i principi fondanti del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) di universalità ed equità nell’accesso alle prestazioni.
Il SNR, tramite il Segretario Nazionale Dott. Giulio Argalia, ha dato un ultimatum: in mancanza di riscontro e revoca entro sette giorni, l’organizzazione sindacale si riserva di agire “nelle sedi più opportune” per tutelare gli interessi dei soggetti rappresentati. Il dibattito sulla delega di funzioni e sui confini delle professioni sanitarie è destinato ad accendersi ulteriormente.