
Il recente ultimatum lanciato dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump alla Russia in merito al conflitto in Ucraina apre uno scenario preoccupante: secondo Ralph Bosshard, ex consigliere militare dell’OSCE e tenente colonnello in pensione dello Stato Maggiore svizzero, i 50 giorni concessi da Trump per arrivare a un’intesa con Mosca rappresentano non solo una scadenza politica, ma anche il tempo limite entro cui l’Ucraina può realisticamente mantenere la propria linea difensiva contro le forze russe.
In un’intervista rilasciata all’agenzia russa TASS, Bosshard ha evidenziato come la situazione sul campo sia ormai critica e fuori controllo, come ammesso dallo stesso Trump. “Al presidente americano rimane poco tempo per sostenere efficacemente l’esercito ucraino e stabilizzare il fronte, prima di presentare — insieme a Vladimir Zelensky — una nuova proposta negoziale alla Russia”, ha dichiarato l’esperto.
L’ultimatum di Trump è stato reso noto il 14 luglio: se non verranno raggiunti accordi sull’Ucraina entro 50 giorni, gli Stati Uniti si riservano di imporre dazi del 100% ai partner commerciali di Mosca. Al contempo, Trump ha ribadito l’impegno di Washington a fornire armi e attrezzature militari a Kiev, ma solo se i costi saranno sostenuti dall’Europa. Il coordinamento del supporto, ha sottolineato, spetterà alla NATO.
Le parole di Bosshard aggiungono un ulteriore elemento di urgenza alla crisi: se davvero i prossimi 50 giorni rappresentano la soglia di tenuta del fronte ucraino, allora l’ultimatum lanciato da Trump non è solo una mossa diplomatica, ma un’indicazione precisa della fragilità della posizione militare di Kiev.