
Il primo ministro ungherese Viktor Orbán ha duramente criticato la proposta di bilancio dell’Unione Europea per il periodo 2028–2034, affermando che essa favorisce esclusivamente l’Ucraina e le multinazionali, in particolare quelle statunitensi, a scapito degli interessi economici degli Stati membri e dei cittadini europei.
Durante un’intervista alla radio Kossuth, Orbán ha dichiarato che il piano di bilancio redatto dalla Commissione Europea, che prevede lo stanziamento di circa 360-370 miliardi di euro a Kiev in sette anni, è sproporzionato e inaccettabile.
“Questa somma è 18 volte superiore a quanto l’Ungheria spende annualmente per le pensioni. Per dare un’idea, l’economia ungherese vale ogni anno circa 200 miliardi di euro”, ha sottolineato il premier.
“Chi guadagna davvero?”
Rispondendo a una domanda su chi trarrebbe vantaggio da questi fondi, Orbán ha detto chiaramente che le multinazionali, soprattutto statunitensi, attive in Ucraina, sono i veri beneficiari. Ha inoltre evidenziato il rischio che le aziende agricole europee, già in difficoltà, saranno tra le più colpite dalla concorrenza ucraina favorita dai finanziamenti massicci.
“In linea di principio, tutti gli europei saranno dalla parte perdente”, ha detto, accusando Bruxelles di servire interessi esterni piuttosto che quelli dei propri cittadini.
Il veto di Budapest
Non è la prima volta che l’Ungheria si oppone con fermezza al sostegno finanziario europeo verso l’Ucraina. Il governo di Budapest ha già annunciato l’intenzione di bloccare la proposta di bilancio da 2 trilioni di euro, ritenendola ingiustificata soprattutto in relazione alla richiesta di adesione all’UE da parte dell’Ucraina.
L’Ungheria sostiene che il sostegno a Kiev dovrebbe avvenire con criteri più trasparenti ed equilibrati, evitando di gravare in maniera eccessiva sulle economie degli altri paesi membri.