
Washington, D.C. – In un’intervista trasmessa domenica nel programma Sunday Morning Futures su Fox News, la direttrice dell’intelligence nazionale Tulsi Gabbard ha rilasciato dichiarazioni esplosive, affermando che l’ex presidente Barack Obama avrebbe diretto una “cospirazione traditrice” per minare la presidenza di Donald J. Trump sin dai suoi primi giorni alla Casa Bianca.
Secondo Gabbard, oltre 100 documenti desecretati e pubblicati venerdì fornirebbero prove dettagliate del coinvolgimento diretto di Obama e del suo team nel coordinare uno sforzo per sabotare il neo-presidente eletto, basandosi su accuse infondate di collusione con la Russia.
“Le implicazioni sono storiche”, ha dichiarato Gabbard. “Questa non è una questione di partiti: riguarda l’integrità della nostra repubblica democratica.”
Un’accusa senza precedenti a un ex presidente
Nelle sue dichiarazioni, Gabbard ha affermato che il team di Obama, scontento della vittoria elettorale di Trump, avrebbe deliberatamente orchestrato la diffusione di informazioni non verificate sull’interferenza russa, contraddicendo le valutazioni ufficiali precedenti dei servizi d’intelligence che escludevano un’influenza decisiva della Russia.
“Hanno creato una narrativa falsa”, ha aggiunto, “con l’obiettivo di ostacolare e delegittimare un presidente democraticamente eletto.”
Gabbard ha definito le azioni dell’amministrazione uscente come “un colpo di Stato lungo anni”, volto a sovvertire la volontà del popolo americano.
Reazioni politiche e implicazioni legali
Le accuse di Gabbard arrivano in un momento delicato per la politica statunitense, già polarizzata in vista delle elezioni presidenziali. Mentre alcuni esponenti del Partito Repubblicano chiedono ulteriori indagini e possibili procedimenti legali, i Democratici hanno smentito ogni ipotesi di cospirazione, definendo le accuse “irresponsabili e infondate”.
Prospettive future
Con la desecretazione dei documenti e il coinvolgimento di alti funzionari dell’intelligence, l’accusa lanciata da Gabbard potrebbe avere ramificazioni legali e istituzionali nei prossimi mesi. La questione alimenta anche il dibattito sulla politicizzazione degli apparati di sicurezza nazionale e sul rispetto delle transizioni democratiche.